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Autore: JonS    15/10/2014    1 recensioni
Ed eccomi, alla soglia dei vent'anni con una spada puntata al collo, steso nella pozza di sangue lasciata dai miei compagni e dai miei nemici; ma chi sono gli alleati e quelli che ho contro?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi, alla soglia dei vent'anni con una spada puntata al collo, steso nella pozza di sangue lasciata dai miei compagni e dai miei nemici; ma chi sono gli alleati e quelli che ho contro? 
Non sono qui per combattere la guerra dei miei Signori, son qui perché mi ero perso, in quella foresta incantata che separa casa mia, da questa terra dimenticata dagli dei e dimorata dagli spiriti della morte.  
Quella fata, che mi ha indicato la via sbagliata, era troppo bella per non essere di animo avvelenato. Infondo mia nonna l'aveva sempre detto: "non fidarti degli esseri che dimorano nel bosco, ti indicheranno sempre la via sbagliata". Ed ora eccomi qui, atterrato da un tizio che sarà altro due metri che mi sta per tagliare la gola.  
Eppure quella fata sembrava sincera: "Va giovane umano, trova la via della ricchezza lungo la piana dei sogni espressi" e infatti son qui, con il sedere piantato sull'erba di 'Talath en Anirad', eppure non c'è l'ombra della mia fortuna.  
Che la fata abbia mentito? Che sotto di essa si celasse il volto di uno spirito in attesa di un anima? Oh me meschino, me inetto, che sciocco sono stato a cambiare il sentiero, per prendere quello indicato da quell'insetto fatato.  
Dovrò rassegnarmi al destino, al fato che è stato scelto per me, ultimo tra gli stolti.  
Chiudo gli occhi, sia fatto di me ciò che deve esser fatto. 
 

Suona un corno, apro un occhio.  
Son morto?  
Era forse la campana per la cena agli inferi?  
Apro anche l'altro occhio; ma come è possibile? 
Era un sogno?  
Sono nel mio letto? 
Oh che dolce il profumo della paglia che riempie il materasso del mio giaciglio, come è dolce l'odore del pasto che bolle sul fuoco. 
Che gioia esser vivi. 
 

Ector Bellisaire, morì nel campo di battaglia della grande guerra di 'Talath en Anirad'. Il fato aveva programmato quell'avvenimento da secoli, prima che Ector venisse al mondo; così quando quello minacciò di prendere una via diversa, il fato mandò una fata per indicargli la giusta strada. Ed egli irretito da tale bellezza volle accontentare lo spiritello cambiando i suoi piani. La fata, però, sentendosi responsabile per la prematura fine dello sventurato, decise di donarli un'altra possibilità nella realtà fittizia concessagli dopo la morte. 

 



 

  
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