Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: jungkookitty    01/10/2014    2 recensioni
||Tratto dalla storia||
"Em, ti devo dire una cosa" sussurrò Ashton, abbassando lo sguardo. La ragazza si asciugò le lacrime con il dorso della mano e gli rivolse un sorriso triste.
"Dimmi pure, peggio di così non può andare" disse, ma si sbagliava. Non sapeva ancora quello che stava per dirle Ashton, non poteva nemmeno immaginarselo.
"Non funziona, Emma. Tra noi, intendo. Penso che sia meglio se la finiamo qui"
-:-
"Sì, sei un grandissimo stronzo e so che non dovrei dirtelo, ma non ho mai smesso di pensarti, nemmeno un secondo. La verità è che io ti amo ancora. Non ho mai smesso di farlo, e ogni notte ho avuto la tentazione di chiamarti e sentire la tua voce, perchè ti giuro che per me sei l'unico"
-:-
"E' tutta colpa del management se negli ultimi mesi non ho più sorriso o parlato. Tu sei la mia felicità, Em" la baciò ancora. Lei sorrise leggermente nel bacio, e sussurrò un "E tu la mia" sulle labbra del ragazzo che amava, e che finalmente aveva ritrovato.
Genere: Fluff, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wherever you are

Ashton era all'aereoporto insieme ai suoi migliori amici Luke, Calum e Michael. Stava tremando e sapeva che da un momento all'altro le valigie gli sarebbero cadute di mano, ma cercò di non lasciarsi sopraffare dall'emozione mescolata al dolore.
Si girò e guardò Emma negli occhi per l'ultima volta. La ragazza dai capelli castani lo stava guardando con gli occhi pieni di lacrime; sapeva che quel momento sarebbe arrivato. 

"Em, ti devo dire una cosa" sussurrò Ashton, abbassando lo sguardo. La ragazza si asciugò le lacrime con il dorso della mano e gli rivolse un sorriso triste.
"Dimmi pure, peggio di così non può andare" disse, ma si sbagliava. Non sapeva ancora quello che stava per dirle Ashton, non poteva nemmeno immaginarselo.
"Non funziona, Emma. Tra noi, intendo. Penso che sia meglio se la finiamo qui" mugugnò il riccio, con il cuore in mille pezzi. Non voleva per niente chiudere con Emma, ma il management voleva che loro chiudessero ogni storia in corso, se no non avrebbero potuto fare il secondo tour con gli One Direction. Lei spalancò gli occhi, incredula, e fece un passo indietro. "Tu n-non stai dicendo sul serio, Ash. Vero?" lui annuì, ed Emma tirò su col naso, annuendo impercettibilmente. 
"Va bene, ho capito. E' finita, non ci sarà più un 'noi'. Forse in futuro ci incontreremo ancora, magari non è il momento giusto. Spero che tu sia felice in tour, Ash" disse, con un sorriso falso stampato in faccia. 
Fece un cenno con la mano agli altri ragazzi, e poi corse via. 

Si nacose nel bagno delle donne, entrando in un cubicolo, e si lasciò andare. Pianse e pianse, finchè le sembrò di aver finito tutte le lacrime. Stava singhiozzando rumorosamente, ma non se ne curava; sembrava che le cose tra lei ed Ashton andassero così bene, ed ora basta, lui aveva deciso di dirle addio e chiudere. Emma si sentiva in un certo senso tradita. La sua fiducia era stata messa alla prova, lei aveva rivelato tutte le sue pare e i suoi dubbi ad Ashton, quando lui aveva deciso di scappare come un codardo. Quello che lei in quell'istante non sapeva, era che Ashton era seduto sull'aereo, vicino a Luke, e stava versando tutte le sue lacrime. 

"Non riesco a crederci, Luke. Tu non hai visto il suo sguardo ferito, il modo in cui mi ha rivolto un sorriso palesemente falso. Io cosa farò senza di lei? Sono perso" disse tra un singhiozzo e l'altro, con la voce roca. 
"Ashton, calmati. Ti rassengnerai. Come credi che io mi sia sentito quando ho dovuto rompere con Aleisha due giorni fa? Poi in un certo senso è colpa tua perchè hai aspettato fino all'ultimo momento per dirglielo" cercò di consolarlo il biondo, dandogli una pacca sulla schiena. "Wow, ora sì che mi sento meglio, grazie per i consigli utili e consolatori, mi raccomando" disse Ashton, la sua ironia evidente. Luke roteò gli occhi e mise un DVD a caso nel piccolo televisore che lui ed Ashton avevano davanti, lasciando il riccio solo con i suoi pensieri. 
                                                                                                                                  ***
"Alzati da quella sedia o giuro che ti prendo, ti vesto e ti faccio uscire, a costo di portarti in spalla per tutta Milano" minacciò Michael, tenendo in mano una delle scarpe di Ashton, che lo ignorò e continuò a strimpellare la sua chitarra. 
"You could say we'll be together, someday. Nothing lasts forever, nothing stays the same. So why can't I stop feeling this way?" canticchiò, con occhi vacui. Erano passati già tre mesi da quando aveva deciso di seguire gli ordini del management, e non aveva più sorriso da allora. La sua bocca era sempre una linea inespressiva. Non mangiava, non passava più il tempo libero giocando con i videogiochi, ma strimpellava la sua chitarra creando canzoni su canzoni, tutte tristi e che gli ricordavano Emma. Non si ricordava nemmeno l'ultima volta in cui aveva riso, e ogni volta che qualcuno gli chiedeva un semplice "Come stai?" lui non ripondeva nemmeno con le risposte basiche, ma si limitava a stare zitto, come se stesse facendo uno sciopero del silenzio.
Quel comportamento stava iniziano ad esasperare i ragazzi, ma sprattutto Michael. Gli mancava il suo batterista pieno di vita, quello che prima di uno show saltava di qua e di là, dando energia a tutti quanti. Ora, negli show, tutto quello che faceva era suonare la batteria in modo sciatto, a malapena udibile dal pubblico di ragazze che aspettavano con ansia di vedere i loro idoli dal vivo. 
"Basta, io non ce la faccio più" disse Calum, uscendo dalla stanza d'albergo in cui si erano riuniti tutti per parlare con Ashton, che non si degnò nemmeno di rivolgere loro un'occhiata. 
"Spero che tu ora sia felice" sbottò Luke, seguendo i passi del moro. Ashton scrollò le spalle e quella fu l'ultima goccia per Michael, che lo prese per il colletto della maglietta sporca che stava portando. Gli fece cadere la chitarra di mano e lo sbattè contro il muro, attento comunque a non causargli un trauma cranico.
"Ora tu mi stai bene a sentire, Ashton Fletcher. Siamo tutti stanchi del tuo egoismo. Perfino lo staff che ci mette a posto gli strumenti. Frank si è lamentato più volte perchè tu non gli rispondi quando ti chiede qualcosa, quindi ora devi davvero riprenderti. Pensi che per me non sia stato difficile lasciare Geordie? Pensi che per Calum sia stato un gioco da ragazzi lasciare Maria? Beh, ti sbagli. Stiamo soffrendo tutti, ma siamo in tour con gli One Direction per il secondo anno di fila, dovremmo trarre solo il meglio da quest'esperienza" sussurrò Michael a denti stretti, come se lo stesse minacciando. Ashton stette zitto come al solito e il ragazzo dai capelli arancioni lo mollò espasperato, facendolo cadere per terra. 
                                                                                                                           ***
"Smettila di chiamarmi!" si lamentò Emma, rispondendo a sua madre, che la rimproverò un'istante dopo per la sua mancanza di rispetto. 
"Emma, piantala. Tu e Ashton non eravate fatti per stare insieme, semplice" disse la donna, facendola arrabbiare ancora di più. Lei Ashton lo amava ancora, ogni sera era sul punto di chiamarlo, ma alla fine il ragionamento e la paura la fermavano. Aveva paura di scoprire che Ashton l'aveva già dimenticata, di vedere che aveva un'altra ragazza. Lei sapeva che Ashton era l'unico, ma a quanto pare il sentimento non era reciproco.
"Ciao mamma" salutò, chiudendo subito la chiamata. Si guardò intorno, e tutto quello che vedeva nella sua stanza erano foto di lei ed Ashton, quando erano felici. Ce n'era una dove facevano il broncio, ma gli occhi di entrambi erano pieni di amore; o almeno così credeva Emma. Era disposta a nuotare migliaia di oceani per Ashton, ma comunque non c'era nulla che si poteva comparare a quello che avevano prima.

Girava su se stessa e tutto quello che vedeva era Ashton, Ashton e ancora Ashton. In un impeto di rabbia scagliò il cellulare che aveva in mano contro il muro e cadde a terra, in ginocchio, con la testa tra le mani e i capelli castani tutti scompigliati, scossa da violenti singhiozzi. Era lì, a piangere per qualcuno che si stava divertendo in tour con tutte le sue puttanelle.

Si alzò da terra e tirò su col naso, asciugandosi le lacrime. Prese il suo cellulare da terra, e notò che oltre ad una crepa grande che passava su tutto lo schermo, non erano stati fatti molti danni. Decise di chiamare sua sorella Bianca, tanto per non sentirsi sola nel suo vuoto appartamento. 
"Bibi?" chiese, quando la sorella maggiore rispose al telefono. Lei sapeva sempre quando qualcosa non andava, e infatti "Mimi? Che succede?" 
"I-io... Ash... N-noi..." iniziò, ma poi scoppiò di nuovo a piangere. Bianca mise subito giù, ed Emma sapeva quello che stava per succedere. Visto che abitavano solo a 15 minutidi distanza l'una dall'altra, era sicura che si sarebbe trovata davanti la sorella con in mano una scatola di cioccolatini. 

Il campanello suonò, ed Emma, con le guance ancora rigate dalle lacrime e gli occhi rossi, andò ad aprire, per trovarsi davanti sua sorella. La sua amata Bianca. "Oh, Mimi" disse la bionda intrappolando Emma in uno dei suoi abbracci spezza ossa, quelli che lei amava tanto.
"Sono passati cinque mesi" pianse la più piccola, stringendo tra le sue dita un lembo della maglia di Bianca.
"Okay, sai una cosa? Loro sono tornati a Sydney per lo show, vero?" sbottò, ed Emma annuì confusa. 
"Lo aspetteremo fuori e tu gli dirai quello che pensi. Ovvero che lo odi, che speri di non vederlo mai più e che-" iniziò a spiegare Bianca, quando la più piccola la interruppe. "Ma io lo amo ancora, lo amo ancora moltissimo".
Bianca rimase spiazzata dalla risposta della sorellina, ma non si scompose. "Allora gli mentirai. Quand'è lo show qui?" 
"Tra due giorni" rispose la castana, abbassando lo sguardo. Da un lato non vedeva l'ora di rivedere Ashton; voleva sapere come stava, se l'aveva pensata almeno un paio di volte da quando era partito, ma dall'altro lato non avrebbe mai sopportato un rifiuto da parte sua. 
"Allora dobbiamo preparare il tuo discorso" affermò la maggiore, trainando Emma nella sua stanza senza nemmeno darle il tempo di portarsi dietro la scatola di cioccolatini. 
                                                                                                                            ***
"Okay, hai i cartellini, hai lo sguardo duro, sei pronta" disse Bianca, spingendo in avanti la sorella, che inciampò leggermente ma ritrovò l'equilibrio aggrappandosi al primo oggetto vicino; una cassetta delle lettere. Emma si avviò verso verso il gruppo di ragazze urlanti e si avvicinò al bus dei ragazzi, aspettando Ashton con i cartellini che le aveva preparato Bianca tra le mani. 
Ancora non capiva perchè sua sorella teneva così tanto al suo discorso tanto da scriverlo su piccoli foglietti di cartoncino giallo, ma non aveva fatto domande. Le altre ragazze si spingevano a vicenda per riuscire ad essere notate dalla band, mentre Emma se ne stava in un angolino, come impaurita. Infatti la povera ragazza soffriva di claustrofobia e non poteva rischiare di essere trascinata nella mischia, sarebbe stato terrificante.

"Em?" chiese una una voce familiare, parecchio stupita. Ashton si sarebbe aspettato di tutto, ma non di vedere Emma vicino al suo bus, in mezzo a tutte quelle ragazze, richiando di avere un attacco di panico dovuto alla sua claustrofobia, cosa di cui Ashton era a conoscenza.
"Ashton, ti devo parlare" disse lei con voce grave, seguendo la traccia scritta sul primo biglietto. "Va bene, ma aspetta che andiamo via di qui" e così il ragazzo le afferrò il polso e iniziò a correre, con il cuore che gli batteva a mille. Erano mesi da quando non la vedeva, ed incontrarla di nuovo, in quelle circostanze, non era proprio la cosa ideale. Si ripararono in un vicolo un po' dimenticato dal mondo, e si guardarono negli occhi, entrambi con il fiatone. 
Emma fu la prima a riprendersi, scuotendo la testa, e cominciò a parlare leggendo quello che c'era scritto sul biglietto di cartoncino. 
"Ashton, volevo dirti che sei un grandissimo stronzo e che io non ti... Oh, ma che cavolo" si rassegnò, buttando in aria i biglietti.
"Sì, sei un grandissimo stronzo e so che non dovrei dirtelo, ma non ho mai smesso di pensarti, nemmeno un secondo. La verità è che io ti amo ancora. Non ho mai smesso di farlo, e ogni notte ho avuto la tentazione di chiamarti e sentire la tua voce, perchè ti giuro che per me sei l'unico" disse, quando Ashton la interruppe, appoggiando dolcemente le sue labbra su quelle della ragazza, che all'inizio rimase sorpresa, ma ricambiò il bacio subito dopo.

"Ora fai parlare me, moretta" sussurrò Ashton dopo essersi staccato. Emma sorrise e appoggiò la sua fronte su quella di Ashton, guardandolo con un'espressione più che innamorata.
"Credimi se ti dico che vorrei non essere mai partito. E tu hai detto che nulla rimane com'è e che nulla sopravvive per sempre, ma non riesco ancora a capire perchè, dopo cinque mesi, non riesco ancora a smettere di amarti. Emma, credimi se ti dico che ero diviso a metà. Da una parte volevo tornare da te e stringerti tra le mie braccia, dall'altra volevo continuare il tour" disse lui, accarezzando teneramente una guancia della ragazza. "E' tutta colpa del management se negli ultimi mesi non ho più sorriso o parlato. Tu sei la mia felicità, Em" la baciò ancora. Lei sorrise leggermente nel bacio, e sussurrò un "E tu la mia" sulle labbra del ragazzo che amava, e che finalmente aveva ritrovato.


Hey :)
So che non ho aggiornato le altre storie da una vita, ma ho la scuola in ballo e il massimo che ho potuto fare è questa Os, che probabilmente fa anche schifo, quindi chiedo perdono per questo scempio.
Io spero davvero che vi piaccia, e se volete lasciatemi una recensione e ditemi che ve ne pare, ho bisogno di pareri c:
Ho cercato di descrivere al meglio i sentimenti, ma molto probabilmente non ci sono riuscita, sorry :c
Detto questo, scusate per eventuali errori, a presto. 
Un abbraccio.
Mari


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: jungkookitty