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Autore: CalimeNilie    11/10/2014    2 recensioni
Sarà poi vero che Sam si è offerto di accompagnare Frodo nel suo viaggio di sua spontanea volontà? E che Frodo è il padrone misericordioso e gentile descritto dal Maestro Tolkien? Probabilmente no. Non sarà solo un equivoco la partenza del povero Sam, schiavizzato a vita da un padrone crudele e tiranno?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Sam, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ossequi a tutti,
abbiamo iniziato a scrivere questa storia in un momento di follia o di noia (okay, sì, eravamo a scuola) e non eravamo totalmente coscienti di ciò che stavamo facendo in quel momento.

Non vorremmo scandalizzare nessun fan sfegatato di Tolkien (quali, tra l'altro, siamo noi stesse) e possibilmente vorremmo avere la fedina penale pulita almeno fino ai diciotto anni. Ciò significa che non vogliamo dover picchiare per legittima difesa qualche fan di LOTR inferocito. Nel caso voi amaste davvero i personaggi e la storia originale, vi consigliamo di non leggere questa storia che oltre che a procurare danni celebrali seri offenderebbe voi e il signor Tolkien, che uscirà dalla tomba solo per bastonarci tipo Gandalf con Pipino. Lo diciamo... per la nostra sicurezza, ecco. Tuttavia, se avete visto solo i film del signor Jackson, potete forse provare a leggere.

È questa la nostra prima storia e non siamo molto esperte (vi preghiamo di essere clementi) ma ci impegneremo moltissimo, lo promettiamo.

Quindi, porgendo le nostre scuse a voi e al caro Maestro Tolkien, che oltre che un genio è anche il nostro scrittore preferito, vi lasciamo al primo capitolo della storia.

 

 

Un viaggio inaspettato

Era una limpida e tiepida giornata di sole, nella Contea. Era l'anno 1418 (calendario della Contea) della Terza Era, anno oltretutto destinato ad entrare nella storia. Tutt'altro che memorabile era quel giorno: un semplice martedì di fine settembre.

Come ogni martedì, il signor Baggins si recò a casa Tuc per prendere un tè con le sue zie. Più tardi, mentre le amabili vecchiette hobbit andavano a messa, lui e i suoi grandi amici Merry e Pipino organizzavano gare di abbuffata di torte e sparavano musica finché anche a Gondor non li sentivano. Solo una cosa tribolava il povero caro signor Frodo Baggins: da un paio di mesi la zia Clara aveva deciso che anche Samvise Gamgee, il suo schiavetto tuttofare, doveva partecipare a quelle riunioni. Nulla di più facile che la vecchia signora si fosse invaghita del giovanotto, ma Frodo non lo sopportava.

Anche il povero Sam non era contento di stare in casa Baggins. Frodo lo faceva lavorare come un mulo e non gli lasciava neanche il tempo di fare la seconda colazione.

Non è che si lamentasse, sia chiaro, lui adorava il suo padrone. O comunque adorava i suoi fiori. E furono peonie quelle che Frodo trovò sul tavolo della cucina, tornando quel giorno dalla sua consueta riunione del tè. In realtà quei fiori non erano per Frodo, ma per il suo vecchio Gaffiere, che quel giorno festeggiava il suo centotredicesimo compleanno. Ovviamente e molto innocentemente Frodo pensò che quei fiori fossero per lui e decise di portarseli in camera. Sam ci rimase parecchio male quando non riuscì più a trovare i suoi fiori.

Così, prima di andare a casa, quella sera, dopo aver ripulito la sporcizia lasciata dal padron Frodo a cena, si fermò a tagliare alcuni fiori da un'aiuola sotto una finestra di casa Baggins. Non poteva mica sapere che proprio quella sera il suo padrone (non) aspettava visita da uno stregone. Uno stregone anche parecchio irritabile, scoprì Sam quando fu brutalmente sbattuto sul tavolo della cucina di casa Baggins.

“Prendilo a pugni, Gandalf! Lo voglio nero!” urlò Frodo quando lo vide atterrare sul suo tavolo.

Alla fine Sam scoprì che i due stavano parlando di cose importanti per il mondo e bla bla bla... e lui non avrebbe dovuto origliare bla bla bla... e che lui doveva partire per un pericolosissimo viaggio con quell'egoista del padron Frodo...

Per di più, sarebbero dovuti partire con loro anche un nano e un elfo e degli uomini che erano dei principi. E ovviamente quel mago so-tutto-io.

“E i miei cugini!” disse Frodo con il tono con cui un bambino direbbe: “Voglio quel giocattolo!”.

“Insomma” riprese il padrone. “Non è giusto che solo io rischi la vita! Vivere necesse est, navigare non est necesse. O una cosa simile, avete capito”.

“Eh?” fece Sam, che non era molto colto. Lui era solo un giardiniere. Ma sicuramente aveva delle doti di cui il suo padrone aveva carenza: la gentilezza e la capacità culinaria. E pensare che avrebbe dovuto sopportare quel classicista lì per tutto il viaggio. Perlomeno i cugini di Frodo erano simpatici, anche se spesso dimostravano di non essere proprio intelligentissimi...

Sam conosceva Pipino dalle elementari, quando i giovani hobbit non erano più alti di un soldo di cacio. Alle medie Samvise si era ritrovato Pipino nella stessa classe: era stato così che aveva conosciuto Merry, perché il caro hobbit andava quasi tutti i giorni a fare casini insieme al cugino nella sua classe.

Per esempio quella volta in cui avevano rubato un fuoco d'artificio di Gandalf e l'avevano messo nel cassetto della cattedra. Appena la professoressa aveva aperto il cassetto per prendere il registro c'era stata un'esplosione di scintille colorate e l'insegnante si era ritrovata in pochi secondi senza capelli né sopracciglia.

Sarebbe potuta andare avanti così per anni, se non che alle superiori Pipino aveva scelto l'alberghiero (nessuno aveva mai scoperto perché le creazioni culinarie degli studenti sparissero prima di poter essere giudicate dagli insegnanti), Merry lo scientifico (Gandalf non fu molto felice quando dovette riparare il laboratorio che era letteralmente evaporato in un momento in cui la professoressa aveva voltato le spalle all'instabile pozione dell'hobbit) e Sam l'agrario. Frodo invece aveva smesso di studiare perché il viaggio di Bilbo a Erebor gli aveva assicurato un brillante avvenire di nullafacenza e un'esistenza pigra e tranquilla (in più quel fannullone di Frodo non aveva molta voglia di studiare). E quando s'era presentato da Gandalf dicendo: “Voglio studiare alcuni termini e proverbi latini e greci, in modo che io possa sembrare molto colto. Ma mi raccomando, vecchio, per tutti io ho fatto il liceo classico”, lo stregone non aveva potuto far altro se non prendere il tintinnante sacchetto che il ragazzo gli porgeva, insegnargli il greco e il latino e tacere il segreto con tutti (“Se lo dirai a qualcuno quel bastone che ti piace tanto esibire te lo ritrovi su per dove so io!”). In verità il greco e il latino non gli sarebbero serviti a molto nell'importante viaggio che avrebbe dovuto compiere. Sarebbe stato più opportuno studiare, che so... l'elfico.

Dopo una miriade di raccomandazioni di Gandalf, che era preoccupatissimo per quel cavolo di anello che aveva Frodo, i due partirono con Pipino per andare a Crifosso, dove si sarebbero incontrati con Merry.

 

 

 

 

Questo è il primo capitolo (di tanti). Speriamo che vi sia piaciuto. Pubblicheremo più o meno ogni giovedì. O venerdì. O sabato. Sì insomma, avete capito.

Ci raccomandiamo, fateci sapere cosa ne pensate! E recensite, che fa bene a tutti! ;)

 

Namarië

Chiara e Nina

   
 
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