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Autore: Melpom    11/10/2014    1 recensioni
Caroline Forbes & Stefan Salvatore.
Cosa succederò dopo il litigio della 6x02?
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Falling Apart.

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Caroline affondò il piede nell'acceleratore, partendo in tutta fretta, desiderando con tutta se stessa allontanarsi il più velocemente possibile dalla nuova abitazione di Stefan.

Ancora non riusciva a credere che proprio lui, il suo migliore amico, l'avesse trattata in quel modo. Ancora non riusciva a credere al fatto che lui l'avesse appena cacciata ed eliminata totalmente dalla sua vita.

Voleva vomitare, urlare e piangere tutte le sue lacrime, fino a prosciugarsi.

Enzo, seduto accanto a lei nella sua auto, continuava a fissarla con il suo solito sorrisetto sghembo.

«Sei molto bella anche quando piangi, cara», esclamò con il suo accento sexy, riuscendo a rubare un breve, ma sincero sorriso dalle sottili labbra di Caroline.

La vampira lo guardò per qualche secondo, per poi tornare con gli occhi concentrati sulla strada buia e deserta che si allungava di fronte a lei.

Sospirò, desiderando di poter continuare a piangere, ma non volevo farlo di fronte ad Enzo: era stanca di mostrarsi debole davanti tutti, era stanca di apparire sempre la povera piccola donzella in difficoltà.
Così, raccogliendo tutte le sue forze, si asciugò le lacrime calde dalle guance con il dorso della mano e cercò di rimanere calma.

«Odio piangere e non mi importa di essere bella», sussurrò con un filo di voce ad Enzo, senza però riuscire a guardarlo. 
Il suo viso era diventato una maschera vitrea, incapace di trasmettere alcuna emozione.

Era decisa a tenersi tutto dentro fino a che non fosse rimasta da sola e, solo a quel punto, avrebbe dato libero sfogo ai suoi dolori. «L'unica cosa che davvero mi importa è trovare un modo per non vivere più una vita così schifosa e deprimente». Aggiunse poco dopo qualche secondo, con un tono di voce così basso che Enzo, se non fosse stato un vampiro dotato di poter soprannaturali, non sarebbe stato in grado di sentirla.

Il vampiro non disse più niente, capendo perfettamente che, in quel momento, la cosa migliore da fare era accendere la radio e lasciare a Caroline un po' di privacy. Una vecchia canzone dei Rolling Stones iniziò a riempire l'abitacolo, riuscendo a rilassare, anche se poco, entrambi.

 

***

 

Caroline passò la notte nella sua ex camera del dormitorio, insieme ad Elena.
All'amica non raccontò niente di ciò che era successo la notte prima e, appena la ragazza uscì dalla stanza per andare a seguire le lezioni, Caroline smise di fingere di dormire, saltò fuori dal letto e corse verso il bagno.

Fissò lo specchio per qualche istante: non aveva chiuso occhi per tutta la notte, troppo tormentata dai suoi problemi e dai mille pensieri che le giravano per la testa.

Se Elena l'ha fatto”, pensò improvvisamente, mentre si pettinava i lunghi capelli biondi, “Posso farlo anche io”, si disse, annuendo tra sé e sé.

D'istinto, senza pensarci due volte, prese dalla tasca dei jeans il suo cellulare e compose il numero di Alaric.

Il suo ex professore di storia rispose subito dopo i primi due squilli.

«Caroline?». Alaric non sembrò molto sorpreso di sentirla: infondo, negli ultimi tempi, si erano parlati e si era visti molto spesso.

«Possiamo vederci tra un quarto d'ora nella tua camera?», domandò Caroline subito, senza troppi giri di parole. Alari rimase in silenzio. «E' urgente!», aggiunse la vampira che non avrebbe accettato un no come risposta. Non questa volta.

«Okay, Care. Ti aspetto». Alaric pose fine alla conversazione e la vampira uscì subito dalla stanza di Elena, correndo verso quella di Alaric.

Fece tutto velocemente perché sapeva che, se si fosse fermata, non sarebbe mai più stata in grando di trovare la forza necessaria per ripartire ancora una volta.

E, anche se una vocina nella sua testa le diceva di parlare prima con Elena, non lo fece. Non poteva farsi condizionare dalla sua migliore amica. Questa cosa riguardava lei e nessun altro.

Bussò alla porta della camera di Alaric.

«Rick?», lo chiamò a gran voce.

Alaric le aprì la porta, facendole poi cenno di entrare, mentre teneva tra le mani il suo solito bicchiere di cristallo colmo di whisky quasi fino all'orlo.

La sua stanza era davvero un disastro. “Come la sua vita”, pensò Caroline istintivamente, guardandosi intorno. Vestiti, scarpe e libri erano sparsi ovunque, sia sul pavimento che sulle varie parti che componevano la mobilia della sua piccola abitazione.

Caroline, senza fare nessun commento, si mise seduta su bordo del letto matrimoniale di Alaric, mentre il vampiro si sedeva su una piccola e scassata poltrona di pelle marrone scuro.

«Va tutto bene, Care?», chiese l'insegnante, evidentemente preoccupato. «E' successo qualcosa di brutto?».

Mentre Alaric guardava Caroline dritto negli occhi, la ragazza scoppiò a piangere, nascondendosi il volto dietro le mani.

«Sì», biascicò Caroline tra un singhiozzo e l'altro, scuotendo sistematicamente la testa. «Mi è successa una cosa terribile», aggiunse, mentre Alaric si alzava dalla sua adorata poltrona e si sedeva accanto alla ragazza, poggiandole dolcemente una mano sulla spalla, cercando di farle conforto.

Non disse niente, però, aspettando che fosse lei a parlare per prima. «E' una cosa che non riesco a confessare neppure a me stessa...una cosa che nessuno deve venire a sapere, okay?». Caroline alzò gli occhi pieni di lacrime verso Alaric e l'uomo annuì. «Neppure Elena. Nessuno».

«Lo prometto. Non lo riferirò a nessuno», disse Alari con gli occhi di qualcuno di cui ci si poteva veramente fidare.

Caroline accennò un sorriso, prima di abbassare lo sguardo ed iniziare a parlare.

«Credo che...io, insomma...mi sono innamorata di Stefan». Disse con fatica, mangiandosi qualche sillaba tra un singhiozzo e l'altro. Chiuse gli occhi, come se si vergognasse di se stessa e dei suoi sentimenti. «Non volevo che succedesse, lo giuro! Ma non sono riuscita a controllare ciò che provavo per lui e...». Tremava come una foglia spazzata via da un forte e gelido vento invernale. «E adesso il ragazzo che amo è sparito, capisci? Ieri sera abbiamo parlato e dovevi vedere il modo in cui mi guardava», alzò gli occhi azzurri verso quelli di Alaric, scuotendo piano il capo.

Sembrava davvero distrutta, come se qualcosa le avesse scavato una voragine nel petto. «Come se non gli importasse affatto di me! Quanto Damon è morto si è portato via anche la parte di Stefan che io amavo, la parte che lo rendeva una persona vera...adesso è solo l'ombra sbiadita ed insensibile del ragazzo che era un tempo».

Alaric fissò sorpreso Caroline. Era stato un bel po' di tempo lontano da Mystic Falls e dai ragazzi a cui era legato ed, inevitabilmente, si era perso molti avvenimenti.

Strinse Caroline a sé, mentre la ragazza riprendeva a piangere e a singhiozzare ancora più forte, per minuti interi, senza riuscire neppure a respirare in modo regolare.

Avrebbe voluto fare qualcosa, aiutarla.

«Io...», Rick non sapeva come continuare la frase. Anche se teneva a Caroline, non era comunque molto bravo con le parole.

«Non riesco più a sopportarlo, Rick», sussurrò Caroline, sciogliendo il loro abbraccio. Scosse piano il capo, mordicchiandosi il labbro inferiore. «Questo dolore mi sta facendo impazzire. Mi perseguita giorno e notte, in ogni cosa che faccio! Dopo la morte di Bonnie pensavo che niente sarebbe potuto andare peggio, ma non c'è mai fine al dolore, dico bene?».

Alaric avrebbe voluto dirgli che si sbagliava, ma dopo aver visto ciò che era successo a lui, ad Elena e a tutti i loro amici, non poteva che dare ragione alla giovane vampira.

«Caroline, perché mi stai raccontando questo?», chiese Rick, confuso.

Caroline prese tutto il coraggio e la forza che le restava e parlò.

«Voglio che cancelli dai miei ricordi il mio amore per Stefan, voglio che tu faccia a me ciò che ieri hai fatto ad Elena».

Alaric rimase sorpreso e turbato da quelle parole.

«Sei sicura di voler cancellare i tuoi sentimenti? Forse...». Caroline lo interruppe.

«Si, Alaric! So che è sbagliato e non lo farei in nessun altra occasione, ma in questo momento voglio solo avere un'occasione per poter essere felice». Lo guardò con occhi supplichevoli. «Io lo merito, merito di essere felice dopo tutto quello che ho passato». Sussurrò con un filo di voce, più a se stessa che all'amico.

Essere un vampiro aveva molti lati positivi, ma altrettanti negativi e Caroline l'aveva capito per la prima volta, sulla sua propria pelle, quando suo padre era morto. Il soprannaturale glielo aveva portato via.

Alaric le strinse la mano, annuendo piano. Voleva aiutare i suoi amici, voleva continuare a proteggere i ragazzi che, un tempo, erano stati i suoi studenti.

«Bene, se ne sei convinta lo farò», sussurrò infine, facendo scoppiare un sorriso sulle labbra di Caroline.

«Grazie», sussurrò la bionda, sentendo la paura crescere improvvisamente dentro di sé. Era terrorizzata.

«Hai paura?».

Caroline annuì subito, senza vergognarsi di quella sensazione.

«Si, da morire, ma so che dopo starò meglio e, perciò, sono convinta a farlo». Guardò Alaric decisa più che mai, parlando con voce chiara e forte, sorprendendo perfino se stessa.

«E ti dispiace se mi intrufolo nei tuoi ricordi e sbircio nei tuoi sentimenti?». Alaric non voleva destabilizzare ancora di più Caroline, ma voleva che la ragazza capisse fino in fondo a cosa stava andando incontro. Non sarebbe stata una esperienza tanto facile e piacevole: l'aveva già testato con Elena.

«Non mi importa, non ho più niente da nasconderti, Alaric».

Bene, cominciamo”, pensò Alaric, stringendo una mano nell'altra. Avrebbe seguito la tecnica che aveva usato con Elena e che, seppure con alcune difficoltà, alla fine aveva dato dei buoni risultati.

Sospirò.

«Adesso rilassati e rispondimi nel modo più sincero possibile, okay?». La soggiogò.

«Nel modo più sincero possibile», sussurrò Caroline, mentre la tensione si allontanava improvvisamente dal suo volto da bambola di porcellana.

«Chi è Stefan Salvatore?», le domandò.

«E' il mio migliore amico e io sono innamorata di lui». Rispose subito Caroline, senza neppure pensarci.

«Quando lo hai incontrato per la prima volta?».

«Era il primo giorno di scuola del terzo anno. Ero molto triste e preoccupata per Elena che aveva da poco perso i suoi genitori nell'incidente e, mentre stavo prendendo alcuni libri dal mio armadietto, l'ho visto per la prima volta». Caroline non poté fare a meno di sorridere a quel ricordo così semplice e piacevole. Un ricordo che le sembrava appartenere ad un'altra vita, ad un'altra persona.

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Sospirò.

«E lui com'era?».

«Era molto bello e aveva una sicurezza che non si vede spesso nei ragazzi di diciassette anni. Ed era misterioso, a guardarlo anche solo per qualche secondo ho subito capito che nascondeva un segreto...e la trovavo una cosa molto accattivante! Così ho subito pensato che lo desideravo, desideravo qualcuno che, finalmente, mi scegliesse. Volevo essere la cavolo di prima scelta di qualcuno». Caroline si stupì delle sue stesse parole: non si era mai resa conto di aver mai pensato queste cose di Stefan. Le aveva rifiutate tutte quando erano diventati amici, per evitare di rovinare le cose e di incasinare il loro rapporto e la sua amicizia con Elena.

«E lui come ti faceva sentire?».

«Come se fossi la sua prima scelta». Caroline sentì una lacrima scenderle lungo il volto, ma la lasciò andare, permettendole di bagnarle la camicetta azzurra. «Ovviamente non mi ha mai amata nel modo in cui io amo lui, ma ero consapevole del fatto che sarebbe morto per me, per salvarmi». Annuì tra sé e sé, abbassando lo sguardo e iniziando a fissare con gli occhi gonfi le sue ballerine nere. «Stefan è stato la persona che mi ha salvata quando sono diventata un vampiro. Lui mi ha dato una possibilità e mi ha fatto diventare una persona migliore. Una persona di cui essere fiera e una Caroline che non aveva più bisogno di essere salvata da qualcuno». Un singhiozzo fece tremare tutto il corpo della vampira. «Grazie a Stefan ho imparato a bastarmi e ha salvarmi da sola».

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Alaric non voleva cancellare le sicurezze e la forza di Caroline, ma la ragazza sembrava così convinta di voler portare via i bei ricordi di Stefan dalla sua mente. Così continuò.

«La prima volta che hai visto Stefan hai solo pensato che era un nuovo alunno abbastanza carino. Solo un nuovo alunno, uno come tanti altri». La soggiogò Alaric, sentendo una stretta al cuore. Non era un lavoro semplice.

«Uno dei tanti», sussurrò Caroline, sentendosi improvvisamente confusa e intontita.

«Stai bene?».

Carolino annuì, deglutendo.

«Continua e basta».

«Stefan non ti ha mai aiutata a superare la tua sete di sangue, hai fatto tutto da sola insieme a Bonnie e ad Elena», continuò Alaric, sperando di aver trovare il punto chiave dell'innamoramento di Caroline. Sospirò, incrociando mentalmente le dita.

«Non mi hai mai aiutato, non gli importava di farlo», ripeté Caroline come un automa, guardando nel vuoto di fronte a sé con occhi vitrei.

Alaric prese un lungo respiro: aveva bisogno di un drink a base di sangue fresco.

«Chi è Stefan Salvatore?», domandò di nuovo, sperando che fosse l'ultima volta.

«E' il mio migliore amico ed io sono innamorata di lui».

Alaric abbassò lo sguardo, innervosito e Caroline scosse il capo. «Cosa?», esclamò, sgranando gli occhi ed alzando improvvisamente il tono di voce. «Credevo che il suo supporto fosse il motivo per cui mi sono innamorata di lui». Osservò sorpresa, con la bocca semi aperta e il fiato corto. Scosse nervosa il capo. «Ero al Pensionato insieme a lui e Katherine e quella è stata la prima volta che l'ho percepita», sussurrò improvvisamente Caroline, dopo qualche momento di silenzio da parte di entrambi.

Rick la guardò confusa.

«Sentito cosa?».

«La gelosia». Caroline fece spallucce. «Lui provava ancora qualcosa per lei e io non potevo fare a meno di vederlo e di esserne terribilmente gelosa perché lei era stata in grado di aiutarlo ed io no. Io ero stata inutile, come al solito». Una smorfia comparve sul volto di Caroline.

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Alaric le prese il volto tra le mani, guardandola dritto negli occhi celesti e puri come il cielo.

«Non sei mai stata gelosa lui, neppure per un secondo. Quando Katherine lo ha aiutato tu sei stata semplicemente contenta per Stefan, l'ex ragazzo della tua migliore amica Elena».

«L'ex ragazzo di Elena», ripeté più volte Caroline, annuendo.

Forse qualcosa stava cambiando dentro di lei.

«Chi è Stefan Salvatore?», chiese per l'ennesima volta Alaric.

«E'...», Caroline si sforzò di dire qualcosa di diverso, ma non ci riuscì. «Il mio migliore amico ed io sono innamorata di lui». Si alzò in piedi di scatto, lanciando una bottiglia di birra vuota contro la parete. Voleva urlare e scappare via.

Scoppiò di nuovo a piangere. «Perché non funziona? Com'è possibile che io non sappia quando mi sono innamorata di lui? E' pazzesco».

Alaric la prese per le spalle, costringendola a stare ferma.

«E' impossibile che tu non lo sappia». Iniziò a dirle con voce dolce, quasi paterna. Caroline chiuse gli occhi, facendo un lungo respiro, mentre altre lacrime le rigavano il viso. «Pensaci bene, Caroline! Pensa a quando lo hai guardato negli occhi e hai capito che volevi stare con lui, condivide con lui ciò che un tempo hai condiviso con Tyler».

Caroline si passò le mani sulle meningi, ripercorrendo tutti i momenti che lei e Stefan avevano condivido insieme.

Non lo aveva amato quando era umano, non lo aveva amato quando lui le aveva insegnato ad essere un vampiro buono, non lo aveva amato quando aveva iniziato ad essere gelosa di lui, lo aveva...

«Quando ero spaventata...», alzò lo sguardo verso Alaric, sorridendo sorpresa. L'aveva finalmente capito.

«Cosa?».

«Ho capito di amarlo quando ero spaventata di averlo perso, quando avevo paura che stesse morendo! Era tenuto in ostaggio dai Viaggiatori mentre io ed Enzo dovevamo trovare ed uccidere Thomas, il suo ultimo doppelganger». Caroline si strinse a quel ricordo con tutta se stessa perché, anche se sapeva di doverlo fare, l'idea di perdere il suo amore per Stefan la paralizzava. Rimase in silenzio per qualche secondo, prima di continuare. «Lo stavano torturando e avevo così paura che potesse perdere di nuovo la memoria e dimenticarsi di me ancora una volta». Scosse il capo. «Ed in quel momento l'ho amato perché ho capito quanto fosse diventato importante per me, giorno dopo giorno, nelle piccole attenzione quotidiane di cui io avevo disperatamente bisogno. In quell'unico istante, in quella breve chiamata, il panico e il terrore di non rivederlo mai più mi hanno aperto la mente e mi hanno fatto capire che lo amavo e basta. Non solo come amico, ma come qualcosa di più...».

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Quando Alaric aprì la bocca per parlare, Caroline si rese conto di quanto volesse continuare a soffrire per Stefan, ma non disse niente.

Ho il diritto di stare bene”, si disse, cercando di auto convincersi.

«Non lo hai mai chiamato quella volta, Caroline. Non eri abbastanza preoccupata per farlo».

«Non mi sono mai preoccupata abbastanza per lui».

«Caroline». Alaric strinse le mani della ragazza nelle sue. Sospirò. «Chi è Stefan Salvatore?». Mentre Alaric parlava Caroline pensò a tutte le volte che avevo visto lui ed Elena baciarsi e alla volta in cui lui l'aveva respinta, considerandola una ragazzina stupida e superficiale.

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Storse il labbro.

«E' l'ex ragazzo di Elena ed è un vampiro anche lui».

  
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