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Autore: Wanderlust25    30/09/2014    0 recensioni
Austin deve cambiare casa e mentre impacchetta ritrova un oggetto che gli desta molti ricordi; il suo umore non è dei migliori quella sera ma, per fortuna, c'è il suo migliore amico, Alan.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Austin pov*

Devo impacchettare tutto per trasferirmi nella nuova casa.
Panico.
Eppure non ho tanta roba… i vestiti, la chitarra, i riconoscimenti degli Of Mice incorniciati, un paio di scatoloni contenenti svariate cianfrusaglie e tutti i regali e le lettere dei fan.

Mi ritrovo in mezzo alla stanza con le mani sui fianchi a guardarmi intorno, completamente spaesato.
Devo solo cambiare casa, sono nella stessa città ma in una posizione più bella e con la vista migliore.

Non capisco dove sia il problema.
Forse perché è l’ennesimo appartamento nel quale lascio dei ricordi indelebili e sono davvero stanco di cambiare; l’ho fatto da piccolo e continuo a farlo, ma forse questa volta è l’ultima.

La vibrazione del cellulare, appoggiato sul tavolo, mi fa sussultare.
Mi giro di scatto e prendo il telefono, leggendo il messaggio.
È Alan che mi ricorda della cena di stasera con i ragazzi, le loro fidanzate e qualche amico.
Rispondo con un rapido “Ok, non preoccuparti, ci vediamo lì” e ritorno nella posizione iniziale.

Bene, da dove comincio?
Dai vestiti… però domani e dopo devo ritirarli fuori, quindi li lascio per ultimi.
Dai regali e dalle lettere… non ci vuole molto, sono già inscatolati e devo solo raggrupparli in un angolo tutti insieme e vicini alla chitarra.
Poi noto la cassettiera sotto il televisore e mi accorgo di non averla ancora aperta.

Mi siedo per terra, apro il cassetto e rimango per un attimo spiazzato.
Come ho fatto a dimenticarmi di questo pozzo di ricordi?
Ci sono delle fotografie in Polaroid, una serie di fogli strappati e pasticciati con riportati i pezzi di canzoni che non sono mai stati conclusi o canzoni intere che sono state registrate e tanti altri oggetti, da chiavette usb a DVD e CD masterizzati buttati lì senza custodia.

Tra le foto ce ne sono alcune davvero vecchie, quando c’erano ancora Shayley e Jaxin, alcune sono state scattate durante la registrazione del primo album, io con il cane e poi ne trovo un paio con me e Gielle.
Diamine se era bella!
Lo sarà anche adesso, solo che non ho il coraggio di cercare su internet le sue foto.

Mi ritornano in mente talmente tanti ricordi… il giorno in cui l’ho conosciuta, il nostro matrimonio, le giornate insieme in spiaggia, le notti in ospedale dopo l’operazione e poi la fine di tutto quel magnifico rapporto che avevamo costruito.
Mi rendo conto che non provo più rancore, rabbia o tristezza ma solo nostalgia.
Mi capita ancora di sognarla a volte ma non l’ho mai detto a nessuno, sarebbe troppo imbarazzante e non vorrei tirare fuori l’argomento con i ragazzi.

Continuo a rovistare fino a che decido di rovesciare completamente il cassetto per terra.
Sistemo alla bell’e meglio i CD da una parte, le foto dall’altra e ripongo i fogli in una cartelletta trasparente, cercando di non strapparli.

Rimangono gli oggetti spaiati.
Un ciondolo che mi avrà regalato qualcuno, un bracciale in corda rotto, il pass di un festival, una medaglietta simile alla mia e infine lui, anzi “lei”.
Non mi sarei mai aspettato di trovarla e non riesco nemmeno a capacitarmi di come sia finita lì dentro.

La mia fede nuziale, quell’anello che portavo orgogliosamente tutti i giorni e me ne prendevo cura, cercando di non rovinarlo o perderlo.
È lei, non c’è dubbio.
Rimango a fissare il palmo della mano qualche minuto, in completo silenzio, rivedendo nella mia mente il film della mia breve vita da sposato.
Quante volte mi chiedo come sarebbe andata…

Quasi d’istinto, senza nemmeno rendermene conto, infilo la fede al dito e rigiro la mano tatuata con la parola “Love” incisa sulle nocche; un sorriso amaro mi esce spontaneo insieme a una timida lacrima.

Tocco il collo e la rosa impressa sulla mia pelle a destra, con la quale ho coperto il tatuaggio delle sue labbra.
Poi sposto la mano e raggiungo la gola: sotto le mie dita c'è stampata in bella vista la data del giorno del mio, del nostro, matrimonio.

Questo tatuaggio lo vedo tutti i giorni, è diventato un simbolo distintivo e unico, e credo che non lo coprirò mai; nonostante quello che è successo lui è lì per ricordarmi i bei momenti e i brutti momenti, mi insegna ogni giorno a non ripetere gli errori.


Bruciano ancora, i tatuaggi e le ferite, e le lacrime cominciano a moltiplicarsi.

  
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