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Autore: Crow    11/10/2008    3 recensioni
Breve e primissima fic su di una coppia che adoro.Questa è la prima parte delle tre fiction che ho intenzione di scrivere.Naturalmente SmokerXAce!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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eeeeeeeeeeeeee

FireHeart

 

 

 

Fuoco che mi invade non appena sfioro la tua pelle.

Calore, una sensazione totalmente diversa dalla fiamme che vivono in me, che mi porta a fremere a ogni tuo tocco su queste membra di cui ora conosci ogni centimetro.

E il mio sorriso arde incontrando il tuo viso duro capace di farmi battere il cuore come ad un moccioso, come mi hai chiamato dopo avermi baciato quando mi sono intrufolato nella tua cabina.  

E non appena mi hai sbattuto contro le ruvide assi di legno della nave, frapponendomi fra esse e te, ho avuto un brivido di paura e di eccitazione.

Perché tu in quel momento avevi il potere.

Vita o morte.

Avresti potuto ammazzarmi senza alcuna esitazione.

Avresti avuto onorificenze e denaro per aver sistemato uno dei capitani di Barbabianca.

Ma tu hai scelto l’opzione più pericolosa.

Quella di lasciarmi vivere e, forse, di amare un pirata come me.

Strappandomi l’anima.

Rendendola tua per sempre.

Spinto da quell’attrazione e da quel desiderio che come un veleno ci hanno invaso fino a farci dimenticare chi siamo.

Gabbati da un destino beffardo che ci ha fatti incontrare.

E ora che siamo qui, sorrido benedicendo la mia sfrontatezza perché nessuno, nemmeno un pirata, avrebbe scelto di seguire quel muscolo chiamato cuore.

Forse questo è solo un sogno frutto della mia immaginazione.

Ma le tue mani grandi ed esperte che sondano il mio corpo bollente...

Le nostre lingue che danzano  in duello senza un vincitore…

I nostri corpi uniti, quasi a formare un unico essere, mentre gemiti malcelati trapelano dalle nostre labbra gonfie…

Questo non può essere un sogno.

Non deve esserlo.

E se lo è, prego di non svegliarmi mai.

Perché con quel capitano burbero dalle maniere rudi ho trovato la mia felicità.

Perché senza ormai impazzirei.

Ne sono certo.

“Ehi, moccioso” mi sento chiamare avvertendo il corpo muscoloso ed imponente del capitano scivolare accanto al mio. I nostri sguardi si incontrano e io riprendo la solita espressione allegra e birichina scemando via ogni pensiero triste.

Sei al corrente di questo tuo potere?

Sicuramente no.

E forse è meglio così.

“Sì, capitano?” gli rispondo accoccolandomi come un gatto accanto al suo torace. Poggio la testa sul suo petto che, così come il mio, si alza e si abbassa ancora irregolarmente, beandomi di questa sensazione di tepore.

“E’ ora” mi dice con tono neutro passando casualmente la sua mano tra i miei capelli spettinati. Un borbottio di piacere esce dalla mia gola mentre affondo ancor di più in quel piccolo rifugio che ho trovato.

“Ancora cinque minuti, Taisa” mugolo con tono supplichevole scomparendo sotto le coltri bianche, mentre tu sbuffi esasperato.

Lo stesso sbuffo che preannuncia sempre la mia piccola vittoria su di te.

Quello che, anche se non è una parola, significa “Va bene”.

Perché le parole sembrano futili e di troppo al confronto dei gesti e degli sguardi che cogliamo l’uno dall’altro.

Chiudo gli occhi aspirando il profumo salmastro della tua pelle, cercando di memorizzare ogni particolare di quell’aroma forte misto al puzzo dei tuoi inseparabili sigari, che solo per me scivolano via dalle tue labbra.

E in questo momento faccio una promessa a me stesso.

Mai e poi mai rinuncerò a te.

Perché ormai sei divenuto l’ossigeno che tiene in vita le fiamme che ardono nel mio cuore.

Sei come l’acqua per un assetato.

Con un gesto fluido, mi alzo dal letto recuperando i pochi indumenti che di solito indosso, volgendo poi un ultimo sguardo verso di te.

“A presto” gli dico facendo uno scherzoso saluto militare prima di scomparire dalla sua vista calandomi giù dall’oblò della stanza per raggiungere il mio mezzo di trasporto.

E mentre attingo al mio potere per far partire la piccola imbarcazione, parto per la sfida più dura della mia vita.

“Barbanera, hai i giorni contati!” urlo al vento sorridendo non appena i timidi raggi del sole si posano sulla mia pelle come una carezza ben conosciuta.

 

 

[Continue...]

 

 

Un ringraziamento speciale va a airis e Haku. Senza di voi non ce l’ avrei mai

fatta! g____g grasssie. Naturalmente qualsiasi commento negativo o positivo è

ben accetto.

 

  
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