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Autore: kassandra_Black    04/10/2014    2 recensioni
Blair sobbalzò leggermente dalla sedia, si guardò nuovamente intorno, ma niente, se era uno scherzo era di pessimo gusto. Diede un’altra occhiata in giro e fu in quel momento che la vide, poco distante da lei, c’era una mano lunga e affusolata, una mano che apparteneva a una ragazza pallida quanto lei, con i capelli a caschetto neri e un curioso vestito verde decisamente anni venti.
Chi era quella ragazza e perché nessun altro sembrava vederla a parte lei?
[Ispirato al romanzo la Ragazza Fantasma di Sophie Kinsella, ma con protagonisti i nostri Chuck e Blair]
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Georgina Sparks, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Capitolo 19
Le verità nascoste
 
Il telefono di Blair squillò, così come ormai faceva ripetutamente da due giorni.
E come ogni volta da due giorni a quella parte Blair buttava un'occhiata al display e poi ignorava la chiamata.
Non voleva parlare con nessuno, ma soprattutto non voleva parlare con lui. Non voleva affrontarlo al momento, aveva paura di aver fatto il passo più lungo della gamba, paura di aver esagerato, di averlo spaventato, paura di averlo perso. Non ci poteva pensare. Per questo si era chiusa in casa a mangiare macarons guardando qualche vecchio film con il lieto fine con Cornelia come unica compagnia.
Avevano parlato tanto in quei due giorni, Blair le raccontava un po' di sé, della sua vita, dei suoi problemi e Cornelia le raccontava dei suoi anni passati, delle sue avventure negli anni '20 , ma alla fine si ritrovavano a parlare sempre del grande amore mai dimenticato di Cornelia, per quanto il fantasma si ostinasse a ripetere che non le importava, e di Chuck.
In una delle pause tra un film e l'altro Blair stava raccontando al fantasma per l'ennesima volta come era degenerata la situazione tra lei e Chuck e Cornelia la ascoltava attenta e silenziosa come se si trattasse della prima volta, non della decima. Poi quando la ragazza ebbe terminato il racconto, Cornelia lasciò andare un sospirò “Ah gli uomini! Com'è che riescono sempre a sconvolgerci la vita?” poi senza aspettare una risposta da Blair aggiunse “lascialo perdere finché sei in tempo”
“Ma io non posso, non ci riesco”
“Perché no? Perché non puoi semplicemente prendere quello che avete ora?” le domandò l'altra mentre giocava ad ammirarsi nel grande specchio che capeggiava sul mobile da toilette nella stanza di Blair.
“Perché lo amo!” aveva risposto d'impulso, quelle parole che inizialmente aveva paura a dire anche a se stessa erano venute fuori, faceva uno strano effetto dirlo ad alta voce. Rendeva tutto più reale. Lei amava Chuck Bass.
“Allora è troppo tardi per scappare ragazza mia” le rispose il fantasma tornando improvvisamente serio.
“E se lui non mi amasse?” la più grande paura di Blair prese voce.
Cornelia scrollò le spalle “Si sopravvive”
“Lo amavi molto Stephen?”
Ci fu un momento di silenzio prima che l'altra si decidesse a rispondere “Da morire. Ho sperato fino all'ultimo momento che lui tornasse da me, il giorno del mio matrimonio guardavo ansiosamente la porta, credevo che lui sarebbe comparso da un momento all'altro e mi avrebbe portata via con sé. Quando capì che non sarebbe accaduto mi sentì come se il mondo fosse appena andato a pezzi.” Gli occhi di entrambe erano si erano leggermente velati di lacrime, poi Cornelia riprese a parlare “ma sono sicura che tu sarai più fortunata di me, io credo che anche Chuck ti ami.”
“Come fai a dirlo?”
“Un fantasma queste cose le sente” e le fece un occhiolino per sdrammatizzare la situazione.
“Spero che tu abbia ragione”


***
Per cercare di non pensare alla sua complicata vita sentimentale Blair decise che doveva tenersi occupata, per questo pensò di andare a fare una visita al Guggenheim , non aveva ancora nessuna idea del perché Georgina ci fosse andata ripetutamente in quegli ultimi giorni né che cosa dovesse cercare di preciso, ma lo sentiva che era lì che avrebbe trovato la soluzione alle sue domande.
C'era solo un piccolo problema, Blair se ne accorse mentre dava uno sguardo alla mappa del museo che aveva preso all'ingresso , il Guggenheim era enorme e lei non aveva assolutamente idea su da dove cominciare.
Non poteva certo contare sul colpo di fortuna di beccare Georgina lì anche quel giorno. Magari si poteva appostare all'ingresso ad aspettare nel caso entrasse o magari poteva mostrare la sua foto agli addetti del museo, magari qualcuno se la ricordava. Persa nei suoi pensieri si accorse che era arrivato il suo turno alla biglietteria solo quando si sentì rivolgere la domanda “Vuole anche il ticket per la mostra di Malory?”
“Eh?”
La donna le ripetette “ E' interessata anche a vedere la mostra dedicata a Cecil Malory? Costa solo 5 dollari”
Cecil Malory. Ricordava vagamente di averlo sentito, era un artista famoso, no? Magari non quanto Picasso ecco, però era famoso. Non sapeva neanche lei perché, ma si ritrovò a comprare il biglietto anche per la sua mostra. Dopo aver acquistato i biglietti si guardò intorno indecisa sul da farsi. Poi il suo occhio cadde distrattamente sul depliant che la donna alla biglietteria le aveva rifilato. Lesse il banale titolo : Cecil Malory la vita e le opere. Sotto erano raffigurati una serie di suoi dipinti e tra questi uno catturò immediatamente la sua attenzione. Sembrava proprio... no, non poteva essere. Velocemente sfogliò il depliant alla ricerca dell'informazione che cercava : Conosciuto al mondo intero come Cecil Malory, il vero nome del famoso pittore era Stephen Nettleton, tuttavia decise di non usare mai quel nome per i suoi lavori. In seguito ha perfino cambiato nome legalmente. Probabilmente per via di un contrasto con i genitori, in seguito al trasferimento in Francia.
Blair rimase un attimo interdetta. E così Cecil Malory era Stephen Nettleton. Lo Stephen di Cornelia. Ma allora perché lei non le aveva mai detto che era un artista famoso? Possibile che non lo sapesse?
Continuò a scorrere la pagina finché non trovò le informazioni che rispondevano alla sua domanda: Solo dopo la sua morte è nato l'interesse per i suoi dipinti, dapprima in Francia e poi nel resto del mondo. Essendo morto giovane, la sua produzione è limitata, per cui i quadri più apprezzati hanno un gran valore. Negli anni '80, quando ormai la sua notorietà era diffusa, le quotazioni sono schizzate alle stelle.
Anni Ottanta. Cornelia aveva avuto il suo primo ictus nel 1981. Era stata ricoverata e nessuno le aveva detto nulla: nessuna idea di che cosa succedesse nel mondo esterno.
Si diresse come una furia verso la sezione dedicata al pittore e si rivolse alla prima guida disponibile che trovò “ Mi scusi, questo dipinto è presente qui alla mostra vero?”
La guida osservò attentamente la piccola foto del quadro che Blair le mostrava, poi la guardò sorridendo benevola “Certo, è una delle principali attrazioni della mostra, se vuole glielo mostro”
“Sì, per favore.” e seguì la donna che aveva già iniziato a muoversi.
“Eccoci” le disse soddisfatta “non è bellissimo?”
Blair restò immobile a guardarla, il cuore in gola. Quella giovane donna che la sta guardando dalla cornice dorata era Cornelia. Non l'aveva mai vista tanto bella e tanto felice come in questo dipinto.
Era adagiata su una dormeuse, nuda, tranne per un velo che le accarezza morbidamente i fianchi, gli occhi brillano, come se fossero accesi dall'amore e infine tra i pallidi seni scorrevano tanti fili di perle iridescenti: la famosa collana con la libellula.
   
 
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