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Autore: elisa salvatori    10/10/2014    1 recensioni
Jack ed Ila non erano solo fidanzati. Erano molto di più. Jack ed Ila erano la certezza che l’amore esisteva, Jack ed Ila erano le fedi che si sarebbero scambiati, i figli che avrebbero avuto, la vecchiaia che avrebbero trascorso insieme.
"Ho il terrore che Ila non mi ami più."
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Jack'
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"Come va?" 
"Sono stanchissima, mi sono svegliata alle tre per studiare per il compito di oggi."
"Già, ti capisco benissimo."
Non era vero. Era una delle poche certezze che aveva, era difficile trovare persone che studiassero quanto lei in quella maledetta, difficilissima scuola. E lui non era uno di quelle.
"E a te come va?"
"Potrebbe andare meglio.. non è uno dei periodi migliori."
"Che succede?"
"Lo sai come sono io, i problemi me li creo sempre da solo."
C’eravamo, di nuovo. “Che sega mentale ti sei fatto stavolta?”
"Ho il terrore che Ila non mi ami più. Parliamo poco ultimamente."
Jack ed Ila non erano solo fidanzati. Erano molto di più. Jack ed Ila erano la certezza che l’amore esisteva, Jack ed Ila erano le fedi che si sarebbero scambiati, i figli che avrebbero avuto, la vecchiaia che avrebbero trascorso insieme. Ma prima di Ila, prima di Ila c’era stata un’altra storia. Quella di Jack e Alice. Jack non l’aveva capito che Alice non faceva per lui, e Alice gli aveva lasciato profonde cicatrici sul cuore. Ma quella ormai era acqua passata.
"Magari è solo un periodo." Non ne era molto sicura. Jack era pieno di complessi e pensava troppo, forse quanto lei, per questo erano amici. Troppo, ma quasi sempre giusto.
"Ci ho anche pensato. Dico, se finisse. Ne farei di cazzate stavolta. In lei ho riposto tutti i miei sogni."
"Mettiamo per assurdo che anche fosse." Niente, non s’era trattenuta. "Le cazzate fanno parte della nostra storia, della nostra vita. Ci rimarranno per sempre le cicatrici di quei periodi neri che non puoi fare niente per cambiare se non aspettare, tu lo sai. Sei forte."
"No Eli."
A lei nessuno le poteva dire niente sullo studio, ma a lui nessuno gli poteva dire niente sull’amore. E lei su quello aveva ancora molto da imparare.
"Io non sono forte. Mi creo uno scudo dagli altri, ma il peggior nemico di me stesso sono io."
Eli era spiazzata. Si rispecchiava in Jack e sapeva perfettamente che non c’erano soluzioni, non c’era salvezza da se stessi. Non sapeva cosa rispondere.
"In quel caso saranno gli altri a non lasciarti in balia dell’autodistruzione", provò a rassicurarlo.
"Non ci riuscirete."
Eli alzò gli occhi. Era sempre un po’ insofferente al vittimismo. E forse anche all’amore. Tutti a dipendere dall’amore, tutti a morire per amore. Tutti stupidi per amore.
"Non saresti il primo nè l’ultimo a soffrire per amore, sembra che alla fine si sopravviva. Io so che ce la potresti fare. Ma ovviamente resta tutto un discorso per assurdo."
"Spero di non dover riaffrontare una cosa del genere." Eli si ricordava bene come si era ridotto per Alice. Tristezza. Disperazione. Rabbia. Odio. Alcol e droghe in continuazione. Puttane. Stanchezza. Apatia.
Non voleva vederlo mai più così.
Ma aveva come l’impressione che stesse per iniziare il secondo round.
   
 
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