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Autore: SunilNevla    29/09/2014    2 recensioni
Konan frequenta la Konoha High School ma non è la tipica reginetta del liceo... anzi è definita da tutti una sfigata. Pain è il ragazzo più rispettato del liceo, con un passato oscuro alle spalle. Sasori è il migliore amico di Konan e farebbe di tutto per lei nella speranza di diventare qualcosa di più di un semplice amico. Deidara vive nell'ombra della cugina Ino, la reginetta della scuola, e sogna un amore a dir poco impossibile. Le loro vite e quelle di altri studenti si intrecciano al Glee club della scuola dove grazie alla musica ognuno può essere davvero se stesso.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Konan, Pain, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto: Konoha High School Glee club.

Questa mattina, per la prima volta dopo tre lunghi mesi, sono stata svegliata dal odioso suono della mia sveglia. Odio quel danattissimo oggetto! La mia sveglia è il male incarnato: inizia suonando piano, quasi come una ninnananna, poi parte di colpo ed è capace di svegliare l'intero quartiere. La spengo il più velocemente possibile e sbuffando mi avvio verso il bagno. Oggi è il primo giorno di scuola e io, Konan Tsukai, non sono pronta ad affrontarlo, ne psicologicamente ne fisicamente ed i miei capelli sono la prova di ciò. Tra i miei desideri c'è quello di iniziare almeno un anno scolastico con dei capelli decenti, ma nemmeno quest'anno riuscirò ad avverare il mio desiderio. Dopo circa venti minuti scendo di sotto per la colazione e non mi sorprende affatto di vedere mia madre annaffiare una pianta posta sul tavolo della cucina accanto alla mia tazza. Mia madre ama le sue piante, lei sarebbe capace di lasciare me e mio padre senza cibo per un mese pur di avere abbastanza fertilizzante per le sue piante! 
-Quanto sei bella piccolina mia!- esclama mia madre mentre mi siedo a tavola -Ah Konan buongiorno, ti sei alzata! Pronta per il primo giorno?- ovviamente il complimento era per la sua pianta a me rifila la solita domanda che fa da quando ho iniziato l'asilo. Le vorrei rispondere che non sono pronta, che odio la mia scuola, che odio i miei compagni e che odio anche la sua pianta ma mi limito ad un'alzata di spalle; lei mi fissa e sospira poi torna a dedicarsi alla sua pianta. Finisco velocemente la mia tazza di latte e do un'occhiata all'orologio alle mie spalle. 
-Oddio è tardissimo, se non mi sbrigo rischio di perdere l'autobus.- esclamò afferrando lo zaino semivuoto e avviandomi verso la porta, prima di uscire però mi fermo un'istante a guardare il mio riflesso nello specchio. Quella che guardo è la solita ragazza con la pelle chiarissima, i capelli azzurri raccolti, gli occhi color ambra cerchiati dall'ombretto azzurro e dall'eyeliner nero... in pratica la solita nullità. Sospiro sistemandomi la camicetta preferita, quella color glicine che a parer mio mi mette in risalto gli occhi, e mi accingo ad uscire quando mia madre mi si avvicina sorridendo.
-Tieni Konan.- mi dice infilandomi un fermaglio bianco a forma di rosa tra i capelli -Così sei più carina.- le sorrido ed esco di casa, lei rimane sulla soglia e mentre m'incammino lungo il vialetto la sento dire un'altra delle sue solite frasi -Quest'anno impegnati a trovare un'amica chiaro!?- 
Ovviamente non le rispondo e continuo a camminare per i fatti miei. Secondo mia madre è strano il fatto che io a sedici anni non abbia ancora una migliore amica, o meglio per lei è strano che io abbia solo un amico. Salgo sull'autobus un istante prima che questo parti beccandomi un'occhiataccia dal conducente e mi siedo nei primi posti: i posti degli sfigati. Quando l'autobus si frema dinnanzi al vecchio edificio sede della Konoha High School mancano cinque minuti all'inizio delle lezione e gia sento di non poterne più, aspetto che tutti gli altri passeggeri scendano e poi mi avvio sospirando. La situazione al liceo non è cambiata da quando ho iniziato a frequentarlo, ci sono sempre gli stessi gruppi e tra di loro appoggiato al cancello di ferro dell' istituto vedo il mio migliore amico Akasuna Sasori. Gli sorrido avvicinandomi a lui -Non hai preso l'autobus... lo hanno fatto anche quest'anno?- gli chiedo.
-Come tutti gli altri anni e quando ho detto loro che ormai ho sedici anni si sono limitati a dire che li compirò a novembre.- mi risponde Sasori fissandomi serio con i suoi penetranti occhi nocciola, per tutta risposta scoppio a ridere. Come tutti gli anni i suoi genitori lo hanno accompagnato in auto a scuola come due genitori super presenti nella vita del figlio quando tutti sanno benissimo che non è così. Il padre di Sasori è un famoso avvocato mentre sua madre fa la coreografa per Brodway, i due sono quasi sempre lontani da casa lasciando il figlio da solo con la nonna.
-Allora quanti corsi abbiamo quest'anno insieme?- gli chiedo, sono certa che lo sa preciso com'è lo saprà di certo, infatti, la sua risposta non tarda ad arrivare. -Letteratura, filosofia, inglese e scienze. Iniziamo proprio con scienze sai?-
Sorrido, la mia amicizia con Sasori è iniziata proprio durante il corso di scienze. Era il secondo giorno del primo anno di scuola e avevo la mia prima lezione di scienza, ricordo che appena entrata in classe mi ritenni fortunata del fatto che i posti in fondo non fossero ancora occupati così mi diressi verso uno di quei posti, scienze non mi era mai piaciuta e volevo essere notata il meno possibile. Stavo iniziando a posare la mia roba sul banco quando qualcuno si fermò proprio davanti a me.
-Hey principessa che ci fai al mio posto?!- il ragazzo che avevo di fronte mi fissava con un sogghigno.
-Non mi sembra che ci sia un cartello che mi vieti di sedermi qui.- risposi fissandolo, lui per tutta risposta afferrò la mia roba e disse -Ma tu guarda, qualcuno qui deve ancora sapere chi comanda in questa scuola. Forse non sai cara che se io voglio qualcosa me la prendo.- e a quelle parole lasciò cadere i miei oggetti sul pavimento per poi scoppiare a ridere. Io sentì le mie lacrime sul punto di uscire, chinai il capo, ma rimasi seduta.
-La ragazzina non capisce.- continuò il ragazzo poi qualcuno lo fermò -Hidan smettila lasciala in pace.- 
-Che cazzo vuoi Sasori?! Fatti gli affari tuoi se non vuoi essere picchiato.- gli disse Hidan avviciandosi a lui con fare minaccioso, immaginai  il mio salvatore finire in ospedale, visto com'era gracile rispetto all'altro, ma per fortuna intervenne la persona più rispettata della scuola dopo la preside: Pain. Ricordo che Pain si limitò a dire -Hidan lasciali in pace.- e cosi accadde. Hidan si andò a sedere lontano mentre Sasori prese posto accanto a me ed ebbe inizio la nostra amicizia. Ora le cose non sono cambiate tanto da quel giorno: Sasori è sempre gracile, Hidan è sempre il solito bullo e Pain continua ad essere il ragazzo più rispettato e più misterioso della scuola.

Angolo Autrice: Salve a tutti :) eccomi di nuovio qui con una nuova storia. Innanzitutto mi scuso con chi legge le altre mie storie per la mia assenza ma sono stata fuori casa per uno stage scolastico, poi mi scuso anche per il capitolo: so che non è successo ancora niente di interessante ma siamo appena all'inizio. Comunque spero che apprezzate questa storia e spero lasciate una recensione ;)
Saluti =)
  
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