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Autore: Neverlethimgo    06/10/2014    2 recensioni
I nostri volti erano vicini, tanto che i nostri respiri s’intrecciavano l’uno con quello dell’altra. Mi sorrise, io rimasi impassibile o almeno ci provai.
Spostò una mano sulla mia schiena attirandomi ancor di più a sé, persino i suoi occhi sorridevano ed io stavo cedendo d’innanzi a ciò.
Sentivo il battito del mio cuore accelerare notevolmente ed il respiro spezzarsi di colpo, il mio sguardo era perfettamente intrecciato con il suo ed era da parecchio tempo che non m’immergevo così profondamente nei suoi occhi.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno.

 

Che serata strana e particolarmente vuota, persino il cielo si è rifiutato di mostrare la luna, che ora se ne stava nascosta da qualche parte dietro ad una grossa nuvola.
Ero uscita, da sola, come ormai ero solita fare ultimamente. Non che mi piacesse, ma mi sentivo costretta non avendo qualcuno con cui farlo.
Avevo preso posto a sedere su di un muretto rovinato dal tempo e dalle pallonate che ogni pomeriggio riceveva da un gruppo di bambini, non vi era anima viva, nonostante le condizioni atmosferiche fossero clementi, fatta eccezione per quel leggero venticello che scompigliava appena i capelli.
Dondolavo ripetutamente le gambe avanti e indietro, finché puntualmente i talloni sbattevano contro il muretto, rovinando appena il retro delle mie converse. Scossi le spalle notando che la calce si stava lievemente sgretolando dando vita ad una leggerissima polvere che aveva ricoperto gran parte della scritta di quelle scarpe.
Posso sapere come mai una ragazza se ne sta seduta qui tutta sola a quest’ora?
Mi girai lentamente verso la direzione dalla quale avevo sentito pronunciare quelle parole, un ragazzo dai capelli biondi, alzati sommessamente in una cresta, si era appena appoggiato al mio muretto, ammesso e non concesso che davvero potessi considerarlo mio, a pochi passi di distanza da me e teneva le braccia incrociate al petto mentre mi guardava con aria divertita.
Se credevo che quella serata fosse stata strana a prescindere dagli eventi che avevano riempito la mia giornata, potevo confermare che di strano, ora, c’era solo lui.
Studiai attentamente i suoi lineamenti, ero davvero intenzionata a scoprire se avessi già avuto il dispiacere di conoscerlo, oppure se era semplicemente un idiota sconosciuto alla quale piaceva infastidire la gente. All’angolo sinistro della bocca, attorno al labbro inferiore, portava un piercing nero e di tanto lo risucchiava, giocandoci come se l’avesse fatto da poco.
Hai dimenticato come si parla, per caso?” domandò nuovamente, puntando i suoi occhi blu nei miei. Aggrottai la fronte e gli dedicai un’occhiata di sufficienza; forse avrei potuto sembrare scontrosa e solitamente non mi dispiaceva quando le persone s’interessavano a me, anzi, mi faceva quasi piacere e di punto in bianco il malumore spariva. Ma ora no.
Sebbene avessi avuto seriamente bisogno della commiserazione di qualcuno, era l’ultima cosa che avrei voluto accadesse.
E tu chi sei?” mi limitai a chiedergli.
Papà non ti ha insegnato che non si risponde ad una domanda con un altro quesito?” ribatté sarcastico lui.
E a te mamma non ha insegnato che non si parla con gli sconosciuti?
Saresti una sconosciuta solo se non ti conoscessi,” replicò nuovamente, avvicinandosi e posizionandosi a testa alta a pochi passi da dove mi trovavo io.
Infatti, non mi conosci,” sbottai, affondando profondamente i miei occhi in quelli di lui, che sotto la luce del lampione, apparivano leggermente più chiari.
Piacere Luke” sorrise tendendomi la mano, abbassai lo sguardo sino a fissarla e poi lo rialzai nuovamente, incrociando ancora una volta i suoi occhi. “Che ti prende? Non ricordi nemmeno il tuo nome?” ridacchiò.
Tante erano le cose che volevo dimenticare, ma non ero ancora arrivata al punto da scordare il mio stesso nome. “Veronica” risposi atona, scendendo dal muretto ed allontanandomi da esso. “Hey, che fretta hai?” mi raggiunse svelto ed io mi maledii per non essere riuscita a reprimere la mia voglia di uscire da quelle quattro mura che mi opprimevano.
Hai intenzione di seguirmi fino a casa?” chiesi di rimando, notando che non aveva alcuna intenzione di lasciarmi stare.
Hai proprio un brutto vizio, eh?
Lo guardai senza capire.
Ti ho chiesto che fretta hai” disse, ancora una volta sorridendo “E tu mi hai risposto con un’altra domanda.
Ma tutta questa voglia di sorridere da dove l’ha presa?
Ho fretta di liberarmi di te, contento?
Se non altro mi hai dato una risposta” scosse le spalle lui, “allora, Ronnie. Posso chiamarti Ronnie?
No” replicai secca, “Perché no? E’ carino come soprannome
Se ti piace così tanto, perché non ti fai cambiare il nome all’anagrafe e lo usi tu?” sbottai nuovamente, iniziavo davvero ad esaurire quella poca pazienza che avevo e, come se non bastasse, aveva anche cominciato a giocherellare con una ciocca dei miei capelli.
Gliela strappai violentemente di mano per poi legarla assieme agli altri capelli castani che fino a quel momento avevo lasciato sciolti.
Vediamo se riesco ad indovinare: hai appena rotto con il tuo ragazzo” esordì lui dopo tranquilli attimi di silenzio.
No,” risposi scocciata.
Non avevo un ragazzo né tanto meno m’interessava averne uno, non avevo tempo per pensare ad altre persone se non a me stessa. In realtà, non avevo nemmeno il tempo per me e quando finalmente lo avevo trovato, uno strano ragazzo aveva iniziato ad importunarmi.
Dì un po’, non hai nient’altro di meglio da fare che seguirmi come un’ombra?
Scosse la testa mantenendo quel sorriso da ebete.
Come sono fortunata” ironizzai alzando gli occhi al cielo.
Sei proprio irremovibile, eh?” domandai, ormai mancavano pochi metri prima di raggiungere il palazzo in cui vivevo e non avevo alcuna intenzione di mostrargli il luogo in cui si trovava, così optai per allungare notevolmente la strada.
Fammi indovinare,” esordì lui interrompendo quel silenzio che ci stava avvolgendo “Abbiamo superato molto tempo fa casa tua, non è vero?
Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca, come accidenti faceva a saperlo?
No, ti sbagli” mentii, affrettando sempre più il passo.
Ero veramente stanca di stare in sua compagnia, non che fosse antipatico, ma parlava troppo e quando ero di malumore detestavo le persone che interloquivano con me.
Senti, Lucas… Luke o come accidenti ti chiami: non so per quale assurdo motivo hai deciso di seguirmi e di importunarmi, ma se il tuo scopo è quello di provarci con me hai decisamente sbagliato bersaglio. Detto questo, ciao e a mai più rivederci!” Sbottai tutto d’un fiato per poi iniziare a correre ripercorrendo la strada che ci aveva portato cinque isolati più lontani da dove avrei dovuto fermarmi.
Non mi preoccupai né della sua espressione né del fatto che ero stata forse troppo impulsiva o maleducata, dopo tutto, gli altri non se ne curavano affatto quando lo facevano con me.
Estrassi le chiavi dalla tasca dei jeans ancor prima di raggiungere il portone e, con estrema velocità, lo aprii, tirando un sospiro di sollievo quando ormai ero certa che non avrebbe più potuto seguirmi.
 
Non ero del tutto certa che avesse perso le mie tracce, ma – a meno che non fosse stato un pazzo maniaco – non avrebbe insisto nel volermi cercare.
Nonostante fossi sollevata nel non essere più in sua compagnia, ero propensa a capire chi fosse e per quale assurdo motivo avesse insistito tanto nel volermi parlare.
Passai in rassegna gran parte dei volti dei ragazzi della mia scuola, ma non riuscii a ricordare di aver già visto il suo volto e questa cosa m’inquietava.



 


Spazio Autrice

Occhi a me!
E' la prima, primissima volta che scrivo qualcosa sui 5 Seconds of Summer e devo ammettere che l'idea già mi piace, però, ovviamente, sono curiosa di sapere se questo primo capitolo piace anche a voi.
L'idea della trama la macchinavo da un po', a dir la verità, ma mi sono decisa a buttar giù i primi capitoli e a revisionarli solo da poco. 
Per cui, niente, sono curiosa di sapere che cosa ne pensate, più che altro per decidere se continuarla oppure no.
A voi la parola!

Alla prossima!
Much Love,
Giulia


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