Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: njaalls    30/09/2014    3 recensioni
L’istinto di conservazione ha sempre la meglio sull’amore.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Questa è solo una os che precede una futura e possibile long: i personaggi verranno meglio introdotti nel prologo dell'altra storia, ambiantata tre anni prima circa. :)
La citazione nell'introduzione (e sotto il banner) è di Valentina D'Urbano tratta da Il rumore dei tuoi passi, che consiglio vivamente di leggere.
Buona lettura!

Njaalls


L’istinto di conservazione ha sempre la meglio sull’amore.
 
Niall sa che la vita va presa un po' come viene, senza pretese, senza rimpianti di alcun tipo, intanto che scorre e trascorre.
Sa che potrebbe fare di più, magari potrebbe trovare un lavoro e frequentare più spesso l'università, potrebbe iniziare dal mettere via i soldi per comprare un paio di scarpe nuove a suo nipote, o potrebbe ancora dare il gruzzolo -ripiano alto dell'armadio, anta sinistra- in beneficenza alla chiesa di fronte casa. Ma, alla fine, non fa nulla di tutto ciò, forse per pigrizia, o semplicemente perché è Niall e preferisce tenere ogni emozione, anziché mostrare debolezza.
Niall vive e si accontenta, non ha un appartamento lussuoso, ma ringrazia suo padre per avergli dato un tetto sopra la testa e dovrebbe proprio ricambiare gli sforzi, magari iniziando dal diventare meno egoista.
Niall tace e grida più di quel che a tutti sembra e c'è una persona sola che conosce alla perfezione le sue buone e cattive abitudini, la ruga tra le sopracciglia, le forme dei suoi bicipiti disegnati come un fumetto, gli spazi tra le dita e le linee sui palmi delle mani, grandi e rovinate.
Niall sospira e sa anche che quel giorno il freddo non è normale, perché le temperature sono troppo basse per un mese come maggio e lui proprio non ne può più di quel gelo asfissiante ed insistete, che penetra fin dentro le ossa e si spande fuori dalla sua bocca come condensa, ogni volta che schiude le labbra e respira.
Il battito è regolare e Niall si chiede e se?
Se non avesse mai partecipato a quella festa, l'aria imbronciata perché non voleva davvero stare lì, nessuno gli avrebbe mai versato un drink sulla maglietta bianca e così non avrebbe mai avuto un motivo valido per imprecare e rifugiarsi in bagno, incazzato come mai e «Un po' d'acqua frizzante. Se fai tempo, riesci a non lasciare la macchia» aveva detto qualcuno alle sue spalle, con un sorriso incoraggiante e caloroso. Lui l'aveva guardata restia, sospettoso e irritato, forse da quello che era appena successo in sala, o per quella figura irritante che sorrideva sempre, o forse per entrambe le cose, anche se alla fine aveva stretto le labbra e «Okay» aveva esalato, quando gli era stato ordinato di togliere la maglia. Frequentavano lo stesso liceo, le stesse lezioni di storia, ma non si erano mai rivolti parola prima.
Niall ricorda ancora le mani sfilate, ma abili, intente a strofinare un fazzoletto imbevuto sul suo capo, mentre lui rimaneva in silenzio, appoggiato al lavandino e un'espressione arrabbiata che gli procurava la ruga proprio tra le sopracciglia, la stessa che lei gli ha ripetuto infinite volte di amare.
E Niall ricorda quel giorno come qualcosa di troppo prezioso per la sua vita, come se non avesse mai meritato tutte quelle attenzioni, quel sfregare concentrata sulla maglia bianca e quel sorriso tanto affascinante quanto irritante. Intanto che lui non provava nemmeno a risultare garbato e grato per l'aiuto, giocando nervoso con un passante dei jeans.
Ma sa anche che a lei non è mai importato dei suoi bronci, delle sue sopracciglia corrugate e delle sue continue risposte rudi, perché è una di quelle persone che il lato positivo lo vede in tutto ciò che li circonda, perché quando gli ha ridato la maglia, quella sera, «Sei carino quando sorridi» gli aveva confidato e lui aveva trattenuto il fiato, mentre lei faceva un cenno con il capo e scompariva, la chioma che le dondolava a destra e sinistra.
Niall non aveva accennato nemmeno un sorriso quella volta al locale e lei gli aveva riservato una fiducia, che nessuno mai aveva osato concedergli.
Nina è fondamentalmente ciò di cui Niall ha sempre avuto bisogno, è la mano pronta ad afferrarlo mentre affoga, è la razionalità che non gli fa perdere le staffe, è l'unica con cui può litigare, senza incazzarsi davvero.
Ci sono un mucchio di cose che Niall avrebbe potuto fare e che non ha mai fatto, partendo dall'andare a trovare sua madre, mettendo da parte la rabbia e la delusione, ma ce ne sono tante altre che ha imparato a lasciar andare fuori da quel suo cuore, che quasi una prigione è, duro come una pietra ed incline ai cattivi comportamenti. E ha rincorso l'unica persona che avesse visto in lui del buono e che non lo avesse condannato per i suoi difetti. È riuscito a mettere da parte una guerra che solo lui combatteva e si è scoperto, messo a nudo, più di quello che avrebbe mai pensato e ha amato e sarebbe stato uno stupito a non tornare indietro.
Niall sa che Nina e non è davvero arrabbiata con il lui, che del piatto che ha rotto per mantenere a freno la rabbia non gliene frega proprio nulla, che il suo sguardo preoccupato non era per quello che stava succedendo in casa, ma per quello che sarebbe potuto accadere una volta che la porta sarebbe stata sbattuta e Niall si chiede, se davvero è così prevedibile, se i suoi occhi spaventano davvero chi gli sta di fronte e sospira, coprendosi il viso con le mani.
Se non avesse mai incontrato Nina, si immagina seduto nel retro del vecchio bar che sta due strade dopo casa sua, le mani occupate ad armeggiare con una canna e gli occhi rossi ridotti a due fessure, non lo ammette, ma ogni volta che ci pensa, non fa altro che darsi del fallito, circondato da gente sbagliata. Così si ripete che deve a Nina più di quanto mai riuscirà a restituirle e sa che lui non sarà mai abbastanza, se non trova un lavoro, se non la chiama almeno ogni giorno quando è costretta a partire, se non impara a riporre più fiducia nelle persone in generale perché lei è stufa -Niall lo vede dal movimento incerto delle labbra, le dita che si stringono tra loro- di declinare inviti sotto occhiatacce e smorfie del biondo, che proprio le nuove conoscenze di Nina non le sopporta. E forse nemmeno le vecchie.
Ma dovrebbe sicuramente chiamare il suo vecchio collega d'università del primo anno, ora che ci pensa, quello che si è trasferito in Germania ed è tornato per un paio di settimane. Non ha apprezzato l'abbraccio con cui ha stretto la sua ragazza per salutarla, ma si è rivelato essere meno antipatico di tanti altri e ha offerto ad entrambi una birra, perciò è pronto a fare un passo avanti e vedere finalmente un sorriso sulle labbra grandi e sottili di Nina.
Harry, Niall, non lo sente da un po'. Londra lo ha praticamente risucchiato, ma in quei pochi messaggi che gli ha mandato ha spesso ripetuto che avrebbe avuto piacere nell'ospitarli, ma Nina è quasi sempre impegnata e odia disturbare gli altri, quindi ringraziano e poi un giorno si vedrà.
Niall si alza dalla panchina è crede che sia ora di tornare indietro e non a casa, ma cercando di riavvolgere il nastro e chiedere per una volta scusa perché proprio litigare con lei non è più nei suoi piani e magari potrebbero andare a prendere quei soldi nascosti nell'armadio e passare qualche secondo dalla chiesa. Dovrebbe proprio farlo, ci pensa durante il tragitto e sa che sarebbe la cosa più giusta, perché Nina fa già tanto per lui, per suo nipote, i propri genitori e ha imparato con il tempo ad essere altruista, anche con chi non se lo merita.
Niall bussa alla porta e sa che l'unica cosa che desidera è vedere quella gonna lunga che striscia per terra, i capelli castani lunghi -troppo lunghi- e mossi come il mare, dove un giorno la porterà in vacanza, magari appena trova un lavoro. Solo loro.
E la gonna gialla, ora che fissa per terra stranamente irrequieto, compare nel suo campo visivo e gli svolazza sotto gli occhi. Nina si poggia allo stipite della porta d'ingresso e non incrocia le braccia, o lo guarda con un cipiglio scuro: lascia cadere le mani e i braccialetti d'oro tintinnano gli uni con gli altri, gli anfibi si accavallano e un sorriso spunta all'angolo della bocca.
Nina non si mette mai sulla difensiva, perché non è litigiosa, rancorosa o arrabbiata veramente con qualcuno. Ricorda quello con Emma, di litigo, accaduto ormai tempo fa a causa di Zayn e l'unico sentimento che lasciava trapelare, ricorda ancora, era dispiacere. Mai rabbia o rancore e Niall ai tempi non la conosceva davvero e forse voleva a tutti i costi non conoscerla, perché non è mai stato bravo nei rapporti o con le persone in generale.
Ora la guarda e non può non chiedersi altro: la merita davvero? Merita i suoi occhi verdi che accolgono le più minime sfumature del bruno, le braccia che l'hanno stretto e abbracciato nei più impensabili attimi di fragilità, merita le gambe lunghe e il neo proprio sotto lo zigomo, il suo sorriso e il suo carattere aperto a qualsiasi esperienza, i vestiti un po' strambi e colorati che è costretto a vedere ogni giorno, ma che a Niall piacciono, perché sono unici e lei è unica e tutto diventa affascinate se c'è di mezzo Nina.
E «Mi dispiace» ammette e non gli viene poi troppo difficile, perché sa che preferisce mostrarsi fragile e in fallo con la persona che ama, che tornare a fumare erba in un quartiere malfamato e con suo padre a chiedersi dove diavolo sia suo figlio.
E si domanda dove sarebbe arrivato, se lei non fosse mai comparsa nella sua vita, e di risposte non ne trova, perché la vita fa quello che gli pare e piace e Niall si accontenta, perché ora ha qualcuno a cui comprare dei fiori e regalare un paio d'orecchini, ha qualcuno con cui litigare e fare pace con la stessa velocità e poi il resto si vedrà.
Sa che alla fine la vita, oltre Nina, improvviserà, con qualche aiutino magari, perché bisogna provare e lasciarsi andare. Perché sennò è solo un altro se da aggiungere alla lista e Niall lo sa bene, che di questi se ne ha anche troppi, ma di certezze solo una.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: njaalls