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Autore: Dorin    16/10/2014    1 recensioni
Taemin aveva un sogno nella vita.
Aveva lavorato alacremente per raggiungerlo, ci si era buttato anima e corpo dando tutto se stesso. Ma purtroppo... aveva fallito.
"Signor Lee, abbiamo valutato i suoi risultati e purtroppo le devo comunicare che non ha superato la prova."
"S-sono stato b-b-...?"
"Bocciato, non sarà mai una Fata Padrina."
Maledetti stupidi umani!
***
"Perchè mi stai sempre appresso, sei stressante!"
"Non è bello avere un amico che si preoccupa per te?"
"Ci conosciamo appena."
"Ma io a te ci tengo, considera un po' come... la tua fata madrina."
"Tu sei matto."
Non sai quanto...
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Matricola 250508, Lee Taemin, è pregato di presentarsi dalla commissione d’esame in aula magna.”

Taemin se l’aspettava quella chiamata, dopotutto. Solo sperava che non arrivasse dall’interfono generale dell’Accademia.

Appena la voce monotono della segretaria smise di riverberare per il cortile, un silenzio pesante cadde sulla folla che gremiva quello spazio aperto. Ora tutti lo fissavano incuriositi, i chiacchiericci allegri si erano spenti e la folla era diventata il pubblico improvvisato dello spettacolo della sua vergogna. Sussurrando tra di loro, additandolo e ridacchiando.

In quel momento Taemin desiderò avere tra le mani un bazooka. Bello grande. Magari un M20.

E andiamo. Pensò stancamente, alzandosi dalla panchina dove era rimasto a vegetare per non sapeva quante ore.

Percorrere i corridoi dell’Accademia non era mai stato così penoso. Chiunque incrociasse si girava a guardarlo, e la strada verso l’aula magna sembrava non finire mai. Sperava solamente che fosse una cosa veloce e che non incontrasse nessuno dei suoi amic-

“Lee Taemin!” lo chiamò una squillante voce purtroppo nota. “Guarda un po’ chi abbiamo qui! Non è forse lo splendido, fantasmagorico secchione, nonché primo della classe, Lee Taemin? Che mi risulta essere stato appena bocciato all’esame finale?”

Taemin grugnì.

Quello che pensava fosse il suo migliore amico, la sua spalla su cui piangere, il suo conforto nelle ore buie, lo raggiunse saltellando per il corridoi, più felice di una farfalla in primavera e più raggiante di una primula a maggio, con il solo e unico intento di mortificare il suo già ferito e sanguinante orgoglio.

“Jongin ti avverto…”

“No no, ascoltami!” gli disse passandogli un braccio sulle spalle. “La mia curiosità e sincera. Com’è possibile che uno del tuo livello, che ha sempre superato più che brillantemente le prove scritte e tutte le esercitazioni, i tirocini e gli esami di fine corso, abbia sbagliato proprio all’ultimo, all’esame del diploma!? Ammetterai che è esilarante.”

“Ti do trenta secondi, poi neanche la grazia divina potrà salvarti.”

“Andiamo, sei sempre stato tu a prendermi per il culo quando fallivo, non puoi prendertela perché il karma ha deciso per una volta di punire la tua superbia.”

“Si fotta il karma.”

“Come sei antipatico… avanti fammi un sorriso! Siamo Fate Madrine caro il mio Taeminnie, non possiamo avere sentimenti negativi.”

“Il tuo elettrocardiogramma sarà negativo a breve se non sparisci immediatamente. E poi siamo Fate PADRINE. Quante volte te lo devo dire. All’esame di Principi Generali sei stato bocciato due volte perché sbagliavi sempre la nostra nomenclatura.”

“Oh beh, per me non ha più importanza ormai, perché sai… io mi sono diplomato! Hahaha!”

Taemin rispose con un ringhio.

Gli mancava anche questa. Non bastava la vergogna della bocciatura, oh no signore, doveva anche subire le prese in giro di quel senza cuore di Kim Jongin, che si era messo ad additarlo a tutti i passanti gridando a gran voce “E’ lui! È lui quello che è stato segato!”

Pesanti nuvole nere si addensarono minacciose sulla testa del ragazzo moro, che sembrava intenzionato a distruggere il pavimento del corridoio a pedate, per quanto erano pesanti i suoi passi.

“Jonginnie dai, lascialo stare, non vedi che è già depresso di suo senza che giri il coltello nella piaga?”

In tutto il suo splendore, quella persona meravigliosa che portava il nome di Henry Lau, scese dalla sua nuvola di bontà e misericordia per salvarlo delle grinfie di quell’essere iniquo e malvagio che lo stava deridendo senza pietà. Il tutto con un sorriso smagliante e un aura angelica ad accompagnarlo.

“Henry, amico mio! Tu si che mi capisci, salvami da questa pubblica gogna te ne prego. Jongin mi sta prendendo in giro da un’ora.” piagnucolò Taemin, aggrappandosi al collo del suo amico in cerca di un abbraccio di conforto.

“Ha ragione poverino, non c’è ragione di deriderlo ora… sarà molto più divertente farlo stasera alla festa dei diplomi! Hahaha!”

“Hahaha!!”

E così con il sottofondo delle risate dei suoi presunti amici, Taemin arrivò più nero che mai davanti all’aula magna.

 

 

“Lee, Taemin.”

“Sì, sono io.”

Cadde il silenzio. Una decina di facce, tutte corrucciate, lo fissavano in religioso silenzio come ad aspettare una sentenza. Dalla loro posizione, dietro la scrivania dell’aula magna, sembravano davvero la giuria di un tribunale.

Il presidente di commissione, che stava tenendo in mano il suo curriculum scolastico, gli lanciò una breve occhiata prima di riportare lo sguardo sulla sua scheda anagrafica, come per controllare che fosse davvero lui.

“Lee Taemin.” Ripeté

“Sì… sono io…” disse dubbioso il moro, cercando di trovare una posizione comoda su quella striminzita sedia da scuola sulla quale era seduto.

“Sa, signor Lee? Sono rimasto abbastanza sorpreso quando tra le schede degli studenti che non avevano passato l’esame mi sono trovato la sua.” disse il professor Park togliendosi gli occhiali da vista e lanciando un’occhiata in tralice al ragazzo davanti a lui. “Abbastanza sorpreso da prendermi il disturbo di contattare il suo esaminatore per capire come mai uno dei nostri studenti più brillanti avesse fallito l’esame. Ha niente da riferirmi a riguardo?”

Taemin incrociò le braccia al petto.

“Ho provato a dare l’esame, ho fallito, sono stato bocciato, fine.” disse atono guardando negli occhi il suo professore.

“Così non aiuta la sua causa, lo sa signor Lee? Quello che voglio sapere da lei è se è a conoscenza della ragione per la quale ha fallito la prova finale.”

Calò un pesante silenzio nella stanza. Le nuvole nere sulla testa di Taemin si addensarono ancora più minacciosamente.

La prova finale, quella stupidissima prova finale. C’erano così tante variabili che era matematicamente impossibile non disattendere almeno ad uno dei requisiti. Ma vallo tu a spiegare a quei cervelloni che secondo lui il motivo per cui l’avevano bocciato era una stronzata pazzesca.

“Forse è il caso, come suo esaminatore, che le rinfreschi la memoria.” disse il professor Kim seduto alla destra del professor Park. “Come tutti ben sappiamo in questa stanza, la prova finale per conseguire il diploma come Fata Padrina consiste del passare un mese sulla terra e prendersi cura di un essere umano, cercando di scoprire quale sia il suo Vero Desiderio e realizzarlo. In pratica quello che sarà poi il lavoro futuro di voi studenti, che è poi anche il nostro. Correggetemi se sbaglio signor Lee.”

“Sì…” borbottò Taemin. “E’ giusto.”

“Molto bene. Da quel che mi risulta a lei era stata assegnata una certa signorina Son Naeun…”

“Una ragazzina adolescente in piena crisi esistenziale con desideri ridicoli e problemi ancora più patetici.” lo interruppe il ragazzo.

Molti professori presero a bisbigliare tra di loro, additandolo e scuotendo la testa, mentre il professor Kim dava testate al piano del tavolo e il professor Park si massaggiava stancamente la sella del naso.

“Sì. Ok. Al di la del suo giudizio sulla sua Protetta, che comunque sarebbe il caso di rivedere, vorrei che riprendessimo da dove ci siamo interrotti. Mi sa dire come è proceduto il suo esame?”

“Come quello di tutti gli altri. L’ho approcciata e mi sono Rivelato, ho fatto in modo che mi Accettasse, ho iniziato a vivere con lei e starle sempre vicino, nascondendomi dagli altri come da procedura, per capire quale fosse il suo Vero Desiderio e tentare di realizzarlo.” disse Taemin annoiato.

“E lo ha realizzato?”

Greve il silenzio calò di nuovo sull’aula magna. Tutti i presenti avevano lo sguardo fisso su di lui, la parola giudizio palese e pressante nei loro sguardi.

“Ssssì?” rispose in un sussurro.

“No. No e NO! La risposta è no signor Lee! Non lo ha realizzato il suo Desiderio. Non lo ha realizzato PER NIENTE!” gridò il professor Kim balzando in piedi dalla sedia e quasi saltandogli al collo.

“Heechul-ssi, calmati.” lo trattenne il professor Park.

“Signor Lee!” continuò il professor Kim prendendo in mano il rapporto dell’esame quasi strappandolo dalle mani del suo collega. “Rileggiamo insieme alcuni passaggi, le va?”

Facendo il giro del tavolo si posizionò di fronte a Taemin, che in tutto questo non riusciva a fare altro che guardare il suo professore con gli occhi pieni di terrore, augurandosi che questo non gli saltasse addosso per davvero.

’Minnie!’

‘Non chiamarmi così, non sono tuo fratello e non sono tuo amico, ti sopporto perché devo e tanto tra tre settimane me ne vado.’

‘Taemin-oppa, non ho niente da mettermi, le mie compagne invece sono sempre così alla moda. Mi sento tagliata fuori.’

‘C’è gente che vive con lo stesso maglione e lo stesso paio di scarpe tutta la vita. Pensa al tuo prossimo che sta peggio di te invece di volere cose che non ti servono.’

‘Minsoo-oppa non ha ancora risposto al mio invito per venire alla festa con me! Perché mi ignora così? E dire che io sono così innamorata di lui.’

‘Forse perché sei petulante e noiosa? E mi sembra un po’ ridicolo parlare di amore, hai solo 15 anni e non sai niente della vita. Torna a stressare gli altri con i tuoi problemi di cuore quando avrai superato la pubertà.’

Silenzio.

Taemin si mordeva un unghia simulando tranquillità.

Il professor Kim batteva furiosamente un piede a terra.

“Ebbene?”

“S-sì professore?”

“Non sono forse parole tue queste?”

“Ehm, sì…”

“E come la definiresti questa tua condotta?”

“Sincera?”

“Insensibile! Completamente e indiscutibilmente priva di sensibilità. Possiede la stessa capacità empatica di una piastrella in porfido e ancora non mi spiego come sia riuscito ad arrivare alla fine del percorso di studi con una carenza così evidente!”

“Hey! Sono il migliore del mio anno di corso e ho il massimo dei voti in tutti i moduli. Segretezza, Magia applicata, Creatività…” replicò Taemin contando con le dita.

“Ed empatia 0!”

“Si rende conto che ha fatto venire un gravissimo complesso di inferiorità a quella povera ragazza?” continuò il professor Park.

“Andiamo, è una comunissima adolescente. Se non per colpa mia le sarebbe venuto in ogni caso. Quello o le manie nichiliste.” bofonchiò il ragazzo.

“Ciò non toglie che come sua Fata Padrina lei avrebbe dovuto esserle di qualche supporto. Non demolirla emotivamente!”

Taemin sbuffò.

Non capiva proprio che cosa avesse fatto di male, in fondo era solo stato onesto. Non era una importante qualità anche quella?

Tutti i professori avevano un’aria sconcertata. Molti borbottavano contrariati, mentre altri si tenevano semplicemente le mani nei capelli come a volerseli strappare dalla frustrazione.

Il ragazzo proprio non capiva la loro indignazione. Alla fine aveva realizzato il Desiderio di Naeun, no? C’era andata alla festa con quel tipo, giusto? Che poi lui l’avesse scaricata in malo modo a fine serata quella era un’altra storia.

E che poi lui l’avesse presa in giro per quello, era tutta un’altra questione. La situazione era decisamente troppo divertente per non riderci su.

“Signor Lee, mi dica. Lei ha idea con che tipo di protetti avrà a che fare una volta che avrà conseguito il diploma ed avrà accesso alla professione?” riprese il professor Park con un tono il più calmo possibile. “Saranno persone con problemi normali! Per la maggior parte di cuore o di natura più personale come l’accettazione di se stessi, oppure il successo sul lavoro. Come può sperare di lavorarci se pensa che questi tipi di Desideri siano ridicoli?”

“In realtà io…” cominciò Taemin mangiucchiandosi un unghia. “Dopo il diploma vorrei accedere direttamente al master per diventare Genio.”

Ecco, era questo che voleva fare lui. Voleva essere il braccio destro di grandi talenti e rivoluzionari. Voleva diventare il consigliere di gente che avrebbe cambiato la storia dell’umanità, il collaboratore di importanti pionieri e scopritori. Voleva fare la differenza, realizzare grandi Desideri. Non sistemare vestiti e fare da confessionale a ragazzine adolescenti.

Lui voleva essere un Genio.

“Taemin-ssi, mi ascolti bene.” cominciò il professor Park tentando di ammorbidire il tono e di mettere a suo agio il ragazzo. “Francamente lo immaginavo. Da una persona con il suo curriculum non ci si può aspettare niente di meno. Ha delle qualità e un talento innato impressionanti in fatto di Magia e Creatività. È un gran lavoratore e non si è mai risparmiato durante le esercitazioni. Si è sempre impegnato il doppio rispetto hai suoi compagni, soprattutto dove era più carente, e i risultati si vedono! Lei sarebbe un Genio fantastico, Taemin-ssi, ma conseguire il diploma come Fata Pardina è imprescindibile se vuole accedere al master.”

“E lei ha delle lacune troppo gravi per poter avere quel titolo.” concluse il professor Kim come se fosse una sentenza.

Taemin abbassò lo sguardo.

Sapeva di non essere la persona più empatica dell’universo, ma lui si era impegnato, accidenti!, si era impegnato così tanto per riuscire bene nonostante le sue mancanze.

Ed ora che era ad un passo da suo sogno, tutto se ne andava in fumo.

Quasi gli veniva da piangere, quasi.

“Ma…” riprese alta e tonante la voce del professor Kim. “Conoscendo lei come studente e i suoi brillanti risultati, abbiamo deciso come commissione d’esame, di farla accedere ad un test di riparazione.”

Test.

Di.

Riparazione.

Per un attimo non comprese il significato di quelle tre insignificanti parole. Per un attimo il suo mondo rimase nero di disappunto esattamente come prima. Solo per un attimo…

Poi esplose.

“Davvero?!” gridò balzando dalla sedia per fiondarsi al tavolo della commissione ad abbracciare quell’uomo meraviglioso. “Grazie! La ringrazio tantissimo, lei è il miglior professore del mondo!”

“Freni l’entusiasmo. Non le faremo semplicemente ripetere l’esame. Sarà un test fatto apposta per lei e per colmare, diciamo, i suoi punti deboli.” disse il professor Kim mettendo le mani avanti per proteggersi da quel tornado di euforia.

“I miei punti deboli?” chiese dubbioso Taemin.

“Sì, signor Lee, i suoi punti deboli. La sua totale mancanza di empatia, la sua brutale sincerità, la sua bruttissima abitudine di sminuire i problemi degli altri, e ultimo ma non ultimo, l’assenza completa di filtri tra cervello e bocca.”

“Ma questi non sono requisiti da curriculum!” si lamentò il ragazzo. “Come faccio a ‘esercitarmi’ su queste cose.” disse facendo il segno delle virgolette.

“E’ questo il punto Taemin-ssi. Queste non sono cose può semplicemente apprendere dai libri, sono qualità che si sviluppano con il tempo e la forza di volontà. Una volta che avrà preso coscienza delle sue mancanze a livello emotivo, imparerà anche a rimediare. Ma finché rimane convinto che questi non siano reali lacune del suo carattere allora non potrà mai migliorare.” spiegò il professor Park.

Taemin sbuffò, tutto il suo entusiasmo si era spento, come anche quel minuscolo bagliore di speranza che aveva intravisto nel suo futuro.

“E quindi cosa dovrei fare?”

“Il suo esame si svolgerà con queste modalità. Innanzi tutto durerà sei mesi.”

“Cosa? Devo stare sei mesi sulla terra? Sei mesi in mezzo a degli umani??”

“Signor Lee, ci lasci finire! E le assicuro che sei mesi sono il minimo tempo possibile per il suo tipo di problema.” sbottò il professor Kim.

“Dicevo, non avrà un solo protetto ma due…”

“Due?!”

“Signor Lee!”

“Mi scusi.”

“Sì, due! E questo per essere sicuri che durante tutta la durata dell’esame lei non si distragga dai suoi obiettivi.”

Taemin mise il broncio. Se già era difficile sopportare un umano con i suoi ridicoli problemi esistenziali figuriamoci due!

“Inoltre non potrà utilizzare la magia.”

“Cosa?!”

“Non potrà avvalersi della Segretezza. Dovrà vivere allo scoperto in mezzo agli umani.”

“Come?!”

“E in ultimo non potrà Rivelarsi.”

No. Questo era troppo.

Non solo avrebbe dovuto stare appresso a due piaghe umane senza potersi nascondere dagli altri, avrebbe anche dovuto fare il tutto senza poter dire loro che è una Fata Padrina e quindi fare la figura del rompicoglioni che vuole impicciarsi dei problemi altrui assolutamente non invitato.

Il tutto senza magia. Non ce l’avrebbe mai fatta.

“Il resto si svolgerà come negli esami normali. Le verranno fornite le schede anagrafiche dei suoi Protetti ma non potrà comunicare con l’Accademia per tutta la durata della prova, e per completare l’esame dovrà scoprire il loro Vero Desiderio e naturalmente realizzarlo.” concluse il professor Park.

Voleva morire. Magari per soffocamento, dicono che sia una morte dolce.

“E’-è uno scherzo, vero?” chiese pallido come un cencio.

“Assolutamente no.”

“Ma non ce la farò mai! Con queste condizioni è impossibile.” sbottò agitato.

“Lei è un ragazzo intelligente signor Lee. Confidiamo che riuscirà a trovare delle strategie per completare la sua prova con successo.” disse il professor Kim con un sorrisetto sghembo.

“E le assicuro che tutto questo non è stato pensato per metterle in difficoltà, ma per aiutarla nelle sue mancanze.”

Sì, e per permettere a  loro di farsi quattro risate.

Quasi quasi preferiva mollare tutto e mettersi a fare la Fatina dei Dentini.

“Abbiamo deciso però che potrà avere un supporto da parte di due suoi colleghi, giusto perché l’esame dura tanto e sarà particolarmente difficile. I signori Kim Jongin e Henry Lau si sono offerti di aiutarla, ma non potranno interferire direttamente con i suoi Protetti perché loro dovranno mantenere la Segretezza.”

Perfetto. Ora si che sono in una botte di ferro. Pensò Taemin sconsolato, con sempre più voglia di sotterrarsi.

“Partirà domani.” disse il professor Park passando un fascicolo al ragazzo. “Qui dentro troverà la sua destinazione e i nomi degli umani che dovrà assistere. Le auguro buona fortuna, Taemin-ssi.”

Il ragazzo prese stancamente in mano il dossier. Sembrava pesare quanto un macigno.

Allo stato attuale delle cose non gli sembrava di avere la benché minima speranza di riuscire in quel dannato esame. E la cosa lo deprimeva alquanto.

Con rassegnazione aprì la busta per sapere di quale morte doveva morire.

Destinazione: Konkuk University, Seoul, South Korea.

Protetti: Choi Minho e Kim Kibum.

 

***

 

Note Inutili

- Il numero di matricola di Taemin è la data del debutto dei 5 bambocci. In quanti se ne erano accorti? nessuno perché è un dettaglio inutile XD

- Il Professor Park è Park Jeongsu, Leeteuk per gli amici, e il professor Kim è Kim Heechul che non ha bisogno di presentazioni (non so, ce li vedevo bene a fare i professori Fatini XD). Henry è il nostro tenero (mica tanto) maknae dei SuJu-m, e Kim Jongin è Kai degli Exo (ma non ditemi che non lo sapevate, mascherine!). Infine Son Naeun è Naeun della Apink. Non ce l’ho con lei, eh! È solo che è l’unico essere femminile che mi è venuto in mente in relazione a Taemin.

- La Konkuk University è l’università che frequenta Minho (fonte Wikipedia). Ho scelto la sua perché è a Seoul, mentre quella di Jinki e da qualche parte che non ho capito, quindi nisba! (le altre tre capre non frequentano l’università© o forse sì e su WIki non c’è scritto lol)

 

Dovute Spiegazioni

Dovutissime dire, e vi anticipo anche la domanda miei cari.

Voi: Dorin, ma come c***o ti è venuta in mente una boiata del genere?

Io: non lo so… chiedo venia, perdonatemi. Prometto che non lo farò più.

Voi: sarà meglio.

E niente, ho scritto una stronzata ne sono consapevole, ma non posso farci niente, sono una buffona senza speranza! L’idea di Taemin Fata Padrina mi è venuta in mente quando era stato annunciato il suo debutto solista e Tumblr era esploso di photo edit di lui in versione glitterata e gayeggiante, che a pensarci bene cozzano prepotentemente con la sua personalità. Così mi aveva fatto ridere l’idea di un Taemin che  tenta di esaudire desideri quando in realtà è un idiota stronzetto minion di satana (detto con affetto!).

Beh, io lo adoro! Ditemi voi cosa ne pensate, và!

Grazie a tutti dell’attenzione.

Avete notato che è la mia prima storia a rating verde** in fondo ho un anima innocente anch’io.

See ya.

Dorin

  
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