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Autore: S i l v e r    01/10/2014    2 recensioni
-Sei in ritardo.- sbuffò quello senza guardarlo, ma accorgendosi fin da subito della sua presenza, protendendosi e posando il bicchiere su un basso tavolino che si era appena materializzato al suo volere.
-Scusa, ho avuto in contrattempo.- si giustificò Albus avanzando più sicuro e sedendosi sul bracciolo della poltrona.
[...]
-Contrattempo? Quale genere di “contrattempo” avresti mai potuto avere Potter?- chiese ringhiando leggermente, mentre lo prendeva per un polso e rudemente lo trascinava verso di sé, facendolo così sedere sulle sue gambe.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I hope you'll find it now

 

Il cuore martellava così forte che gli sembrava fosse risalito dal petto, alla gola, fino ad arrivare alle orecchie.

Aveva la gola così secca che faceva fatica a deglutire a causa dell'emozione che stava provando nel vederlo lì, nonostante fosse in ritardo al loro appuntamento e non di qualche minuto, ma di ore.

Tentennante entrò, cercando di non farsi udire, mentre osservava l'altro completamente assorto in chissà quali pensieri mentre stringeva in bicchiere di cristallo in mano, gli occhi argentei che osservavano la lenta danza delle fiamme che scoppiettavano nel camino della stanza delle necessità che era stata arredata esattamente come se non fossero al settimo piano del castello, ma nei sotterranei, in una delle camerate del dormitorio a differenza che quella stanza era molto più grande, esattamente come la sala comune, e ospitava un unico ed enorme letto a baldacchino ornato da tende verdi e argentee.

La poltrona su cui sedeva Scorpius era in pelle, il camino elegante e pieno di particolari in oro.

-Sei in ritardo.- sbuffò quello senza guardarlo, ma accorgendosi fin da subito della sua presenza, protendendosi e posando il bicchiere su un basso tavolino che si era appena materializzato al suo volere.

-Scusa, ho avuto in contrattempo.- si giustificò Albus avanzando più sicuro e sedendosi sul bracciolo della poltrona.

Gli occhi color mercurio dell'altro lo fulminarono, inchiodandolo lì e facendolo boccheggiare a causa dell'enorme espressività che essi avevano.

-Contrattempo? Quale genere di “contrattempo” avresti mai potuto avere Potter?- chiese ringhiando leggermente, mentre lo prendeva per un polso e rudemente lo trascinava verso di sé, facendolo così sedere sulle sue gambe.

Albus immediatamente arrossì violentemente, gli occhi verdi che brillavano e cercavano di fuggire a quelli dell'altro senza riuscirci, mentre le sue mani erano andate a posarsi su quelle larghe e spesse spalle che aveva sempre ammirato e trovato come un porto sicuro.

-Che vuoi da me Malfoy? Il mondo non gira intorno a te, lo sai?- tentò in ogni modo di tirare fuori la sua vena pungente, mettendo anche un tenero broncio, ma senza riuscirci davvero e questo perché il suo cuore lo stava tradendo, martellando ancora più velocemente di prima.

Scorpius portò una mano al suo viso, prendendogli il mento, mentre con il pollice accarezzò il suo labbro inferiore.

Ancora una volta il moro sentì il respiro mancare e andare in iperventilazione. Quei gesti così intimi e dolci lo sorprendevano ogni volta, facendolo irrigidire e non riusciva a evitarlo, troppo abituato a ricevere solo odio e scherno da quel ragazzo bello come il sole e dannato come il peccato.

-Non tutto, ma il tuo mondo è solo mio Potter.- le sue parole erano dolci, mentre si avvicinava con il suo viso facendo sfiorare appena le loro labbra, ma senza baciarlo veramente.

Erano così bollenti che quel semplice gesto fece tremare il più piccolo tra i due, che rafforzò la presa sulle spalle dell'altro e socchiuse appena gli occhi.

Il più a grande a tale reazione sorrise, portando una mano sulla coscia dell'altro e pizzicandola appena.

-Fa male idiota!- si lamentò il moro, riprendendosi dalla dolce sensazione che ancora stava provando quel dolce e casto gesto che lo aveva completamente fatto sciogliere come neve al sole, dandogli uno scappellotto per vendicarsi.

Perché doveva sempre fare così? Perché un momento prima era gentile e il momento dopo rovinava ogni cosa?

-Ho ancora bisogno della testa.- si massaggiò la testa il biondo, cercando di calmare il leggero dolore dove era stato colpito pochi attimi prima.

-E io della gamba Malfoy.- sbuffò stizzito Albus, serrando le braccia al petto, ma rimanendo esattamente lì dov'era, accoccolato su quelle gambe e al sicuro tra quelle braccia. -Inoltre il mio mondo non ti appartiene, non mi sembra di averti mai dato la chiave.- ribatté ripensando all'affermazione egoista e possessiva dell'altro di poco prima, che però aveva fatto rigonfiare il suo cuore di felicità, sottolineando e rimarcando così ciò che già sapeva da tempo: che Scorpius lo amava.

A ripensarci in effetti entrambi avevano mischiato l'ordine delle cose, forse non avevano mai seguito un vero e proprio schema e semplicemente si erano lasciati trasportare dal mare degli eventi e questo fin dal loro incontro, quando ancora bambini si erano trovati per caso.

Entrambi ricordavano bene quel giorno, come se fosse ieri e lo conservavano ambedue nel loro cuore, stretto e segreto e che mai si sarebbero lasciati scappare; perché quell'incontro era solo loro e nessuno avrebbe mai dovuto venire a conoscenza.

-Non ce ne era bisogno, me la sono presa. Ciò che voglio ottengo, Potter.- contrariamente a ciò che si poteva pensare Albus aveva sempre amato il modo in cui l'altro pronunciava il suo cognome; con una certa dose di disprezzo, mettendoci una acca che non esisteva, ma anche una certa dolcezza, facendo così in modo che nessuno potesse imitare la sua pronuncia assolutamente unica.

-Io non sono una delle tue sgualdrine Malfoy e nemmeno un oggetto.- gli fece notare il moro, accoccolandosi meglio, sfregando casualmente o forse no i suoi glutei contro le gambe dell'altro alla ricerca di una posizione più comoda e che potesse scaldarlo ulteriormente, anche fin da quando era entrato sentiva il corpo bruciare. Era una sensazione che partiva dallo stomaco e che si diramava un po' dappertutto e non era solo per il fuoco che pigro continuava a rischiarare quella stanza investita dalla penombra, ma a causa della presenza di Scorpius che bastava già di per sé per togliere l'ossigeno a ogni cosa potesse respirare a causa di quell'aspetto etereo e perfetto, reso ancora più ammaliante dall'eleganza di ogni suo gesto che sembrava non essere mai calcolato, forse frutto di anni e anni di studio dell'etichetta.

Albus lo aveva sempre trovato perfetto, assolutamente ed innegabilmente bellissimo con quei capelli morbidi e leggermente ondulati che gli arrivavano alle spalle, sempre pettinati a regola d'arte seguendo una riga laterale, che risaltava il suo profilo e a cui più volte Albus aveva desiderato rovinare solo per il piacere di fargli un dispetto o forse solo per poter affondare le dita tra quei fili color platino di cui era sempre stato invidioso e che erano totalmente l'opposto dei suoi capelli corvini che aveva ereditato dal padre e che non stavano mai al loro posto, nonostante li pettinasse accuratamente tutte le mattine e qualche volta avesse provato a tenerli fermi con il gel, senza alcun risultato producente.

Scorpius inoltre aveva dei magnetici occhi grigi come il fumo di Londra, che si scurivano ogni volta che il cielo diventava plumbeo, diventando di un ancor più bello color mercurio. Aveva sempre desiderato poterci affondare dentro a quei lumi, affogare in quelle iridi così belle da rendere le sue verdi sciatte come il suo intero corpo che non era alla minima altezza con quello dell'altro pieno di muscoli rigonfi, ma non esageratamente, che rendevano il fisico del giovane Malfoy così bello da essere desiderato da ogni ragazza e invidiato da qualsiasi ragazzo, lui compreso.

-Mai pensato Potter.- precisò lui con voce cupa e stizzita, come se avesse appena ricevuto un insulto. -Anche se forse dovrei trattarti come tale visto che sei arrivato in ritardo.- gli fece ancora pesare, picchiettando le dita della mano sul bracciolo della poltrona e trapassandolo con lo sguardo ancora curioso di sapere quale “contrattempo” lo avesse tenuto lontano da Lui.

-Sono solo due ore Malfoy, non farne una tragedia.- sbuffò Albus, avvicinandosi al suo viso e posando un casto bacio su quelle labbra bollenti di sua iniziativa, ma questo lo allontanò ghignando e guardandolo con uno strano brillio negli occhi che non prometteva nulla di buono.

-Ti va di fare un gioco Potter?- propose all'improvviso iniziando a togliergli la cravatta verde argento che indossava.

Il compagno alzò un sopracciglio, evidentemente confuso. -Che gioco?- chiese guardingo. La fiducia il biondo ancora doveva conquistarsela.

-Rispondi solo sì o no, Potter.- lo incalzò l'altro, soffiando sul suo viso e lasciando così che quell'odore di menta e foresta di pinete invadesse i sensi dell'altro che si ritrovò completamente avvolto da quel profumo che lo avvolgeva e lo intorpidiva come una calda coperta ogni volta che lo percepiva.

-Prima dimmi quale gioco.- si impuntò Albus, sfidandolo con lo sguardo, nonostante si sentisse sempre più accaldato e con una fastidiosa sensazione in mezzo alle gambe che stava crescendo lentamente ed inesorabilmente sempre di più.

-Hai paura Potter?- ghignò il biondo, sapendo che quella semplice battuta l'avrebbe colpito nell'orgoglio e fatto cedere.

-Ti piacerebbe Malfoy.- ribatté come prevedibile l'altro. -Cosa devo fare?- chiese implicitamente accettando.

Inutile dire che a quelle semplici parole Scorpius si animò, ampliando il suo sorriso bello come il male, così attraente e sexy da far morire il destinatario più e più volte, ripetutamente.

In quel sorriso si poteva scorgere tutta la felicità, il senso di vittoria e gloria oltre che di aspettativa.

-Spogliati, voglio che tu rimanga con solo la camicia addosso.- gli spiegò immediatamente, facendolo alzare dalle sue gambe e rompendo così quel goffo e dolce abbraccio che si erano concessi fino a quel momento.

Albus arrossì vistosamente. Cercò di replicare, ma la voce non gli uscì, rimanendo imbambolato davanti a lui.

-Che c'è Potter, vuoi già tirarti indietro? Pensavo fossi tu il più coraggioso tra noi due.- lo colpì di nuovo, facendo pressione su quell'orgoglio che in entrambi viveva e danzava come il fuoco di quel camino che non accennava ad estinguersi.

-Sta zitto, Malfoy.- disse stizzito il più piccolo iniziando con il togliersi le scarpe e allontanandole con un calcio, mentre in ogni modo cercava di nascondere il suo vistoso rossore a causa dell'imbarazzo che cresceva sempre di più, cercando di fuggire da quegli occhi grigi che lo guardavano con interesse e cercando i non far trapelare la sua eccitazione.

-Non sai essere un po' più sensuale?- chiese sbuffando il più grande, anche se in realtà adorava il modo in cui l'altro tentava in ogni modo di non mostrarsi debole o pudico di fronte a lui.

-Fallo tu allora per me.- gli fece la linguaccia Albus, che solo in quel momento notò ciò che prima non aveva per nulla visto e che avrebbe fatto meglio a non notare; infatti, la camicia di Scorpius era stata completamente sbottonata e lasciava intravedere perfettamente quel glabro petto candido. Come aveva fatto a non notarlo prima!

Ciò nonostante, mentre si dannava per la sua stupidità, quella semplice vista non fece che peggiorare la situazione, aumentando il gonfiore che ormai era sempre più visibile nonostante la stoffa dei pantaloni ancora lo coprissero.

Il giovane Malfoy seguì il suo sguardo e tentò di nascondere il sorriso che gli era sorto spontaneo.

-Se proprio ci tieni.- disse tentando di alzarsi, ma l'altro lo fermò subito, le punte delle orecchie che erano completamente rosse e le orecchie che gli fischiavano.

-Sta fermo lì!- la sua voce era agitata, sapeva che non poteva reggere alla vista del biondo che si spogliava. Sapeva che avrebbe fissato perennemente quelle lunghe dita da pianista, immaginando che potessero toccarlo e farlo godere come nessuno aveva mai avuto la possibilità di fare; ne era assolutamente certo a causa di quei sogni che affollavano molte volte la sua testa la notte quando andava a dormire e che poi lo svegliavano, sudato, accaldato ed eccitato come se l'immagine del suo desiderio fosse davvero avvenuta, ma lasciandolo insoddisfatto, poiché il vero oggetto del suo piacere non era lì ad abbracciarlo e lambirlo, facendolo suo.

Scorpius questa volta rise, portandosi una mano davanti alla bocca e una allo stomaco. Era raro vederlo così sereno e scorgere quel sorriso sul suo viso attorcigliò ancora di più le membra già tese di Albus, mentre allo stesso tempo ne rimaneva ammaliato e stregato, mentre desiderava che tale sorriso non scomparisse mai da quel volto che da sempre aveva visto freddo nei suoi confronti.

Cercando di essere sensuale si tolse la cintura dei pantaloni e la lasciò cadere a terra, vicino ai suoi piedi, ma in realtà risultò solo goffo, però il compagno più grande non disse nulla, lasciandolo fare alla sua maniera; non c'era motivo di affrettare le cose. Lo avrebbe istruito a dovere con il tempo, perché ormai Scorpius ne era sicuro: dopo quella sera non lo avrebbe mai più lasciato andare via, non avrebbe mai permesso ad Albus di andarsene e nemmeno di essergli sottratto.

Quel ragazzo dai ribelli capelli corvini e gli occhi verdi era solo e soltanto suo, il suo piccolo gioiello personale che avrebbe rinchiuso nella scatola del suo cuore, senza mai lasciarselo scappare o rubare. Lo avrebbe rimirato ogni giorno, baciato ogni mattina e per tutto il resto della giornata, accarezzato dolcemente ogni qual volta ne sarebbe capitata l'occasione e lo avrebbe infine fatto cadere nella sua tela seducendolo e promettendogli ogni cosa che avesse voluto, perché infondo era sempre stato questo per lui il giovane mago che ora gli era davanti e che titubante si stava togliendo anche i pantaloni, mentre in ogni modo cercava di nascondere l'evidente imbarazzo delle sue goti purpuree.

Una volta che si tolse anche quelli il più piccolo non sapeva che fare. Sapeva che mancava un unico indumento, ma le sue mani tremavano alla sola idea di doverselo togliere, non riuscendo così davvero ad afferrare l'elastico e calarsi anche quei sottili boxer neri che erano l'unica difesa contro quei pungenti e bramosi occhi che non aspettavano altro, nonostante il biondo cercasse in ogni modo di sembrare annoiato.

-Ti arrendi Potter?- incalzò Scorpius.

Albus rimase in silenzio, cercando di non torturarsi le mani. Prese un profondo respiro, ma ciò non riuscì davvero a calmarlo, mentre uno strano peso sul suo cuore andava a formarsi a causa della preoccupazione e del nervosismo.

Doveva assolutamente calmarsi, ma era più facile a dirsi che a farsi.

-Se me li tolgo cosa otterrò in cambio?- cercò di prendere tempo, di distrarsi e di calmare quell'organo involontario che continuava a rimbombargli e martellargli le orecchie senza sosta, facendoli fischiare e fumare come se in realtà fosse un treno a vapore.

-La più bella esperienza della tua vita.- rispose l'interpellato calmo, concedendogli qualche attimo, nonostante l'impazienza.

-Puoi ripetere ciò che mi hai scritto nel biglietto?- chiese il figlio del salvatore del mondo magico, guardandolo determinato negli occhi.

Malfoy si ritrovò spiazzato a quella richiesta, del tutto impreparato. Doveva davvero dirlo ad alta voce? Per lui era inconcepibile; già gli era costato scriverglielo!

-Di non entrare mai più così spesso in camera mia perché inquini la mia aria pura?- tentò, fuggendo come un codardo. Esternare i suoi sentimenti così alla leggera per lui non era facile; tutt'altro!

-No, quello che hai scritto dopo coniglio.- ghignò Albus, mentre il nodo che sentiva allo stomaco si sciolse un pochino nel vedere l'altro agitato. Almeno aveva avuto conferma che anche lo stoico Scorpion Hyperon Malfoy era umano e non un automa, come a volte gli capitava di pensare.

-Non sono un coniglio!- urlò indignato, alzandosi e sovrastandolo a causa degli svariati centimetri che li dividevano.

Albus fu costretto ad alzare lo sguardo per poterlo vedere negli occhi e avanzò di un passo, per farsi più vicino, sembrando di cercare più sicuro di quanto fosse realmente.

-Chiedimelo di nuovo Scorpius.- questa volta non aveva utilizzato nessun cognome, segno che voleva davvero che glielo richiedesse, senza scappare e senza scherzare.

Il biondo ebbe un tuffo al cuore, aveva raramente sentito pronunciare il suo nome da quelle dolci labbra; a dire il vero le poteva contare sulle punte delle dita di una mano.

-V... vuoi essere il mio ragazzo?- questa volta a colorarsi furono le guance del mago più grande, che abbassò anche lo sguardo e incespicò nelle sue stesse parole.

Era davvero adorabile agli occhi di Albus, soprattutto quando si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò, passando una mano tra quei fili biondi e con la mano libera si toglieva così con l'inganno anche l'ultimo indumento, rimanendo così solo con la camicia addosso come l'altro aveva richiesto.

-Sì.- rispose quando si staccò, guardandolo dritto negli occhi per poi allontanarsi e aspettare le prossime direttive.

-Chi ti ha detto di andartene, Potter? Ora viene la parte migliore.- ghignò il biondo, mentre il cuore batteva all'impazzata, svolgendo mille salti mortali, riappropriandosi del corpo del compagno e spalmandolo nuovamente contro il suo corpo e posando le mani a coppa su quei sodi e rotondi glutei lisci. -Questa volta ti farò mio Albus.- sospirò nell'orecchio il nome dell'altro prima di baciarlo profondamente e voluttuoso prima di riportare entrambi a sedere su quella poltrona di pelle che avrebbe ospitato il loro primo round.

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Speriamo vi sia piaciuta e che ci lascerete un commentino :3
Baci S i l v e r

   
 
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