Fanfic su artisti musicali > Cinema Bizarre
Segui la storia  |       
Autore: Sundance    11/10/2008    3 recensioni
C'era una volta, non più tardi di sedici anni fa, proprio in questo giorno, una coppia di regali sposi, i così soprannominati Rex, che decise di regalare al mondo una sorpresa strabiliante e di chiamarla Linda.
Dedicata di tutto cuore, in questo giorno speciale, alla mia preziosissima sorellina neosedicenne.
Genere: Generale, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


"Non farà storie il direttore se andate a suonare adesso?"
"Spero di no, gli abbiamo portato un mucchio di clienti quando si è saputo che alloggiavamo qui" ribattè Strify con il sorriso sghembo che faceva partire la tachicardia a Linda. Infatti.
"E comunque Mikki ha detto che ci avrebbe pensato lei" affermò Kiro sorridendo allegramente ed impugnando il basso.
"Guarda che se vuoi te la regalo eh" fece Linda, mettendosi a sedere al tavolo più vicino al palcoscenico.
"Non ti conviene, piccola impertinente, sennò l'anno prossimo come fai a incontrare Freddie, magari?" sibilò Mikki svolazzando per la stanza con la sua bacchetta magica.
"Guarda che lo sapevo che eri dietro di me, sennò non l'avrei mai detto!" esclamò Linda con aria saputa, intanto che Mikki si sedeva provvisoriamente sulla punta del basso di Kiro.
"Si, si..." mormorò, e poi rivolgendosi ai ragazzi esclamò:
"Dormono tutti, la stanza è insonorizzata, ho fermato il tempo così quando andremo via potrete tornare a dormire come se non aveste mai lasciato il letto, e ho anche posizionato le luci giuste. Tutto a posto!"
"Brava micina!" esclamarono Shin, Yu, Strify e Luminor, mentre invece Kiro le grattava dietro le orecchie.
"Danke!" rispose lei gongolando soddisfatta, poi svolazzò accanto a Linda, sedendosi sul tavolino e facendo apparire magicamente due lattine di Sprite e due cannucce.
"Signorine, si dia inizio allo show" fece Strify sorridendo, poi le note di Get Off riempirono la sala ed il mini-concerto personale cominciò.

"Wowowowow, è stato fantastico! Non avevo mai visto quei giochi di luce, complimenti Mikki, ma come hai fatto?" domandò un meravigliato Yu alla micina che, appollaiata sulla spalla di Kiro, continuava ad applaudire con le zampine soffici.
"Eh, sono un gran personaggio, io!" rispose lei soddisfatta.
"Davvero, non è che c'entri più tu di noi? Non mi sono mai sentito così carico" rincarò Shin, raggiungendo i quattro e sedendosi sul bordo del palco.
Yu gli tese la lattina di birra appena fatta comparire da Mikki e brindarono, chiacchierando del più e del meno.
"Bene, sarà ora di andare, temo..." mormorò Mikki scendendo dalla spalla di Kiro, ed i tre la guardarono dispiaciuti:
"No, di già?"
"Eh... al mio orologio sono le quattro, quindi avete suonato per quasi tre ore, insomma, avete fatto più di quel che sperava Linda, ed io non saprò mai come ringraziarvi."
"Ma ti pare, è stato un piacere anche per noi, non è vero?" fece Luminor unendosi al gruppo e sorridendo gentilmente.
"*_* Che cari siete!" ribattè Mikki tutta commossa. I quattro sorrisero, poi Yu di colpo alzò lo sguardo e tese l'orecchio.
"Ehi... Ma Strify?"
"Boh, era di là, prima" fece Luminor.
"E Linda?"
"Boh, era di là, prima" fece Shin.
"Ah" fece Yu.
Attimo di silenzio.
Poi l'uragano.

"Allora, piaciuto lo show?" chiese Strify sorridendo e togliendosi i residui di trucco dagli occhi.
"Assolutamente" rispose una ancora basita Linda, tutta scossa dall'esibizione intensa, appassionata e tremendamente sexy del cantante e dei quattro musicisti.
"Che cosa farai adesso, tornerai a casa?"
"Uhm... temo di sì, non posso trattenermi, e poi domani devo anche andare a scuola, perchè è sabato, e domani sera ho la festa, e insomma un compleanno normale, nulla a che vedere con stasera, e certo è stata una cosa favolosa, e..."
"Ehi, ehi, piano, non scappo" scoppiò a ridere Strify, e Linda si rilassò. Mamma mia, era stupendo anche quando rideva.
"Grazie, davvero, grazie di tutto quanto, siete stati gentilissimi."
"Dovresti ringraziare la tua gattina, scommetto che è stata lei a farci vnire questa idea e a suggerire nella mente di Kiro la soluzione."
Strify con un mezzo sorriso si voltò a guardarsi allo specchio e la vide farsi seria: "Che c'è?"
"C'è che non è vero. Mikki non ha influenza sulle cose già stabilite. Cioè, ti spiego... Avrebbe potuto portare indietro il tempo e farmi vedere il vostro concerto di ieri, ma non poteva, perchè non sarebbe stato oggi, ed è oggi il mio compleanno. E non può modificare scelte o situazioni già fissate. Quindi, spiacente: Kiro ci ha pensato da solo al palco del salone... E quindi, voi avete deciso da soli di farmi il regalo più bello per il mio compleanno."
Strify lentamente si voltò a guardarla a lungo, ed infine sorrise.
"Sai, mi dispiace che dobbiate andare via."
"Anche a me, tanto."
"Già. Anche a Kiro se per quello."
Linda scoppiò a ridere: "Assolutamente, e a Mikki pure."
"Però non è detto che non ci vedremo più, vero?" chiese Strify avvicinandosi.
"Eh?" fece Linda interdetta.
"Sì, dico, se... Per Natale, o per Capodanno, o per Pasqua, insomma... Se avrai voglia di farti rivedere, potresti chiedere a Mikki di portarti da noi."
Si era fatto pericolosamente vicino. Le prese le mani e la guardò negli occhi, e Linda sentì distintamnte il cuore rimbombarle nel petto ed in gola.
"Non vorresti?" sussurrò lui fissandola con uno sguardo tanto magnetico quanto dolce.
"S-sì, certamente... De-devo sentire Mikki se si può..."
"Scommetto che anche lei sarebbe felice di rivedere Kiro" sorrise lui maliziosamente, e lei sorrise in risposta.
"Allora glielo chiederò di certo. Ma tu... Tu mi aspetterai?" gli chiese nervosamente. Strify assunse un'espressione sorpresa e lei maledicendosi aggiunse in fretta:
"Cioè, intendo, non è che se vi vengo a trovare scopro che ti sei già dimenticato di me?"
"Dubito sia possibile" rispose lui a bassa voce. Lei divenne rossissima, e lui sorridendo divertito aggiunse: "Quante ragazze vanno a giro con un gatto di peluche che in realtà non è affatto un gatto di peluche?"
Lei si dette mentalmente della stupida e rispose sbuffando: "Oh, parla quello che dorme con una scimmia!"
"Colpito e affondato, mi arrendo" rispose lui ridacchiando, poi le circondò la vita con le braccia.
Linda perse tre o quattro battiti.
"Comunque sia... fai in modo di non aspettare per forza fino a Natale, va bene?" mormorò Strify, chinandosi appena su di lei.
"S-si" rispose lei a fior di labbra chiudendo gli occhi.

"IO LO UCCIDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
"Tienila ferma, tienila ferma!!"
"Ma graffia!!"
"Kiro, fai qualcosa!!!"
"Mikki, dai, fermati, son sicuro che non stan facendo niente di..."
"LO AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Per i lettori: immaginate tre ragazzi, nella fattispecie Yu, Shin e Luminor, che trattengono (chi per una zampa chi per la coda) a mezz'aria un gatto di peluche bianco neve, inviperito e con il pelo irto, gli artigli sguainati e i denti in bella mostra, che pare abbia tutta l'intenzione di slanciarsi nel camerino dietro le quinte.
Kiro, implorato dagli altri tre, senza fare una piega raggiunse il gattino volante - che per la forza con cui cercava di staccarsi dai ragazzi li stava letteralmente trascinando via - e, visto che raggiungeva la sua altezza così librato a mezz'aria, si sporse e schioccò sulla guancia batuffolosa del micio un sonoro bacio.
All'istante, in perfetto stile cartone animato, le zampine furiosamente agitate si bloccarono, la furia svanè e il gattino piombò di colpo tra le braccia del bassista, pronte a prenderlo.
"Ecco qua. Non ti devi stressare, sennò ti si arruffa tutta la pelliccia" esclamò allegramente lisciando la coda del peluche, il quale, anzi, la quale, colta alla sprovvista, era sotto shock.
Yu, Shin e Luminor sospirarono: "Una tigre, altro che una gatta."
"Meno male Kiro stanotte ha tutte le idee giuste."
"Meno male non sembra ricordarsi che Strify e Linda latitano."
Luminor si avventò sulla bocca ancora aperta di Yu nel tentativo di coprire le parole, ma queste avevan raggiunto lo stesso l'orecchio di Mikki, la quale di colpò saltò nuovamente su e prese a volare tipo razzo verso i camerini.
"Yu!!" ulularono gli altri tre, correndole dietro.
"Ops..." fece Yu, seguendoli.
La raggiunsero troppo tardi, perchè Mikki aveva già fatto letteralmente scoppiare la porta ed ora fissava la scena con occhi fiammeggianti:
"TUUUUUUUU!!!!!!!!!!!! CHEFFAIIIIIIIIII??????????????????" chiese, anzi, strillò, alla volta del cantante del gruppo, il quale si voltò e la guardò sorpreso, con in mano penna e taccuino.
"Un autografo. Che altro?" chiese stupito.
"..."
Gocciolona sui restanti membri del gruppo.
"Ah. Allora scusa" disse in tono piatto Mikki.
Strify ridacchiò appena, poi dette l'autografo in mano a Linda e la baciò sulle guance.
"Ancora milioni di auguri, Linda."
"Grazie!" rispose lei feliciona, per poi salutare e abbracciare tutti gli altri componenti.
Fu difficile staccare Kiro da Mikki e Mikki da Kiro, perchè sicuramente si adoravano, ma alla fine ci riuscirono, con profondo dolore di entrambi - ma con l'accordo segreto che quando Linda non avesse avuto bisogno di lei, la notte Mikki si sarebbe teletrasportata da Kiro per dormire accoccolati - e in una nube di colori variegati e luminosi le due sparirono.
"E allora, contenta?" chiese Mikki a Linda mano a mano che vorticavano tra i vari riflessi d'arcobaleno.
"Molto di più" sussurrò Linda, sfiorandosi le labbra e ringraziando mentalmente il destino che Mikki non fosse entrata un minuto prima in quel camerino.
"Mhm" fece Mikki sospettosa, poi entrambe sentirono la terra ferma sotto i loro piedi, e lei riacquistò un aspetto umano.
"Oh, molto bene, casa dolce casa... Tu hai giusto altre due ore e mezza di sonno prima che la sveglia suoni per andare a scuola, ma se vuoi fermo il tempo e te ne concedo altre cinque o sei, così ti fai anche un bagn..." si interruppe vedendo Linda totalmente basita.
"Che c'è?" domandò Mikki voltandosi e trovandosi davanti un paesaggio stranissimo quanto differente di metro in metro, con il mare ed i fiumi e le colline e i parchi e le rose e i gigli... Insomma, sembrava che per ogni metro di terra ci fosse un clima ed uno sfondo diverso. E non solo: le persone che vagavano da un paesaggio all'altro avevano l'aspetto totalmente insolito l'uno rispetto all'altro. C'era un tizio tutto vestito di bianco con un ciuffo sulla fronte che ballava, due uomini di mezza età con barba lunga che portavano un chitone e disquisivano di un tale Demiurgo, due ragazzi bellissimi che leggevano i canti di Omero interrompendosi ogni tanto per ricordarsi di come era stato assediare Persepoli e un signore vestito di rosso col naso aquilino che continuava a insultare la città di Pisa chiamandola "vituperio".
"O che posto è?" fece Mikki perplessa, per poi voltarsi ancora verso Linda, la quale si era portata le mani sulla bocca e sembrava sul punto di piangere.
"Oddio oddio oddio oddio oddio..."
"Linda, che è? Che cosa c'è?" si allarmò Mitsuki.
"Mikki... Non ti arrabbiare... Quale era la cosa che ti sei scordata di dirmi prima che esprimessi il desiderio e partissimo per la Francia?"
Mikki fece un veloce rewind mentale e contò: "Dunque, che mi dovevi portare dietro te l'ho detto, ma poi non se n'è fatto di niente, son stata sempre con Kiro... Che non doveva vederci parlare nessuno anche, ma è stato inutile perchè tanto ho parlato io con tutti... Che potevamo restare solo fino all'alba, pure... Che manca?"
"C-c-c'era qualcosa..." fece Linda tremante.
"Uhm... Vediamo... ah, sì! Che nell'esprimere il desiderio dovevi essere chiara e concisa, e soprattutto che doveva basarsi sulla realtà, quindi niente evocazioni di morti e cose varie. Ma questo mi pare ovvio, e poi è andato tutto così no?" rispose Mikki, cancellando però il sorriso dal viso nel vedere la sua pupilla scuotere il capo vigorosamente.
"N-n-non proprio... Ecco, io ho espresso il desiderio, si... e sono stata chiara e concisa, ma... M-ma ho chiesto di... Di incontrare i miei idoli più cari... Ovunque fossero."
Mikki, perplessa, annuì appena: "Eh, e infatti siamo andate in Francia, no?"
"No, Mikki... Ovunque fossero" sussurrò Linda.
...
Mikki guardò la ragazza. Poi si guardò intorno. Poi focalizzò meglio il tizio in rosso che declamava in endecasillabi, i due ragazzi avvenenti che parlavano in strano dialetto simil-greco e uno strano personaggio che osservava il tutto con grandi occhialoni tondi, canticchiando "Imagine there's no heaven...".
A Mikki cadde la mascella.
"LINDA!" ruggì, girandosi a fissare la ragazza, la quale stava invece guardando un punto alle sue spalle, con aria completamente persa:
"Oddio! Oddio! Oddio!"
Mikki si voltò di scatto e si trovò a fronteggiare un uomo con grandi baffi neri, occhi scuri e vivaci, una giacchetta gialla su completo bianco e una corona in testa.
"Ehilà, salve! Qualcuno voleva vedermi?"
"Ssssssssiiiiiiiiiiiiiiii!" strillò Linda saltellando, con le mani sulle labbra.
"Io mi licenzio, dannato Silente, io mi licenzio..." mormorò in tono funereo Mikki, prendendo mentalmente nota di trasferirsi in Germania il prima possibile.





*Angolo Chiarimenti*
"Ti voglio bene" e "Mi sembra ovvio", sono solitamente due frasi che si scambiano spesso due personaggi di un Manga chiamato The Gentlemen's Alliance Cross, fumetto che io e Linda adoriamo.
Mitsuki in giapponese vuol dire Luna Piena.
Sì, siamo tutti nell'Ade. Dopotutto, per vedere Freddie, questo e altro.
*Fine*
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Cinema Bizarre / Vai alla pagina dell'autore: Sundance