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Autore: Capitan Harlock    08/10/2014    2 recensioni
Eccola lì. Colei che miro. Fa nascere in me discorsi, arte, amore e soddisfazioni. Non posso stare con lei. Colei che ha una cascata rossa sulla schiena. Colei che muove me. Inizia lo sproloquio su tette, culi, vita e arte. Colei che sembra avere tutto, ma non ha nulla.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'Il mio rifugio rossiccio'
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Lo scetticismo è il sale della vita, questo è lo stimolo fondamentale della conoscenza.

Ma anche il suo culo non scherza. Il mirare la linea della schiena che finisce con un’ ombreggiatura al centro per via dei pantaloni che sono scesi. Devo scrivere. Guardo le sue mutande rosse coperte dal pizzo bianco della maglietta. Il sedere che sulla sedia mantiene il suo fascino. Oh! Lo scoprire l’addome può anche essere una moda del cazzo, ma se viene impiegata in questo modo lo adoro. Oh! La giacca nera in pelle viene lasciata aperta  accentuando i suoi fianchi, il petto e l’intero corpo. Il contrasto di colori tra i capelli, la giacca e la pelle mi ricorda un quadro di Picasso. Anche se la vedo solo di spalle posso comunque immaginare la sua totale bellezza. I capelli che coprono la parte destra del viso risveglia in me istinti primordiali. A stenti trattengo il mio corpo ad alzarsi, girare la sua testa verso me e baciarla. Successivamente ci sarebbe un rapporto completo, compreso anche riempire il suo utero con il mio seme.
 Mi è permesso mirare ciò.
La maglietta che viene tirata dalla schiena sulla sedia.
La mia vita ora ha un senso. Guardarla. Ogni giorno osservo qualcosa di più. Ogni suo movimento, anche solo un gesto che apparentemente può sembrare ridicolo e comune, permette al sottoscritto di godere da questa visione. Per quanto apparentemente inutile, mi ha cambiato la giornata.
Ogni sua posizione mostra una sfaccettatura del suo essere. Oh! Adesso ha i piedi uniti sulle punte sotto la sedia, e tiene le mani calde tra le cosce. Fanculo. Adesso stende le gambe e tiene le braccia conserte: le spalle sono rialzate e il suo baricentro è perfettamente perpendicolare alla sedia. Anche quando rilassa la schiena, mostrando la carne strizzata dal reggiseno e/o avendo le gambe incrociate. Rimane un quadro. Il cubismo permea la sua aura. Dai pantaloni che mostrano l’intimo o al braccio che sorregge il suo capo. Sono solo piccolissime parti di un ente superiore. Gli uomini e dio. Le terre e la Terra. I pianeti e l’universo. La molecola e Darwin. Tutto è destinato a ciò che supera la nostra inutile e pezzente comprensione. Oh! Le dita sull’evidenziatore che si muovono leggiadramente mettendo a posto i capelli o massaggiando le cosce. Girarsi e parlare. Oh! Il gesto ripetitivo della mano, come se desse qualcosa all’interlocutore. Una profonda fiducia immette nelle persone con la sua bellezza truffaldina, tenta uomini e donne questa, però è usata da un’entità superiore. Oh! Le gambe incrociate in diversi modi lasciando libero il piede dentro lo stivale per restare più comoda. Oh! La scollatura non eccessiva ma tale al punto che si possano ammirare i seni sodi, che inoltre tirano verso l’alto la maglia, grazie anche al reggiseno. Oh! La giacca viene aperta quando copre il caldo petto di pesco. Oh! Come appoggia la sua guancia sulla mano. Se fossi un guanto su quella mano e potessi sentire quella guancia. Mmmmh! Questo unisce la sobrietà e la classe e tutto ciò che fa può sembrare normale, ma la questione è su come lo fa: oh! Il sistemarsi i capelli, la risata, il movimento che fa per usare il cellulare di nascosto.
                                                                                                                                                    “Fatti una sega!”
Magari! Purtroppo non mi è possibile!                      
                                                                          “Se vuoi vedere un culo guardati un porno!!”
Mai cosa fu più errata. Solo ciò che noi desideriamo può darci pace e il desiderio sessuale non è una cosa a parte. Questo è una parte di me e io non posso essere me stesso senza di esso. Appagante per gli occhi. Sarebbe il mio profondo desiderio condividere la mia contentezza con lei: il mio amore, il mio corpo e la mia giovinezza. Tutto ciò lo vorrei esprimere sulla sua pelle, sul suo corpo, sul suo viso, sui suoi capelli, sulle sue cosce, sulle sue caviglie, sui suoi piedi, sulle sue mani, nella sua bocca, nel suo utero, nel suo ano. Anche lei condividerebbe lo stesso con la mia persona. Ogni nostra parte sarebbe condivisa tra noi, compresa la nostra psiche, nulla vorrei nasconderle poiché non ne trovo alcun motivo.
Lei neanche se ne rende conto e questo mi ferisce l’animo: il dubbio di un rifiuto pervade la mia sicurezza, poiché voglio, ma lei non sa. Non ne è consapevole. Anche la sua innocenza esercita un grande fascino su di me. Immaginare non basta. La voglia di buttarmi è forte. La voglia di parlarle, ricevere il suo sguardo e le sue parole. Notare un piccolo particolare del suo volto che non sono ancora riuscito a carpire. Avere un suo capello sui miei vestiti.  Ricevere il suo respiro sul collo e avere la sua lingua nella mia bocca. Avere le sue labbra sulla mia pelle. Le sue mani sulla mia schiena. I suoi denti sul mio orecchio. Mi ha cambiato la giornata. Mi ha cambiato la vita. Sono in errore? Ciò che abbiamo è unico. Vogliamo perderlo? È ciò che stiamo facendo. Vogliamo preservarlo? Manco ce ne preoccupiamo. Vogliamo cambiare? Cosa? Va tutto bene? Sì.
Sfilarle l’intimo facendolo scivolare sulla sua carne candida e bianca. Aprire durante il bacio il suo caldo reggiseno e usare il mio petto al suo posto. Continuare a limonare mentre riscaldo il suo culo con le mie mani, muovendole sulla schiena avrebbe il solletico.
La mia idea di tenerezza e amore sarà mai condivisa o almeno considerata?
Offuscata la vista nulla può essere assolutamente sicuro, ma la nostra natura umana ci spinge a seguire il nostro istinto.
Nella raccolta de “Il Rifugio Rossiccio” scriverò ogni pensiero, idea, racconto o invettiva che mi verrà pensando l’immaginazione dai capelli rossi. Lo scetticismo mi aiuterà a scrivere. Spero che entrambi vi aiutino a capire e comprendere i miei testi.
La posizione che tiene per guardare la lavagna: il braccio destro sul banco, la schiena e il resto del corpo tengono una forma di S al contrario, le gambe incrociate sono tese. La maglietta e i pantaloni sono tirati al massimo, riesco a mirare ancora la sua pelle. Le gambe divaricate, i piedi sulle punte, la schiena piegata sul banco.
Una bambola di cioccolato bianco con un tocco di paprika e strisce di cioccolato.

NOTE DELL'AUTORE (se non aveste capito che tutte queste sono note dell' autore): visto che non ho voglia di fare nulla mi è presa la fissa di fare questa cosa. Spero che vi sia garbato come a me è garbato scriverlo e se volete o non ne volete ancora, MI RACCOMANDO, commentate: vedere il contatore delle visual che sale, mentre quello delle recensioni è occupato solo da quell' idiota di Kaspar, mi fa venire l'ulcera. Vorrei sentire veramente la vostra opinione su ciò che scrivo, ma che ora pretendo perché dovrete decidere ciò che pubblicherò la settimana prossima (ormai l'andazzo è che pubblico qualcosa sempre al mercoledì) e le opzioni sono queste: il secondo capitolo di Hotel California, oppure la più grande fanfiction di sempre: la fanfiction di Super Quark con la partecipazione di Piero e Alberto Angela e moltissimi altri artisti. A voi la scelta.

 
   
 
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