Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: happley    10/10/2014    2 recensioni
“Asahi” la voce di Nishinoya è un mormorio, “ti amo.”
Un tentativo di cancellare le lunghe notti passate a pensarsi senza chiamarsi, a piangere nel cuscino per quello che era stato detto, e ancor di più per quello che non era stato detto.

Asahi/Nishinoya, ambientata dopo il capitolo 21 del manga (o l'episodio 9 dell'anime): Nishinoya ha perdonato Asahi, ma Asahi non riesce a smettere di sentirsi in colpa.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Yuu Nishinoya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon pomeriggio. Questa fic si ispira alla canzone "Di notte" di Pierdavide Carone... quando la ascolto non posso fare a meno di pensare alla AsaNishi.  Ringrazio Soul_Killed per avermi fatto da beta.

Di notte
(Stanotte ti amerò come se non potessi farlo mai più)
 
Le mani di Nishinoya sono piccole, rispetto alle sue. Piccole, ma callose e ruvide come quelle di un qualsiasi ragazzo. Alcune dita sono un po’ storte, una traccia di ferite e ossa che si sono fratturate e risistemate più volte –perché è così che a Noya piace giocare, buttandosi senza alcuna esitazione, d’impulso, pensa solo a prendere la palla e mai ai lividi che si troverà dopo.
Asahi non può fare a meno di osservare quelle dita intrecciarsi con le sue, con la coda dell’occhio mentre Nishinoya si china in avanti e gli posa un bacio umido sul mento. Il letto sotto di loro è sfatto, disordinato, prima era coperto da giornalini e vestiti, ma appena entrati in camera Noya ha gettato tutto per terra alla rinfusa per farsi spazio.
Poi si è girato verso Asahi e gli ha teso la mano, un gesto che fino a poco tempo prima faceva sempre anche a scuola (gli teneva la mano mentre camminano verso la palestra, con affetto ma anche decisione, come se Asahi fosse un bambino e potesse perdersi sulla strada) e che ha smesso di fare solo di recente, imbarazzato dalle prese in giro di Tanaka. Adesso gli prende la mano solo quando sono da soli, o quando la strada è deserta.
Asahi si lascia trascinare sul letto, stringe la mano nella sua e si siede come meglio può. Nishinoya si arrampica davanti a lui, si accomoda tra le sue gambe e inizia a baciargli il mento, il collo, le guance, ovunque riesca ad arrivare. L’attenzione con cui le sue labbra lo sfiorano è terribilmente imbarazzante, sembra fuori luogo perché Asahi sa di essere grande e grosso e quella delicatezza gli pare sprecata per uno come lui. E non crede di meritarla.
Fuori sta facendo buio e tira un vento freddo autunnale.
Nishinoya lo bacia, finalmente, sulle labbra. Asahi mantiene gli occhi socchiusi, studia il modo in cui il ciuffo biondo gli ricade scompigliato sulla fronte e le ciglia nere appoggiate sulle guance; un angolo della sua mente è ancora concentrato sulle loro mani, le dita che si allacciano in modo fermo. Sembra quasi un tentativo di aggrapparsi.
 “Asahi” la voce di Nishinoya è un mormorio, “ti amo.”
Un tentativo di cancellare le lunghe notti passate a pensarsi senza chiamarsi, a piangere nel cuscino per quello che era stato detto, e ancor di più per quello che non era stato detto.
Non me lo merito, pensa Asahi. Non se lo merita perché in notti così Nishinoya aveva bisogno di lui e lui lo ha lasciato solo. Non se lo merita perché Nishinoya stava male (a causa sua) e lui è scappato, perché ha avuto troppa paura di ferirsi, e di ferirlo, e alla fine ha fatto soltanto più male ad entrambi.
Non se lo merita, il suo amore, ma a Nishinoya non pare importare. Asahi non è sicuro di cosa faccia più male, averlo ferito o essere perdonato da lui. Nel dubbio, si concentra sulle sue mani.
Sono piccole e callose e bellissime, le mani di Nishinoya.
Asahi è debolmente consapevole che la loro stretta si sia sciolta, e che ora Noya gli stia asciugando le lacrime che gli scendono sul viso; gli accarezza le guance e la barba bagnata con polpastrelli ruvidi e aggrotta la fronte nello sforzo di comprendere cosa, questa volta, ha disturbato il fragile equilibrio del suo cuore di cristallo.
“Asahi, ti amo,” ripete, come se queste parole potessero aggiustare tutto. Asahi copre le sue mani con le proprie e lo bacia sulle labbra e chiude gli occhi con forza.
Stanotte vuole amarlo con tutto se stesso, stanotte per tutte le notti che ha perso, che hanno perso.
 
 

**C'era una volta una mela...**
 Allora, "Di notte" è una canzone che mi ha sempre ispirata molto. Oggi in metro mi è capitato di ascoltarla, e siccome la mia testa ora è piena di AsaNishi, naturalmente ho pensato a loro.
In questa fic Asahi nutre un forte senso di colpa nei confronti di Noya, e anche dopo che essere stato perdonato e riaccolto in squadra non riesce del tutto a liberarsene. Nishinoya è andato avanti, anche per lui è stato un periodo difficile, ma è acqua passata -l'unica cosa che conta è avere Asahi al proprio fianco; d'altra parte Asahi, essendo di natura così pessimista, non riesce a perdonarsi con la stessa facilità.  Per questo c
redo che alcuni versi della canzone calzassero proprio a pennello. 
Spero che la storia vi sia piaciuta e che magari mi lascerete un commentino c:
Bacioni,
         Roby
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: happley