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Autore: Rowan936    11/10/2014    3 recensioni
Raccolta di One-shots che mettono in luce Vegeta e come il suo modo di vedere Gohan cambi negli anni.
***
1. Moccioso – Quel moccioso, infatti, non aveva l’aspetto di un guerriero.
2. Guerriero – Per quanto gli competeva, quel piccolo mezzosangue era l’unico degno di baciargli i piedi, in quella casa.
3. Saiyan – C’era rabbia, in quegli occhi gelidi, nessuna pietà nei gesti fulminei, solo la sicurezza di chi sa di avere la vittoria in pugno, di chi si sente invincibile.
4. Terrestre – Gohan si stava ancora una volta fidando di lui e Vegeta non riusciva a comprendere perché.
5. Gohan – Con lui aveva fallito prima ancora di rendersi conto di volerlo tenere al sicuro.
***
[Vegeta/Gohan, pre-slash]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Vegeta
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer
» Dragon Ball © Akira Toriyama.
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The boy with the broken smile
 
05. Gohan
 
Era occorso un momento, uno solo, per gettare all’aria gli anni trascorsi con una famiglia, rinchiuso nell’illusione di una vita che non sarebbe mai potuta essere sua – perché lui non era un umano, lui era un assassino e tale sarebbe sempre rimasto.
Era bastato un attimo per lasciare che Babidy prendesse il suo corpo, potenziandolo, spogliandolo di ogni esitazione e seppellendo quei sentimenti che lo avevano contagiato come una subdola e silenziosa malattia.
Aveva affrontato Kakaroth, alla ricerca di rivalsa, aveva creduto davvero di essere tornato quello di un tempo, ma ciò era durato finché non avevano risvegliato Majin-Bu, finché non aveva capito di aver messo a repentaglio la vita di quelle persone che – nonostante tutto, nonostante si fossero sbagliati – avevano creduto in lui.
E non meritavano di morire perché avevano visto in lui qualcosa che, semplicemente, non esisteva.
Così aveva messo fuori gioco Kakaroth, per essere certo di trovarlo ancora lì quando fosse tornato ad affrontarlo, e quando aveva controllato – quasi spinto da un presentimento, da un fastidio alla bocca dello stomaco che aveva a malapena notato – che tutte le aure fossero ancora lì, aveva scoperto che una mancasse all’appello, una delle più importanti.
Gohan.
Quel nome attraversò la sua mente come un fulmine, stringendo il petto in una morsa d’acciaio che non servì ad attutire il sordo dolore che provava.
« L’aura di Gohan è già scomparsa… » mormorò, quasi con quelle parole volesse renderlo reale.
Il suo nome sulla lingua aveva il sapore amaro della perdita, poiché mai più avrebbe potuto pronunciarlo riferendosi a chi ne era il proprietario.
Gohan. Gohan. Gohan.
« Perdonami… » aggiunse, la sincerità evidente in ogni sillaba. « È stata colpa mia. »
Il senso di colpa che provava contribuì solo a provocargli un attacco di nausea, mentre il nome di Gohan gli rimbombava in testa, pronunciato con toni diversi, anche come non era mai uscito dalle sue labbra.
Gohan. Gohan. Gohan.
Impiegò poco a tramutare il dolore e il senso di colpa in rabbia, impiegò poco a lasciare che il fiume di collera che portava dentro di sé straripasse, inglobando tutto ciò che si trovava nella sua anima e nel suo cuore, mettendo a tacere ogni sentimento inutile in quello scontro, si rese conto dopo, senza speranza.
Ma quella volta non avrebbe accettato la sconfitta, poiché non vi era solo il suo orgoglio in ballo, quanto la vita di coloro che lo avevano amato contro ogni ragione e che lui avrebbe perlomeno dovuto proteggere.
Gohan.
Con lui aveva fallito prima ancora di rendersi conto di volerlo tenere al sicuro.
Quando strinse tra le braccia suo figlio, sentendo per la prima volta il calore di quel corpicino contro il suo, osservando le gote imporporate di quel piccolo guerriero, si maledì per non essere mai stato in grado di offrirgli di più, e quel sorriso dolce – paterno – che gli regalò fu un addio e un augurio di poter essere felice, ora che lui non lo avrebbe fatto soffrire con la propria incapacità di essere padre.
Quando poi – rimasto solo sul campo di battaglia, solo com’era destinato a stare – decise di dare la sua – inutile, sprecata – vita nel tentativo di salvare chi amava, quel nome, che nella sua mente aveva continuato a ripetersi come un’eco lontano, rimase segregato nel suo cuore – sporco, corrotto –, mentre pensava ai suoi cari per motivarsi.
Forse fu lui stesso a impedire che quelle semplici cinque lettere prendessero forma nella sua mente, come se così la consapevolezza di avere fallito su tutti i fronti, di non essersi mai reso conto di tenere a lui e averlo perso per sempre, poiché per loro non ci sarebbe stato incontro nemmeno nell’aldilà, potesse fargli meno male.
Ma alla fine, mentre ogni muscolo del corpo bruciava e la luce lo accecava anche attraverso le palpebre serrate, il nome di Gohan gli salì alle labbra, con prepotenza, abbattendo la sua ferrea volontà, e allora fu quella parola che urlò fino a perdere la voce, fino a svanire con un boato assordante.
 
 
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Angolo autrice
Ed ecco l’ultima OS. Sacrificio di Vegeta, un bel po’ di angst e niente lieto fine, almeno non nella raccolta, visto che come sappiamo tutti Gohan è vivo, mentre Vegeta tornerà in vita in seguito. Non esitate a segnalarmi OOC o eventuali errori, ringrazio ancora una volta ka93 per la recensione :)
  
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