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Autore: njaalls    08/10/2014    7 recensioni
Quel ch’ella par quando un poco sorride, non si può dicere né tenere a mente.
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«Dovresti uscire con me» dice lei con la sua usuale schiettezza, mentre una folata di vento si abbatte contro le loro guance e i loro nasi sono un po' arrossati per colpa dell'alcol. E Nina Evans ha già inquadrato Niall, ha imparato a comprendere un po' il suo carattere e le sue intenzioni e non gli è indifferente, un po' come lui non lo è per lei.
C'è un secondo di silenzio tra loro, nel quale solo la musica proveniente dalla casa è udibile e così lasciano che i loro cuori battano a ritmo quasi sincronizzato. Poi Niall scoppia a ridere. «Dovrei?»
«Dovresti» conferma lei, scrollando più volte la testa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo — New entry
 
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si può dicere né tenere a mente.
 
C'è la risata scomposta e esagerata di Nina che è sovrastata dai mormorii della mensa e forse è meglio così, sennò tutti la starebbero guardando. Ci sono le sue mani che giocano con le posate, le sue labbra piene che sorridono e io suoi occhi che si spalancano e poi si assottigliano per lasciarla abbandonare ad una risata fragorosa.
Ci sono Em e Ron che la guardano divertite perché è il vero animo del trio, quella che ha sempre la battuta pronta e che non smette mai di scherzare e non si sarebbero nemmeno conosciute, se non fosse stato per quella mora tutta ossa che sorride con le labbra che si aprono, gli occhi che brillano e con le spalle che si abbassano e si alzano frenetiche, e riesce a non essere mai volgare.
La mensa è affollata, il loro tavolo è uno di quelli più lontani dall'ingresso e vicino alle finestre e uno spiraglio soffia contro i capelli di Nina, mentre ora Emma racconta del ragazzo con il quale il giorno prima si è andata a scontrare, senza sembrare nemmeno lontanamente contenta o provata dall'accaduto. Si stringe nelle spalle e batte le ciglia, quasi indifferente.
«Lo stai raccontato come se fosse la cosa più eccitante del mondo, complimenti» commenta sarcastica Nina, sorride e mette in mostra i denti perfettamente dritti e bianchi, in direzione della sua migliore amica.
«Lo avrei ucciso» risponde l'altra e allora beve un sorso dalla sua bottiglietta e per lei è stato solo un incontro come un altro, nulla di così eclatante e le sue compagne ingigantiscono sempre tutto. I suoi occhi sono glaciali e Nina ha sempre pensato che, in un certo senso, sia inquietante con quelle iridi azzurre, la pelle di porcellana e i capelli di un biondo chiarissimo e, francamente, glielo ha anche detto.
«Chi non uccideresti?» e Ron abbandona l'ultimo boccone di riso, rivolgendo lo sguardo alla sua amica e introducendosi ancora nella conversazione.
Se Nina parla troppo ed Emma troppo poco, Ron è la mente sana e pacata della cricca, è quella sempre con il complimento giusto e i capelli perfettamente ordinati, dei sorrisi caldi, ma non esagerati e Ron è semplicemente Ron e senza lei probabilmente Nina ed Emma non avrebbero resistito un giorno insieme.
«Voi» esala la bionda, ma poi lancia uno sguardo a Nina e cominciano a sorgere i primi dubbi, perché non potrebbero essere più diverse e lei ha bisogno di pace e tranquillità, mentre quella mora che le sta di fronte è un vulcano in eruzione. A volte le piacerebbe semplicemente stare in silenzio e stringersi in questo: Ron è l'unica ad accettarlo, ma poi arriva Nina e scoppia quella bolla in cui si è rifugiata, circondandole di risate e schiamazzi. E si vogliono bene lo stesso e chi se ne frega, andrebbe in capo al mondo per loro.
Ora parlano di Ron e delle sue insicurezze, del suo arrossire davanti ad un ragazzo e Nina ci scherza su, la prende in giro, ma sa anche che lei è spigliata, solare e schietta, ma quando entrano in gioco i sentimenti e le farfalle nello stomaco, non è da meno e le piace, sapere di dipendere senza volontà per qualcuno.
Sono così assorte nella conversazione, discutendo riguardo ultimo ammiratore di Ron, che sono completamente assorbite dalle risate e dagli occhi dolci, dalle guance rosse e dalle prese in giro, che non si accorgono del mondo che scorre, degli studenti che passano loro al fianco e accidentalmente le urtano con gli zaini pesanti. E va bene così, perché ci sono loro e tutto può aspettare.
Poi al tavolo due sedie si scostano e il primo a prendere posto è Liam che le saluta con un sorriso storto e gli occhi schiusi. Ron arrossisce e preferisce rivolgere l'attenzione a Zayn che, invece, di sorrisi non ne accenna e i saluti non sono nemmeno tenuti in conto.
Nina li guarda di sbieco, mentre l'atteggiamento distaccato  di Zayn è per Emma quasi fonte di ammirazione e sono troppo simili, troppo uguali. Infatti vanno d'accordo come cane e gatto.
Liam lo conoscono da una vita: è l'amico di infanzia, quello che le ha viste crescere, smaltare le unghie per la prima volta e imbottire i reggiseni troppo vuoti, è quello che c'è sempre e non riesce a litigare con loro per più di qualche giorno, odia portarle al centro commerciale, ma da quando è arrivato Zayn, l'anno prima, le cose sono leggermente cambiate.
Zayn è nel suo mondo fatto di fumetti e graffiti, ha un numero non bene identificato di tatuaggi sparsi per il corpo e le ragazze non hanno mai capito che significati abbiano. Zayn è apatico e, a detta di Nina, un asociale con seri problemi nel fare amicizia e a fidarsi degli altri anche quando questi gli aprono tutto il loro cuore. Forse lei ha davvero ragione, perché se non fosse stato per Liam, sarebbe ancora solo, alle prese con il doversi ambientare e certe cose non le manda proprio giù, nemmeno dopo così tanto tempo.
A Zayn le ragazze piacciono, a volte sanno essere un po' invadenti e fastidiose, specialmente Nina, ma lo hanno accolto con le braccia aperte e dei sorrisi più o meno caldi, perciò le porta al centro commerciale e trascina con loro anche Liam, perché deve trovare un modo per sdebitarsi e va tutto bene.
«Che è successo?» domanda allora Ron e Emma ascolta la conversazione in silenzio e tutt'insieme interessata.
«Niente» e Liam alza le spalle, la voce che va a tre mila e cerca di deviare il discorso, osservando la pietanza sul vassoio. Ma Zayn è nervoso e incazzato e nessuna delle tre se la beve, quindi lo fissano e lui è costretto ad alzare lo sguardo dal piatto, quando si trova al centro dell'attenzione, fa spallucce e non fiata lo stesso.
Continua a non rispondere semplicemente perché è Zayn e non è un tipo granché loquace, ma si guarda le spalle, la mascella contratta e gli occhi ridotti a due fessure, e Liam risponde per lui, subito dopo un sospiro. «Qualche problema con il nuovo, nulla di che. Smettetela di fissarci così»
E in mensa c'è una tale confusione, che nessuno bada che a quel tavolo tutti abbiano le bocche stranamente serrate e Nina è la prima, inevitabilmente, a rompere il silenzio. Prende un sorso d'acqua dalla bottiglietta e «Il biondino con la faccia da schiaffi? L'ho detto che avrebbe portato guai, da quando ha messo piede in questa scuola»
«Ma se hai detto che è il secondo in cima alla lista degli studenti più attraenti» le fa notare Ron con una smorfia, voltandosi verso l'altra, quasi sconcertata. I capelli castani le si poggiano su una spalla e le ciglia lunghe sbattono più volte. «Ed è una lista che, bhe, aggiorni quasi tutte le settimane durate le nostre conversazioni» mormora. «Per quanto valga, a me non piace granché: troppo magro e troppo biondo»
Nina fa spallucce a sua volta e si domanda come faccia la sua migliore amica a ricordarsi sempre così tante cose, quando lei a malapena ricorda che numero di scarpe porta. «Più hai una faccia da schiaffi, più hai possibilità di salire sul podio. Lui è la faccia da schiaffi più attraente che sia mai passata di qui, a parte Malik. Non è stato difficile dargli il secondo posto, glielo ho assegnato non appena è entrato nella mia classe di storia. Abbiamo lezione insieme tre volte a settimana, ve l'ho detto? Ma non sa nemmeno della mia esistenza» e Zayn la guarda impassibile, affatto colpito dal complimento schietto e diretto della compagna e ignora il resto della risposta, tanto ormai è abituato alla sua parlantina veloce e alle sue frasi sconnesse, a cui dopo un po' non bada nemmeno più. Ed è davvero incazzato e, okay, è uno i cui spiriti si scaldano abbastanza in fretta, ma è anche vero che questa volta lui non ha acceso la fiammella.
E «Quindi ci rendete partecipi del perché di questi musi?» domanda ancora Ron ed Emma alza gli occhi al cielo e si chiede perché non si debba fare gli affari suoi. Lei semplicemente si sarebbe accontenta di quel «Niente», perché è di Liam Payne che si parla e se fosse stata una cosa seria, sarebbe arrivato trafelato e avrebbe vuotato il sacco in un batter d'occhio. Storce il naso e guarda Nina e avrebbe giurato che sarebbe stata lei quella ad insistere, ma sembra impegnata a cercare qualcosa con lo sguardo, ispezionando tutta la mensa.
qualcuno, si corregge.
«Problemi da ragazzi negli spogliatoi, Ron» dice pratico Liam e agitata una mano, facendo intendere che non è nulla di preoccupante e rilevante. Poi si fionda sulla sua porzione di riso e sembra più affamato del solito, o è solo un modo per scappare dall'interrogatorio, conoscendolo.
«Ha lasciato le sue mutande per terra?» interviene divertita Nina, tornado al tavolo e alla conversazione e se è delusa, non lo da a vedere. Intanto Ron ridacchia ed Emma fissa le sue unghie curate, come se fossero la cosa più interessante del mondo, mentre in mensa la vita prosegue e mancano solo dieci minuti alla fine della pausa.
Zayn rimane in silenzio, ancora, e la guarda. Guarda Nina e la sua pelle olivastra, i capelli lunghi e le labbra piene, guarda il modo in cui non smette di sorridere e il modo non convenzionale di essere bella, anche con le sopracciglia spesse e gli occhi incavati. Poi osserva Emma e dimentica l'ultimo arrivato, l'arroganza che si porta dietro e perfino la sua fetta di pollo troppo bruciata. I loro occhi si incontrano ed entrambi spostano subito lo sguardo, apparentemente indifferenti, ma tremendamente imbarazzati.
«No» spiega Liam e tira una gomitata all'amica, allargando poi le braccia. Ride fintamente, per prenderla in giro. «Si crede troppo bravo per il mondo intero, dovrebbe scendere dal piedistallo. Non si chiama Cristiano Ronaldo»
«A me Ronaldo non piace, comunque»
«Era un modo per dire che se la tira troppo in campo e poi vuole gli elogi negli spogliatoi»
«E la mia era solo una constatazione»
«Ma-»
«Chiudete quelle bocche?» e Zayn forse non parla dalla sera prima quando è andato a letto, Nina potrebbe anche giurare -conoscendolo- che non abbia nemmeno salutato sua madre prima di uscire e ora li guarda entrambi stufo e nero. Chiude gli occhi e «Vi prego-» ma viene inevitabilmente interrotto, quindi si accascia sul tavolo, bisognoso soltanto di tranquillità e silenzio che le sue amiche sembrano sconoscere.
«Oh, guardate. Si parla del diavolo-» e Emma si stringe nelle spalle, indicando con un cenno del capo due figure appena entrate dalla porta principale della mensa, le mani nelle tasche dei jeans e le felpe aperte. Emma alza un sopracciglio, osservando i loro movimenti e le loro labbra che si muovono, mentre le altre rimangono in silenzio, con gli occhi puntati sui soggetti della loro conversazione. Ron storce il naso, Nina abbozza un sorrisetto sbilenco, mentre Liam e Zayn nemmeno gli danno più attenzioni del dovuto. E non se le merita neanche e forse un po' gli brucia, perché in campo il nuovo è davvero bravo, anche se dovrebbe proprio scendere dal piedistallo e smetterla di pendere tutto così sul personale.
Harry Styles è il primo a comparire nella loro visuale. È il ragazzo più strambo che la scuola abbia mai visto in tutti gli anni di servizio: prova davvero a risultare duro e arrogante, mette anelli freddi e aggressivi sulle dita sfilate e lisce, ma fallisce miseramente, stretto in quei jeans aderenti e gli stivaletti in camoscio. E lo sanno tutti che è solo una facciata, la sua. Nina poi lo sa meglio di chiunque, perché quel ragazzo lo ha toccato e l'ha baciato, ha lasciato che incastrasse le labbra tra le sue e non si pente di nulla, nemmeno di aver rotto con lui ed Harry le sorride ancora, perché in realtà ha un cuore enorme. E quel sorriso vale più di tutto, pure dei battibecchi fuori scuola e dei rimproveri dei genitori, quando tornava oltre il coprifuoco.
I capelli ricci e gli occhi verdi sono rimpiazzati presto dalla nuova spalla, comparsa solo il mese prima, con l'inizio della scuola.
Capelli biondi, occhio azzurri e fisico non male sono bastati a far circolare il suo nome come il vento già il primo giorno di scuola, facendolo passare da bocca a bocca e Hai visto il nuovo arrivato?.
Nina li -lo- osserva, sorride e non li -lo- perde di vista, intanto che Zayn chiude la finestra accanto a loro con un tonfo e non soffia più un alito di vento a scombinarle i capelli.
Niall Horan non è uno che passa inosservato in un posto piccolo come Holmes Chapel, perché è troppo convinto delle proprie capacità per rimanere nell'ombra e a Nina piace, Niall. Non come una ragazzina con gli ormoni in subbuglio, ma le piace come si atteggia a fare il gradasso, come porta le cattive maniere quasi in modo infantile e lui non ha davvero niente di affascinate, perché siede scomposto ed è appena passato prima di una ragazza dalla porta senza tenergliela, è indifferente e annoiato da ciò che lo circonda. Annuisce ad Harry, ma non gli presta nemmeno attenzione e Nina si sente attratta dal sicuro e rude Niall Horan.
Perché in due parole è davvero sicuro e rude, ma lei è una brava osservatrice e sul rude ci mette la mano sul fuoco, mentre sul sicuro probabilmente ci ripenserebbe. E la vede, la maschera, è ha bisogno solo di essere scoperto.
Niall si sente inevitabilmente osservato e percepisce degli occhi addosso che non lo lasciano un secondo, sa che in molti lo stanno guardando, perché anche dopo un mese è ancora il nuovo, ma scorre i volti e sono tutti così anonimi ed indifferenti che nemmeno si sofferma sulle loro caratteristiche. Poi i suoi occhi arrivano fino al tavolo in fondo, quello accanto alla finestra, dove tre ragazze lo studiano e solo una gli sorride. Sono semplicemente pochi i secondi in cui i loro occhi non si affrontano, quelli giusti per riconoscere le due figure maschili che siedono allo stesso tavolo.
E quindi Niall torna ad ignorali, lasciando scivolare il suo sguardo su quelle labbra sollevate che gli rivolgono un sorriso, non divertito, ma caldo, e quegli occhi chiari —ma che fa lontano sono scuri— che si assottigliano nel guardarlo. Le altre due ragazze tornano ai loro amici e Niall ancora sostiene la pesantezza di quelle iridi profonde che sorridono già da sole.
Aggrotta le sopracciglia senza nemmeno rendersene conto e distoglie la sua attenzione da quella mora, seguendo Harry che ora lo chiama e «Amico, mi stai ascoltando?», ma lei ancora lo guarda e improvvisamente sente caldo.
«Ho bisogno di una sigaretta, devo uscire»



 


Eccomi! Ciao a tutte :)
E' la mia quarta long, ma solo la seconda nel fandom dei one direction e preferirei fosse appena la prima, perchè la precedente la riscriverei da zero, se ne avessi il tempo.
Oltre questa inutile introduzione, pubblicando il prologo, volevo si fornissero delle descrizioni/impressioni generali sui personaggi e sul contesto che circonderà la storia e i ragazzi. Sebbene sia narrata in terza persona, le scene seguiranno solo la protagonista Nina e mai succederà (almeno credo) che l'attenzione venga focalizzata in un momento in cui la protagonista è completamete assente, anche se si dovesse trattare dello stesso Niall, protagonista maschile, e del resto della cricca -Liam, Zayn, Emma e Ron-, che avrà un ruolo a modo suo notevole.
Ho plottato fino ad una quindicina di capitoli, perciò spero di avere una illuminazione per continuare tutto ciò e non abbandonarla: ho iniziato tre storie e non le ho mai concluse, quindi quello che sto facendo ora -il pubblicare il prologo- è un gran passo avanti.
So che potrebbero esserci errori, ma, giuro, ho riletto e spero di aver fatto del mio meglio.
Ringrazio Elvira che ha già letto questo scempio e si è rivelata entusista quando ho detto di voler pubblicare questa settimana!
Oh, dimeticavo, c'è una os che ho già pubblicato su Nina e Niall, ambientata però due anni dopo circa: 
Se. Non è fondamentale ai fini della storia, ma se aveste tempo da perdere, potreste passare (potrebbe essere uno spoiler? Sì!)
Ora scappo che letteratura italiana mi aspetta :)
Njaalls

  
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