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Autore: mumu91    02/10/2014    5 recensioni
"Quel profumo, il suo profumo, era rimasto impresso nella sua mente. Sembrava solo ieri l'ultima volta che l'aveva vista, il cuore batteva forte come accadde in quel momento. Lei era lì, bella come il sole, bella come la primavera, bella come un fiore di loto..."
Qualcosa si nasconde nel passato di Ranma, anzi qualcuno. Chi sarà mai?
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati due mesi dal giorno delle nozze… Beh, delle quasi nozze.

La consapevolezza di dover “sistemare delle questioni in sospeso” aveva fatto capire ai due giovani di dover rimandare un impegno così importante. Il matrimonio non è un gioco e i due lo sapevano. Adesso che avevano capito di amarsi incondizionatamente, non era importante bruciare le tappe, quanto imparare a conoscersi anche sotto forma di fidanzati, ma fidanzati reali.

Non stavano più insieme per decisione altrui; si erano, finalmente, scelti.

Sembrava impossibile, ma i due avevano imparato a cercarsi non soltanto per stuzzicarsi l’un l’altra. Avevano abbandonato il passato, pronti ad affrontare un roseo futuro insieme.
Niente più furiosi litigi, niente più menzogne, niente più verità nascoste…

«Non lo so, Nabiki, credo che Ranma mi stia nascondendo qualcosa» disse una pensierosa Akane, «Sono due settimane che si comporta in modo strano, non capisco perché» continuò, osservando la tazza di tè che teneva in mano.

Le due sorelle, sedute attorno al tavolo della sala da pranzo, si dedicavano ai loro hobbies preferiti: leggere fumetti, la maggiore, e creare meravigliosi film mentali, la minore.

«Tu dici?» rispose Nabiki, prestando poca attenzione alle parole della sorella.
«Beh, non ne sono certissima, ma… Qualcosa non mi convince. L’altra sera, ad esempio, entrando nella sua stanza, l’ho sorpreso mentre era intento a scrivere qualcosa. Era seduto sul tatami, a gambe incrociate; solo la luce di una candela illuminava la stanza, c’erano cartacce e fogli sparsi dappertutto, e lui era così assorto in ciò che faceva da non essersi reso conto della mia presenza. Vedendolo così non ho voluto disturbarlo; ma uscendo, poco prima di richiudere il fusuma, l’ho sentito sospirare»
«E ti preoccupi per questo? Probabilmente era impegnato a risolvere un difficile problema di matematica» semplificò Nabiki, addentando un biscotto.
«Si, però poi è successa un’altra cosa… Due giorni fa, tornando a casa, abbiamo incontrato il signor Oota…»
«Oh, il postino?» la interruppe Kasumi, sedendosi accanto a lei.
«Sai, dicono in quartiere che si veda con la signorina Matsuo!» intervenne Nabiki, «Chissà se è vero! Di certo, la signora Oota gliela farà pagare cara, quella vipera conosce dei bravissimi avvocati che non…»
«Possiamo tornare alla mia storia, per favore?!» disse Akane, rivolgendo uno sguardo scocciato alla sorella.
«Va bene, scusa»
«Dicevo, due giorni fa abbiamo incontrato il signor Oota che consegnava la posta ai vicini e Ranma gli è andato incontro in fretta e furia. I due hanno parlato per qualche minuto e quando il signor Oota è andato via, Ranma è tornato con il viso imbronciato… Sembrava sovrappensiero» concluse. Prese un sorso di tè, poggiò la tazza sul tavolo e sospirò.
«Non stare in ansia, Akane» disse Kasumi, rivolgendole un sorriso.
«Davvero, sorellina, stai facendo una tragedia per niente»
«Forse hai ragione, Nabiki»

Ci fu qualche secondo di silenzio, interrotto solo dal suono del fūrin mosso dal vento.

«Sono a casa!» urlò una voce dall’altra parte del corridoio.
«Parli del diavolo…» sussurrò Nabiki, sfogliando una pagina del suo fumetto.
«Oh, siete tutte qui!» disse Ranma, entrando nella stanza.
Akane si girò verso il fidanzato: «Sei tornato finalmente! Ma si può sapere dove sei stato? Dovevamo tornare insieme a casa, ma all’uscita da scuola sei sparito!»
«Beh… Io… Scusami, avevo un impegno importante e ho dimenticato di avvertirti»
«Sei sempre il solito! Potevi dirmelo chiaro e tondo che non volevi tornare a casa con me!»
«Cosa? Ma non mi hai sentito?? Ho dimenticato di avvertirti! Non significa mica che non volevo tornare a casa con te!»
«Ti dimentichi sempre di avvertirmi, da un po’ di tempo a questa parte! Tranquillo, la prossima volta chiederò a qualcun altro di farmi compagnia… A Kuno, per esempio!» sbottò Akane, dando le spalle al fidanzato.
«Bah! Fai un po’ come ti pare!» disse quest’ultimo, scocciato. Poi si rivolse a Kasumi: «Per caso è passato il postino?»
«Si, in effetti il signor Oota è passato da qui giusto una decina di minuti fa. Ha lasciato una busta per te, la trovi nel portalettere vicino al telefono»
«Perfetto! Grazie, Kasumi!» disse Ranma, uscendo di corsa dalla stanza. Pochi istanti dopo si sentì uno squillante “Evviva! Finalmente!” e dei passi che raggiungevano velocemente il piano di sopra.

Akane rivolse il suo sguardo a Nabiki, un eloquente “Che ti avevo detto?” si leggeva nei suoi occhi.
«Beh, che c’è? Lo sapevi già che il tuo ragazzo non è un tipo normale» disse Nabiki, poco prima di addentare un altro biscotto.
 
*****
 
«Finalmente! Finalmente è arrivata! Ho aspettato per così tanto tempo questa lettera che non ci speravo più!» disse Ranma, stringendo una busta tra le mani.

La osservò per qualche istante, scrutandone ogni dettaglio. Una busta bianca, con delle eleganti decorazioni in oro agli angoli e… Quella calligrafia, inconfondibile ai suoi occhi, chiamava il suo nome con grazia… Non aveva dubbi. Ancor prima di leggere il nome del mittente, sapeva già chi fosse.

Aprì la busta lentamente, cercando di non rovinarla, e iniziò a leggere il contenuto della lettera.
Per qualche minuto calò il silenzio più assoluto in quella camera. Gli occhi del ragazzo scrutavano ogni parola come se questa dovesse scomparire subito dopo, cercando di cogliere ogni sfumatura di ciò che quella voce d’inchiostro gli stava dicendo.
Non ci posso credere!, pensò, non appena finita la lettura. No, non lo sto immaginando, è tutto scritto qui! Sono passati anni dall’ultima volta e… Sembra tutto troppo bello per essere vero... Ma si! Non ci sono dubbi!!! È davvero così!!!
Un grande sorriso crebbe spontaneamente sul suo volto; era felice, molto felice.
«Evvivaaaaaaaaaaaa!!!» urlò, con tutto il fiato che aveva in gola.

Due settimane, solo due settimane!! Dopodiché, finalmente…



 


 
Ci siamo, finalmente!
Con molta titubanza - molta, moltissima, moltissimissima titubanza - mi sono decisa a pubblicare questa storia.
Era da un po' di tempo che mi ronzava in testa e devo dire che si è scritta quasi da sola.
Spero vi piaccia, perché vi terrà compagnia per un bel po'!
Ci leggiamo presto!
  
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