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Autore: dark soul 121    17/10/2014    1 recensioni
una partita persa ad hockey...con una conclusione tutt'altro che amara
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jukka Nevalainen, Tarja Turunen, Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"fiiiiiiii" il fischio dell'arbitro diede inizio all'ultimo set della partita.

Tuomas e Jukka quella domenica si erano recati al palazzetto dello sport di Kuopio per giocare una partita di hockey, organizzata tra conoscenti.

"Tuomas di qua! sono libero!".  Mikko aveva attirato l'attenzione del ragazzo che subito gli passò il disco,con una mossa veloce.
 Jukka arrivò velocemente dietro Mikko, si fece passare il dischetto nero e scartando abilmente un'avversario che si era avvicinato a lui, raggiunse la porta e segnò. il portiere non vide neanche il disco nero che sfrecciò ,fulmineo, nella rete. Tutti gli altri atleti videro solo la mazza da hockey ancora in aria, dopo la meravigliosa azione del batterista.

"Grande Jukka! sei stato mitico!" esultò Tuomas tirandogli una pacca sulla spalla.
"é stato anche grazie a te Tuoppi" aggiunse Mikko. "Hai fatto un passaggio fantastico".

La squadra si riunì  in un abbraccio circolare, si complimentarono a vicenda per la bella partita e uscirono dal campo raggiungendo lo spogliatoio, un pò afflitti. Già perchè ,nonostante tutto, avevano perso.

"Allora Jukka ,che fai passi da me per una birra?"

"Va bene Tuomas , grazie".

Salutarono l'amico Mikko.

I due ragazzi,dopo essersi cambiati, camminarono a bordo del campo, raggiungendo gli spalti dove Tarja e la famiglia di Jukka li stavano aspettando.

"Siete pronte? possiamo andare?" chiese il batterista.

"Si, tesoro" rispose la moglie prendendo per mano uno dei loro bambini.

Si avviarono tutti fuori dal palazzetto. Tuomas e Tarja mano nella mano.

"Ehi voi! perdenti! dove credete di andare?

Tuomas si girò verso il vocio, non molto distante da loro.

Un gruppo di ragazzi, capitanati da un tizio piuttosto robusto, stavano provocando Mikko . Lo stavano spintonando, ma lui non sembrava avesse intenzione di reagire, non voleva dare inizio ad una inutile rissa che probabilmente avrebbe provocato solo inutili litigi.

"Jukka, guarda la" il tastierista fermò l'amico. "Iniziate ad andare avanti voi ,devo raggiungere Mikko" aggiunse pensieroso.
" No , tuomas. Vengo con te. Ragazze voi cominciate a salire in macchina, vi raggiungiamo subito." Concluse poi.

Tarja lanciò uno sguardo preoccupato verso i due che si allontanavano.

"Cosa volete?" il capitano dell'altra squdra aggredì i due musicisti, appena si furono avvicinati.

"Ascolta, non siamo qui in cerca di guai. Lascia in pace il nostro amico e noi togliamo il disturbo". Disse Jukka in tono conciliatorio.

"oh ma guarda. i tui amichetti sono venuti a difenderti, eh Mikko?"

"ragazzi, non preoccupatevi non diamo corda a questo qui".

  I tre gli diedero le spalle e fecero per andarsene ma l'aggressore afferrò il polso di Tuomas trattenendolo e impedendogli cosi di proseguire.

"Non siamo qui per litigare, mi sembra che il mio amico sia stato abbastanza chiaro". Tuomas si voltò verso l'uomo, il suo sguardo fermo sosteneva quello del rivale ,che ancora non accennava a liberargli il polso.

"Tu non sei nessuno per dirmi cosa devo fare. Io e la mia squadra ci divertiamo a stuzzicare i perdenti come voi..."

Il tastierista non ebbe il tempo di replicare che l'uomo, con la mano libera, sfilò un coltello dalla tasca colpendo il braccio del ragazzo.

"Tuomas!" Jukka e Mikko lo chiamarono all'unisono, sconcertati per quello che i loro occhi avevano appena visto.

Subito lo aiutarono a rialzarsi, mentre lui ,accasciato a terra, si teneva il braccio, dal quale ora sgorgava sangue rosso che contrastva sulla sua pelle chiara.

L'aggressore e i suoi compari intanto si erano allontanati sghignazzando.

"Vieni dobbiamo muoverci a fasciartelo" affermò Jukka.

Salutarono Mikko che sconvolto si diresse, anche lui, verso casa.

"Ragazzi, ma che è successo?" la moglie del batterista stava osservando i due che si avvicinavano.

"Tuomas è stato ferito a un braccio e..."

" Forza salite in macchina, cerchiamo di andare a casa il più velocemente possibile". Troncò lei.

Appena Tuomas si stese nei sedili posteriori, Tarja partì immediatamente, spingendo sull'acceleratore dell'auto.

"eeh amore, non c'è bisogno di andare cosi veloce. rischi di prendere una multa. davvero sto bene".

"non dovresti parlare sai? Guarda come sei conciato!" gli urlò Tarja.

Lui pensò fosse più saggio non ribattere.

Finalmente arrivarono a casa.

Jukka aiutò l'amico a sedersi sul divano.

"Grazie, sei un amico".

"Figurati..ci sentiamo per la famosa birra eh, con la band al completo magari. raggiungo mia moglie. Ci si vede." il batterista sorrise e dopo aver salutato anche Tarja uscì dalla porta.

"Tuomas , ma come devo fare con te? Dai fammi vedere..." la cantante si sedette sul divano, di fianco a lui, cominciando ad esaminargli il braccio.

"Ahi, mi fai male" si lamentò.
"Ma se non ti ho neanche sfiorato!"
" Comunque non è stata colpa mia, Tarja. Devi credermi, lo sai che non faccio risse. era un pazzo quel giocatore, un esaltato, ecco tutto".

Finì di disinfettargli la ferita.

"Ti credo. Ma mi hai fatto preoccupare ugualmente." Lo guardò seria negli occhi, tralasciando per un attimo la ferita.

I loro sguardi si unirono per secondi che sembrarono interminabili. Le iridi lucenti del ragazzo la facevano smarrire in quel mare infinito dal quale era difficile stare lontani.

"Non è grave". Si riscosse infine Tarja, un pò incerta.
 "Io cosa ti avevo detto?" disse lui, risentito.
"Tu non sei affidabile. Vado a prenderti una benda."

Dopo cinque minuti, la ragazza stava fasciando il braccio di Tuomas, nella parte sopra il gomito. La fasciatura formava una spirale perfetta e accurata, le mani di Tarja si muovevano  decise e delicate, fino a coprire completamente il taglio, non molto profondo.

Chiuse il bendaggio con un nodo.

"Aspetta". La mano sinistra di Tuomas aveva afferrato quella di Tarja che si stava allontanando dal lavoro, appena compiuto.

Il contatto tra i due provocò brividi ad entrambi che contrastavano con il calore delle loro mani unite.

Non ebbero bisogno di guardarsi per capire che  volevano la stessa cosa.

Tarja si appoggiò sopra Tuomas facendolo sdraiare sul divano, mentre lui cominciava a baciarle il collo e ad accarezzarle la schiena.

Lei gli sbottonò piano, piano la camicia scoprendo il suo petto che si alzava e abbassava ritmicamente ad ogni sospiro. Lo baciò fino ad arrivare alla vita dove si liberò anche dei pantaloni.

Tuomas prese Tarja per i fianchi e delicatamente, entrò dentro di lei, accompagnando ogni suo movimento.

La portò poi  sotto di se, il ritmo che cresceva come il finale di tante sue canzoni.
Infine si abbandonarono sul divano, vicini. Lui  prese tra le sue braccia Tarja. Poteva ascoltare il suo respiro e in quella dolce melodia si addormentarono.















 
   
 
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