Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Moon    15/10/2014    3 recensioni
Hermione rimane delusa dal comportamento di Ron, che senza darci peso, l'ignora, dopo aver avuto un pessimo risveglio. Ciò comporterà che Hermione si arrabbierà involontariamente con lui, ma Ron alla fine riuscirà insieme a lei e grazie al consiglio di Luna a restaurare un rapporto di pace. Ciò renderà felice Hermione e allo stesso tempo Ron che senza farlo notare, rimane inizialmente stupito dalla bellezza di Hermione e contento per quello che succede.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
         Stay with me, Ron.       
 

La notte era passata in modo veloce, ed era già sorto il Sole. In quella mattina gli studenti di Hogwarts del quarto anno si sarebbero dovuti recare nell'aula di Astronomia, per cominciare.
Ron era già sveglio, la notte non gli aveva procurato sogni tranquilli, per qualche strana ragione si sentiva scosso, e da sveglio aveva un'aspetto sgradevole.

:"Ti ha picchiato qualcuno, capo?" - domandò ironico, Harry.

:"No... solo una botta alla testa credo, mi sono fatto male."- rispose Ron, mentendo.

:"Eddai, cos'hai? Ti vedo strano... non hai dormito bene?"

:"No! Per niente! Mi sono svegliato alle 2.00 di notte e riaddormentato alle 3.30, credo,  ed ora sono soltanto le 6.30 e sono già sveglio. Come avrei potuto dormire bene?"- rispose, mesto e agitato Ron ad Harry.

:"Be'... non sei l'unico, dai, calmati. Ora andiamo a fare colazione e prepariamoci, sono sicuro che la giornata si aggiusterà..."- incoraggiò Potter.

:"Parli proprio tu eh.."

La lezione si svolse nel migliore dei modi, Hermione Granger era seduta al penultimo banco e aveva salutato Harry festosamente, ma Ron non l'aveva considerata, così ella a sua volta lo ignorò.
Finite tutte le lezioni, lontana da Ron, decise di recarsi in biblioteca a studiare, così sia lui che Harry non l'avrebbero raggiunta per tutto il pomeriggio, pensò che le sarebbe convenuto. Così fu.

:"Hei, Hermione." - una vocina familiare svolazzò nei suoi pensieri, non aveva ben capito di chi fosse ma poco dopo rinsavì, era Luna a parlarle.

:"Ciao, Luna! Siediti vicino a me, se vuoi." - le rispose, gioiosamente.

:"Oh grazie, ma sarò breve. Volevo chiederti... come stai?"- le domandò Luna, mentre prendeva posto accanto a lei.

:"Bene, perché me lo domandi?"

:"Non so, prima ti ho vista un po' strana, non è che forse hai litigato con Harry e Ron e non vuoi farlo sapere in giro?" - domandò Luna, perplessa.

:"Ah... no, davvero, no. Se proprio vuoi sapere la verità, io e Harry di rado litighiamo a tal punto da tenerci il broncio, mi succede il contrario con... con Ron."

:"L'avevo capito! Sapevo che c'era qualcosa che non andava!"- le disse Luna, solennemente.
:"Quello che però importa, adesso, è farti sapere che puoi contare su di me, se ti senti giù, posso sempre trovare un modo per aiutarti, sai, nemmeno Ron era tanto contento oggi, non posso aver fatto a meno di considerare anche questo... " - proferì ancora, Luna.

:"Non so che abbia, ma ignorarmi completamente neanche è bello!" - rivelò Hermione, arrossendo.

:"Mmh... allora è questo che ti dispiace?"

:"Be', sai, mi dà rabbia non riuscire a conversare con lui quando potrei, vorrei... e dovrei. Avevo da dirgli una cosa importante, ha lasciato uno dei suoi libri a me, ora ce l'ho ancora nella mia borsa, me l'aveva dato per evidenziargli le parti più importanti che poi avrebbe dovuto studiare di alcune pagine, neanche si fosse preoccupato di riprenderlo."

:"Stavo giusto per chiedertelo..." - aggiunse Ronald, alle spalle di Hermione, che sentì subito un brivido nello stomaco, così forte da sembrare di bombardarle. Ma ciò non le impedì di rispondergli e di alzarsi di scatto, per non sembrare troppo presa da quel momento, cosa al quanto difficile da celare.

:"Ah bene, scusami, signorino, ma sai, dovevo proprio dire la verità stavolta!" - gli rispose, digrignando i denti.

:"Quali altre verità nascondi, signorina 'esperta nel far impazzire la gente'?" - domandò sarcastico Ron, ma quieto.

:"Nessuna, nessuna. Ah... aspetta, un'altra 'verità' è che disprezzo tutti coloro che sbirciano le discussioni altrui. Sì, sono sicura di disprezzare tali cose."

:"Oh, peccato che non stavo affatto sbirciando, ho delle orecchie, sai, e avvicinandomi qui, non ho potuto evitare di sentire le tue soavi espressioni, hai sempre da ridire." - enunciò Ronald, turbandosi, adesso.

:"Io? Senti, basta. Tieni." - Hermione gli porse il suo libro, Ron lo prese all'istante, poi ritornò a sedersi accanto a Luna, che aveva assistito ai battibecchi con dispiacere, temeva di aver avuto certezza di quanto Hermione tenesse a Ron, e non voleva affatto che ella si sentisse ancor peggio dopo quello che era accaduto.

:"Sentite... io non c'entro ma... prima di andarmene vorrei dirvi che forse dovreste evitare di avere questo tipo di comportamento e cercare di risolvere la questione." - suggerì, gentilmente e adeguatamente, Luna. 

:"Per noi è normale litigare così. Lo facciamo da sempre."- aggiunse Ron, cupo. Hermione sbuffò in segno di disprezzo. Poco dopo Luna si alzò e salutò entrambi, sorrise ad Hermione che la stava guardando, ma sarebbe stato sicuramente meglio se li avesse lasciati da soli. Ron rimase dov'era a guardare Hermione, e Hermione che s'era accorta che lui non se n'era ancora andato, sentì per un attimo il desiderio di rifare pace con lui, perché forse era quello che involontariamente voleva far capire Ron. 

:"Perché sei ancora qui? Ti ho ridato il libro..."- gli disse, con tono lieve.

:"Non lo so. Forse Luna ha ragione." - rispose Ron. Ad Hermione venne un secondo colpo allo stomaco, il primo forse non era niente in confronto a questo, o forse questo per la sua diversa circostanza era totalmente piacevole e migliore.

"Io... anche io la penso come lei." - rispose, melliflua, cercando disperatamente di riuscire a guardarlo senza paura. Ron le sorrise nervosamente, e ora parlò di nuovo :"Allora cerchiamo di evitare di continuare a discutere, pace come prima, okay?" 

:"Va bene."- rispose Hermione, sorridendogli a sua volta, probabilmente dalla vergogna d'ora in avanti, in cuor suo, sentiva di non poter fare altro. Ron l'aveva sentita mentre parlava di lui, e del fatto che lui l'avesse ignorata, anche uno sciocco avrebbe capito, escludendo Ron, che per essersela presa per questo era perché lei ci tenesse molto, ed era palese, non voleva che la escludesse, non l'avrebbe mai voluto. Adesso un nervoso le inebriò la testa, credeva che dopo il suo 'va bene' Ron avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andato, senza concederle tempo nemmeno di tentare di far nascere una conversazione gratificante con lui.

:"Ron... ehm, hai finito i compiti?"

:"Non li ho nemmeno iniziati. Abbiamo compiti? Io mi sono ricordato solo del libro che avevi ancora tu."- rispose, facendo scoppiare Hermione in una risata, non riuscì a resistere alla sua bizzarria.

:"Ma io sono serio, mi fai vedere?"- domandò, dando una svelta occhiata al libro che aveva davanti Hermione. 

:"Oh, certo, ma magari devo farti copiare direttamente?" 

:"Non voglio copiare, davvero. Voglio sapere solo di che si tratta."

:"Nemmeno io devo ancora finire! Quindi siamo in due, stavolta." - propalò Hermione.

:"Allora chi finisce prima fa copiare l'altro..."

:"Avevi detto che non volevi copiare, nel caso finissi prima io, dovrei farti copiare!"

:"Miseriaccia. Allora facciamo che ognuno pensa a sé."

:"Molto meglio!"

:"Ora vado a "studiare", vedrò da qualcuno che abbiamo da fare, ci sentiamo dopo, allora."- disse Ron, frettolosamente. 

:"Ok... però Ron..." - Hermione riuscì a stento a nominare quelle paroline e il suo nome, ma in compenso riuscì ad alzarsi di nuovo e guardarlo con decisione. Si riprese e con coraggio  parlò.
:"Io volevo chiederti scusa. E volevo dirti che mi dispiace." - disse. Ron restò ad osservarla per qualche istante, forse stava pensando a cosa risponderle, era difficile in quel momento capire cosa gli frugasse per la testa, se il dispiacere che provava Hermione lo provava anche lui. 

:"Dispiace anche a me... e anche che ti faccia male il fatto che stamane non ti abbia considerata, ci ha pensato solo Harry. Stanotte non ho dormito bene." - Hermione gli sorrise ancora una volta, era contenta di sentirglielo dire, almeno aveva capito quello che Hermione probabilmente si sarebbe tenuta dentro in eterno, confidarlo a qualcun'altro sarebbe stato il massimo. Ron guardò in basso, Hermione non seppe che pensare, si aspettava che anche lui ricambiasse un sorriso, ma non fu così. Poco dopo Ron alzò di nuovo lo sguardo su di lei e le si avvicinò, notò che Hermione aveva degli occhi bellissimi, degli occhi che forse a lui non dispiacevano, continuò ad esaminarli fino a quando non si ricordò di dover fare qualcosa e istintivamente le baciò una guancia, per salutarla e poi andare via, Hermione seppure sembrava avere le labbra sigillate (anche se con mille cose da dire), riuscì a sbloccarle poco dopo, per fortuna.

:"Ciao Ron..."- disse, ed erano ancora vicini, e peccato che Hermione fu così rigida, perché sapeva che avrebbe voluto cadere fra le sue braccia, sentirlo. Prima che Ron si fosse voltato, Hermione volle dimenticarsi di qualsiasi forma d' incertezza, confusione, e a sua volta lo baciò su una guancia, come per riportargli un 'ti voglio bene', e sarebbe stata strafelice di farlo, se poco dopo quei sensi di paura non le fossero tornati dentro. Era diventata ora rossa come una mela, presumibilmente qualcuno vedendola avrebbe pensato che stava per sentirsi male. Ron ne restò incantato, ma a differenza di Hermione seppe controllarsi e dolcemente la risalutò con un 'ciao', congedandosi da lei, senza volerlo davvero. Avrebbe voluto, forse, rimanere con lei anche lui, ma non gliel'avrebbe detto. Restare lì, continuando a sentire anche il profumo delicato dei suoi capelli, nemmeno quelli sembravano dispiacergli e magari nemmeno del suo bacio. Quando Ron fu lontano Hermione si toccò la guancia che Ron aveva baciato, emise un sibilo per l'emozione e incominciò a parlare con se stessa come una mentecatta   "Oh Hermione, che cos'hai fatto?! E che ha fatto lui? Mi guardava, lo guardavo, sì! Che bello! Ora va bene. Ok, basta. Sta' calma.", e,  come se non bastasse, una ragazzina del primo anno, da lontano, rise di lei, ma Hermione non ci diede penso, anzi, la salutò con la mano e le sorrise con tutta sincerità, giocosamente e mostrandole allo stesso tempo tutta la sua felicità, come se in quel momento fosse stata la sua migliore amica.                                           
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Moon