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Autore: Elicia Elis    14/10/2014    1 recensioni
[Malec]
Alec e Magnus si sono lasciati, e Magnus non riesce a smettere di pensare a lui, fino a quando Alec non si presenta a casa del Sommo Stregone di Brooklyn... Quale sarà la reazione di Magnus? E quella di Alec? (Mi piacciono i telefilm, si.)
Be', entrate e leggete! C':
Tratto dal Testo:
I suoi occhi indugiarono, piuttosto, fino alla porta, dove adesso una figura snella e non troppo alta stava entrando con piccoli passi indecisi. Era vestito di nero, pantaloni aderenti e maglietta che gli cingeva i fianchi; aveva dei marchi incisi sulla pelle, anch'essi neri, che si intrecciavano tra loro, alcuni dipinti sulle braccia nude, ed uno che gli occupava una parte del collo. I capelli color pece erano resi lucidi dalla pioggia, e mettevano in risalto gli occhi azzurri che luccicavano dentro la tenue luce della stanza.
Alec.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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♦ Angolo autrice! ♦

Allora, buonsalve gentaglia!! 
La mia coscenza: Ma perchè cavolo te ne esci con queste parole anni '90?
Io: Bah, non lo so.
La mia coscenza: Come ti pare.
Heyheyheyhey (Io: Così ti va bene?!?), allora, dicevo. Di solito metto l'Angolo Autrice alla fine, ma volevo provare a metterlo all'inizio owo. (Voi: E a noi che ce ne frega? -.-")
Ma comunque, volevo premettere che oggi sono in vena di Fanfiction, non so perchè, non chiedetemelo, ne ho gia pubblicata una 'drammatica' su Percy Jackson, ed il motivo mi è ancora ignoto (?)... Ma adesso, è il turno dei Malec mlmlml 
Premettendo che è la mia OTP (*^*), voglio rovinarmi i feeling da sola mwhahahahahah. *Tosse* Okay, la finisco di dire cavolate e iniziamo con la fanfiction, che è meglio (Citato: Quattrocchi dei Puffi ù.ù)
Ci si legge alla fineeee!!
Elis


Ps: Premetto che ho messo questa fanfiction tra i Contenuti Forti perchè non sarebbe, altrimenti, la prima volta che gente a cui non stanno particolarmente simpatiche le coppie omosessuali e mi viene a scrivere tra le recensioni: "Che schifo! E' una coppia Gay" e tutto il resto C; Quindi tutto qui, il motivo è questo, perciò non ho inserito alcuna scena di sesso o nient'altro ^.^ Buona lettura!


****

Lo so perchè sei venuto qui, Fiorellino.


Magnus era svogliatamente accasciato sul divano, questa volta di pelle color avana addossato al muro, gli occhi che avevano preso una piega annoiata nel loro involucro di Glitter che gli adornava il viso chiaro e liscio; indossava dei pantaloni neri decorati con degli strass che riflettevano dei lievissimi bagliori un po' a casaccio, nella stanza; aveva addosso una giacca elegante e piuttosto grande per un fisico magro come il suo, con le maniche rosate, ma tradire questo look erano un paio di ciabatte rosa e sfilacciate che penzolavano fuori dal divano per via della sua alta statura.
Intanto, mentre Magnus continuava a sbuffare perduto nelle viscere profonde dei suoi pensieri, la pioggia, fuori, continuava a scendere a goccioloni freddi sull'asfalto della strada, picchiando sui vetri puliti della stanza del Sommo Stregone di Brooklyn, provocando sempre lo stesso rumore costante, che personalmente iniziava ad annoiare Magnus.
Ma, sicuramente, non era questo il punto della situazione; i suoi pensieri, che lui fosse stato volente o nolente, continuavano a vagare da soli tra quegli spazi della sua mente così bui da far paura persino a lui. E, questi pensieri, avevano certamente un nome: Alexander Lightwood, che continuava a torturarlo persino nei sogni, con quell'aria innocente e quelle guance quasi costantemente rosse per via della sua indole tremendamente timida. Non che a Magnus non facesse piacere, a volte lo Stregone non voleva neanche essere interrotto, per nessun motivo al mondo, mentre pensava a quei due occhi azzurri che spuntavano, come se incisi a fuoco, dentro le sue palpebre quando chiudeva gli occhi, simili a due boccioli di fiori azzurri: rari e bellissimi, una specie di pianta sconosciuta che a lui piaceva tantissimo. Altre volte, però, era così giu da pensare che, forse, quei boccioli potessero fiorire in una pianta velenosa, che rischia di mandare in tilt il suo sistema nervoso.
E che fosse stata paura, orgoglio o una semplice e normalissima reazione (probabilmente piu irrazionale che altro) di tutto quell'accatastamento di sentimenti che provava, lui non lo sapeva. L'unica cosa di cui era certo, era che quel ragazzo lo stava cambiando. L'aveva cambiato e, quando si erano lasciati, Magnus aveva come perso una parte di se, come se respirare, adesso, non fosse piu così semplice come lo era prima.
I suoi pensieri erano sempre un vicolo ceco, lo sapeva. Si chiedeva spesso cosa sarebbe successo, tra lui e Alec, tra una cinquantina d'anni. Alexander sarebbe invecchiato, naturalmente... Ma poi? Con tutta l'amarezza di cui mai si era potuto creder capace, si rispondeva che, nonostante il corpo del suo ragazzo (Ex ragazzo,si corresse) sarebbe diventato piu vecchio, meno agile e quell'azzurro intenso dei suoi occhi sarebbe sbiadito, lui sarebbe rimasto così, il Magnus di sempre: alto, diciannovenne, gli occhi da gatto ricoperti di Glitter per coprire la tristezza che le iridi dorate si portavano dietro da secoli.
E davvero, era un'idea che gli rigirava lo stomaco letteralmente, soprattutto quando, dopo, ripensava al volto sorridente di Alec, allo sguardo timido che lui amava. Si, Magnus Bane amava Alexander, semplicemente perchè era lui.
Mentre un lampo squarciava il cielo, gli occhi da gatto dello Stregone saettarono per la stanza, i pensieri profondi, come un buio e tetro pozzo senza fine, si liberarono dalla sua mente, come se l'elastico che li teneva legati con la forza nel suo cervello si fosse finalmente rotto.
Si chiese, ancora una volta, dove fosse Alec in quel momento.



La risposta, l'ebbe di li a pochi minuti, quando la serratura della sua porta scattò con un secco rumore di ruggine. La grande porta d'entrata si aprì lentamente, mentre il solito cigolio arrivava familiare alle orecchie di Magnus, che però non ci fece troppo caso. 
I suoi occhi indugiarono, piuttosto, fino alla porta, dove adesso una figura snella e non troppo alta stava entrando con piccoli passi indecisi. Era vestito di nero, pantaloni aderenti e maglietta che gli cingeva i fianchi; aveva dei marchi incisi sulla pelle, anch'essi neri, che si intrecciavano tra loro, alcuni dipinti sulle braccia nude, ed uno che gli occupava una parte del collo. I capelli color pece erano resi lucidi dalla pioggia, e mettevano in risalto gli occhi azzurri che luccicavano dentro la tenue luce della stanza.
Alec.



Magnus ebbe un tuffo al cuore, si sentì in un attimo carico d'energie, come se una forza sovraumana gli scorresse nelle vene al posto del sangue, quasi sentendo del dolore fisico... Poi, si sentì svuotato da queste energie, insicuro e in preda all'ansia. Si stupì di questa reazione, non era affatto da lui.
Le sue palpitazioni iniziarono ad accellerare quando gli occhi del ragazzo guizzarono su di lui, a disagio.
- Alexander. - Provò a dire, Magnus Bane. Alec fece appena un sorriso timido, mentre il Sommo Stregone di Brooklyn si alzava, Chairmen Meow che si ritrovò costretto a scendere dalle sue gambe magre, per poi acciambellarsi comodamente, tra una fusa e l'altra, accanto al caminetto che crepitava per via della legna bruciata.
- Magnus, io sono venuto... - Iniziò Alec, mentre iniziava a giocherellare con le dita, palese segno che era tutto fuorchè a suo agio. Teneva in mano ancora le chiavi, che tintinnavano tra di loro. Erano settimane che Magnus meditava su cosa dire o fare per risistemare le cose con Alec. Ma adesso, che erano all'apice della situazione, entrambi sembravano impacciati, indecisi. Il silenzio dominava.
Fu Magnus, tuttavia, a prendere l'iniziativa, perchè il desiderio, in quel momento, aveva soffocato qualsiasi cosa di razionale gli era rimasta nel cervello.
Lo Stregone lo afferrò per i polsi e se lo portò talmente vicino che, in un attimo, i loro corpi si sfioravano, il tessuto bagnato della maglia aderente di Alexander che inzuppava piano piano l'abito elegante di Magnus... E poi si baciarono.
Appena le loro labbra furono a contatto, Magnus ebbe una lieve scossa, e si rese conto di quello che aveva fatto, e per un attimo il pensiero di staccarsi da lui e scusarsi balenò nella sua mente, ma lo scartò subito, mandò al diavolo tutto e tutti: c'erano solo loro due, adesso. Stava bene, stavano bene, e questo bastava per affermare entrambi i loro sentimenti. 
Magnus inalò tutto il profumo di Alec, rilassò le spalle. Sentì il mondo girare solo attorno a loro due, il buio che predominava sembrava essere meno pauroso, se affrontato insieme, così come stavano facendo in quel momento. Si sentiva come trascinato nel passato, alla prima volta in cui lo aveva visto, dietro ai suoi amici, sicuro di non essere notato da nessuno, gli occhi che brillavano quando l'avevano guardato, il sorriso appena accennato che gli aveva rivolto, poi le parole sulla macchina di Luke, quando Magnus l'aveva afferrato prima che finisse in acqua, e l'altro gli aveva donato la sua energia... Poi rivide lui ed Alec ad Idris, quando aveva raccontato ai suoi genitori della loro relazione, quando l'aveva baciato davanti a tutti...
Tutto si fermò, non appena il contatto tra le loro labbra svanì lentamente. Riaprendo gli occhi, il Sommo Stregone di Brooklyn potè scorgere il compagno abbozzare un sorriso.
- Lo so perchè sei venuto, Fiorellino. - Disse laconico Magnus, per poi tornare a baciarlo, prima piano, poi in modo piu passionale, sfiorandogli il collo con le labbra, le loro mani che si intrecciavano con una presa forte e decisa: non l'avrebbe piu perso, non voleva. Non l'avrebbe fatto.








Rieccomi OWO 

Ebbene si, ecco quello che ho partorito!! Sono giorni che ci lavoro, e probabilmente non è esattamente un capolavoro (Mmmmh... No per niente ahah) Ma comunque, è la prima volta che scrivo su Shadowhunters, dopo aver letto tutti i libri, e volevo lasciare l'onore (della PRIMISSIMA volta) ai miei ASDFGHJKL Malec. C:
Allora, fatemi sapere se vi è piaciuta o se vi ha fatto schifo, cosa molto probabile ci terrei tantissimo!
Baci,

Elis.

  
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