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Autore: Twins99    29/09/2014    3 recensioni
[CreepyPasta]
[CreepyPasta]"L'essere umano è una creatura così misera non credi, Stefan? Rilegato a non poter usare che una minuscola parte del suo potenziale. E' questo che ci separa dagli angeli...è questo che ci separa da un livello superiore. Ma io creerò una nuova razza di umani! E per farlo avrò bisogno del tuo aiuto. Il processo potrebbe rivelarsi pericoloso e dunque comprendi che non posso testarlo subito su me stesso. Dopotutto se morissi, chi porterebbe avanti le mie ricerche?
Tu sei il solo di cui possa fidarmi. Vedrai! Mi ringrazierai per questo! "
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"L'essere umano è una creatura così misera non credi, Stefan? Rilegato a non poter usare che una minuscola parte del suo potenziale. E' questo che ci separa dagli angeli...è questo che ci separa da un livello superiore. Ma io creerò una nuova razza di umani! E per farlo avrò bisogno del tuo aiuto. Il processo potrebbe rivelarsi pericoloso e dunque comprendi che non posso testarlo subito su me stesso. Dopotutto se morissi, chi porterebbe avanti le mie ricerche?  
Tu sei il solo di cui possa fidarmi. Vedrai! Mi ringrazierai per questo! "
Una risata sguaiata rimbombò tra le pareti della cantina di quella che all'esterno sembrava una comune abitazione.
Un ragazzo di appena 18 anni se ne stava steso su un tavolo di legno, con polsi, caviglie e busto legati saldamente alla lastra lignea che lo sorreggeva.
Stefan guardava quel demone con le lacrime agli occhi, sforzandosi di urlare inutilmente : uno spesso nastro di adesivo gli tappava la bocca, soffocando i suoi rantoli di dolore.
Doveva essere qualcosa di inimmaginabile : ritrovarsi ad essere una cavia da laboratorio su cui testare i folli esperimenti di uno scenziato pazzo che il destino ha voluto fosse tuo padre...il sangue del tuo sangue...colui che hai sempre ammirato e dal quale hai cercato di prendere esempio.
Lo sguardo del ragazzo era quello di qualcuno che non voleva e non poteva credere a ciò che gli stava accadendo.
" Su, Stefan! Sei un grande ormai! "
Un uomo sulla cinquantina, vestito con un camice bianco e dei guanti in gomma piuma azzurri, si apprestava a collegare uno strano apparecchio elettrico al suo corpo.
Stefan si ritrovò la testa bloccata, poggiata in un macchinario che presentava proprio lo stampo del cranio.
La parte superiore della calotta cranica era avvolta da una specie di spesso collare con diverse ventose che aderivano alla pelle.
Davanti a ciascun occhio era posta una struttura in metallo terminate con due punte affusolate simili ad aghi.
Altre sonde arancioni erano collegate sul petto e sulle braccia del giovane e da esse partivano diversi fili bianchi che si collegavano ad un apparecchio computerizzato con diversi display .
Stefan tremava in preda agli spasmi.
Il suo cuore batteva al limite del sopportabile, pompando più sangue di quanto avesse mai fatto, al punto da fargli pulsare visibilmente le vene.
La testa gli girava; non capiva cosa stava succedendo, ne come avesse fatto  a finire lì.
Sapeva che suo padre era un tipo strano, ma in fondo era sempre stato convinto che fosse una brava persona.
Quella sera era tornato a casa dopo un'uscita con gli amici.
Si stava dirigendo in cucina quando un colpo secco lo aveva colpito alla nuca facendogli perdere i sensi.
Quando si era risvegliato, si era ritrovato a fissare il soffitto incolore di quella tetra stanzetta infondo alle scale, legato e imbavagliato.
" Pronto? Ora daremo il via alle danze! HAHAH! "
Al padre di Stefan bastò premere un bottone : gli aghi sospesi sopra gli occhi del ragazzo si abbassarono fino a penetrargli la pupilla e delle forti scariche elettriche partirono sia da essi che dalle sonde disposte sulle sue membra.
Fu uno spettacolo terribile.
Stefan si contorceva in preda a violente convulsioni.
I mugolii strazianti che emetteva venivano superati dalla grassa risata del suo carnefice.
Un odore asfisiante di carne bruciata invase la stanza.
" SI! QUESTO E' UN NUOVO INIZIO PER IL GENERE UMANO! "
Un misto di ronzii, bip e suoni meccanici aveva colmato la stanza provocando un rumore assordante che finì improvvisamente.
Il tutto durò per un interminabile minuto, poi l'uomo pigiò un altro tasto, ponendo fine a quel martirio.
Liberò il ragazzo dalle diverse apparecchiature, ma questi rimase immobile, con gli occhi chiusi.
Il padre atteggiò il viso in un espressione disgustata.
" Che fallimento! "
Mi avvicinai al giovane cercando di captare un qualsiasi segno vitale proveniente dal suo corpo esanime e percepii chiaramente il suo debole battito.
Stefan era finito in uno stato comatoso : queste furono le parole dei medici .
Visto che l'esperimento si era concluso in modo fallimentare, avevamo deciso di chiamare un ambulanza e di giustificare lo stato del 18enne con l'aver preso una scossa elettrica mentre era in garage ad armeggiare con il trapano.
Una parte del cavo vicino alla presa era scoperto e lui l'aveva toccato accidentalmente.
Per quanto riguardava i segni delle ventose, spiegammò che quello stesso giorno Stefan aveva fatto delle visite di controllo in quanto aveva intenzione di iniziare un corso di basket.
Andai a trovare Stefan all'ospedale tutti i giorni, d'altronde sarebbe parso strano se non l'avessi fatto.
Osservavo la sua pelle lattea, quasi cadaverica.
Lasciavo che le mie dita s'immergessero in quei ciuffi nerastri.
Era un peccato vederlo ridotto così : Stefan era un bel ragazzo, dal cuore d'oro.
Era sempre gentile e solare; studiava con impegno e si era diplomato con il massimo dei voti.
La sua unica colpa era stata quella di nascere nella famiglia sbagliata.
L'ambizione del padre lo aveva distrutto : il signor Pierce era uno scienziato radiato dal centro di ricerca poichè accusato di voler condurre studi pericolosi sugli esseri  umani, mirando a risvegliare le capacità assopite del cervello.
Un progetto da folli - gli dicevano, ma lui rispondeva che loro non potevano comprendere con le loro capacità intellettive inferiori.
Visto che non aveva ricevuto il permesso di svolgere in libertà i suoi esperimenti, aveva condotto in privato i suoi studi e aveva deciso di testarli sul figlio che - gli apparteneva - come aveva esplicitamente detto.
Era il 20 giugno.
Erano passate due settimane da quando Stefan era in coma e io e il signor Pierce lo andammo a trovare.
Quella era la prima visita da parte di suo padre  e l'uomo nascondeva a stento la seccatura di dover "sprecare" il suo prezioso tempo andando a trovare quel fallimento.
D'altronde ai medici sarebbe potuto sembrare sospetto se non l'avesse fatto, dato che era suo padre, quindi non gli rimase altra scelta.
Varcammo la soglia della stanza dove Stefan era ricoverato tutto solo.
Le mura erano di un candore quasi accecante quel giorno, o almeno questa fu la mia prima impressione.
Non mi ero mai resa conto di quanto bianco ci fosse lì dentro.
Le mattonelle che rivestivano il pavimento erano bianco sporco, di forma quadrangolare.
Il letto su cui era steso Stefan era anch'esso latteo, così come le lenzuola lo ricoprivano.
I suoi capelli neri spiccavano sulla federa del cuscino come un fulmine nel blu di un cielo notturno.
Rimasi incantata a guardarlo rimanendo ferma all'entrata della stanza.
Il signor Pierce gli si avvicinò guardandolo indifferente.
" Pietoso...figlio mio, sei davvero pietoso! "
L'uomo si voltò dandogli le spalle.
" Padre..."
Sgranai gli occhi portandomi le mani al viso per trattenere un urlo.
Il signor Pierce si girò incredulo verso il volto di quello che credeva solo un inutile moribondo.
" AAAAAAAAAAAAAAH! "
Gridai in preda al terrore attirando i dottori.
Stefan...i suoi occhi erano neri...
Il bulbo oculare era tinto di un color carbone opaco, secondo solo al pece lucido della pupilla, mentre l'iride aveva i contorni delimitati da un cerchio bianco.
Quello sguardo era inumano.
Un insieme di rabbia, collera, odio.
Così distante da quella che era la reale natura di quel ragazzo...così lontano dalla natura e basta.
Sotto gli occhi sbigottiti del padre, Stefan alzò un braccio in sua direzione e lo chiuse a pugno.
In quell'istante il corpo del signor Pierce si sollevò in aria, come sorretto da forze invisibili, e venne scaraventato con violenza contro il muro.
Il fiato mi mancò.
Flutti di sangue colarono dalla testa del cinquentenne andando ad imbrattare quelle pareti lattescenti.
Quel volto segnato dalle rughe si contrasse in una smorfia sofferente, sbarrando gli occhi.
Io e i dottori accorsi osservavamo impotenti quello che stava accadendo, senza poter fare niente per impedirlo, senza riuscire a capire come tutto ciò fosse possibile.
Stefan mimò lo sferrare un pugno in direzione di suo padre, il quale, manovrato da chissà quale volontà superiore, chinò la testa in avanti per poi spingerla con irruenza all'indietro, sbattendola ancora una volta contro il freddo cemento del muro.
Spirò sul colpo.
Stefan chiuse gli occhi lasciando che il cadavere ricadesse per terra, in una pozza di plasma dall'intenso odore ferroso.
Il ragazzo si voltò verso di me.
Non appena quello sguardo innaturale incontrò me e i medici, tutti fummo travolti  da quella che doveva essere stata un'onda d'urto e finimmo scaraventati sul pavimento del corridoio.
Mi alzai tremando mentre l'inferno divampava intorno a me : urla, grida, gente che correva terrorizzata.
A quel punto scappai anch'io.
Volai giù per le scale dirigendomi all'uscita dell'ospedale.
Al piano terra ancora non capivano cosa fosse accaduto.
Notai di sfuggita  gli sguardi attoniti e preoccupati delle persone in sala d'attesa che mi fissavano mentre repentinamente mi precipitavo all'esterno.
Salii in macchina ringraziando il cielo di non averla parcheggiata troppo distante dalla struttura.
Spinsi il freno al massimo e mi lasciai tutto alle spalle.
...
E' passato un mese da quel giorno maledetto.
Ora sono a casa di mia sorella che mi ha gentilmente concesso di restare da lei per qualche giorno.
In questo momento lei non è in casa, ma è meglio così, eviterà di assistere a ciò che sta per accadere.
Lui sta arrivando.
Chi sono io ? Bhe...come avrete capito sono sua madre...Eleonora Sallivan Pierce.
Rimpiango di non aver fatto nulla quando avrei potuto.
Non ho neanche tentato di fermare la follia di mio marito e ora sto per pagarne il prezzo.
Chi l'avrebbe detto che alla fine lui ci sarebbe riuscito...
Mikelson Pierce è riuscito a realizzare il suo sogno...peccato che questi sia divenuto il nostro peggior incubo.
Questa è la storia di The Dark Mentalist...
Questa è la firma che lascia ad ogni suo passaggio.
Ora scusatemi, ma i coltelli della cucina hanno stranamente preso a fluttuare nella mia stanza.
Addio...



// Per darvi un'idea dello sguardo di The Dark Mentalist u.u //
   
 
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