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Autore: Lory221B    13/10/2014    1 recensioni
John, giovane mutante, è costretto dai suoi genitori ad andare alla scuola di Charles Xavier dove incontra un insolito ragazzo che gli cambierà la vita. Intanto qualcuno trama nell'ombra.
Johnlock
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di sir A.C.Doyle, Moffat Gatiss BBC ecc.; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro per il mio puro divertimento

Primo giorno a scuola

John si era svegliato controvoglia. Non era contento di dove stava andando né che fossero i suoi genitori a costringerlo.
Aveva sempre pensato di essere normale, il caro normale John Watson. Ma da quando si erano manifestati per la prima volta i suoi poteri niente era più stato lo stesso.
I suoi genitori avevano iniziato a guardarlo come un mostro, come qualcosa da temere. Sua sorella Harry, invece, era sconvolra ma incuriosita delle capaità che il piccolo John aveva manifestato.
John all'inizio sembrava contento, infondo era un bel potere e non comportava nessuna conseguenza sgradita. Non aveva cambiato colore, non gli erano cresciuti dei peli blu sul corpo come quel dottore che aveva visto combattere per i diritti dei mutanti alla tv né rischiava di uccidere qualcuno in un momento di distrazione, magari lanciando fuoco o qualcosa di appuntito.
No, poteva tranquillamente continuare la sua vita e nessuno se ne sarebbe accorto. Ma dopo "l'incidente" con i vicini i suoi genitori avevano deciso che non potevano fare diversamente, dovevano portarlo alla scuola per giovani dotati del prof. Xavier.

Ormai era tutto deciso, John prese le due enormi valige che contenevano tutta la sua vita e le trascinò lungo le scale fino alla macchina. Si voltò per un ultimo saluto triste verso la finestra dove sua sorella lo stava guardando lasciare, forse per sempre, la sua vita e salì in auto.
Arrivati alla scuola a John si contrasse le stomaco, ma ormai non aveva più niente da dire per convincere i suoi genitori. Suo padre trascinò le valige fuori dall'auto mentre John lo seguiva trascinando i piedi. Sua madre rimase in auto, gli occhi lucidi di tristezza e di vergogna.
Quello che successe poi fu molto confuso: John conobbe il prof. Xaver, gli insegnanti, una certa Kitty Pryde gli fece fare il giro della scuola, visitando le aule e i laboratori. Sembrava tutto molto bello e accogliente ma a lui andava solo di buttarsi a letto e non pensare a niente fino al giorno dopo, quando sarebbero iniziate le lezioni e avrebbe incontrato i suoi nuovi compagni.
Kitty lo accompagnò fino alla sua stanza - eccoci qui John, spero ti troverai bene qui con noi, vedo che sei un po' spaventato ma vedrai, entrare alla scuola di Xavier ti cambierà la vita, quindi sù con il morale! - lo esortò la giovane mutante.
- D'accordo, grazie. C'è altro che devo sapere? - Rispose mesto John.
- Direi di no, domani lezioni con la professoressa Jean Gray alle 8, mi raccomando puntuale - E se ne andò strizzandogli l'occhio.
John aprì la porta della sua camera, era più grande della camera che divideva con sua sorella e a quanto sembrava avrebbe avuto un compagno di stanza. Entrando vide un letto sfatto coperto di libri e su una mensola un telescopio e alcune misteriose provette. Probabilmente il suo compagno di stanza era appassionato di scienze o qualcosa di simile.
John aprì le valige e cominciò a sistemare le cose nella parte di armadio che non era occupata dalle camicie dell'altro abitante della stanza.
- E tu chi sei?-
Una profonda giovane voce dietro di lui lo fece sobbalzare.
John si girò trovandosi davanti un ragazzo pallido, magro con dei capelli ricci e mori e uno sguardo penetrante
- Emh..sono John Watson, e tu? - 
- Non credevo mi avrebbero assegnato un altro compagno di stanza, ma il prof Xavier è così no? Sempre molto fiducioso. - Replicò sdegnato il misterioso ragazzo.
- Sono Sherlock Holmes comunque -
Il ragazzo pigramente si sistemò sul letto, facendosi spazio tra i libri che avevo sparpagliato. - Così i tuoi non ti volevano più a casa, e direi che non vogliono nemmeno che tu ritorni - Affermò tutto ad un fiato, fissando John, incurante dello sguardo arrabbiato e ferito che si era dipinta sul volto del biondo.
- E tu che ne sai?- chiese infastidito. - Aspetta, è questo il tuo potere? sei un telepate?- Esclamò inorridito John, temendo di dover dividere la stanza con qualcuno capace di leggere tutti i  suoi pensieri.
- Ma figurati, ho solo utilizzato la mia intelligenza.  Hai circa 17 anni, i poteri mutanti si manifestano molto prima, impossibile che i tuoi genitori non se ne siano accorti. Probabilmente all'inizio hanno fatto finta di niente ma poi è successo qualcosa che li ha costretti a prendere questa decisione. O forse hai spaventato tuo fratello e hanno deciso di preferire il non mutante. Inoltre hai due valigie molto grandi, credo tu abbia messo dentro tutta la roba che avevi a casa, quindi non farai ritorno dai tuoi genitori; di solito tutti vengono per una settimana di prova e portano un trolley, non vestiti per tutte le stagioni. No decisamente sei qui per restare. -
John non sapeva se prenderlo a pugni o applaudire ma alla fine era talmente stanco e talmente stufo di nascondersi che decise di commentare chiedendo - come fai a sapere che...-
- Che hai un fratello? Elementare, la tua valigia ha le inziali H.W., che decisamente non sei tu John. Aveva un precedente proprietario. Sembra una valigia maschile, per cui tuo padre? no ha uno stile troppo giovanile e poi se ha deciso di parcheggiarti qui non penso gli interessi lasciarti qualcosa di suo. No deve essere di qualcun altro, qualcuno a cui mancherai. -
- Straordinario!- Si ritrovò ad affermare John senza rendersene conto.
- Davvero? Non me lo dice mai nessuno - esclamò stupito Sherlock.
- Se non sei un telepate qual è il tuo potere allora?- chiese curioso John.
- Tu devi avere un potere o molto banale o molto interessante invece - Continuò imperterrito Sherlock.
- Non riesci a dedurlo? -
- Non deve essere un potere violento o molto attivo perchè non hai bruciature o altri segni, tipici di chi non sa usare il suo potere. Ma non sei nemmeno un telepate, quindi cosa fai John?-
John sorrise, era la prima volta che qualcuno era genuinamente curioso del suo potere.
- Posso curare le ferite, mie e degli altri. Mi basta tendere la mano sopra la ferita, una volta sono riuscito anche solo guardando il polso fratturato di mia sorella a rimetterlo a posto -
-Sorella? -
- Si nessun fratello, solo una sorella -
Sherlock arrossì infastidito, non sopportava sbagliare.
- Curi le ferite, le fratture. Sorprendente John - Il biondo sorrise felice, come se per la prima volta fosse in grado di sorridere dopo tanto tempo.
- E tu cosa fai? -
Le labbra di Sherlock si sollevarono in un leggere sorriso compiaciuto, dopotutto poteva essere interessante avere un compagno di stanza.
   
 
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