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Autore: LoveTH    08/10/2014    0 recensioni
"... doveva essere un concorso come tanti... "
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mamma, dobbiamo sbrigarci altrimenti perdo l'areo! Quel giorno ero così ansia, anzi a dirla tutto ero in ansia ormai da una settimana.
Finalmente stava arrivando quel tanto atteso 5 luglio. Finalmente potevo dimostrare la mia passione per la danza, un'esibizione, una sfida contro altri 6 gruppi provenienti da ogni parte del mondo, ma la cosa ancora più spettacolare è che questa sfida si tiene in Germania ad Amburgo.
Non mi sono neanche presentata, sono Isabella, ho 21 anni e abito nella bellissima Roma. Sin da piccola ho frequentato corsi di ballo, fino a quando la mia vita si è solo ed esclusivamente concentrata sulla danza. Ho partecipato a vari concorsi, vinti e persi, ma questo che si terrà ad Amburgo è senza dubbio il più emozionante. La trasmissione sarà trasmessa su uno dei più grandi programmi della Germania; per rendervi l'idea? Come il "Sanremo" dell'Italia. Beh direi che è un grande passo no? Nella mia squadra siamo 6 persone: Christian, Mirko, Roberto, Sharon, Sabrina ed io. Siamo davvero una grande squadra. Tutti noi abbiamo talenti diversi, chi studia Hip Hop, chi la classica, chi il moderno… insomma siamo una squadra completa. Gli adoro, sono parte di me, passiamo le intere giornate insieme a provare e provare e ancora provare. Oltre il mio gruppo e la danza la mia giornata viene occupata anche dal mio ragazzo, Samuel, lui ha la mia stessa età e siamo fidanzati da 2 anni. Ultimamente le cose tra noi non vanno molto bene, un po’ per colpa del concorso, praticamente passo l'intera giornata a provare, la sera quando finisco e non sono troppo stanca, mi vedo con lui, ma sono talmente distrutta che non riesco a dare il 100%. Ma la colpa non è solo mia, lui molto spesso al posto di stare con me, preferisce giocare a calcio con gli amici, lo farà per vendicarsi, per farmi capire cosa si prova.. Non saprei, so solo per certo che qui c'è in ballo la mia carriera. Se dovessimo vincere questo concorso, vinciamo un contratto con un'agenzia che si occupa di concerti; avete presente quei ballerini ai concerti che si esibiscono insieme agli artisti? Ecco noi puntiamo a quello, diventare ballerini per i vari eventi, ci aprirebbe un sacco di porte e poi soprattutto, potrei ballare, ballare solo ballare. Il concorso si terrà il 5 luglio ma io e il gruppo abbiamo deciso di andare prima, Sharon ha una zia ad Amburgo, è stata così gentile ad ospitarci e a farci visita della città. Oggi è il primo luglio, sto preparando le ultime cose prima di partire. Quando vai via non sai mai cosa NON portare, è assurdo… quindi ho deciso di portare quasi tutto il mio armadio. Jeans, magliette, vestitini, 7 paia di scarpe, tutti i miei cofanetti con orecchini, bracciali e collane…
Sono gia pronta a sentirmi le lamentele di mio padre "Isabella, esageri sempre! Non ti servirà quasi nulla di tutta questa roba". In effetti è vero, non mi serve sicuramente tutto ciò che ho messo in valigia, e che non metterò neanche la metà delle cose, ma così ho la sicurezza di avere tutto, e se un giorno mi dovessi svegliare con la voglia di mettere la maglia gialla con le sfumature bianche abbinato al jeans strettissimi neri? Devo averlo, non posso stare con l'ansia di aver lasciato qualcosa a casa.
"Isa a che punto sei?"
Un messaggio di Roberto, il più puntuale del gruppo… io invece la più ritardataria.
Prendo il cellulare e gli rispondo di fretta
"Ho quasi finito, potete iniziare a venire"
Dovevo solo chiudere la valigia e sistemarmi un attimo i capelli. Oggi ho deciso di indossare qualcosa di comodo, il viaggio, lo stress… Quindi ho messo una tuta nera non troppo aderente, una maglietta a maniche corte, e le nike bianche.
Sono davanti allo specchio e come al solito ho una faccia che mi spaventa, i capelli in disordine e il trucco completamente da rifare. Non mi importa, sono in ritardo così decido di farmi una coda al volo e di non truccarmi. Oggi ero davvero casual, non succede quasi mai, di solito sono io quella sempre ordinata, vestita alla perfezione con un trucco impeccabile, quasi non mi riconosceranno gli altri.
-Isa sono arrivati, devi venire.
Era mia mamma, sulla soglia della porta della mia camera, lei forse era più in ansia di me, non mi sono mai spostata così troppo lontano.
-Insomma, devi portarti proprio tutte quelle cose?
-Mamma lo sai che porto l'essenziale, e per me qui tutto è essenziale, soprattutto questo!!
Estraggo dalla mia borsa, che più che borsa somiglia ad una valigia per quante cose ci ho messo dentro, il mio CD, cioè non mio inteso come mio, ma mio inteso come il CD della mia vita. Il CD dei miei idoli, gli idoli che mi hanno dato forza e coraggio sin da quando avevo 12 anni. I Tokio Hotel. Avete presente quando vi ho detto che la danza è tutta la mia vita, che è la mia passione più grande? Bene, penso che tra la danza e i Tokio Hotel, metterei al primo posto loro! Rende l'idea?
-Sai che non ti permetteranno di mettere quel CD in macchina si?
-Si, lo so.. Non devo usare questo CD per ascoltarlo mi bastano le cuffie, no questo, vedi mamma, è.. Ehm.. Per pregare, sperare più che altro, che in qualche modo io riesca ad incontrarli… e ad avere un loro autografo su questo meraviglioso album
-Isa, non ti puoi permettere distrazioni, avete fatto veramente tanto per arrivare fino qua, ora non rovinare tutto per quei 4!
-Quante volte ti devo dire che mi da fastidio quando parli di loro così? Hanno un nome mamma: TOKIO HOTEL Sa benissimo che impazzisco se qualcuno parla male di loro, e puntualmente i miei genitori lo fanno. Mi giro verso la finestra e vedo Mirko che suona il clacson con prepotenza. Forse ho rifatto tardi. Mi affaccio alla finestra e faccio segno che sto scendendo.
-Papààà
Strillo per farlo venire in camera e aiutarmi con i bagagli. Ansia, ansia non riesco a pensare ad altro. Ansia anche perché è la prima volta che prendo l'areo. Per tutto questo tempo mi sono fatta tanti di quei problemi "e se dovesse precipitare? E se ci dovessero essere i terroristi? E se il pilota ha un infarto?"
-Mamma, papà, ci vediamo quando sono famosa Scoppio in una delle mie solite risate isteriche.
-Mi raccomando, niente distrazioni Mi ribadisce mamma.
Papà invece non dice molto, non è mai stato troppo bravo con i saluti, è un tipo orgoglioso, non è il classico papà che prende in braccio la sua bimba e l'abbraccia fortissimo. No, anzi, non ricordo nemmeno l'ultima volta che io e mio padre ci siamo abbracciati o dati un bacio. Forse al mio quinto compleanno, non che me lo ricordi, ma in una video cassetta si vede mio padre che mi da un bacio sulla guancia. E' come se ci vergognassimo a mostrare il nostro affetto l'uno per l'altro; a differenza di mia madre che mi bacia e abbraccia ogni volta che può, soprattutto ora non mi lascia respirare. Papà mi porta le valigie fino alla macchina di Mirko, c'erano anche Sabrina e Sharon e nell'altra macchina Christian e Roberto. Carichiamo tutto, siamo pronti per andare all'aeroporto, avevamo ancora un'ora e mezza, quindi dai, non ho fatto poi così ritardo. Ero pronta, avevo provato fino allo sfinimento, non vedevo l'ora di esibirmi su quel palco. Ancora non sappiamo quante canzoni dobbiamo ballare, attendiamo un mail dalla redazione. Noi siamo pronti anche per 45 coreografie. Non mi mancava niente in quel momento, ero al settimo cielo, questa grande opportunità, andare nel posto dei miei idoli, bo, cosa volevo di più? Forse solo la presenza del mio ragazzo. Mi ha detto che non poteva venire perché il 7 luglio ha un'importante partita di calcio e non può mancare assolutamente.
Eccoci arrivati all'aeroporto, parcheggiamo e scendiamo tutti i bagagli, io Sharon e Sabrina ci soffochiamo in un enorme abbraccio indicando il nostro volo. Nessuno poteva credere che fossimo arrivati fino li. I Dancing Life erano arrivati fino li!
-Forza ragazzi ci siamo
Urlò Christian con tutta la sua grinta! Stiamo procedendo verso la nostra direzione quando mi sento chiamare…
-Isa.. Isa… aspetta..
Mi giro, quasi incredula, stupita, confusa.. Era Samuel che correva verso di noi con una valigia. Ha cambiato idea? Viene anche lui?
-Oh ce l'ho fatta. Sorpresaaaaa
Mi gridò con ancora il fiatone e il sudore che gli colava dal viso.
-Samuel? Cosa ci fai qui? Non dovevi giocare a calcio?
-Si, ma ho rinunciato, insomma, questa opportunità per te è troppo grande, come potrei non esserci?
Mi viene quasi da piangere e gli salto in braccio per un fortissimo abbraccio.
-E' ora di andare, forza
Ci aggiorna Christian. Così entriamo.. Avevo una paura assurda, le gambe che mi tremavano, quasi sudavo. Non riuscivo a stare calma. Non potevo morire in un aereo proprio ora, ora che la mia vita finalmente aveva un senso. Ci sistemiamo ai nostri posti, le hostess cercano di tranquillizzare i passeggeri un po’ più agitati tra cui me. Un po’ d'acqua e le cuffie alle orecchie ed ecco che mi sento, ad un tratto, più rilassata. Sto ascoltando "Invaded" è una delle nuove canzoni dei Tokio Hotel tratta dal loro album Kings Of Suburbia. Ci hanno fatto aspettare 4 anni per un nuovo album, ma ne è valsa davvero la pena, le canzoni sono tutte… non ho delle parole adeguate, appropriate per descrivere quanto sono fantastiche. Parte Run Run Run, a metà canzone non ricordo più nulla, penso di essere caduta in un sonno profondo.

La voce che fuoriusciva dalle casse dell'aereo mi ha svegliata, ormai l'album era finito da un pezzo, ero rimasta con le cuffie all'orecchio nella stessa posizione di prima. Di fianco a me Samuel dorme, gli altri non riesco a vederli non eravamo tutti vicini. Per fortuna la vocina al microfono annuncia che tra 10 minuti atterriamo. Oh che bella notizia, siamo arrivati e sono ancora viva. L'atterraggio ha fatto schifo, ammetto di aver avuto paura. Scendiamo e tocco terra quasi a baciarla, mi sgranchisco la schiena, chiudo gli occhi e respiro quell'aria che respirano anche loro.
-Ragazzi, vi rendete conto che stiamo respirando l'aria dei Tokio Hotel?
-No Isa ti prego non iniziare, ti prego, ti rimettiamo nell'aereo e ti rimandiamo a casa
Scoppiano tutti in una risata tranne me che la trattengo per non dare soddisfazioni.
-Lo sapete che mi arrabbio quindi per favore non mi prendete in giro, sono troppo fragile alla sola idea
Mi sbruffano e ognuno prende i suoi bagagli. Per nostra fortuna li c'era un Terminal Bus. Sharon chiamò la zia per dirle che eravamo arrivati e quale tram avremmo dovuto prendere per arrivare a casa sua. E' stato fin troppo facile, era il numero 11, e per nostra fortuna era li fermo che doveva partire a momenti. Il tram era completamente nostro, morivano di risate a cercar di parlare un po’ di tedesco con l'autista.
Nessuno di noi lo sapeva parlare, io per quanto ci abbia provato, per i Tokio Hotel, non sono mai riuscita ad impararlo, è una lingua troppo difficile. Il tram cammina e nel frattempo ci guardiamo attorno, ammiriamo la bellissima città. Nonostante eravamo in piena estate li il tempo non era bellissimo. Offuscato, nuvoloso, però si moriva di caldo. Ad una fermata c'era una donna. Sharon esclama "Ziaaa" La zia è andata li apposta per far fermare il tram, altrimenti chi sa fin dove saremo arrivati. Scendiamo dal tram, salutiamo con gentilezza l'autista ed ecco che Sharon ci presenta la zia. Alexandra, un bel nome per una bella donna. Molto alta, bionda con degli occhi troppo azzurri. Bellissima, davvero bellissima. Ci presentiamo uno ad uno poi ci incamminiamo verso casa sua, ci abbiamo messo 5 minuti. Poi ci fermiamo davanti una villa troppo curata.
-Eccoci a casa
La zia aveva uno strano accento, parlava italiano ma con la cadenza tedesca, mi veniva da sorridere immaginando i Tokio Hotel quando si sforzano a parlare italiano. Entriamo in questa casa gigante. E' favoloso, non ho mai visto niente di più bello. Figuratevi, c'è una stanza per ognuno di noi. Tranne che per me e Samuel, sapendo che siamo fidanzati ci fa dormire insieme. Ogni stanza ha il suo bagno privato, è un castello, non una casa. La nostra camera ha delle tende chiare, rosa pallido, quasi bianche. Per terra un tappeto enorme bianco morbidissimo. Un televisore a plasma attaccato alla parete di fronte al letto matrimoniale con su un lenzuolo di raso rosa con le fodere dei cuscini bianche. Le pareti anch'esse tutte bianche. Ci sono due piccoli quadri appesi ma non si capisce bene cosa rappresentino. Andiamo curiosi nel nostro bagno e vediamo una vasca fin troppo grande, il water che per quanto era bello ti invitava ad andarci il lavandino con uno specchio appeso su e il bidè. Mi sorgeva spontanea la domanda "Ma che lavoro fa questa donna per avere una dimora simile?"
Usciamo fuori di corsa dalla stanza dopo aver sentito un urlo di Sharon. Scendiamo al piano di sotto spaventati. Era seduta nel salone vicino al tavolo lungo quasi 5 metri. Ci avviciniamo a lei per cercare di capire cosa le prende. Ha gli occhi sbarrati sul computer portatile, con la finestra delle email. Una posta in arrivo "Redazione Amburgo Nuovi Talenti"
-Aprila! Gli urlò quasi Mirko, ci avviciniamo ancora di più al computer per leggere, era un'emozione incredibile, ogni loro mail ci faceva andare in tilt. "Buongiorno ragazzi e ragazze, questa è una email generale che mandiamo a tutti voi. Purtroppo ancora non possiamo rivelarvi quante tracce avrete a disposizione, ma ben presto lo sveleremo.
Siamo qui per darvi una notizia ancora più elettrizzante!! Siete pronti?
Vi sveleremo in anteprima i giudici di quella serata. Coloro che alla fine sceglieranno le 3 squadre finaliste ed infine sceglieranno, in un'altra serata, la squadra vincitrice di questo fantastico concorso. Allora, ci siamo?
-Ryan Guzman protagonista del film Step Up 4
-Nicole Scherzinger la famosissima cantante delle Pussycat Dolls
-Bill e Tom Kaulitz, Georg Listing e Gustav Schafer la famosa band tedesca conosciuta come Tokio Hotel
A presto con le altre news."


Rimangono tutti in silenzio, mi sento osservata, troppo osservata. Sento delle voci, ma sono lontane, sono in trans.. Tokio Hotel, in quella mail davvero c'era scritto: Tokio Hotel. Saranno i giudici, loro mi giudicheranno. Loro, i 4 ragazzi più importanti della mia vita.
   
 
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