Amore è fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime, che altro è esso?
Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana
(Romeo Atto I, Scena I)
Romeo e Giuletta

 

Worrick amava quel libro. Forse non c'era un motivo particolare, semplicemente rappresentata tutto quello che pensava riguardo all'amore.
Ha trattato quel sentimento come uno sconosciuto non perché lo volesse, ma perché doveva alienarlo dal suo cuore.
Alle sue adorabili clienti non interessava il suo cuore, ma l'assoluto diritto del suo corpo per qualche ora.
Fameliche si avventavano su di lui, godendone ogni piacere, ma lui ormai c'era abituato e, per quanto potesse soffrirne, chissà, per la mancanza di un amore, si sanava con quello fittizio di chi lo desiderava.
In fondo cosa importava? Lui aveva con se il suo fidato Nicolas e la bellissima Alex che tanto gli beava la vista e non solo.
Lei era l'intoccabile, sentimentalmente, dato che aveva notato l'interesse di Nicolas nei suoi confronti, e Worrick, con il suo lavoro, non era così sfrontato da rubarle il cuore.
Si limitava così, a guardarla, ricordando le sue forme, assaggiate soltanto nel sonno prima che Nicolas la sottrasse dal suo letto.
Era così che Worrick andava avanti: a furia di ricordi che voleva dimenticare, e sensazioni che voleva sottoporre alla stessa sorte.
L'importante era: convivere, condividere, i suo soldi e vendere...
«Money for me, pleasure for you. » E per ultima cosa ripetere, come un mantra, il suo motto al quale tute accorrevano.