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Autore: Just_Sebastian    09/10/2014    1 recensioni
Tratto dal prologo:
Kurt non meritava questo potere. In realtà non l’aveva mai voluto, ma ci era nato e avrebbe passato l’eternità in compagnia di esso, volente o nolente. C’era bellezza in esso, una magia meravigliosa che gli permetteva di fare cose straordinarie. Ma non c’è mai solo un lato positivo nelle cose. E quello negativo poteva veramente rovinare tutto.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II
 



 
Ed eccoli lì. Stramaledettissimi occhi verdi, così intensi e profondi da perdercisi dentro. Aggiungiamoci pure quel suo solito ghigno e i capelli finto-trasandati e Sebastian Smythe diventava improvvisamente la persona più bella della terra.
 
E poi quel sorriso… Quando voleva ottenere qualcosa usava sempre lo stesso, mostrando solo la parte superiore dei denti* e creando due meravigliose fossette.
 
“Sebastian ti avrò detto un milione di volte che non devi interrompere la lezione per queste cavolate!” lo rimproverò la madre.
 
Il sorriso del giovane, se possibile, si allargò ancora di più.
 
“Ma dai! Avvertire la mia cara mammina non è importante?”.
 
Seguì un secondo di silenzio. La prof diventò di un colore bordeaux, serrando la mascella e stringendo gli occhietti dietro i suoi occhiali. La classe invece scoppiò in una fragorosa risata; persino Kurt si fece sfuggire un mezzo sorrisetto, cercando comunque di darsi un contegno. Finn dietro di lui stava praticamente piangendo dal ridere.
 
“SILENZIO!” urlò la donna “Sebastian, vieni fuori con me!”.
 
Il ragazzo si voltò un’ultima volta verso la classe per bearsi della situazione divertente che aveva creato pochi secondi prima. Il cuore di Kurt perse un battito nell’attimo in cui i loro sguardi si incontrarono, e l’altro gli rivolse un ghigno.
 
No, un momento. Gli aveva appena fatto un sorrisetto strafottente? Proprio a lui? Non è che per caso lo stesse rivolgendo a qualcun altro? No no, decisamente era proprio diretto a lui!
 
Ah, quant’era bel…
 
“KURT!” gli sussurrò Finn in un orecchio e solo allora si accorse di quello che stava facendo: la mano appoggiata al suo quaderno lo stava facendo diventare un ghiacciolo alla carta.
 
Subito la ritrasse, chiuse l’oggetto in questione e lo ficcò in borsa, sperando che scongelandosi non gli rovinasse tutti gli altri libri.
 
Doveva darsi un contegno, diamine! Non doveva provare emozioni, non poteva permetterselo. Un altro errore del genere gli sarebbe potuto costare caro.
 
Ovviamente avere Sebastian nella stessa scuola non aiutava. Non che lo conoscesse più di tanto in realtà, si incorciavano nei corridoi (e in quei casi rischiava di far nevicare nel bel mezzo della scuola) o nella sua classe quando veniva a trovare sua madre o qualche suo amico. Il loro rapporto finiva lì. Non che potesse essere considerato un rapporto in realtà. Era solo uno scambio di sguardi momentaneo di neanche un secondo. O semplicemente non c’era neanche quello e Kurt si stava immaginando tutto, come suo solito. La carenza di attenzioni da parte di qualcuno lo portava a pensare queste cose. Gli mancava anche solo dare attenzioni.
 
Ma forse era megli così.
 
Se, preso da un attacco di coraggio, avesse cominciato magari a chiacchierare con Sebastian, o addirittura a provarci, probabilmente sarebbe stato preso in giro per il resto dei suoi giorni in quel maledettissimo liceo.
 
Perché Sebastian era così. Amava provocare, ma tutti sapevano che nessuno aveva la minima speranza con lui, si rischiava solo di essere bollati come “quello che ci ha provato con Smythe ma ha fallito miseramente e ora non ha più il coraggio di guardarlo in faccia”.
 
E a proposito di Smythe si sentivano ancora le urla di sua madre provenienti da fuori la porta. Stava dicendo qualcosa del genere: “Come diavolo ti sei permesso?!”.
 
Circa cinque minuti dopo rientrarono entrambi in classe e la professoressa gli ordinò: “Vatti a sedere vicino ad Hummel fino alla fine della lezione! Facciamo per bene i conti dopo!”
 
Aspetta, COSA???
 
No no no no no no, non se ne parla, io vicino a Ba… Voglio dire, vicino a Smythe non ci voglio stare! Oh Dio ora che mi invento? Stai calmo Kurt, così congelerai tutto, respira piano, oh mamma eccolo che arriva! Ragiona Hummel, ragiona! Ok si, forse così si può fare.
 
“Ehm… Professoressa? Non credo sia una buona idea, mi sa che ho un po’ di febbre e non vorrei attaccare qualcosa a qualcuno, sa!” esclamò fingendo di tossire un po’.
 
Hummel sei un fottuto genio!
 
“Oh. Be', mi spiace, ma quello vicino al tuo è l’unico posto libero al momento, quindi il simpaticone qui si dovrà arrangiare. Va’ sederti, tu!”
 
Stronza. Sei una grandissima stronza.
 
Sebastian si accomodò molto delicatamente al banco, poggiando la sua borsa da un lato e facendo un movimento con la testa a mo’ di saluto verso Kurt; in risposta l’altro gli fece un cenno con la mano, tornando poi a guardare avanti e cercando di concentrarsi su qualunque cosa che non fosse la persona vicino a lui. Prese un altro quaderno e cominciò a prendere appunti, sforzandosi di fingere che gli interessasse davvero ciò che la professoressa di francese avesse da dire.
 
Dopo una manciata di minuti Sebastian gli appoggiò un foglietto sul quaderno: “Dio Principessa sei così sexy quando prendi appunti!”
 
Ah già, Smythe era decisamente gay.
 
Kurt avvampò leggendo quel messaggio, la penna nella sua mano stava per diventare una piccola scultura di ghiaccio, quindi si costrinse a rimanere calmo ed impassibile. Decise di ignorarlo e continuare a seguire la lezione normalmente.
 
Vedendo la sua reazione Sebastian gli scrisse un altro biglietto: “Principessa sei talmente altezzosa e preziosetta che hai deciso che non merito le tue attenzioni?” .
 
A quel punto anche Kurt gliene scrisse uno: “No, mi spiace, non meriti le mie attenzioni, prova con qualcun altro, magari sarebbe felice di intrattenere una piacevole conversazione tramite bigliettino con ”.
 
Leggendo il messaggio Sebastian quasi scoppiò a ridere.
 
Ohohoh! La Principessa qui ha gli artigli eh? E giusto per la cronaca, non mi sono fatto , stavo semplicemente intrattenendo una piacevole conversazione con la mia UGF”
 
La tua UGF?”
 
Unità Genitoriale Femminile, Faccia da Checca, ti facevo più sveglio sai?”
 
Punto primo: smettila di darmi nomignoli che starebbero molto più bene a te, Mangusta.
Punto secondo: se tu parli bimbominchiese non è colpa mia!”

 
Quella “conversazione” iniziava a piacergli. Molto.
 
A quel messaggio Sebastian non rispose, si limitò a tenere un bel ghigno che avrebbe fatto invidia a una iena.
 
Sbruffone
 
Solo verso la fine dell’ora l’altro si decise a rispondergli: “È un bene che andiamo così d’accordo noi due, visto che saremo compagni fino alla fine del liceo (premettendo che tu non venga bocciato prima). Eh già, la simpaticona lì alla cattedra mi ha appena comunicato che sono stato cambiato di sezione, con tua grande gioia immagino!”
 
Rilesse più e più volte il messaggio perché non poteva crederci. No, non era possibile. Più di un anno in classe con Sebastian non avrebbe retto. Lo avrebbe preso a capocciate già dal giorno dopo se avesse dovuto dividere sette ore della sua giornata con quell’individuo.

Si prospettava un anno molto lungo…
 
 
 
*se qualcuno pensa ad un sorriso da castoro io lo strangolo.
 


SPAZIO AUTOREEEEEEEE!!!!!!!! 
 
Maronn mai fatto un capitolo così lungo, sono tre pagine e mezza di Word, Dio santo O.O Bah, non avendo nulla da fare mi sono dilungato un po’ troppo XD e comunque non so perché ma da quando ho iniziato a scrivere questa ff mi è venuto il raffreddore O.o sto cominciando a preoccuparmi. Quasi sicuramente voi direte “E STI CAZZI?” ma vabbè XD Hahahahahaha
 
Bando alle cianciacazzate, che ne pensate? È almeno fattibile come capitolo? Fatemi sapere eh che non mi accorgo degli errori se non me li fa notare qualcuno >.<
 
Ci sentiamo il prossimo capitolo (che dovrebbe arrivare domani), ciaooooo
 
- Just_Sebastian
  
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