Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Miss One Direction    30/09/2014    5 recensioni
«Hey...» dico con un sorriso per poi avvicinarmi.
Niente contatto fisico o darò un'impressione sbagliata.
«Non pensavo fosse un appuntamento, se lo avessi saputo prima mi sarei preparata meglio» commenta guardandosi e lasciandosi coprire metà mani dalle lunghe maniche.
«Eh? No, tranquilla: sono io che ho esagerato» la tranquillizzo, sorridendo, fino a farla diventare rossa.
Salta subito all'occhio il fatto che non sia inglese: si capisce soprattutto dai tratti del viso e dall'accento, tutto tranne che inglese.
La invito a sedersi sulla panchina accanto a me ma lei scuote la testa e si siede, come se niente fosse, ai piedi dell'albero che ci sta facendo ombra.
Possibile che non si preoccupi minimamente di sedersi su qualcosa di sporco o di rovinarsi i vestiti? Tutte le ragazze di questo pianeta si preoccuperebbero... vero? Sono un po' confuso.
«Bimbe, a che vi va di giocare?» chiede alle bambine, ancora impegnate a giocare con il mio cellulare.
«... Nascondino!» esultano in coro, scendendo in fretta dalla panchina e restituendomi l'IPhone.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






 
 
«Zayn?»
«Zayn, ci sei?»
La vocina dolce di mia sorella Safaa mi fa risvegliare e solo ora mi rendo conto della sua presenza accanto a me. 
«Eh? Oh, sì: ciao sorellina!» esclamo, piegandomi alla sua altezza per poi stringerla in un abbraccio.
«Andiamo?» mi chiede, afferrandomi la mano e facendosi strada tra gli altri bambini.
Da dove abbia preso tutta questa energia rimane un mistero, è l'unica in tutta la famiglia ad essere sempre felice e spensierata... c'è da dire che sarebbe preoccupante il contrario: una bambina di appena 9 anni non dovrebbe nemmeno immaginare cose brutte. 
Ormai tutti nella sua scuola mi conoscono e non mi dispiace affatto dover rivolgere qualche sorriso o saluto anche a quelle piccole e vivaci figure che mi prendono ormai come un mito: la classica ammirazione dei bambini appena vedono un ragazzo molto più grande di loro. Per tutte le volte che sono venuto qui dentro, diciamo che ho imparato a memoria quasi tutti gli elenchi in ordine alfabetico di tutte le classi e incontro sempre le solite persone: genitori che aspettano l'uscita dei loro figli, vari parenti venuti a fare qualche sorpresa, bidelle che di tanto in tanto mi offrono un dolcetto fatto in casa.
Com'è possibile che non abbia mai notato quella ragazza? Per quanto mi sforzi, non riesco proprio a ricordare di averla mai vista ma - dai saluti affettuosi che le rivolgono tutti, bambini compresi - devo dedurre che sia sempre venuta in questa scuola elementare di Bradford. Nonostante questo, però, non riesco a non darmi dello stupido; andiamo, una ragazza così bella l'avrei di certo notata: con i suoi capelli castani scuro poco sotto le spalle, gli occhi piccoli e quella figura non proprio magrissima ma comunque deliziosa... No, non è assolutamente possibile che non l'abbia mai notata.
Mentre Safaa continua a tirarmi verso il cancello, io non riesco a staccarle gli occhi di dosso: è seduta sul muretto accanto al parco giochi e osserva attentamente ogni bambino, come se fosse alla ricerca di qualcuno. Continua a guardarsi in giro finché Erika, una bambina in classe con mia sorella, le corre incontro; lei si piega alla sua altezza e, non appena quel piccolo corpicino le si sprofonda tra le braccia, la fa volteggiare in aria. Deve essere davvero brava con i bambini...
«Oh mio Dio!» esclama Safaa, bloccandosi di colpo.
«Cosa c'è?» le chiedo preoccupato, pensando che sia successo qualcosa.
«Ma quella è...» risponde a bassa voce, prima di mollarmi la mano e correre via. 
«Safaa!» alzo la voce, rincorrendola.
Questa bambina mi farà prendere un colpo prima o poi. Continuo a seguirla fin quando non mi ritrovo praticamente di fronte alla ragazza sconosciuta... com'è possibile che la conosca anche mia sorella? Rimango paralizzato non appena la vedo abbracciare calorosamente Safaa, per poi alzare lo sguardo verso di me: la prima cosa che noto è una fossetta sulla guancia sinistra che la rende di una tenerezza assoluta. 
«Manu! Che bello rivederti!» continua ad esultare mia sorella, per attirare la sua attenzione.
«Mi sei mancata anche tu, piccola!» esclama abbassandosi di nuovo.
Due sono le cose: o lei rappresenta la tenerezza o è la tenerezza a rappresentare lei. Quel sorriso sincero fa capire subito quanto si trovi bene in mezzo ai bambini più piccoli ma, nonostante stia ancora qui ad osservarla, non sono ancora riuscito a spiccicare mezza parola: se continuo così farò una figuraccia terribile. L'unica cosa che riesco a pronunciare però è un misero «Ehm...» che molto probabilmente non avrà nemmeno sentito, visto che non mi ha degnato di uno sguardo. Perché mi sto comportando così? È solo una ragazza, diamine! 
«Safaa, ti rendi conto che mi hai fatto prendere un colpo?!» la sgrido con voce severa e movimentandomi un po' il ciuffo.
Mia sorella perde subito il sorriso, guardandomi dispiaciuta, e mi raggiunge con il capo chino.
«Non si dovrebbero sgridare così i bambini. Potrebbero rivoltartisi contro in futuro, sai?» si intromette una voce decisa e abbastanza accigliata.
Rivolgo lo sguardo di nuovo verso la ragazza sconosciuta e noto subito i suoi occhi puntati di nuovo su di me: sono di un marrone scurissimo... anzi no, sono neri e cazzo se sono belli. Rimango di nuovo senza parole e paralizzato finché non mi rivolge un sorriso divertito e regala una caramella alla bambina al mio fianco. Bene, mi ha appena sgridato per una mia sgridata e sono appena stato smerdato da una ragazza che nemmeno conosco... impossibile. Safaa, non appena riceve il “regalo”, la ringrazia in mille modi diversi prima di farmi una linguaccia; andiamo, non pure mia sorella.
«Vedi? Te l'ha avevo detto che ti si sarebbe rivolta contro» risponde, ridendo, la ragazza di fronte a me.
«Dovresti fare l'indovina» affermo, sorridendo a mia volta.
«Chi ti dice che non lo sia già?» mi provoca, incrociando le braccia sotto il seno.
«Nah, non ti ci vedo proprio» smentisco, continuando a sorriderle, come se fossimo già amici.
«Manu, andiamo? Ho tanta fame» si intromette Erika, massaggiandosi la pancia. «Oh, è vero! Tua madre mi ucciderà se non ci sbrighiamo! Facciamo a chi arriva prima?» 
La bambina bionda annuisce e dopo il classico “Tre, due, uno... Via!” iniziano a correre entrambe verso il cancello.
«Comunque io sono Zayn!» le urlo in lontananza, sperando che mi senta.
«Piacere di averti conosciuto! Io sono Manuela! Ciao Safaa, ciao Zayn!» urla in risposta, correndo per un paio di minuti all'indietro.
La salutiamo con la mano fin quando entrambe non spariscono dietro un angolo ma non riesco a smettere di sorridere...
«Piacere mio...» sussurro, fissando ancora il punto dove è corsa via.
Dopo qualche minuto scuoto la testa e rivolgo di nuovo l'attenzione su mia sorella, perché mi sta guardando con un sorrisino strano? Questa bambina mi spaventa...
«Perché mi guardi così?» le chiedo, prendendole la mano e avviandoci verso il cancello. 
In risposta scoppia a ridere ma si limita a non dire niente; non ho idea di cosa stia pensando ma sinceramente, date le circostanze, non voglio nemmeno saperlo. 
 
         

 
 
                                                                                                                           ******
 

 
 
 
«Mamma, posso chiederti una cosa?» chiedo a mia madre, mentre metto a posto la tavola.
«Certo amore, dimmi» risponde allegra mentre mi aiuta.
«Io vado a prendere Safaa da un mesetto circa... Prima, quando ci andavi tu, mica... mica conoscevi una ragazza che veniva a prendere una bambina bionda?» le chiedo, immaginandomi già la risposta.
Ci pensa un attimo e, dopo aver messo a posto la tovaglia nel cassetto, mi si piazza davanti.
«Ora che ci penso, sì: una ragazza mora di nome Manuela. Una ragazza adorabile sotto tutti i punti di vista, non c'è che dire. Erika è una bambina a cui è molto legata, anche se non hanno legami di parentela; sono contenta che sia tornata, sai? A scuola le vogliono tutti bene e poi ci sa davvero fare con i bambini. Questo mese non è andata a prendere l'amichetta di Safaa perché è stata a New York per uno stage professionale, non c'è che dire: è proprio una ragazza d'oro. Perché ti interessa?»
«Perché Zayn si è innamorato di Manuela. Oggi guardava solo lei» si intromette Safaa, entrando di colpo in cucina.
«Allora: 1) non è vero perché non la conosco. 2) è una ragazza carina, questo è vero, ma non ho detto nient'altro e 3) cosa ne può sapere una bambina di 9 anni dell'amore?» le chiedo, sfidandola con lo sguardo mentre lei continua a farmi una linguaccia.
«Scusa Zayn, se anche fosse, quale sarebbe il problema?» mi chiede, la donna accanto a me.
«Mamma, non anche tu!» rispondo seccato.
Mia madre mi guarda con uno strano sorrisetto e io mi sto iniziando a preoccupare seriamente... chissà cosa stanno tramando quelle due. Proprio nel momento in cui cerco di trovare una via di fuga, il telefono di casa squilla all'improvviso e subito mi precipito a rispondere. «Pronto?»
«Salve, ehm... Yaser, giusto?» chiede una voce femminile dall'altro capo dell'apparecchio.
«No, sono suo figlio Zayn. Chi lo cerca?» 
«Oh, ciao Zayn! Sono Manuela, la ragazza “indovina” di stamattina. Non so se ti ricordi...» risponde indecisa e per poco non mi cade il telefono di mano.
Ho pensato alla sua voce praticamente da quando l'ho sentita parlare e ora non l'ho nemmeno riconosciuta?
«Ma sì, certo che sì! Come posso dimenticarmi di te? Mi hai praticamente rivolto contro Safaa» rispondo con una mezza risata, giusto per non fare a vedere che in realtà mi sto facendo sotto e non so nemmeno il perché.
La sento ridere dall'altra parte e subito mi scappa un sorriso al solo immaginarmi quella dolce fossetta... perché all'improvviso provo una voglia incredibile di rivederla al più presto possibile? 
«Dimmi» la incito a parlare.
Nel caso ve lo stiate chiedendo: non la sto incitando per sapere il vero motivo, voglio solo sentire la sua voce.
«Questo pomeriggio lo passo con Erika e lei vuole andare a tutti i costi al parco. So già però che da sola si annoierà, per questo volevo chiederti... Non è che potresti portare anche Safaa? Così loro giocano e io almeno parlo con qualcuno che conosco» mi chiede gentilmente e con un po' di imbarazzo.
Ora non so se dire direttamente di si, urlare... so solo che non mi sento più le gambe e se non mi riprendo subito rischio di rimanere senza ossigeno nei polmoni. Mentre io cerco di tornare a respirare, la mia sorellina mi raggiunge e, per fare la figura del simpatico, mi viene subito un'idea.
«Piccola, oggi andiamo al parco con Erika e Manuela. Ti va?» le propongo, stando anche molto attento che dall'altro capo del telefono si senta quello che ho appena detto.
Safaa subito inizia a urlare e a saltare di felicità e per un attimo sento anche un risolino dall'altra parte... Piano riuscito.
«A quanto pare non vede l'ora. E sinceramente nemmeno io...» rispondo alla sua proposta, prima ridendo e poi con voce leggermente più roca.
Non so nemmeno io da dove mi possa essere uscita una frase del genere ma me ne pento subito non appena vedo l'espressione divertita di mia sorella... ma io dico: perché non riesco a tenere la bocca chiusa? 
«Siamo in 4 allora...» sento all'improvviso dall'altra parte del telefono. «ci vediamo al parchetto vicino alla scuola delle bambine alle 4, okay?»
«Perfetto. Ci vediamo lì... Ciao»
«Ciao Zayn e grazie!»
Riattacco anch'io e subito controllo che ore sono: le 15.20. Bene: ho ancora tempo per sistemarmi: per quanto non voglia darla vinta alla mia famiglia, quella ragazza mi attira e ormai credo che lo abbia capito anche un bambino dell'asilo. Lascio all'improvviso un bacio fortissimo in fronte a Safaa, lasciandola completamente scioccata, e mi avvio tutto contento di sopra: che lo voglia ammettere o meno... ho un appuntamento questo pomeriggio, quindi perché non rendersi presentabili?
 
 
 
 
 
                                                                                                                                 ******
 
 
 
 
 
«Safaa, che ore sono?» chiedo ansiosamente, mentre la mia sorellina gioca con il mio cellulare.
«Le... 15.58. Un minuto in più rispetto a quando me lo hai chiesto l'ultima volta, Zayn» risponde indifferente, continuando a giocare a Candy Crush.
Continuo a camminare avanti e indietro, esattamente come sto facendo da 10 minuti, e non riesco a smettere di mordermi le labbra e pensare a cosa dire o fare: devo salutarla con un bacio sulla guancia? La posso chiamare “Manu” o è troppo confidenziale? Se l'abbraccio sembrerò un maniaco? Safaa non può nemmeno aiutarmi: andiamo, ha 9 anni. Mi sistemo per l'ennesima volta la giacca di pelle e continuo a guardare il terreno. Ora sto anche iniziando a sudare, fantastico. 
«Ma come siamo eleganti» sento all'improvviso alle mie spalle.
La sua voce... okay, devo stare calmo. Mi giro e subito vedo Manuela mentre mi squadra da capo a piedi con un sorriso divertito, è praticamente l'opposto di come sono vestito io: ha una semplice felpa con la scritta “I'm too smart”, dei leggins blu e un paio di Converse nere consumate. Si è lavata i capelli, si vede, ma non c'è nessun accenno di trucco... in effetti, nemmeno questa mattina sembrava averlo quindi penso sia una cosa abbastanza normale per lei. Devo ammettere che nella sua semplicità è davvero... wow. Sta ancora tenendo la mano a Erika ma, non appena vede Safaa seduta sulla panchina, la lascia andare per farle giocare.
«Hey...» dico con un sorriso per poi avvicinarmi.
Niente contatto fisico o darò un'impressione sbagliata.
«Non pensavo fosse un appuntamento, se lo avessi saputo prima mi sarei preparata meglio» commenta guardandosi e lasciandosi coprire metà mani dalle lunghe maniche.
«Eh? No tranquilla, sono io che ho esagerato» la tranquillizzo sorridendo fino a farla diventare rossa.
Salta subito all'occhio il fatto che non sia inglese: si capisce soprattutto dai tratti del viso e dall'accento, tutto tranne che inglese.
La invito a sedersi sulla panchina accanto a me ma lei scuote la testa e si siede, come se niente fosse, ai piedi dell'albero che ci sta facendo ombra. 
Possibile che non si preoccupi minimamente di sedersi su qualcosa di sporco o di rovinarsi i vestiti? Tutte le ragazze di questo pianeta si preoccuperebbero... vero? Sono un po' confuso.
«Bimbe, a che vi va di giocare?» chiede alle bambine, ancora impegnate a giocare con il mio cellulare.
«... Nascondino!» esultano in coro, scendendo in fretta dalla panchina e restituendomi l'IPhone.
In circonstanze normali, giocare a nascondino non sarebbe proprio il mio passatempo preferito ma, essendo accanto a una ragazza bellissima, mi è improvvisamente venuta voglia di giocarci. 
Mi alzo anch'io e, mettendoci d'accordo su chi debba contare, alla fine vengo scelto proprio io. Cosa non si fa per farsi notare da una ragazza... 
1... 
2... 
3... 
4... 
5... 
6... 
7... 
8... 
9... 
10!
Mi stacco dall'albero e subito inizio a guardarmi intorno per cercare qualche indizio e, dopo essermi accertato che non ci sia nessuno dietro la tana, cammino nei paraggi per trovare tutte e 3.
Durante la mia ricerca, il pensiero di Manuela non si decide a voler uscire dalla mia testa, non riesco a smettere di pensare a quanto sia carina e dolce ma allo stesso tempo mi do dello stupido: se fossi stato a conoscenza della sua presenza prima, avrei di certo accompagnato Safaa a scuola dall'inizio.  
Controllo dietro ogni albero presente nel parco, in mezzo ai cespugli, dietro le cabine telefoniche ma ancora niente: va bene che ho sempre fatto schifo in questo gioco ma non avrei mai pensato così tanto. 
All'improvviso però un laccio bianco mi spunta proprio davanti la faccia, che siano nascoste sui rami dell'albero accanto a me? Alzo subito lo sguardo e, per puro scherzo del destino, trovo proprio la ragazza soggetta ai miei pensieri da questa mattina. Appena nota di essere stata scoperta si lascia cadere a peso morto dal ramo ma, purtroppo o per fortuna, mi cade praticamene addosso, facendoci finire a terra come due pere cotte. Mai successa una cosa del genere, mai. 
«Oddio, Zayn! Scusa, ti prego; non volevo caderti addosso! Tutto bene?!» mi chiede velocemente mettendosi, per modo di dire, composta.
«Eh? Tranquilla, niente di rotto» le rispondo ridendo, mettendomi nella sua stessa posizione.
«Fiù, meno male» esclama mettendosi una mano sul cuore, con un non so che di drammatico.
Scoppiamo entrambi a ridere ma, solo dopo qualche minuto, ci rendiamo conto di essere praticamente l'uno di fronte all'altra. Diventa tutta rossa di colpo ma non riesce a staccare gli occhi dai miei, la stessa cosa che sto facendo io. Non sono mai arrossito per qualche ragazza, mai; eppure con lei mi sembra quasi spontaneo. Ci avviciniamo quasi come scritto da un copione e socchiudo piano gli occhi, già pronto a quello che succederà tra qualche istante. Solo l'idea di sfiorare quella bocca dalla forma così ben definita, mi fa tremare le labbra come mai successo prima d'ora. Non so cosa siano questi formicolii nello stomaco, forse sono le cosidette "farfalle nello stomaco" o forse no... Ho sempre pensato che queste reazioni le avessero solo le ragazze, ora invece le sto provando anch'io; ma sapete una cosa? Sono sensazioni assolutamente meravigliose, anche per un maschio. Siamo ormai a pochi centimetri di distanza quando sento un fruscio dietro di me, come se qualcuno stesse correndo nella nostra direzione. Mi allontano a mala voglia, solo per capire di chi si tratti ma in un secondo Safaa mi cade in braccio, scoppiando a ridere insieme a Erika che nello stesso momento si è buttata sulle gambe di Manuela.
«Ma dov'eri?! Abbiamo fatto 'tana' da secoli, ormai!» esclama mia sorella mettendosi seduta accanto a me.
Io e Manuela ci guardiamo entrambi imbarazzati, anche più di prima, ma decidiamo comunque di far finta di niente: le bambine inizierebbero a mandare già gli inviti del matrimonio, come minimo. 
«Tranquille bimbe, stavo solo cercando di prendere Manu ma alla fine siamo inciampati...» rispondo grattandomi la testa per farle ridere, guardando di tanto in tanto la ragazza di fronte a me.
Pare essersi tranquillizzata, anche perché ora sta facendo giocare Erika tenendola per il busto mentre la alza con le sue gambe. Possibile che sia stato sul punto di baciarla? Ma soprattutto... possibile che abbia provato tutte quelle sensazioni meravigliose solo al pensiero di toccare quelle labbra?
Smetto di guardarla solo dopo essermi accorto della suoneria del mio cellulare, anche se sono molto tentato di non rispondere nemmeno: se dipendesse da me non smetterei mai di guardare Manuela, anche solo da lontano. 
«Pronto? Mamma, dimmi... Devo proprio? Uff, va bene. Sì, ora torniamo» 
Metto il cellulare a posto mentre mia sorella mi si avvicina chiedondomi: «Che succede, Zayn?».
«Dobbiamo andare, Safaa: Waliyha deve andare al cinema e devo accompagnarla io perché papà è al lavoro e mamma ha da fare a casa» rispondo con un tono di voce molto dispiaciuto.
In effetti lo sono davvero, mi sarebbe piaciuto stare un po' di più qui a giocare... Mia sorella mi rivolge un faccino da cucciola ma, per quanto voglia restare anch'io, so di dover aiutare la mia famiglia. Per questo motivo mi alzo, per poi porgere una mano a tutte per farle alzare; il dovere mi chiama, purtroppo.
«Mi dispiace di dover andare...» sussurro verso Manuela, sperando con tutto me stesso che mi senta.
«Tranquillo, so che significa dover fare il proprio dovere» risponde regalandomi un meraviglioso sorriso, subito seguito da un occhiolino.
Le farfalle nello stomaco tornano a farsi sentire in questo preciso istante, seguite subito dopo da un brivido lungo la spina dorsale: come se qualcuno mi stesse tracciando con un dito una linea lungo tutta la schiena. L'unica cosa che spero è che non sia passata inosservata al nostro "quasi bacio", mi si spezzerebbe il cuore se non fosse significato niente per lei o se non ci desse importanza quanto me. Bhe, devo ammetterlo: pensarla come me sarebbe un po' folle. Andiamo, lei non può desiderare di finire proprio ora quello che avevamo iniziato, non può sentire le gambe molli come il sottoscritto, non può  non vedere l'ora di rivedermi così tanto... vero? Mi sta andando in pappa il cervello, basta pensieri contorti. 
Le rivolgo anch'io un sorriso imbarazzato prima che la mia attenzione sia catturata da Safaa e Erika, impegnate in un abbraccio per salutarsi: sono così tenere...
«Ci vediamo domani a scuola» dice all'improvviso mia sorella, sicuramente per far sorridere l'amichetta.
Safaa ha sempre avuto un cuore d'oro, pronta a fare di tutto pur di far sorridere chi le sta di fronte.
«Certo, così ti faccio vedere la mia nuova giacca rosa» risponde Erika sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Mentre le bambine continuano i loro saluti, io rivolgo di nuovo l'attenzione sulla ragazza di fronte a me: anche lei sta guardando quelle piccole figure accanto a noi. Approfittando del fatto che le due amichette sono impegnate a parlottare tra loro, mi avvicino lentamente verso Manuela e, per il troppo nervosismo che si è impossessato delle mie ossa, infilo le mani in tasca. Non so cosa poterle dire o cosa poter fare, la paura di dire o fare la cosa sbagliata mi sta mangiando lo stomaco.
«Allora...» inizio a parlare, non avendo idea su che altro dire.
«Bhe... grazie della bella giornata, Zayn. Mi sono divertita tantissimo» risponde infilando le mani nella tasca orizzontale della felpa. 
«Eh? Sì certo, anch'io mi sono divertito tantissimo e comunque figurati, sono stato più che entusiasta di...» dico parlando così velocemente da mangiarmi anche qualche parola. 
A interrompere il mio monologo ci pensano le sue labbra, posate in questo momento all'angolo della mia bocca, un po' più lungo del normale. Solo dopo aver notato i suoi occhi chiusi, abbasso anche le mie palpebre e mi lascio trasportare. Non è un bacio vero e proprio, molti potrebbero quasi considerarlo come un bacio amichevole ma io no: sapete cosa si prova o cosa si pensa quando la persona che vi piace fa cose del genere? Bene, prima di questo momento, nemmeno io.
Non appena mi rendo conto dell'imminente fine di quel meraviglioso contatto non perdo un secondo, affogando l'intero cervello in un'azione completamente impulsiva: le afferro il viso con entrambe le mani e la tiro di nuovo verso di me, facendola quasi cadere sulle mie labbra. Tutto è concentrato in questo momento, solo io e lei, le bambine non le sento quasi più, gli altri rumori sono diventati improvvisamente sordi durante questo bacio che ha un sapore del tutto diverso rispetto a quelli che ho dato in precendenza. Tutto diventa magicamente meno importante, qualsiasi cosa che non riguardi noi: perfino il fatto di essere stato troppo frettoloso o impulsivo ora non mi importa più. Mi rendo conto di sembrare uno stupratore ma cazzo: questa ragazza è fottutamente perfetta. Perfino ora che non posso vederla so che è perfetta. 
Ci stacchiamo solo quando nessuno dei due ha più fiato e ci guardiamo negli occhi per non interrompere niente. La conosco appena... eppure mi sembra di conoscerla da secoli.
«Wow...» esclamiamo entrambi per poi scoppiare a ridere. 
Mai, mai e sottolineo mai avrei immaginato una cosa del genere.
Mi risveglio da questa sorta di trance solo quando sento delle risatine accanto a noi: Safaa e Erika ci stanno guardando tutte rose in viso, rischiando di scoppiare a ridere da un momento all'altro. Ops... «Andiamo Zayn?» mi chiede mia sorella guardandomi in modo strano, con un mezzo ghigno. 
«Ehm... sì. Sì, andiamo...» indugio staccandomi completamente da Manuela.
Prima di poter andare sul serio, Safaa stringe in un abbraccio la ragazza di fronte a me e poi, quasi sotto tortura, ci dirigiamo verso la macchina. 
Sono ancora molto stordito da cosa è successo appena pochi istanti fa... L'ho davvero baciata? Ho davvero fatto una cosa del genere con una ragazza che conosco da nemmeno un giorno? Sono diventato tutto matto. L'altra parte del cervello però non fa che ripetermi di non aver fatto niente di male: la verità? La voglia di farlo mi aveva totalmente travolto... Mai successa una cosa simile, mai. 
«Sai... Ho saputo dall'inizio che sarebbe successo. Anche Erika. Ma cavolo, non pensavamo così presto!» esclama divertita Safaa al mio fianco, facendomi risvegliare da tutti quei pensieri che mi rimbombano nel cervello.
«Già...» rispondo semplicemente, non riuscendo a formulare una frase di senso compiuto.
«Anche a me piace un bambino: si chiama Marcus ed è davvero carino. Visto che tu l'hai fatto con Manuela, io domani vado a baciare allo stesso modo Marcus.»
«COSA?! Safaa non ci provare nemmeno lontanamente! Io ho 21 anni, tu 9! Sei troppo piccola!» alzo la voce facendola ridere.
Sono sempre stato protettivo nei confronti delle mie sorelle, anche nei confronti di Doniya, che è anche più grande di me. L'argomento fidanzati/fidanzatini è tabù. 
«Ma dai, scherzo!» risponde facendo così ridere anche me. «Comunque Manu ti ha lasciato un messaggio...» 
Non appena sento quel nomignolo mi giro come un fulmine verso di lei e aggrotto le sopracciglia: che cosa vuole dire?
«Ha chiesto di rivedervi domani» continua incrociando le braccia con un fare biricchino.
Mi prenderà in giro tutta la vita, ne sono consapevole ma non mi importa: ormai è successo. Piegando la testa all'indietro, preso da una risata, la lascio continuare e, insieme, raggiungiamo la macchina per poi dirigerci verso casa.
Sinceramente? Non vedo l'ora che venga domani...


 

 




 


Spazio Autrice: e rieccomi qua con un'ennesima, stupidissima, One Shot! (metodo alla Leonardo De Carli, a proposito Leo: ti stimo troppo *-*). Comunque: so già che molte di voi mi avranno dato per dispersa (visto che "Amore, odio... e un paio di Converse" è a un punto morto .-.) ma sono qui perché... avete idea di quanto tempo sia stata nel mio archivio questa benedetta One Shot? No? Eh, meglio non saperlo. 
La trama mi è venuta un giorno, davanti una scuola elementare, e mi sono detta:"Perché no?". Perché proprio Zayn? 1) perché AMO scrivere su di lui *-* e 2) perché adoro le sue sorelle, scriverei su di loro notte e giorno, credetemi. 
Come in quasi tutte le mie storie, è presente il mio nome ma per il semplice motivo che non sapevo quale metterci... bene. 
Che ne pensate nel complesso? A me piace abbastanza anche se, mi ci sono abituata, ha un finale aperto quindi ognuno può immaginare a proprio piacimento come continuerà u.u so che molti mi odieranno per il finale ma ehy: a me piace così u.u non la continuerò!  è inutile che mi diciate di continuarla perché non lo farò, diciamo che ho già abbastanza da fare .-. 
Per quanto riguarda "Amore, odio... e un paio di Converse" voglio avvertirvi: può darsi che riuscirò a postare entro al fine della settimana visto che il capitolo è a metà. Sarà un capitolo cruciale, ve lo dico già da ora. 
Direi che ho detto tutto, recensite se volete e grazie dell'attenzione! Ciaooooo! *saluta con un segno della pace alla fine stile hippie* 
Peace and Love
Xx Manuela
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Miss One Direction