Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
Segui la storia  |       
Autore: Biggi2001    30/09/2014    1 recensioni
[Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo]
Ho immaginato un finale felice per gli innamorati più famosi. Vi siete mai chiesti come potrebbe essere il finale della storia se Giulietta si fosse svegliata prima che Romeo avesse finito il veleno? Io sì, e così è nata questa storia.
P.S. Ho riferito la storia al musical in modo da poter usare un linguaggio pià semplice di quello shakespariano.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le prime luci dell'alba risplendevano sulla sanguinaria Verona, quando la folla radunatasi in piazza accolse le guardie e due ragazzi.
 -Giulietta! Quale miracolo!- urlavano la cara balia,  la madre e il padre della rediviva Giulietta Capuleti, che, bellissima nel suo abito di morte, era chiaramente viva e vegeta. Il giovane Montecchi invece non era stato trattato con altrettanta premura. La sua presenza a Verona era già incriminante, da aggiungere al fatto che si trovava nella cripta Capuleti. Tutti sapevano l'esito di quella bravata.                                                              
Molte domande s'affollavano nella mente dei veronesi. Solo i più attenti osservatori, partecipi degli sguardi innamorati degli sposini iniziavano a capire. Frate Lorenzo osserva la scena tormentato.
La bellissima Capuleti viene subito ricongiunta alla famiglia, ma per i convenevoli e i ricongiungimenti affettuosi non v'è spazio in questa storia.
Perché ora l'attenzione popolare ha cambiato indirizzo: un esecuzione imminente  non lascia spazio ad altri pensieri.
Romeo viene fatto adagiare, il boia affila la lama, pronta ad aggiungere i cuore puro del ragazzo alla sua collezione di anime infrante, il cielo di Verona offuscato dalle lacrime di una madre.
Così Giulietta stringe la mano all'unica persona che sa, sua balia, il cuore palpitante d'angoscia per il tremendo destino dell'amato.
Ma una morte sopraggiunse ancora prima. Il cuore della buona Madonna Montecchi cessò di battere prima ancora di quello di suo figlio.
E alla tragedia stava per aggiungersi altra tragedia. 
Era appena sorto il sole e già Verona s'apprestava a vedere il più infausto dei giorni.
Anche gli usignoli avevano smesso di cantare per osservare e aspettare. Aspettare la tragica fine di questa storia.
Così la falce alzò il suo braccio pronta a stroncare un animo chiaro, la morte si preparò a raccogliere un altra anima, quando un esile suono la sovrastò.
No- la voce di Giulietta fu sentita fin dagli angeli.
Vani furono i tentativi del padre di fermarla. Si avvicinò lentamente l luogo della condanna e, guidata da un esigua lucidità, iniziò a parlare.
Credete sia giusto?- la voce limpida e potente, penetrante - Credete abbia un  
senso continuare questa inutile guerra? Per cosa? Ditemi padre, mi dica Montecchi, perché combattete, perché vi odiate? Cosa ha scatenato questa guerra?- la folla rimase silenziosa- Non lo ricordate neppure! Ognuno di voi ha perso tutto in questa guerra, senza vinti né vincitori, senza scopo e senza patria. Guardate questa piazza, guardate Verona. Guardate le cupole, i marmi, le statue, i palazzi. Guardate questo pavimento. E' nato per danzare, non per combattere. Osservatelo. E' color ruggine. Chi di voi ricorda i tempi in cui era bianco, prima che il sangue di ognuno di noi lo macchiasse? Verona non è nata per questa guerra, ma per i canti e la gioia, per l'amore. 
I Montecchi e i Capuleti. Il nostro sangue su questo marmo è mischiato, unito, indistinguibile, indivisibile.
Siamo insieme nella morte, perché non possiamo esserlo nella vita?
Madre, Padre, devo confessarvi una cosa. Non avrei mai potuto sposare Paride, perché il mio cuore appartiene già a qualcun altro, mio marito. E quel qualcuno giace su questa terra in attesa di una condanna ingiusta.- Lo sgomento generale fu indescrivibile, soprattutto nella famiglia Capuleti, mormorii e commenti, ma tutto tacque quando Giulietta ricominciò a parlare. Romeo sorrideva, il classico sorriso speranzoso, e da qualche parte nella folla un cuore ringraziava Dio.
La ragazza si rivolse al boia.  - Boia, carnefice di questa città. Non posso purtroppo impedirti di uccidere Romeo, ma posso chiederti un umile favore. Uccidi prima me, non sarei in grado di vederlo morire.
Il boia alzò la lama sul volto di Giulietta e…la gettò in terra.
E nella piazza i festeggiamenti si vissero estasiati. Capuleti abbracciati a Montecchi, all'alba di una nuova pace per Verona.
E il vecchio Montecchi e il vecchio Capuleti si strinsero la mano.
Era una nuova era.
E il sole si erse alto nel cielo mentre, circondati da Verona, Romeo e Giulietta si diedero un unico, puro bacio.

ANGOLO AUTRICE
Ecco finalmente l'ultimo capitolo di questa storia. Ringrazio le 5 persone che hanno recensito ( 5 OMG!!!) e tutti quelli che la hanno letta.
Grazie mille!
Scusate per il penoso discorso di Giulietta e spero che il capitolo vi piaccia.
Biggi2001
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo / Vai alla pagina dell'autore: Biggi2001