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Autore: Alley    17/10/2014    1 recensioni
“Sembri parecchio a pezzi.”
All’inizio crede d'esser stata lei a dirlo - Charlie è una di quelle persone che trasformano i pensieri in parole senza volerlo anche da sobrie –, ma dopo una breve riflessione giunge alla conclusione che no, non è possibile, perché quella non è la sua voce. Probabilmente appartiene alla persona che le sta porgendo un sacchetto di marshmallow.
“Sono un ottimo anti-depressivo.”

[crossover SPN/Thor] [pre Charlie/Darcy] [post 'The girl with the dungeons and dragons tattoo']
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altro Personaggio, Charlie Bradbury
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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Charlie occupa il primo posto libero che le capita a tiro, senza degnare di uno sguardo la persona seduta sul seggiolino adiacente. La prima cosa che fa è infilare il braccio nella borsa per tirar fuori ‘Il prigioniero di Azkaban’, perché Charlie ha sempre bisogno del sostegno della zia Ro quando le cose vanno male.
 
Non è la prima volta che chiude la sua vita in una valigia e si appresta a reinventarla, ma questo non migliora la situazione. Ricominciare non è una di quelle cose a cui ti abitui, anzi, ogni volta diventa più difficile, perché l’esperienza ti ha insegnato quanto sia faticoso e tu non sei sicuro di potercela fare di nuovo. Non sei sicuro di essere in grado di ripartire, di avere la forza e le energie che occorrono.
 
Charlie non sa quanto tempo sia passato quando si accorge di star ancora fissando la prima riga della prima pagina, ma sa che se nemmeno la zia Ro riesce a confortarla vuol dire che la situazione è davvero drammatica.
 
Vista da fuori deve sembrare parecchio a pezzi.
 
“Sembri parecchio a pezzi.”
 
All’inizio crede di essere stata lei a dirlo - Charlie è una di quelle persone che trasformano i pensieri in parole senza volerlo anche da sobrie –, ma dopo una breve riflessione giunge alla conclusione che no, non è possibile, perché quella non è la sua voce. Probabilmente appartiene alla persona che le sta porgendo un sacchetto di marshmallow.
 
“Sono un ottimo anti-depressivo.”
 
Charlie poggia il libro sulle ginocchia e ne afferra una manciata perché, beh, non c’è motivo per non approfittarne. Ha sempre creduto nel valore terapeutico dello zucchero, in fondo, e la zia Ro non può fare sempre tutto da sola.
 
“Come gli unicorni.”
 
Solo in quel momento solleva lo sguardo e incrocia gli occhi della sua benefattrice – perché insomma, come altro definire una persona che dispensa marshmallow in giro? È un po’come donare parte della propria eredità ai poveri.
 
Charlie la squadra mentre lei continua a tenere il sacchetto sporto nella sua direzione e pensa che se fosse stata al posto di Bill avrebbe attuato l’opera di seduzione molto più volentieri. Forse sarebbe persino riuscita a risultare convincente.
 
“Brutta giornata?”
 
Charlie vorrebbe ridere, perché la definizione di brutta giornata della gente comune non si avvicina minimamente a quello che ha passato. Potrebbe negare e lasciar cadere il discorso, ma per qualche strano motivo l’idea di troncare la conversazione non le piace – Charlie si convince che lo strano motivo non abbia nulla a che vedere con gli occhioni azzurri della dispensatrice di marshmallow o con le sue tette, che sfidano sfacciatamente le leggi della fisica, o con le sue labbra o con qualsiasi altra parte del suo corpo. I marshmallow sono il motivo. Continuare a parlare è il modo migliore per garantirsene altri.
 
“Se te lo raccontassi non mi crederesti.”
 
“Beh, di qualunque cosa si tratti non può essere più inverosimile di una divinità norrena che piomba sulla Terra perché il paparino l’ha messo in punizione e viene investita dalla tua migliore amica – migliore amica che, per la cronaca, diventa la sua ragazza.”
 
Charlie smette di masticare per un secondo. Quella è di sicuro la cosa più assurda che abbia mai sentito in vita sua – malgrado le ultime ventiquattro ore abbiano rivoluzionato la sua concezione di assurdo – eppure ci crede, perché lei l’ha detto in quel modo, quello schietto e genuino in cui si dicono soltanto le cose vere – o forse semplicemente perché sapere di non esser l’unica a cui accadono cose folli e inconcepibili è estremamente confortante.
 
“Il mio capo si è rivelato un mostro che si nutre di carne umana.”
 
La dispensatrice di marshmallow affonda la mano nel sacchetto, e la sua espressione è talmente calma e imperturbabile che Charlie si domanda se abbia sentito – e capito – quello che ha detto. 
 
“Ho sempre sostenuto che il cannibalismo non fosse estinto” dice, con la bocca ancora piena, e Charlie non sa se sia scoppiata a ridere per la risposta o per il modo ridicolmente distorto in cui le parole sono venute fuori.
 
“A quanto pare no” commenta, mentre la risata si smorza “E ora sono senza lavoro.”
 
“Ti ha licenziata perché non ti trovava abbastanza appetitosa?”
 
In un altro momento Charlie penserebbe che quella conversazione è troppo surreale per essere vera, adesso invece è solo felice di potersi concentrare sulla stramberia della dispensatrice di marshmallow – forse dovrebbe chiederle come si chiama. E magari anche il suo numero di telefono – anziché sui suoi casini.
 
“Non proprio” risponde, tornando a ridacchiare “È una lunga storia. Il dio norreno e la tua amica stanno ancora insieme?”
 
“Suppongo di sì, anche se in realtà è un po’che lui non si fa vedere perché…” la ragazza s’interrompe e tira fuori un’altra busta di marshmallow. Qualcosa dice a Charlie che ne ha una scorta illimitata nascosta nello zaino “È una lunga storia, abbiamo bisogno di rifornimenti. Anche perché dopo tocca a te.”
 
Charlie arraffa il sacchetto e comincia ad ascoltare.
 
È un bel modo di ricominciare. 














Note
Niente, dovevo assolutamente far incontrare Darcy e Charlie - perchè sono troppo BBBelle e troppo straordinariamente compatibili per non incontrarsi - e questo è quello che ne è venuto fuori.
La storia si colloca dopo la fine di "The girl with the dungeons and dragons tattoo", episodio al termine del quale Charlie si appresta a partire e confessa a Sam e Dean che quella non è la prima volta che scompare - da qui l'introspezione con cui la FF si apre. Visto che non lo faccio da un po' - mea culpa-, ne approfitto per ringraziare tutti coloro che mi seguono. Grazie a chi commenta, a chi inserisce le mie storie tra le preferite o le ricordate, a chi si limita ad apprezzare in silenzio. Siete tutti preziosissimi e io vi sono profondamente grata *abbraccia con ammmore*
Spero che questo piccolo esperimento sia stato di vostro gradimento!
 
  
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