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Autore: vampyr885    01/10/2014    1 recensioni
Poetico e metaforico punto di vista di un ragazzo, che a distanza di anni, resta ancora incantato dal suo primo amore.
Un soliloquio in pura favola dark. Mancano solo le musiche di Danny Elfman, e le ambientazioni di Tim Burton. Buona lettura a tutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uno spettro dannato e poetico
Uno spettro dannato e poetico.
E’ così che ti ho sempre visto. Ora appari,ora scompari,ma sempre rifugiata in un angolo che riesci a creare dal nulla,in ogni luogo,un angolo che trasformi in mondo,pianeta,universo.
Così piccolo,ma così grande,e tu sei li,sul tetto di un castello posto su un’alta rupe,nel buio illuminato dalla luna.

Lassù,seduto su un decadente sgabello,con le mani protese in avanti,con le dita che schiacciano i tasti di un pianoforte che non hai mai smesso di amare. E componi melodie,ed esegui un requiem,ora allegro,ora triste,ispirato dalla tua anima,dal tuo cuore.
Ma questa è  una favola,questo è un libro di favole. Un libro di favole si,ma scritte da te. Un meraviglioso libro da leggere,di favole,già,ma particolari. Un libro adatti ai pochi umani che sanno leggere,che sanno “leggerti”. Chi legge,chi sa leggerti,comprende,apprezza.
 
Un angelo dannato e poetico. E’ così che ti ho sempre visto,e te ne stai li seduta, un immagine distorta,malinconica. E suoni il piano,ora lentamente,ora freneticamente,e scende giù la neve,prima lentamente,poi freneticamente. Già,la neve. In quel mondo,sullo sfondo nero del buio,pallini bianchi irrompono dal cielo,donando poesia e luce. Già,la neve,che sembra averti capito anche lei.
 
E suoni. E’ un privilegio,un dono,un’ innata abilità,capire,leggere quello spartito,capire ciò che suoni. Tu e quelle note,e lo spartito.
“Lonelyness” è il titolo.
Non manca proprio nulla in quell’angolino, in quel piccolo mondo, creato ovunque e in ogni momento.

E’ così che ti immagino. Come uno spettro dannato e poetico,su quel castello posto su un’alta rupe, in penombra,che dopo aver smesso di suonare guarda in basso,e osserva l’evoluzione dei suoi passi,e sorride beffardo. Tra gioie e dolori,cose giuste,ed errori,sorride, è scuro in volto, ma sorride. Si nota che gli anni dimostrano una certa esperienza, noi umani la chiamiamo “maturità”.

Tra un sorriso  ed un ricordo, riprendi a suonare. Vien giù la neve, tra le note i sorrisi,tra gli sguardi di chi,da fuori quel tuo mondo,ti osserva, ma non vede tutto questo. Non c’è poesia. Dall’esterno non ci sono luci e neve,non c’è poesia. Dall’esterno non ci sono pianoforti,spartiti,spettri dannati,non c’è il buio rassicurante e protettivo. Dall’esterno non c’è poesia. Non ci sei tu. Colma di sensazioni e di emozioni, di sensi, di desideri, di suoni, e sogni, un turbinio di poesie ispirate da ogni tuo infimo gesto,dal muovere un dito,al batter di ciglio.

 
No,non penso sia paura, o scarsa volontà, il motivo della tua incomprensione. Credo sia analfabetismo psico-cardio-relazionale. In fondo tu sei un libro di meravigliose favole. Evidentemente non sanno leggerti. E’ un privilegio saperlo fare. Ma tu non pretendi nulla, ti basta solo isolarti,in questo…sei brava. Dall’esterno non c’è poesia.

Quieto  e dannato, resta li,lo spettro. E suona, e sorride in penombra, illuminando con gli occhi, con i suoi irradianti occhi, il sereno buio. Già, i suoi occhi; ipnotici, ammalianti, penetranti nei due mondi paralleli.
Poi torni nella realtà, nel tuo mondo concreto,fatto di ansie, di insoddisfazioni, di monotonia. Torni tra i tuoi simili,ma differenti. E ti accorgi che in fondo,spettro…lo sei anche  qui. Simile ma differente,e ti basta poco per illuminare con gli occhi anche il buio di questa realtà. Ma dall’esterno,non c’è poesia, e l’energia che dà luce ai tuoi occhi, si fa largo in posti remoti.
E appena puoi, torni li, nel tuo mondo, e riprendi  a suonare.

E’ così che ti immagino, lassù, solitario, che te ne stai per le tue. In questo….sei brava. In silenzio te ne stai, e rifletti, e osservi. C’è poesia in tutto questo.
 
Ed è così che ti vedo, come uno spettro,dannato e poetico.
   
 
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