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Autore: Black Panther    09/10/2014    8 recensioni
È strano, ma sempre più spesso basta la presenza di Sakura a farli sparire così come sono arrivati, velocemente e senza lasciare alcuna traccia. È sufficiente giocare con una ciocca dei suoi capelli e avvolgerla intorno alle dita per fare in modo che tutto sembri più bello, senza problemi.
Breve one-shot di 700 parole dedicata ad un momento come tanti altri - o forse no - tra Sasuke e Sakura.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Dedicata a tutte le ragazze che sopportano ogni giorno le mie fantasie da fangirl e i miei scleri riguardanti Sasuke e Sakura, perché alcune di loro ormai sono diventate delle vere e proprie amiche e spero che anche le altre lo diventeranno presto. Non faccio nomi perché le ragazze in questione sanno di chi sto parlando, ma grazie davvero di tutto, perché senza di voi non sarebbe la stessa cosa.

Ringrazio in particolare modo Ato per avere letto in anteprima questa mini one-shot, per avermi rassicurata e avere fugato ogni mio dubbio. Filate subito a leggere le sue Sasuke/Sakura, su!

 

 

 

Caffè in filtro

 

 

 

È un’abitudine che ha preso di recente, da quando ha iniziato a vivere con Sakura per la precisione. Ogni mattina si sveglia prima di lei e rimane steso al suo fianco per poterla guardare in silenzio, senza interruzioni e senza che nessuno se ne accorga. A volte il magone gli sale in gola, fa fatica persino a respirare ed è in quei momenti che i fantasmi del passato tornano a fargli visita, quando il resto del mondo dorme ancora. È strano, ma sempre più spesso basta la presenza di Sakura a farli sparire così come sono arrivati, velocemente e senza lasciare alcuna traccia. È sufficiente giocare con una ciocca dei suoi capelli e avvolgerla intorno alle dita per fare in modo che tutto sembri più bello, senza problemi. Sasuke non ha mai capito se lei faccia solo finta di dormire o se veramente non si accorga di niente, ma forse è meglio lasciare le cose così come stanno e rimanere con il dubbio.

Allora dopo quei momenti si alza e si dirige in cucina, dove mette a riscaldare l’acqua in un pentolino in attesa di vederla bollire. A volte sente provenire dei rumori dalla camera che condivide con Sakura, segno che si è finalmente svegliata, e a volte no, ma lui non si alza mai a controllare. Per Sasuke è nuova l’abitudine di preparare il caffè personalmente, perché le prime volte lasciava che fosse lei a farlo e in seguito a portarglielo. Adesso invece è lui ad aggiungere il filtro nell’acqua bollente ed in genere è proprio in quei momenti che Sakura entra finalmente in cucina, cercandolo subito con lo sguardo. Sasuke le dà quasi sempre le spalle, troppo intento a cercare lo zucchero nella credenza, ma in realtà il momento in cui lei gli circonda la vita con le braccia per poi appoggiare la testa sulla schiena è quello che attende con più ansia di tutta la giornata. Spesso non risponde al suo saluto, si limita a posare il palmo della mano sul dorso di quella di Sakura, eppure lo sanno entrambi che quel gesto vale più di mille parole.

Ecco, quello è l’istante in cui il caffè è pronto e solitamente è lei a sciogliere l’abbraccio per potere prendere il pentolino e versarne il contenuto in due tazze diverse. Sasuke si limita a sedersi a tavola e a spingere la zuccheriera verso Sakura, perché lui beve il caffè rigorosamente amaro e mai vorrebbe addolcirlo in alcun modo. Lei, invece, ci mette almeno due o tre cucchiaini di zucchero dentro e subito dopo averlo fatto alza sempre lo sguardo per poterlo fissare, con la tazzina stretta tra le mani e sospesa a mezz’aria.

“Perché vuoi preparare sempre tu il caffè?”

“Perché non voglio di certo rischiare di finire avvelenato.”
Questo
è quello che lei gli chiede e questo è il modo in cui lui si giustifica ogni volta, portando la tazzina alle labbra e bevendo finalmente il primo sorso di caffè che inizia già a raffreddarsi. Quello che le sue parole lasciano intendere è fin troppo ovvio e in effetti è vero che Sakura è una cuoca così pessima da rischiare di bruciare persino l’acqua per il caffè ogni volta. Chissà perché non se la prende mai, anzi, ogni volta le sfugge una risata divertita, perché sa anche lei di non potersi permettere di ribattere. Allora si sporge verso Sasuke, sempre di più, fino a quando i loro volti non sono a un millimetro di distanza e i loro nasi non si sfiorano a causa dell’eccessiva vicinanza. È sempre lui a baciarla per primo, posando le mani sulla schiena di lei e attirandola ancora di più contro il loro corpo. Quello è il primo bacio della giornata, il primo di tanti altri, ma è sempre il più bello di tutti e Sasuke non vi rinuncerebbe per niente al mondo, nonostante le labbra di Sakura abbiano il sapore dello zucchero che tanto detesta. Quando riescono a bere il caffè ormai questo è freddo e davvero disgustoso, ma a nessuno dei due importa davvero, perché quel rituale è quanto di meglio ci sia per iniziare insieme la giornata.

 

 

 

 

 

Preciso che il caffè in filtro non è una mia invenzione, ma che i giapponesi hanno davvero l’abitudine di prepararlo in questa maniera. Lo so, la cosa disgusta anche a me, ve l’assicuro.

Questa è la prima storia fluff che io abbia mai scritto in vita mia e non so nemmeno io da dove mi sia venuta l’idea di base, perché è un genere in cui non mi sento per niente ferrata. Certo, decidere di iniziare a scrivere fluff partendo da una storia che ha il punto di vista di Sasuke non è l’ideale, ma spero comunque di essermela cavata in maniera passabile e di non essere risultata sdolcinata – spero anche di non avere mandato Sasuke OOC, tra l’altro.

Sparisco velocemente come sono arrivata perché domani mattina alle 5 partirò per trascorrere un weekend a Trieste e devo ancora fare le valigie, quindi perdonatemi se non aggiungo altro. Alla prossima storia!

   
 
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