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Autore: EiryCrows    12/10/2014    1 recensioni
Si era rassegnato a vivere.
Perso nell'oscurità, invischiato nel baratro della vita, non aveva fatto altro che portarsi dietro gli strascichi bui di quella esistenza bieca e crudele.
Ma poi, all'apice del suo dolore, aveva incontrato una luce.
Così tremendamente calda.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Silenzio.
Mentre il mondo intorno a lui stava bruciando, collassando nel caos, nella sua mente risuonava solo un fragoroso silenzio.
Non un suono, non un lamento.

L'angoscia, la disperazione, il dolore... tutto sgocciolava lentamente via dal suo corpo straziato.
Non aveva la forza di muoversi, e non aveva neanche la voglia di farlo.
Sarebbe rimasto lì immobile, finché Lei non sarebbe venuto a prenderlo.
Finché non avrebbe trovato finalmente un po' di pace.

Nel corso di quegli anni, ci aveva pensato parecchio.
Voleva davvero vivere in un mondo dove si viene discriminati perché diversi?

No.

La risposta che riusciva a darsi era sempre la stessa. No.
Eppure lui aveva avuto paura. Paura di lasciarsi questo mondo alle spalle.
Paura di morire.

Anche così, preso di mira da tutti, marchiato a fuoco per le sue "inclinazioni", picchiato da chi 
avrebbe dovuto in realtà, solo amarlo; non aveva avuto il coraggio di spingere la lama più in fondo
di quanto era solito già fare.

Si era rassegnato a vivere.
Perso nell'oscurità, invischiato nel baratro della vita, non aveva fatto altro che portarsi dietro gli 
strascichi bui di quella esistenza bieca e crudele.

Ma poi, all'apice del suo dolore, aveva incontrato una luce.
Così tremendamente calda.

Si erano scontrati per caso e lui era rimasto sorpreso di essersi scottato nell'impatto.
Non avrebbe mai immaginato di essere in grado di provare qualcos'altro che non fosse quel freddo glaciale.

Adesso la sua esistenza non era più vuota.
Non aveva più la necessità di incidere il suo dolore sulla sua pelle.
Erano altri i segni di cui adesso aveva bisogno.

Non poteva dire di essere felice. Ma qualcosa stava germogliando in lui, qualcosa di nuovo, qualcosa che non riusciva a capire.
Non gli sembrava così tanto doloroso respirare adesso.

La portarono via.
Gli stessi che lo costringevano a vivere nell'oscurità, la portarono via.
Quella luce così bella e folgorante, da sembrare un sole, si spense.
Uccisa. Soffocata.

Lo aveva protetto fino alla fine.
L'ultimo barlume si era spento tra le sue braccia.
E il suo corpo tornò ad essere freddo, ancora più gelido di prima.
Di più, sempre di più.


Finché non aveva deciso di averne abbastanza.

Senza paura.
Perché si era prefissato un obiettivo.
L'avrebbe raggiunto. Il suo sole.
La sua luce.

L'avrebbe raggiunto.

Così mentre il mondo intorno a lui stava bruciando, collassando nel caos, l'aveva fatto.
Si era lasciato cadere.
Aveva raggiunto il cielo più alto che poteva raggiungere e sorridendo

Si era buttato.








A.d. A.

Ehi ehi.. qui è la vostra Eiryna che vi scrive.
Oggi avevo voglia di scrivere qualcosa di malinconicamente triste e anche un po' romantica ç_ç
Un omicidio e un suicidio.

Eiry, dovresti davvero farti vedere da un medico. Uno bravo però.

   
 
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