Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Yoan Seiyryu    12/10/2014    3 recensioni
[Hans/Elsa]
Hans non è il cattivo della storia. Elsa è rinchiusa nelle Prigioni di Arendelle. Anna è ancora dispersa e non ha fatto ritorno. Al Principe delle Isole del Sud spetterà il compito di proteggere Elsa dalla Congiura che si sta attuando contro di lei, almeno finché Anna non ritornerà. Sarà in grado di sciogliere il cuore della Regina delle Nevi?
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“Anche voi avete paura di me” sussurra Elsa lasciando che le sopracciglia trasformino l’espressione adirata in un moto più dolce simile al dispiacere.
“Io non ho paura di voi, mia Regina. Ma non mi date la possibilità di avvicinarmi e non fate che respingermi con il vostro orgoglio” confessa lui tenendo serrate le labbra in una smorfia.
Elsa corruga la fronte e decide di rivolgere gli occhi verso il pavimento di ghiaccio, non desidera sostenere il suo sguardo a lungo.
“Questo lo chiamate orgoglio, Principe Hans?"
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nessun Addio









“Domani partirò per le Isole del Sud”.
Durante tutta la notte Elsa non ha fatto altro che rigirare quei pensieri nella testa, senza riuscire ad evadere da una prigione che lei stessa si è costruita dentro di sé. Non è ancora in grado di mantenere al sicuro le persone che le stanno accanto da ciò che i suoi sentimenti riescono a scatenare e la paura di non controllarli è forte, per quanto abbia imparato molto da quell’esperienza. Il pavimento lucido della sua stanza si è ricoperto di una coltre di neve leggera, che poco a poco va sciogliendosi. E’ l’unica camera del Palazzo in cui il ghiaccio è stato richiamato ed Elsa non vuole liberarsene, preferisce rimanere immersa in un freddo che non la raggiunge. Poche ore prima dell’alba sente bussare alla porta e si rende conto che si tratta di Anna. Le dice di entrare, ormai la sua non è più una stanza chiusa.
“Elsa, so che non è il momento adatto per parlarti ma non riesco a prendere sonno e devo farti questo discorso prima che sia troppo tardi” così facendo Anna subentra senza nemmeno attendere una risposta.
Si accorge della neve ancora fresca ma non dice nulla, sa che cosa sta passando Elsa e non vuole farle pesare nulla. Attenta a non scivolare si avvicina al letto e poi salta sul materasso per raggiungere la sorella, che ormai si trova costretta a sollevarsi.
“Un discorso che non può aspettare e che deve essere affrontato nel cuore della notte?” domanda retoricamente Elsa con un mezzo sorriso.
Le è mancata Anna, le è mancata così tanto che le sembra quasi un sogno averla lì accanto. Come ha potuto sopportare per tutto quel tempo di tenerla lontana? La sofferenza che si è tenuta dentro è stata più grande di quanto avesse potuto immaginare.
Anna annuisce e le prende le mani, nonostante il freddo inizi a congelare anche le sue.
“Non sono un’esperta in amore e temo di aver compiuto molti errori fino ad ora, almeno finché non mi sono resa conto di ciò che avevo davanti. Mi sento in dovere di aiutarti perché credo che tu ne abbia bisogno. Il Principe Hans ha accettato la mia scelta, non solo perché aveva compiuto il mio stesso errore di valutazione, ma anche perché si è innamorato di te. Lo so, lo so per certo! Non lasciare che se ne vada, potresti perdere la tua occasione di essere felice”.
Elsa aggrotta le sopracciglia e si trova costretta ad abbandonare le mani di lei per chiudersi nuovamente in uno spazio ritagliato soltanto per sé.
“Io sono felice, Anna. Ora posso convivere con i miei poteri senza che nessuno ne sia spaventato, ho di nuovo te e mi sento pronta a governare Arendelle. Non ho bisogno di altro” la rassicura con voce calma e misurata.
Anna incrocia le braccia al petto quasi indispettita.
“Però lo ami. Sei mia sorella Elsa, so esattamente cosa provi” si ferma un istante “va bene, forse ho imparato a comprenderlo solo da poco, ma so ciò che dico! Non permettere al Principe Hans di andare via senza che sappia di avere una speranza”.
Elsa scuote appena la testa e volge lo sguardo da un’altra parte, quel discorso non fa che aumentare la frustrazione che sente e non vuole perdere il controllo in alcun modo.
“Non sono pronta per questo, Anna. Sono ancora incapace di controllare i miei poteri come vorrei e mettere a rischio le persone che amo è l’ultima cosa che desidero. Preferisco che il Principe Hans sia al sicuro, nella sua terra di origine”.
Anna respira profondamente e scende dal letto.
“Non fare a lui ciò che hai fatto a me, non lasciare chiusa la porta” le sorride con affetto e le stringe la mano con forza, prima di ritirarla.
Elsa non riesce a dire nulla poiché avvolta dal rimorso per quello che Anna deve aver passato a causa sua. In un modo o nell’altro la sua sola esistenza ha fatto in modo di far soffrire le persone che ha accanto. Proteggendole, le ha allontanate senza alcuna spiegazione. Avvicinandosi, le ha messe in pericolo.
E se per una volta decidesse da sé cosa fare, andando incontro a quelli che sono i suoi desideri?
“Rifletti su ciò che ti ho detto, Elsa”.
Le parole di Anna non sono cariche di rimprovero o di rancore, piuttosto sono un consiglio dettato dal cuore. A quel punto esce dalla stanza per lasciare la sorella alle riflessioni dovute.
Elsa si stringe tra le braccia, appoggiando il mento sulle ginocchia per racchiudersi in pensieri che avrebbero trasformato il suo futuro imminente.
Il Principe Hans. I suoi occhi comprensivi, caldi, sempre pronti a correre in suo aiuto. Quel suo modo di fare elegante e gentile, il sorriso fermo e deciso, la sua volontà di non essere ciò che hanno detto di lui. Non ha idea di come affrontare la situazione e probabilmente non sarà facile, ma non può lasciarlo andare del tutto. Non può permettere a se stessa di non esprimere ciò che prova. Per una volta, almeno, decide di prendere il controllo della sua vita ed essere ciò che desidera essere senza essere annientata dalle paure e dai timori incontrollabili.
L’alba è giunta e sa che la nave di Hans sta per salpare dal porto, deve fermarlo prima che sia troppo tardi.
Si riveste in fretta dell’abito azzurro dalla lunga scia di cristalli di ghiaccio e senza curarsi della treccia scompigliata di capelli arruffati, esce dal Palazzo in fretta senza dare corda a chi cerca di comprendere quella sua fuga improvvisa.
Per quanto corra veloce, per quanto le sue gambe si siano trasformate in ali, non riesce a raggiungere in tempo la nave. Essa è salpata e ancora si vede dal porto, dove Elsa si è fermata in preda a respiri affannati che non riesce a controllare. E’ arrivata troppo tardi.
E’ davvero tardi?
Quasi senza riflettere sa che non può arrendersi, non deve farlo. Con immediatezza usa i suoi poteri per creare una lunga scia di ghiaccio che parte dal porto ed arriva fino alla nave e senza pensarci due volte si getta in quella corsa per attraversare l’acqua ghiacciata che funge da strada e la conduce fino alla nave improvvisamente bloccata.
Ed è allora che vede il Principe Hans affacciarsi per capire cosa sia accaduto, è allora che i suoi occhi si riempiono di un lampo di speranza.
Elsa rimane immobile ad osservarlo e non riesce a dire nulla, sente la gola infiammarsi ed ogni parola soggiacere di fronte a ciò che ha appena fatto. Un gesto rischioso, folle. Un gesto che Anna avrebbe compiuto, un gesto che lei non si sarebbe mai sognata di fare.



 
 
 
 



Non vi è più nulla da fare. Elsa ha preso la sua decisione e lui non ha modo di contrastare quella scelta. E’ convinto che lei ricambi i suoi sentimenti, non per superbia, ma perché crede di averglielo letto negli occhi. Al contempo sa quanto abbia sofferto a causa dei suoi poteri e quanto sia stato difficile amare ed essere amata dal buio delle sue stanze per tutti quegli anni. Hans comprende e accetta quella situazione. Quando sale sulla nave per far ritorno verso le Isole del Sud è consapevole del fatto che potrebbe non rivederla mai più e che quell’avventura sarebbe diventato un ricordo da conservare con premura, come un segreto che non avrebbe rivelato mai a nessuno.
Andare via, lasciando Arendelle dietro di sé, gli costa molto. Per la prima volta dopo tanto tempo è riuscito a trovare un luogo da chiamare casa e non è riuscito a tenerselo stretto. Come sarebbe tornato dai suo fratelli? Chi sarebbe stato, Hans, una volta incontrato il suo recente passato?
Ha lottato e non ne ha tirato via nulla di buono. Ha amato e il suo amore non è stato accolto. E’ un Principe senza corona e senza alcun futuro tangibile.
Quelle domande non fanno che vorticargli nella testa ma allo stesso tempo non riesce ad accettare quella situazione. Continuerà a lottare, continuerà ad amare e non smetterà di cercare quel se stesso di cui conosce l’esistenza. Sappiamo quel che siamo ma non quel che potremmo essere. [1]
Forse ha provato un amore troppo immaturo e ha bisogno che esso venga rinvigorito perché non si vada perdendo del tutto. La speranza non lo abbandonerà di certo.
Poi la nave si ferma, diventando immobile e le onde non provocano più alcun rumore.
“Ghiaccio!”
Urlano i marinai.
Ghiaccio?
L’estate è appena tornata e il cielo è terso, non vi è alcuna possibilità che le tempeste di neve abbiano ripreso il loro corso. Poi però gli balena un’idea in testa e allora si affaccia, proprio verso Arendelle, incontrando la figura di Elsa che corre verso la sua direzione. Ha creato una scia di ghiaccio in grado di fermare la sua traversata. Ed è quando incontra i suoi occhi che non può fare a meno di afferrare una delle cime sciolte e scivolare via dalla nave per ricadere sulla strada ghiacciata e ritrovarsi di fronte a lei.
“Non posso permettermi di lasciarvi andare senza che sappiate” la voce di Elsa è insicura, per la prima volta riesce ad ascoltare le sfumature della sua fragilità.
Hans ha quasi paura che si tratti di un sogno e preferisce limitarsi ad annuire, senza interrompere il discorso con la sua voce.
Elsa si avvicina fino a fermarsi di fronte a lui, congiungendo le mani come suo solito per mostrarsi come la Regina quale è.
“Ieri vi ho trattato con così poco riguardo nella speranza che vi dimenticaste di me, perché la separazione fosse più semplice e senza traccia di rimorso. Sono stata egoista nei miei confronti e anche nei vostri, perché come mio solito non riesco a gestire un sentimento che va al di là delle mie capacità di controllo. Anna mi riproverebbe, ora, dicendo che certe cose non dovrebbero essere sottoposte a limitazioni, ma io non so ancora cosa voglia dire tutto questo. Voi mi amate, Principe Hans ed io non posso fare a meno di provare lo stesso. La paura che provo, però, è più grande e non so se riuscirei a gestire questa situazione”.
Una dichiarazione chiara, concitata proprio come la sua. Hans non può fare a meno di sorridere e allora si avvicina per poterle afferrare entrambe le mani gelide e tenerle strette, scaldandole con le proprie.
“Ciò che mi avete appena confessato, Elsa, mi rende immensamente felice. Voglio che sappiate, in ogni caso, che non pretendo nulla e non desidero altro che il vostro amore. Abbiamo entrambi molto ancora da imparare su noi stessi prima di essere in grado di convivere l’uno con l’altra. Ho ben compreso le vostre parole?”
Elsa annuisce,  sente le lacrime affiorarle agli occhi ma le trattiene con estrema tenacia.
Hans a quel punto decide di compiere il passo che annullerà le distanze create tra loro e sollevandole con delicatezza il viso, raggiunge le sue labbra fredde per scambiarsi un bacio delicato, appena accennato. Le accarezza una guancia e poi va oltre, tirandola a sé per un abbraccio volto a scaldare il gelo che si è creato intorno a tutto il suo corpo. Hans non sente freddo, non ne sente più ed Elsa si lascia andare tra le sue braccia, senza timore di fargli del male.
“Vi prometto, Elsa, che una volta tornato alle Isole del Sud imparerò ad essere l’uomo che desidero e una volta riuscito nell’intento tornerò ad Arendelle per chiedere la vostra mano. Pensate di potermi aspettare?”
Elsa si distoglie dall’abbraccio per guardarlo negli occhi.
“Ed io vi prometto, Hans, che imparerò a fidarmi dei miei poteri senza avere timore di controllarli, così da lasciare il mio cuore libero per voi. Vi attenderò, così come farete voi”.
Hans sa che quella decisione gli procurerà una certa sofferenza ma al contempo sa che è la scelta più giusta da fare, per entrambi. Hanno ancora bisogno di trovare se stessi e una volta compiuta quella ultima metamorfosi potranno incontrarsi per essere validi regnanti di Arendelle, oltre che ottimi compagni l’uno per l’altra.
“Allora questo non è un addio, ma solo un arrivederci” così facendo Hans le afferra una mano e la sfiora lievemente con le labbra, per poi stringerla affettuosamente.
“Attenderò il vostro ritorno, Principe Hans”.
Le parole terminano in un luccichio di sguardi risvegliati da una felicità che sarebbero diventati un giorno molto di più di quel presente difficile.
Nonostante la lontananza, nonostante le difficoltà, Hans è certo che quella felicità non è affatto irraggiungibile e che si raddoppierà quando sarà di nuovo ad Arendelle. La speranza lo accompagnerà durante tutto il tempo che sarà a casa e in cui cercherà di ricostruire se stesso perché diventi un uomo migliore.


 
 


Note: 
[1] Cit. Shakespeare





NdA:

Salve a tutti cari lettori!
Finalmente siamo giunti al capitolo finale di questa raccolta. Continuo a chiedere perdono per averla trascinata così a lungo ma ho avuto davvero poco tempo per mandarla avanti. Ad ogni modo ringrazio chi ha sempre seguito e chi ha deciso di continuare fino a quest’ultimo capitolo.
So che non è esattamente il lieto fine che si può aspettare, ma nella mia testa preferisco dare loro modo di cercare prima se stessi e solo poi incontrarsi per vivere felicemente insieme.
Ricordo che la scelta di rendere Hans buono ricade sul fatto che per tutto il film avevo questa speranza di vederlo in modo migliore, nonostante AMI FOLLEMENTE Hans anche da cattivo.
Mi auguro che la storia non vi abbia annoiati e vi sia piaciuti, grazie ancora. 


Se per caso voleste passare a trovarvi, vi lascio il link della mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Hello-Captain-Im-the-Mad-Hatter/694524527306828?ref=aymt_homepage_panel
   
 
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