RAOUL
 
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
A chiederci un bacio e volerne altri cento
Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornerai
 
Raoul è sempre stato il mio amico e il mio compagno di giochi fin da piccola. Ci divertivamo a sentire storie sulla piccola Lottie e sull’ Angelo della musica. Mio padre ci suonava il violino. E di nuovo le nostre giornate erano fatte di giochi e sguardi dolci tipici di due piccoli fidanzatini. Poi ci fu quella volta che lui andò a riprendere la mia sciarpa caduta in mare per colpa del vento. Ricordo ancora quel giorno: era inverno e decidemmo di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia fredda e vuota quando all’ improvviso una folata di vento riuscì a strapparmi la sciarpa dal collo e a condurla fra le onde del mare gelido. Ero disperata, era la mia sciarpa preferita e mi misi a piangere, rannicchiandomi su me stessa e nascondendo il mio viso tra le braccia sulle ginocchia. Quando rialzai lo sguardo davanti a me si presentò uno spettacolo commovente: il biondo bambino era tutto bagnato e scosso da tremori di freddo e aveva le labbra viola, ma in mano reggeva la mia sciarpa dispersa e tanto bastava a farlo sorridere. Quello fu uno degli ultimi giorni che passammo insieme.
 
 
 
 
E tu che con gli occhi di un altro colore
Mi dici le stesse parole d’ amore
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
Amore che vieni da me fuggirai
 
Anni dopo lo rividi al teatro dell’ Opera dove mi esibivo. Ma è passato troppo tempo, sono cambiate troppe cose. Adesso c’ è l’ Angelo della musica. È venuto a me e mi dice di non prestare attenzione agli amori terreni perché lui mi sta concedendo quello divino, altre che il dono del canto. Così sono costretta e non fare caso alle tue parole d’ amore, mentre mi lascio coinvolgere dalla corte nascosta di quel presunto Angelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ERIK
 
Venuto dal sole o da spiagge gelate
Perduto in Novembre o col vento d’ estate
Io t’ ho amato sempre e non t’ ho amato mai
Amore che vieni amore che vai
 
Poi appare Erik. Questo misterioso personaggio di cui neppure lui sa per certo qual’ è la sua vera identità. Sono costretta a trarlo in inganno dicendo che lo amo, che ricambio i suoi sentimenti, ma in realtà non è vero. Lo faccio per proteggere Raoul, l’ unico che è davvero in possesso del mio cuore, l’ unico al quale vorrei concedere tutto il mio amore, ma non mi è permesso. Odio vedere quelle lacrime uscire dai due fori neri di quel teschio, ma arrangio un vago sorriso sulle labbra e sopporto, provando pietà, compassione e tristezza per quel povero sfortunato, ma senza mai provare amore nei suoi riguardi. Orrore, forse, ma non amore. Eppure sono costretta a concederglielo ugualmente permettendogli di infilarmi al dito una fede d’ oro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
 
La mia anima e il mio cuore sono divisi in due. Due uomini il cui amore appartiene a me. E adesso….cosa dovrei fare?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE AUTRICE:
lo so non è niente di che, ma mi sembrava giusto esprimere anche i sentimenti e gli stati d’ animo di Christine, dato che è lei la vera protagonista. Spero vi sia piaciuta.
                                                                                                           Baci;)