Scritta per la sedicesima Notte Bianca @ maridichallenge, questa storia contiene riferimenti sessuali.
Ed è stupidissima e senza senso, dico sul serio.
Il prompt era "Ah, the scalene triangle!", una frase che viene da un video demenziale dove una voce ripete questa frase con tono sempre più eccitato.


“Guarda, razza di fissato dei Kaiju che non sei altro. Guarda”.
Hermann picchietta col gesso sulla lavagna, la cui superficie è completamente piena di calcoli e figure.
“Osserva bene”, dice quando Newton si avvicina anche solo per fargli smettere quel maledetto picchiettio insistente.
“Vedo, vedo. Roba noiosa”, fa lui.
“Noiosa un corno!”, sbotta Hermann. “Ascoltami bene, razza di incivile, queste sono le leggi che governano l’Universo intero. Niente di quello che l’uomo è riuscito a fare potrebbe essere compiuto senza la matematica, ben che meno niente di quello che fai tu!”.
“Sì, sì, va bene”, Newton dice sbuffando.
“Non mi stai neanche ascoltando? Guarda la lavagna”, Hermann indica per l’ennesima volta. “Nessuno dei macchinari che utilizzi potrebbe mai esistere senza-”.
“Ah, il triangolo scaleno”.
“Sì, esatto, quello lì nell’angolo è un triangolo scaleno, ma quello che stavo-”.
“Ah, il triangolo scaleno”, ripete Newton, con più enfasi.
“Ma che bravo, sai le cose da prima elementare. Sì, è un tria-”.
“Ah, il triangolo scaleno!”, esclama Newton, aprendo le braccia.
Hermann strabuzza gli occhi.
“Sì può sapere che diavolo ti è-”.
“Ah, il triangolo scaleno”, ripete nuovamente Newton. E questa volta, lo fa in modo quasi… sessuale? 
Hermann è sempre più indispettito.
“Newt-”.
“Aah, il triangolo scaleno!”, continua Newton, aprendo la bocca e chiudendo gli occhi come se stesse realmente provando qualcosa.
Hermann è quasi tentato di sferrargli un colpo con il bastone.
“Newton, se non la pianti-”.
“AH, IL TRIANGOLO SCALENO”, e con quest’ultimo grido, Newton si spiaccica sulla lavagna, strusciandosi contro quel maledetto triangolo scaleno, cancellandolo insieme al resto dei calcoli scritti lì vicino.
“Scopami, triangolo scaleno!”.
Hermann stringe la mano sul bastone.
“Hai finito?”, chiede dopo aver inalato un paio di volte.
Newton si stacca dalla lavagna e lo fissa con il sorriso più beffardo che riesce a fare.
Si pulisce un po’ dal gesso.
“Wow, Hermann, avevi ragione, sono cosa fantastiche!”. Schiva poi il colpo che Hermann ha cercato di sferrargli all’anca.
“Fantastico, davvero! Sto con un completo deficiente!”.
“E dai, Hermann, era solo uno scherzo!”, gli dice Newton, che si sta divertendo un po’ troppo per i suoi gusti.
All’espressione contrariata di Hermann, Newton si aggiusta gli occhiali e cerca di tornare serio.
Poi si mette a ridere.
“Mica sarai geloso del triangolo scaleno, eh?!”.
Hermann si passa una mano sulla faccia. Non sa proprio come fa a sopportarlo.
“Ti detesto”.
Newton scuote la testa.
“Nah. Non è vero”.