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Autore: Anmami    29/09/2014    6 recensioni
Dopo l'arrivo a Terminus il gruppo si trova rinchiuso in un vagone. Questa storia è la mia versione della quinta stagione vista con gli occhi di Daryl. Tra amicizia, battaglie per la sopravvivenza ed un amore difficile da ammettere anche a se stesso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Step by step'
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Ciao a tutti, prima storia che pubblico, spero di non aver fatto pasticci e spero che sia di vostro gradimento. Mi impegnerò ad aggiornare con regolarità, anche perchè ho già pronto qualche capitolo. Beh bando alle ciance e buona lettura. Anmami.



Capitolo 1
"Hanno preso di mira la gente sbagliata!"
Erano passate circa un paio d'ore da quella affermazione di Rick, anche se non potevo esserne assolutamente certo. Eravamo lì al buio, in attesa. Nessuno di noi sapeva in attesa di cosa, ma tuttavia l'unica cosa che potevamo fare era aspettare. Aspettare per conoscere il nostro futuro. Morte? Vita? Schiavitù? Chi poteva dirlo, certo l'accoglienza che ci avevano riservato gli abitanti di Terminus non era quella che ci aspettavamo. Quegli stronzi ci avevano rinchiuso in quello schifo di vagone che puzzava di piscio e che, a quanto pareva, era stata la dimora di altre persone prima di noi.
Mi avevano privato della balestra, ero stanco, affamato e dolorante, ma tuttavia mi sentivo meno solo.
In quel momento il mio pensiero andò a lei. A Beth. Ancora non mi capacitavo del perchè mi avesse abbandonato in mezzo a quella strada e come mai non fosse tornata indietro a cercarmi. Ero sicuro che mi avesse visto attraverso lo specchietto retrovisore e quella sicurezza mi faceva temere il peggio, qualcuno doveva averla per forza costretta ad allontanarsi, non trovavo altra spiegazione al suo comportamento.
"Daryl? Amico stai bene?" chiese Rick sedendosi accanto a me sul pavimento.
Io annuii in risposta e poggiai la testa alla parete fredda.
"Ti stavo osservando, sei stanco, siamo tutti stanchi, ma non puoi buttarti giù. Ho bisogno di te per tenere al sicuro quel che resta di questo gruppo. Da solo non basto, mi serve il tuo aiuto. Ne abbiamo passate tante insieme ed ora ti chiedo un piccolo sforzo, per quelli che sono qui ed in memoria di quelli che non ce l'hanno fatta." disse poggiandomi una mano sulla spalla.
Lo ascoltai, poi mi alzai di scatto e mi diressi verso l'angolo dov'era seduto Carl perchè qualcosa aveva attirato la mia attenzione.
"Carl, puoi alzarti? Mi serve quella cassetta di plastica."
"Che devi farci?" domandò Carl con aria annoiata.
"Devo controllare una cosa." risposi senza dare troppe spiegazioni.
Gli altri nel frattempo, notando il mio comportamento si erano mossi dalle loro posizioni e mi stavano osservando.
Carl si alzò ed io presi la cassetta e la avvicinai alla parete del vagone. Nell'angolo in alto avevo notato una piccola grata di aerazione che all'inizio mi era sfuggita.
Mi arrampicai sulla cassetta ed in punta di piedi riuscii a raggiungere la grata.
Attraverso quei piccoli fori riuscivo a vedere il cortile e le recinzioni e le due guardie armate sui tetti.
Continuai la mia osservazione ignorando le domande di Rick e del resto del gruppo.
All'improvviso notai una fila di ragazze bionde che indossavano una tuta da carcerato.
Camminavano a lato della recinzione ed erano scortate da quattro uomini armati. Quando furono abbastanza vicine al vagone una di loro attirò la mia attenzione. Capelli ricci legati in una coda di cavallo disordinata, fisico minuto... Beth.
"BEETH! BETH! SIAMO QUI! BEEEETH!" urlai con tutta la forza che mi era rimasta.
Per attirare la sua attenzione iniziai a battere sulla parete del vagone, con pugni e calci, continuando a gridare il suo nome.
Ad un tratto lei si accorse di me.
"DARYYL!" urlò alzando lo sguardo verso la grata. Provò a scappare ed a correre verso il nostro vagone, ma uno degli uomini armati la fermò.
"No! Bastardo! Lasciala stare! Vieni a prendertela con uno grosso quanto te! Figlio di puttana, lasciala in pace! Nooo! Beth! Nooo!" 
Gridai il più forte possibile, ma quello stronzo trascinò via Beth che piangendo gridò un'ultima volta il mio nome prima di sparire dal mio campo visvo.
Con un salto scesi dalla cassetta e mi avvicinai alla porta del vagone provando ad aprirla, strattonandola con forza.
"Aprite questa cazzo di porta luridi figli di puttana Beeeeth! Beeth!? Mi avete sentito stronzi? Aprite subito questa cazzo di porta!" 
Imprecai, urlai e colpii la porta in preda alla disperazione.
Rick, confuso dal mio comportamento, si avvicinò a me per chiedermi spiegazioni e cercare di calmarmi.
"Daryl! Amico calmati! Cerca di farci capire, cosa hai visto?" chiese Rick provando a tranquillizarmi.
"Calmarmi? Come posso calmarmi quando uno di quegli stronzi ha trascinato via Beth?" sputai rabbioso accompagnando ogni parola ad un calcio alla porta.
"Beth? Hai visto Beth?" mi domandò sorpreso.
"Si, era in fila con altre ragazze bionde ed erano scortate da quattro bastardi armati fino ai denti. Dio! Se solo provano a torcerle un capello io... " conclusi quella frase scagliando la cassetta contro la parete opposta alla mia posizione e urlando.
"Sicuro che fosse lei?" chiese Maggie trattenendo a stento le lacrime.
"Certo che sono sicuro, era lei. E mi ha riconosciuto. Ora sa che siamo qui." risposi brusco.
"Glenn... Beth è viva!" disse Maggie abbracciando il marito.
  
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