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Autore: WereJaguar    05/10/2014    0 recensioni
Un luogo desertico,dove si vedevano persone senza spirito ne anima camminare senza meta o senza sosta nelle strade delle città ormai in fase di distruzione,così tutto il mondo,uomini che hanno perso la speranza di vivere,di cambiare tutto ciò ma...ormai non c'è più niente da fare che sopravvivere a tutto questo senza mai darsi pace.
Resistere a tutto ciò,avere la forza di vivere ancora e tutto questo succederà,l'importante per ora è non morire.
Le regole della sopravvivenza sono: Scappa o combatti.
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da quanto che stavo su questa barca?Un paio di giorni forse,stavo impazzendo,ogni mattina giocavo a palla,ogni pomeriggio a girarmi i pollici e ogni sera a pettinarmi i capelli e poi dormire,il problema che mancano due giorni di viaggio,che brutta cosa.
Mi alzo dalla brandina in cui stavo riposando,prendo il pettine dallo zaino,mi spazzolo i capelli camminando verso i ragazzi nella cabina di comando,gli saluto dandogli un bacio sulla guancia a tutti e due,me ne vado a osservare il paesaggio,l’alba a quest’ora è fantastica,quel rosa mischiato all’arancione e al rosso ha un contrasto meraviglioso con il mare,il tutto si mischia con la leggera brezza mattutina che ti accarezza il viso,è così rilassante,il fruscio del mare che sbatteva contro gli scogli in lontananza,l’unica cosa che rovina questo fantastico paesaggio è il rumore di questo insulso traghetto,mi metto seduta sopra a questa specie di parchè e continuo a guardare in lontananza o immaginò ciò che si potrebbe trovare andando da un’altra parte,mi mantengo con le mani alle sbarre d’acciaio lasciando andare giù le gambe per sentire le gocce d’acqua che arrivavano ogni tanto.
Passò un altro giorno ed eccoci arrivati,prendo le mie cose,cioè il mio zaino,scendo dal traghetto,attraverso il portico e mi lancio sulla bianca sabbia,prendo la borsa,esco il coltello e la pistola che mi sono portata,mi rimetto lo zaino in spalla e  in lontananza vedo due zombie,gli vado dietro a uno di soppiatto e gli inserisco molto “delicatamente” il coltello nella nuca,ancora più lentamente mi avvicino all’altro  ma vengo preceduta dalla freccia scoccata da Daryl,mi rimetto in piedi mi pulisco dalla sabbia che ho sulle scarpe,lo guardo malissimo per poi girarmi e andarmene avanti,gli sento dire:”Pff, donne”,Jake si mette a ridere,con la mia solita maestosità e la mia enorme delicatezza gli alzo il dito medio.
Mi raggiungono e gli dico subito di fare silenzio,ci nascondiamo dietro a uno scoglio,Jake prova a dire qualcosa ma gli faccio segno di stare zitto,gli faccio vedere cosa c’è davanti a noi.
Un’intera orda di zombie,saranno almeno una centinaia, forse anche di più,una decina di questi stanno provando a sfondare un portone in legno,altri cinque di loro e lo avrebbero distrutto del tutto,mi sporgo un pochino dallo scoglio senza farmi vedere,osservo bene quella casa con il portone e dalla finestra vedo un uomo con un fucile da precisione che bucava le teste di alcuni erranti,non sentivamo niente forse perché ha messo il silenziatore e per la lontananza lo sparo non lo sentivamo.
Provo a oltrepassare gli scogli e nascondermi sotto una macchina, però da solo un passo,Daryl mi ferma facendo un segno di disapprovazione con la testa,gli faccio lasciare il mio braccio per poi andare subito sotto la macchina,avevo lasciato lo zaino ai ragazzi ma mi ero portata la pistola e il coltello,quando vedo che l’orda si era allontanata dalla mia postazione,esco da sotto l’auto e inizio a sparare alla testa di alcuni erranti,meno male che mi ero ricordata di mettere il silenziatore,mi libero una strada per andare verso un’altra automobile,continuo sempre così però aiutata dall’uomo alla finestra e i miei amici con arco e frecce.
Mi faccio lanciare la mia Katana da Jake e mi libero della decina di erranti attaccati al portone,sento un rumore metallico e poi l’aperture dell’enorme porta,vedo il signore che era al piano di sopra con una neonata su un braccio e in mano una pistola che puntava su di noi,arretrammo.
Gli vado vicino facendo segno di abbassare l’arma,sorrisi e iniziai a dire:”Ehilà, io sono Veronica,lui e Jake,lui invece Daryl e lei è?”,chiesi sempre sorridendo,non volevo che ci prendesse male,abbassò la pistola e ci rispose :”Emh,ciao io sono Louis e lei è la piccola Josette è nata solo pochi giorni fa”
“Mi scusi per la curiosità ma la madre?”chiedo senza pensarci.
“Lei è morta 10 minuti fa, per una malattia al cuore”
“Le ha sparato vero?!” chiesi subito nervosa ma non ebbe il tempo di rispondermi che uno zombie lo morse da dietro,prendo la bambina che si mise a piangere subito,Jake spara a tutti e due,ormai per Louis non c’è più niente da farci,cerco di calmare la piccola,per poi darla a Daryl che la fece rilassare subito,lo guardo sorpresa,vado vicino allo zombie per terra ormai morto,lo giro e vedo che è una donna,forse è la mamma di Josette,questo vuol dire che non le ha sparato,Jake supera i cadaveri e va dentro,vedo che è una casa piuttosto grande ma troppo scoperta,in centro la città di notte arrivano gli erranti,troppi da uccidere,questo è stato un caso che abbiamo ucciso più di cinquanta erranti,andai dentro casa anche io seguita da Daryl,appoggiò la bimba nella piccola culla all’entrata,poi chiuse anche il portone in caso succedesse qualcosa,metto nello zaino tutto ciò che riesco a trovare,armi,munizioni,cibo,acqua,batterie,benzina,beh un po’ di tutto,salgo le scale trovandomi davanti un corridoio con quattro stanze.
Entro nella prima,un semplice bagno,prendo il sapone,pettine,dentifricio,gli spazzolini gli lascio,vado nella seconda,una cameretta per bambini,un letto a castello con una fodera blu e l’altra rosa,prendo tutti i giochi possibili,trovo una console,i miei occhi s’illuminano,stacco tutti i fili e la metto nello zaino con un paio di giochi,prendo vestiti per bambini e cose che potrebbero servire per un neonato.
Setaccio anche le ultime due camere,ho trovato un bagno e una camera da letto,prendo dei vestiti puliti,altre munizioni e altre batterie,esco dalla camera chiudendomi la porta alle spalle e scendo giù raggiungendo i ragazzi.
“Beh,ragazzi andiamo adesso o aspettiamo a domani? Però non so se è sicuro qui,il portone sta cedendo e se dobbiamo andare muoviamoci è quasi il tramonto” chiede Jake.
“Ci sono delle camere ho controllato e sono belle che pulite ma c’è un problema le finestre sono rotte,un neonato può entrare quando vuole”
“Ha ragione Veronica,possono entrare dei neonati quando vogliono”
“Beh saputelli andate a barricare le porte su,staremo giù a dormire intanto io sistemo e chiudo le finestre e le porte così staremo tutti in una sola camera,fate il meno casino possibile”
Concluse sempre Jake,ritorno di sopra e inizio chiudere a chiave tutte le porte mettendo anche un mobile davanti per sicurezza,provo a spostare un divanetto aiutata da Daryl.
“E questa è l’ultima”dico buttandomi sopra al divanetto,il mio ragazzo mi stende la mano per aiutarmi ad alzarmi,la prendo e mi butto addosso a lui,mi da’ un bacio,gli metto le braccia al collo,cominciando a giocare con i suoi capelli,mi stringe ancora più a lui intensificando il bacio,mi stacco da lui,gli sorrido dandogli un altro bacio per poi far congiungere le nostre mani,gli sussurro un ti amo,mi sorride e mi bacia ancora.
“Però non te li meriti tutti questi baci tesoro mio”
“Oh dio che ho fatto adesso?”
“Non mi hai sfiorata per quasi una settimana da quando siamo partiti”
“Ero con Jake ad aiutarlo non potevo e non volevo lasciarlo da solo per venire da te”
Stetti zitta, mi stacco dalla sua presa e me ne vado senza proferire parola,questa non doveva dirla,mi scesero le lacrime dagli occhi,arrivata giù vedo Jake che ha sistemato tutto barricandoci in una camera cioè il soggiorno,mise il divano proprio davanti il portone,appoggio il mio zaino uscendo una coperta e prendo un cuscino sistemandomi sul tappeto mi tolgo i pantaloni e le scarpe e mi metto sotto le coperte,gridando una buonanotte,piango in silenzio,non so perché ma quella frase mi ha colpito tanto,una persona che è pure il tuo ragazzo ti dice “Non voglio lasciare da solo Jake per venire da te”,siamo stati praticamente una settimana su quella dannata barca e non ha trovato un secondo neanche di notte per venire da me, non abbiamo neanche dormito insieme.
La mattina dopo mi alzo con il trucco colato fino alle labbra e i denti rossi di sangue per essermi morsa tutta la notte le labbra per non farmi sentire che piangevo,mi alzo e trovo Jake e Daryl parlare,non gli penso minimamente,mi infilo le scarpe e i jeans e vado davanti uno specchio in soggiorno,prendo un fazzoletto e mi pulisco il viso,prendo una bottiglietta di acqua,bagnandomi la faccia e bevendo un pochino per pulirmi i denti,la rimetto nello zaino con la coperta,mi metto seduta sul cuscino chiudendo gli occhi e cantando a bassa voce,devo rilassarmi e l’unica cosa che non mi fa pensare a niente è cantare.
Sento la bimba piangere,mi alzo  vado da lei,la prendo in braccio e mi rimetto come prima,la coccolo cantandogli la ninna nanna,dopo averla fatta addormentare sto ad ascoltare Daryl e Jake che parlano,dandogli le spalle.
“Hey ma che è successo con Veronica? Non ci sta calcolando di una virgola”
“Ho detto una cosa che non dovevo per niente dire”
“Cioè?”
“Cioè che da quando siamo partiti non potevo e non volevo lasciare te da solo per andare da lei,che ti serviva una mano”
“Ma sei idiota o cosa?Lo sappiamo tutti com’è,può fare la dura quanto vuole ma anche se lo nasconde è tanto sensibile e ha bisogno di tante attenzioni per stare bene e sentirsi al sicuro,dovresti saperlo”
“Sono uno stronzo”
“Oh si tesoro mio lo sei” intervengo io dopo aver appoggiato Josette sul cuscino.
“Non dovevo trascurarti sc …”
“Zitto Daryl, Jake che è il mio migliore amico non mi ha trascurata,invece tu sei il mio ragazzo è  non mi hai nemmeno calcolata!” mi scesero le lacrime dagli occhi,Jake si alzò e mi tirò in dietro.
“Non dovevo lo so, sono uno stupido lo so,lo so! Non dovevo trascurarti perdonami, non posso perderti ti amo troppo per lasciarti andare”
“Se mi ami cos’ tanto perché è da tre settimane che l’unica cosa che facciamo quando siamo soli e parlare o guardarci negli occhi,ormai ci baciamo tre volte al giorno,appena svegli,quando tu vai in avanscoperta e la notte prima di dormire,basta”
“Non è vero che è da tre settimane che non ci sfioriamo”
“Quanto due settimane?”
Jake mi lascia e se ne va di sopra,Daryl si avvicina a me mi prende il viso tra le mani e mi bacia,provo a spingerlo via ma con meno forza possibile,volevo che lo facesse,gli appoggio le mani sul petto e ricambio il bacio,ok ok sarò arrabbiata ma lui mi fa sciogliere,si allontana da me,mi viene vicino all’orecchio.
“Ti amo,ti amo davvero e tu lo sai sono un’idiota e tu hai deciso di amarmi quindi è colpa tua”si mette a ridere lo spingo via mettendomi a ridere anche io.
“E chi ti dice che ti amo?”
“C-o-osa?”
“Hahaha si amore ti amo”
“Ah meno male mi hai fatto preoccupare”
“Come faccio a non amare un’idiota come te?”
“Ah non lo so tu sei tutta strana”
“Pff parla lui”
“Pff io sono normale”
“Illuso”
Ci mettemmo a ridere,gli metto le braccia al collo sempre ridendo e lo bacio io questa volta,arrivammo al punto di prima,però continuai approfondendo sempre di più,Daryl mi sussurra un mi sei mancata all’orecchio,ci distrae l’arrivo di Jake che ci gridò.
“Ragazzi preparatevi subito sta arrivando un’altra orda!”
Prendo tutti gli zaini,prendo Josette,apriamo il portone per poi scappare verso il traghetto,correre con tre zaini in spalla e una bambina in braccio non ti aiuta ad andare più veloce.
Saliamo sul traghetto chiudo il ponte e Jake mette in moto per andarcene,uno zombie mi aveva tirato prima di salire,però ha tirato  lo zaino se no sarei stata graffiata,e forse contagiata,poi morta,wow meno male che esistono gli zaini,senza di loro il mondo non esisterebbe,a parte quando ero giovane che gli zaini gli usavo per una cosa. I libri.
Il periodo della scuola l’uniche cose buone che mi hanno dato è un lavoro,anzi avevo un lavoro,poi ho conosciuto Jake e Gary,è dall’asilo che conosco quei due,è da ventiquattro anni che li sopporto,o più loro che sopportano me,ma non fa niente,nessuno sa niente.
Mi metto sulla brandina,appoggiando lo zaino per terra,avevo lasciato la piccola su una cesta avvolta in una coperta,intanto che io mi sistemavo,la sento piangere,quindi alzati dalla brandina,vai dalla bimba,coccola la piccola,rimani con lei fino che non si addormenta,oh mio dio sono troppo giovane per tutta questa fatica.
Da un’ora che coccolo Josette ma niente,continua a piangere,vado da Daryl che stava dormendo,lo sveglio buttandolo giù dalla brandina spingendolo per terra,si alza in piedi mi guarda tanto male,troppo male,gli pongo la bimba,è bravo a tenere i bambini da quello che ho visto,basta che non me la butta nel mare se lo fa arrabbiare,meglio che rimango con loro.
Esco dalla piccola cabina andando verso il ponte principale,mi metto la coperta sulle spalle,anche se è quasi pomeriggio fa più freddo di sta notte,vado verso Daryl che stava vicino le sbarre,non ha la piccola in mano,no ok, non può averlo fatto,no,è impossibile,mi avvicino,titubante gli chiedo :”Amore,una domanda veloce,Josette dov’è?”
“Dato che si è addormentata l’ho portata in una cabina, intanto che finivi di sistemare”
Un respiro di sollievo esce dalla mia bocca,poi riprende.
“Tranquilla non l’ho buttata in acqua,ci ho pensato ma non l’ho fatto”
“Meno male,non so con la pazienza che hai,ho avuto paura”
“Scema dai vieni qui ti riscaldo io"
Mi metto accanto a lui stringendo con la mano la sua maglietta.
“Amore stavo pensando …” , lo guardo incredula rispondendo.
“Che è successo?”
“Fra una settimana è il tuo compleanno …”
“Si è allora?”
“Allora dobbiamo tornare in città”
“Tu sei pazzo”
“Si di te ma anche dobbiamo tornare per forza, perché devo trovare un po’ di cose”
“Adesso non torniamo indietro”
“Non adesso tesoro ci andrò io”
“Così ti sfoghi con qualche zombie?”
“Sono tranquillo”
“Si però non voglio che vai da solo in mezzo a quel casino”
“Non sarò solo tranquilla”
“Si ma ho paura …”
“Tranquilla,andrà tutto bene”
“Ma aspetta …”
“Cosa?”
“Da noi,c’è nell’isola non ci sono negozi?”
“Non credo sai”
“Perché ho bisogno di caffè”
“Tu sei l’unica persona a questo mondo,viva che pensa al caffè”
“Mi vuoi incazzata con il mondo a prima mattina? Poi lo sai che me la prendo con te”
“No no,troverò quel caffè,devo”
“Ma almeno per questa settima lo hai?”
“Si si”
“Meno male”
Mi metto a ridere,dandogli un bacio sulla guancia alzandomi in punta di piedi,lo prendo per mano portandolo nella nostra cabina,lo butto sul letto,si mette appoggiato ai gomiti per poi guardarmi,mi tolgo la maglietta e gli vado sopra,iniziando a baciarlo,tenendo il suo viso con le mani,mi tiene i fianchi facendomi aderire perfettamente al suo corpo,gli tolgo la maglietta,scendendo sempre più giù.
Facemmo l’amore,dopo quasi due settimane che l’unica cosa che facevamo era baciarci.
Mi rivesto e vado fuori,andando sul ponte,è notte fonda,Daryl dorme,Jake pure,infatti ci siamo fermati per una notte,Josette non ha pianto per niente,sono andata a controllarla un paio di volte e dorme peggio di un ghiro quella bimba,per fortuna.
Sono stata un’oretta lì a osservare lo stesso punto,sono andata a controllare la piccola e Jake se andava tutto bene ed è così,adesso mi sono rimessa a letto,però non riesco a dormire,sto abbracciando Daryl per vedere se riesco ad addormentarmi,è il mio unico modo per rilassarmi.
Viene l’alba e io sono ancora qui con la testa sul petto del mio ragazzo tenendo la sua mano appoggiata al mio fianco,ogni tanto gli bacio il petto,perché sento che si agita,quando lo fa devo rilassarlo,se no va in panico quando fa qualche incubo,il solito è che sogna,che la morte del fratello è tutta colpa sua ma non è così,però li si sente in colpa perché è come se lui avesse ucciso Philip.
Mi alzo dal letto,dando un bacio sulla fronte Daryl e vado in bagno per lavarmi la faccia e sistemarmi,mi pettino i capelli rendendoli lisci,mi butto un po’ di acqua sul viso per svegliarmi un po’,ritorno in camera sedendomi sul letto ed accarezzare il viso del mio ragazzo,sorridendo,sento la sua mano che mi tira verso di lui facendomi andare sopra di lui,mi sussurra un buongiorno seguito da un bacio,gli sorrido ancora staccandomi da lui,mi alzo,sistemandomi la maglietta e uscendo dalla camera e raggiungere Jake,lo trovo dentro la cabina per far partire la imbarcazione,lo saluto e mi dirigo da Josette,prendendola in braccio e dandole da bere un po’ di latte,le canto una canzone che mi cantava mia madre quando ero piccola.
“Piccola mia,dormi senza che nessuno ti svegli perché
Il sonno appartiene a te,piccola mia,sogni tu bianchi cavalli
Che galoppano insieme a te.
Piccola mia sai che io sarò sempre qui con te,senza lasciarti
Un attimo da sola sarò sempre al tuo fianco per ogni problema
Che avrai,la tua mamma è qui e per sempre sarò con te”
Si mise a dormire tra le mie braccia,le diedi un bacio sulla fronte e inizio a camminare verso la mia stanza,apro la porta e mi trovo Daryl che si veste,mi metto seduta sul letto ad accarezzare la piccola Josette,il mio ragazzo mi guarda e mi fa spazio sulla fronte togliendomi i capelli e dandomi un bacio,per poi andarsene da Jake.
Mi addormento con la piccola accanto,tra le sue manine teneva strette le mie,mi svegliai quando siamo già arrivati,lascio Josette nel letto e mi alzo,scendendo il ponte trovando Jake,Daryl e Gary che sistemano le cose in macchina,salutai Gaz,prendo la bimba e ritorno dai ragazzi con il mio zaino e tutto,salgo in macchina e andiamo verso casa.
Gary mi chiede di Josette,spiegando tutto ciò che era accaduto,dicendo anche che dopo dovevo dirli una cosa.
Arrivati a casa,mi fiondo fuori ad abbracciare Beth e Vicky e presentandogli la nuova arrivata,dandomi un’altra novità,cioè Victoria è incinta,sono stata via un giorno,ed ecco cosa è successo,lascio la bambina a Beth e vado ad aiutare i ragazzi a sistemare le borse.
Quando finimmo,Gary mi dice che i pannelli solari non funzionavano più da ieri,mi alzo dal divano e vado sul retro della casa,dove si trova il collegamento con i pannelli e l’abitazione.
Non funziona l’energia perché qualcosa ha staccato i pannelli dal conduttore elettrico,provo a riattaccare tutto,riuscendoci,ed entro in casa provando ad accendere l’interruttore della luce,funziona,il gas e l’acqua pure,mi sento potente dopo ciò.
Finito questo lavoro vado da Beth e Vicky che sono a parlare tranquillamente,raggiunte mi inserisco nel discorso.
“Ehi Vick, volevo chiederti, da quanto aspetti il bambino?”
“Credo un mese”
“Sul serio?  Allora aspetta qui”
Corro in casa,prendo il calendario che ho sempre in cucina,mi piace sapere i giorni,almeno per compleanni e feste sono messa bene.
“Ecco,allora il mese scorso era Ottobre,fra otto mesi avrai il bambino,cioè a Luglio”
“Invece Josette quando è nata?”
“Il padre mi disse che è nata cinque giorni fa,quindi è nata il 2 Novembre”
Interviene Beth che prima,distratta dalla bambina,non ci  parlava.
“Hai scelto già dei nomi?”
“Si,però devo vedere se piacciono anche a Jake”
“Quali sono?” Chiediamo all’unisono Beth ed io.
“Se è maschio,Bryan o James invece se è femmina non lo so, ma mi piacerebbe italiano”
“Beh ti posso dire qualche nome italiano”
“Dimmi”
“Asia,Rebecca,Francesca,Greta,Irene,Lara,Maddalena,Penelope,Viola e Zoe”
“Asia e Zoe mi piacciono”
“Chiediamo a Jake no?Jake!Qui!”
“Perché me l’ho tratti come un cane?”
“Lui è il mio migliore amico tu non sai cosa facevamo da piccoli”
“Non voglio infatti”
Viene sera tardi e decidiamo di entrare in casa,Jake ha preparato la cena,però non ho tanta fame,quindi prendo una mela,vado a salutare tutti e mi piombo in camera.
Lascio la mela sul letto,mi tolgo le scarpe,esco il coltello mettendolo sul comodino,seguito dalla pistola,mi spoglio e mi infilo la mia felpa blu e un leggins bianco,mi lego i capelli e mi metto sotto le coperte leggendo un libro e sgranocchiare la mela,finito di mangiare,lascio il testo sul comodino e provo a dormire.
Mi sveglio dall’arrivo di Daryl in camera,mi metto sui gomiti guardandolo e gli sorrido, “Ehi tesoro”
“Ehi stavi dormendo?”
“Si stavo dormendo in piedi”
“Beh ieri non hai dormito proprio”
“Si la notte ma il pomeriggio avevo dormito con Josette”
“Comunque Beth si è appropriata di Josette”
“Dai povera,lasciagliela”
“No,perché adesso l’ho appoggiata in una cesta sul cassettone qui in camera”
“Che genitore responsabile”
“Scema”
Ci mettiamo a ridere,lo tiro verso di me e gli do’ un bacio.
“Per te si sveglia se ci coccoliamo un po’?”
“Non credo”
Daryl mi sorride,si alza chiudendo la porta a chiave,si rimette sopra di me iniziando a baciarmi,gli butto le braccia al collo spingendolo più verso di me,gli tolgo la maglietta,però scende da me e si mette accanto abbracciandomi e dandomi qualche bacio,sta succedendo qualcosa,lui non rinuncia mai. E dico mai,mi rimetto a dormire girandomi dall’altra parte,dandogli le spalle.
Il mattino dopo mi sveglio,prendo Josette,la porto da Beth dicendole che mi andavo a fare un giro e che non doveva dire a nessuno dov’ero andata,prendo la mia katana e me la lego sulla schiena e per sicurezza mi porto la pistola e il coltello.
Esco fuori di casa dopo essermi cambiata,vado da Rick,gli monto la sella e ci salgo sopra,andandomene via per un paio di ore,voglio stare da sola.
Dopo un’ora o due arriva Gary,mi viene dietro e inizia a dirmi.
“Sai che Jake non è casa oggi no?Ecco,c’è Vicky e Daryl che stanno prendendo troppa confidenza pensa che il tuo ragazzo non si è accorto che manchi da un paio di ore dato che passa tutto il tempo con Victoria”
Sentendo una cosa simile mi scendono le lacrime agli occhi,mi alzo dalla sabbia,prendo Rick e me ne vado a casa,lasciando Gary seduto sulla spiaggia,a guardarmi andare via,galoppo il più veloce possibile piangendo a dirotto,senza rendermene conto il mio cavallo sbanda buttandomi giù,cado di peso sul ginocchio prendendo lo stomaco,mi piego in due dal dolore,provando ad alzarmi e risalire su Rick,riuscendoci a mala pena inizio di nuovo ad andare verso casa,con la mano sullo stomaco,arrivata davanti il portone,scendo da cavallo e apro soltanto una parte della palizzata,tiro Rick dalle briglie e lasciandolo andare dentro,lo vedo fino che arriva alla sua stalla e chiudo il cancello,vado verso di lui togliendoli la sella e andando dentro,sbattendo la porta d’ingresso e fiondandomi in camera mia, sul balcone a piangere ancora,come una stupida bambina,il problema,non so fare altro.

 

   
 
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