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Autore: healy_clhoe    03/10/2014    1 recensioni
Lucy è una ragazza di 17 anni , purtroppo il suo passato è tormentato dal ricordo di quel giorno,
giorno in cui perse tutto, anche se stessa.
In fondo al suo cuore vorrebbe essere salvata, ma la sua fede crollò 9 anni prima........
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Noo, ti prego non farloooo!!!!!!!!
BUM BUM


Ero distesa  su un letto bianco, tutto mi era sconosciuto in quella stanza, nulla mi apparteneva.
<< Dove sono >> , l'unica risposta che trovai era davanti ai miei occhi.
Lunghi tubi trasparenti erano inseriti nel mio braccio e un forte dolore all'addome non mi dava tregua.
Il mio viso venne rigato immediatamente da lacrime amare, interminabili.

<< Perchè piangi? >>
Sentii improvvisamente,una dolce vocina , provai a sgranare gli occhi ormai appanati e trovai avanti a me un bambino, bello e raggiante come il sole, appoggiato sul bordo del mio letto, il colore dei capelli neri come la pece e gli occhi grigio/azzurro come il cielo in tempesta.
<< Mi mancano mamma e papà >> fu l'unica cosa che riuscii a dire.
<< Perchè ? vedrai che verranno a prenderti sei una bambina cosi dolce e carina, sembri un coniglietto con i capelli rosa..puff...puff >>
il bambino non riusciva a trattenere le risate , anche se la cosa mi infastidiva molto, in quel momento mi regalò un sorriso.
Poi iniziò a correre verso l'uscita della stanza e mentre apriva la porta disse << sono riuscito a farti smettere di piangere coniglietto, ora vado anche io da mamma e papa, spero di vederti presto >>
<< Come ti chiami??? >> Urlai con tutta la voce che avevo in corpo, ma lui aveva già varcato quella porta e il mio ultimo sorriso insieme a lui.
Ogni volta che provavo a dormire mi svegliavo, sognando se così si può definire , lo stesso incubo che facevo ogni notte da 9 anni, insieme al momento in cui conobbi quel ragazzino , che non incontrai mai più.


Erano le 7 del mattino e sentivo le urla di mia zia provenire dal piano di sotto.

<< Lucy sono le 7 preparati e scendi a fare colazione, non vorrai fare tardi il primo giorno nella nuova scuola spero!!!!!!! >>

ormai erano parecchi anni che vivevo con mia zia e da un paio di giorni ci eravamo trasferite nella nuova casa a Los Angeles, dove era stata assunta come Dott.ssa nel nuovo ospedale di zona.
Mi infilai un jeans e una maglietta, misi un po’ di kajal nero negli occhi, ricordandomi il mio mp3 e le mie cuffie che erano diventati i miei migliori amici, e scesi a fare colazione.

<< Ciao Zia >> dissi afferrando la ciambella sul tavolo per dirigermi verso l’uscita di casa.
<< Ciao Lucy, buona fortuna, ti voglio bene >>. 
Feci finta di non aver sentito, in tanto tempo non avevo mai mostrato affetto per nessuno, sapevo che prima o poi, se mi fosse legata a qualcuno il destino avrebbe portato tutto via di nuovo e non lo avrei mai più permesso.
Dopo una camminata di circa 20 minuti, arrivai a destinazione e rimasi al quanto schifata da ciò che vidi.

“ Una scuola tutta rosa, ma come diavolo può essere tutta dello stesso colore? ” domandai fra me e me , notando anche parecchi alunni intenti a correre verso l’entrata della scuola per non fare tardi, eppure era appena suona la campana.
<< Che scuola di dementi >> dissi ad alta voce e nello stesso tempo, qualcuno mi afferrò il polso.
<< Cosa hai detto tu? >> colei che mi era davanti era la classica bambolina di buona famiglia, tutta agghindata come se dovesse fare una sfilata di moda, con al suo fianco due ragazze che le coprivano le spalle.
<< Hai perso la lingua? >> mi sfidò la bionda, mentre ancora teneva salda la presa sul mio polso, che come se mi svegliai improvvisamente da un sogno la allontanai con forza, spingendola e facendola quasi cadere per poi dirle:
<< Ti do solo un consiglio stammi lontana, non ti permettere mai più a toccarmi con le tue luride manacce, altrimenti la prossima volta, ti mando dritta in ospedale >> gli dissi con tutto l’odio possibile e vedendo il terrore nei suoi occhi aggiunsi  << Ricordati bambolina ,questo non è un avvertimento, ma una promessa ! >> la vidi correre a gambe levate urlandomi dietro solo una cosa
 << Me la pagherai! >> evidentemente non era abituata, ne pensava dato il mio aspetto angelico che le avrei tenuto testa.

A quella scena assistettero tutti i ragazzi che erano presenti in cortile, ma mi bastò una sguardo per far capire a tutti che nessuno si doveva avvicinare, io non volevo amici.
In lontananza vidi una panchina e ormai svogliata senza alcuna intenzione di entrare in quella scuola di matti, mi rilassai con i miei migliori amici
“lmp3 e le cuffie”, scrutando una lieve scritta in basso dove compariva un nome “ CASTIEL” .

POV SCONOSCIUTO

Questa mattina difficile da credersi ero stranamente puntuale, diretto in cortile ebbi l onore di assistere a un evento più unico che raro.
<< Hai perso la lingua? >> Gli disse La reginetta a quella nuova, che sicuramente, dato il suo silenzio ero convinto più che mai, che sarebbe scappata a piangere come una disperata, punto in cui avrei evitato di assistere, così inizia a camminare, quando improvvisamente sentii: 
<< Ti do solo un consiglio stammi lontana, non ti permettere mai più a toccarmi con le tue luride manacce, altrimenti la prossima volta ti mando dritta in ospedale e Ricordati bambolina ,questo non è un avvertimento, ma una promessa ! >> 
WoooW , per la prima volta qualcuno aveva fatto spaventare Ambra tanto da farla fuggire, oltre ad umiliarla, sicuro che gliel’ avrebbe fatta pagare, ma convinto anche, che quella ragazza aveva carattere da vendere.
I commenti per l’accaduto erano esaltanti, ma lei andò verso la panchina,
“ la mia panchina”  , decisi quindi di andargli in contro, per avvisarla che quella era di mia proprietà e per un attimo il mio sguardo cadde sui suoi capelli che non avevo ancora notato “ erano rosa , come…. No…che vado a pensare è impossibile" , nello stesso momento estrasse dallo zaino un mp3,  un paio di cuffie e una sigaretta e iniziò a cantare la canzone degli Skillet “ Hiro”.
La sua malinconia e i suoi occhi persi nel vuoto e di un azzurro intenso mi misero nostalgia e il momento in cui cantò quel verso
 

I need a hero to save me now
Ho bisogno di un eroe che mi salvi ora

I need a hero (save me now)

Ho bisogno di un eroe che mi salvi ora

I need a hero to save my life

Ho bisogno di un eroe che salvi la mia vita

A hero'll save me (just in time)

Un eroe mi salverà giusto in tempo

In quel momento come un richiamo mi avvicinai a lei e gli dissi come un emerito imbecille
 
<< Eccomi! >>


 
  
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