Per sempre.
Forse le cose stanno esattamente così: quelli che vale la pena
di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che
riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio e ti trapiantano in un
altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci
e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i
passi, i gesti e le parole: e tu, contro ogni previsione, sei in grado di
ripeterli
Alessandro Baricco
Sembra
che sia arrivato alla fine.
Questo
maledetto momento.
Il
momento in cui mi avresti cambiato la vita, in cui mi avresti stravolto
l’esistenza, il momento in cui saresti stato mio, senza troppe pretese, mio per
davvero.
Ed
è proprio ora.
Perché
questa è il nostro giorno, il nostro minuto, il nostro respiro.
E
spero con tutto me stesso che sia anche una vita.
Mi
guardo allo specchio, nonostante tutto ho ancora i capelli spettinati.
Mentre
immagino te, nella tua stanza, alle prese con spazzola e pettine, e ti immagino
lì, bello nella tua semplicità.
Quasi
goffo, e per un momento chiudo gli occhi, spero che sarai sempre così, solo per
me.
Guardo
l’orologio, ancora 10 minuti e tutto avrà inizio.
È
continuamente così in questi casi, il tempo si ferma, come a farti un dispetto,
gode a vederci in ansia, lì, nei nostri vestiti perfetti, nelle nostre case
perfette, cucite addosso delle vite perfette ad aspettare qualcosa che la
semplicità ci regala col tempo.
Eppure
noi siamo lì, agitati.
È
inevitabile certo, e come tutti gli altri mi ritrovo a fare la figura del
cretino.
Perché
ho iniziato a fare avanti e indietro per tutta la stanza, e aspetto.
Aspetto.
Aspetto.
Aspetto.
E
intanto la lancetta dei secondi mi gioca un brutto scherzo, insomma, sembra che
vada così veloce, eppure il minuto è sempre lì, sempre lui, fermo, immobile e
la lancetta dei secondi lo raggiunge e lo supera in una corsa contro il tempo,
io vorrei dirgli di correre più veloce, di non farsi acciuffare, gli vorrei
dire di muovere il culo perché devo andarmi a sposare.
Ma
a questo mio desiderio lui muove solo un passo, un minuscolo passo in confronto
agli altri 100 dei secondi, stronzo.
Stronzo
di un minuto.
Adesso
ho deciso, non posso aspettare, vado e fanculo a
tutti.
Insomma,
Draco non può farmi una richiesta così stupida e
pretendere che io la rispetti.
“non
si può vedere lo sposo prima del fatidico sì, è la regola Potter, non le ho
mica dettate io le regole” e poi mi hai dato un bacio.
Cazzo,
penso che sia stato proprio quel bacio ad avermi fregato.
Perché
sono sempre stato un ragazzo impulsivo io.
E
nessuno mi ha mai convinto a fare una cosa se non la volevo davvero.
Ma
sono i tuoi baci la causa.
Quelli
che mi tengono legato a te con delle corde d’acciaio.
E
allora sono costretto ad aspettare ancora.
Maledetto
minuto.
Maledetta
agitazione.
Maledetto
Draco.
Chiudo
gli occhi, faccio un respiro profondo, e impreco mentalmente.
“non c’è la posso
fare, non c’è la farò”
E
mi viene in mente lui, Draco.
L’unico
per cui sia valsa la pena di piangere, combattere, amare.
Lui,
che è l’unico al mondo, per me.
E
solo per lui avrei potuto fare una simile cazzata come sposarmi.
Solo
per lui dico “per sempre”.
Solo
con lui sarà per sempre.
“cazzo Harry,
reagisci per Dio, non sei un pappamolla”
Ricordo
il nostro primo bacio, per non parlare del nostro primo appuntamento:
disastroso.
Sorrido
perché all’ora non eravamo niente più che ingenui bambini.
Ora
siamo qui, all’età di 25 anni.
Ci
sposiamo.
Ci
amiamo.
Eppure
questa stupida agitazione non mi abbandona.
Mamma
mia, quanto tempo è passato, 9 anni ormai.
Trascorsi
con il tuo respiro sulla pelle, le nostre litigate furibonde e mille parole non
dette.
Perché
nonostante tutto c’è ancora una piccola parte del tuo viso che non ho ancora
baciato e un po’ del tuo sapore nella mia bocca.
Mi
ricordo i tuoi silenzi lontani e i nostri occhi che diventano mani.
Ed
è sempre stato tutto così vivo, così pieno, presente in me in ogni piccolo
gesto, ogni piccolo sguardo, in ogni frammento di respiro.
È
spettacolare come tu riesca a parlare al
mio cuore senza aver bisogno di parole.
Perché
sei tu, sempre tu, le cose migliori le dici in silenzio.
“sta arrivando il
momento Harry, siamo arrivati alla fine
dei giochi”
E
sono sicuro Draco, che sarà come la prima volta, ogni
singolo movimento rimarrà immutato.
Rivivremo
1 volta e altre cento le stesse emozioni che ci hanno unito, per sempre.
Ogni
volta che sfiorerò le tue labbra sarà la prima.
Sei
tu che mi hai condotti fin qui, innanzi ad una chiesa, alla porta di una nuova
vita.
Perché
mi sono innamorato di te cento volte ancora.
Ogni
sguardo era una nuova certezza, una nuova conquista.
Mi
sono innamorato di te.
Fammelo
dire tutto d’accapo.
La
verità ingenua, è che siamo sempre stati, fin dall’inizio di tutto, due complici
amanti, senza sapere davvero di esserlo.
E
ci guardavamo con un’intensità tutta nostra, solo nostra.
Ma
ci siamo sempre coperti il viso con delle maschere di cera, in rispetto alla
nostra vergogna.
Invece
oggi siamo qui, completamente a nudo da ogni peso o colpa, qui, siamo noi.
“è arrivato il
momento”
Alzo
la testa a controllare quel maledetto orologio traditore che mi ha fatto
soffrire le pene dell’inferno.
È
finita.
Tutti
i dubbi e le incertezze le nascondo in una parte in fondo alla tasca dei miei
pantaloni.
E
vado.
Muovo
un piede e poi l’altro.
A
scatti.
Sembro
di pietra, mi sento di pietra, come ad avere dei sassi nelle mutande.
È
una situazione stranissima, che mi fa sentire ancora più incerto su cosa devo
fare.
È
come se in un certo senso, tutto il mio corpo mi dicesse di rimanere in quella
stanza, perché il peso che sento sullo stomaco è troppo pesante da portare da
qualsiasi parte.
Ma
al contrario il cuore mi batte così veloce che sembra mi scoppi in petto, ed è
lui che invece vuole andare, che mi dice di andare, è lui che ha voglia di
vederti.
Mentre
stranamente il mio corpo no, ma solo questa volta, solitamente vanno allunisono.
Arrivo
davanti alle porta che mi divide da te, e da quella che sarà la nostra vita
insieme.
Sinceramente
non so cosa aspettarmi, le decorazioni, i fiori, la sistemazione della sala…ti ho lasciato carta bianca, solo ora mi accorgo di
aver fatto una grandissima cavolata.
Io
semplicemente ti avevo pregato di preparare una cosa semplice e intima.
Non
c’è stato errore più grande.
Solo
su una cosa abbiamo deciso insieme: gli invitati.
Sapevo
già chi trovare dentro quella sala e tu non avevi trovato da ridire sulle mie
richieste.
Appoggio
la mano sinistra sulla maniglia della grande porta bianca e spingo piano.
Bum.
Bum. Bum.
Il
cuore mi batte all’impazzata.
Sudo
freddo.
E
solo ora mi accorgo di quanto questo smoking mi stia stretto.
Do
uno sguardo veloce all’allestimento, era bello, bello davvero, mi ero
sbagliato.
C’erano
dappertutto buchè di fiori bianchi, di tutti i
generi, alcuni erano legati alla parete e da loro scendevano delle morbide
tende in seta messe obliquamente.
Davanti
a me c’era solo un grande tavolo nero, naturalmente sopra di esso ancora fiori
bianchi.
E
alla sua sinistra c’era un imponente piano.
Era
tutto molto elegante, ti ispirava tranquillità e armonia.
In
ogni timido particolare vedo impresso il tuo tocco, la tua essenza.
Tutta
la grande sala mi parlava di te.
Tutto
quell’bianco, mischiato a volte da alcune macchie di nero, tutta quella sensazione,
eri tu.
Ogni
fiore messo ordinatamente al suo posto con il suo valore.
Ogni
sedia di velluto si alternava, una era bianca e quella successiva nera.
Ogni
quadro originario posizionato sistematicamente sulle pareti, mi parlava di te.
Del
tuo gusto antico e elegante.
Sembrava
davvero la sala di un principe.
Nonostante
l’ ambientazione , in quella sala importante mi trovo a mio agio.
Proseguo
sul grande tappeto rosso, i miei piedi ormai vanno da soli, e con estrema
felicità riconosco subito le persone che più avrei voluto accanto a me in questo
giorno.
Ci
sono tutti:
Ron,
Hermione, Ginny, Neville,
Luna, Seamus, Silente, Fred e George e tutta la
famiglia Weasley.
Naturalmente
dalla parte di Draco potevo notare tutti quei visi
che con gli anni ho imparato a sopportare e a volere bene.
In
prima fila, elegantissimo come sempre c’era Blaise,
seguito da Theo e Pansy.
Solo
dopo qualche minuto ho notato il viso di Severus Piton visibilmente in difficoltà a trovare un posto a
sedere, visto che entrambi l’avevamo invitato caldamente a partecipare alla
cerimonia.
Percorro
tutto il grande corridoio con un velo di agitazione e imbarazzo, finche non
arrivo là, nella mia postazione e ti aspetto.
Come
se non avessi già spettato abbastanza per oggi, eppure lo so, la sposa si fa
sempre attendere e tutti lo sanno che
sei tu la donna della coppia.
Sorrido.
E
penso a te che stai ancora cercando i gemelli sotto il letto.
Mi
perdo nei miei pensieri, mi perdo in te, perché naturalmente tu la occupi tutta
la mia testa e non potrei pensare a nient’altro che a te, anche il giorno del nostro
matrimonio.
Sento
una musica che mi richiama dal mio paradiso artificiale.
E
finalmente ti vedo, dopo ore e ore di disperata attesa sei lì davanti a me, più
bello che mai.
Fai
un sorrisino sghembo e ti avvicini camminando piano, aumentando così la mia
tortura.
Vorrei
correrti incontro e abbracciarti stretto, ma rimango impassibile nella mia
postazione di gioco.
Alla
fine mi raggiungi, sorridi a Blaise e mi prendi la
mano.
Dai
un’occhiata veloce alla sala e poi ti rivolgi a me dicendo:
“che
buon lavoro, solo un maestro come me poteva riuscirci” sorridi complimentandoti
da solo.
Io
non resisto e scoppio in una leggera risata “scemo”.
Siamo qui riuniti
per unire in matrimonio il Sr. Harry Potter e il Sr.Draco
Malfoy…
Prima di scambiarvi
gli anelli c’è qualcosa che volete dire al vostro futuro compagno?
“si
grazie, Draco, Sono venuto qui oggi per donarmi a te
completamente e totalmente, ogni lembo di pelle scoperto è tuo e quelli ancora
da scoprire lo saranno presto.
Ti
guardo, ora, quando il tempo sembra scaduto per fare o dire qualsiasi cosa non
sia amore.
Ti
guardo ora e riesco solo a pensare a quanto tu sia bello.
Perché
sei tu il mio coraggio.
Tu
la mia vergogna.
Tu
il mio desiderio.
Tu
il mio pensiero costante.
Sei
tu le mie mani sudate.
Tu
quella camicia troppo piccola.
Tu
quella solitudine un po’ scomoda e quell’caffè alla mattina.
Sei
tu, tutto quello che ho voluto, tu tutto quello che voglio e tu tutto quello
che vorrò, per sempre.”
“e
adesso mi spieghi cosa mi rimane da dire stupido, romantico di un Harry Potter?”
disse Draco scherzando e tutta la sala rise serena.
“No,
a parte gli scherzi, Sono venuti qui oggi, Harry, per poterti amare, per avere
questa possibilità per sempre.
Solo
per te dico “per sempre” e sono sicuro che solo con te sarà così.
Lo
faccio poiché tu sei l’unico che riesce a ricordarmi chi sono, quando ne ho più
bisogno e altrettanto me lo fai dimenticare quando più voglio, in questo sei il
più bravo.
Ti
sposo oggi, per avere la possibilità di scappare in qualsiasi minuto di ogni
giorno e continuare a sentirmi Draco senza aver
bisogno di nascondermi.
Ti
sposo oggi per sentirmi me stesso, ti sposo per quella fantastica maglietta
troppo stretta, ti sposo per il tuo coraggio e la tua vergogna, ti sposo per la
tua solitudine che colmeremo insieme e per quel buonissimo sapore che hai la
mattina per via del caffè appena fatto.
Ti
sposo oggi perché sei semplicemente Harry Potter e ti amo per questo.
Ti
sposo oggi perché non potrei fare altrimenti.”
Se qualcuno a
qualcosa da dire, la dica ora o taccia per sempre…
Bene, con il potere
che mi è stato conferito vi dichiaro marito e marito.
The end