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Autore: Fiore di Giada    18/10/2014    1 recensioni
Alain non si muove, prigioniero di una impotenza rabbiosa che lo lega al pavimento.
Come ha potuto non accorgersi della tragedia imminente?
Perché è stato così cieco?
I suoi occhi vitrei di fratello fissano quel corpo privo di vita.
Quell'ammasso di carne prossima alla putrefazione è stata un tempo sua sorella Diane.
O meglio è sua sorella Diane.
E lui non può abbandonare la sua dolce sorella.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, Diane de Soisson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'oscurità avvolge la povera stanza.
Alain, immobile, contempla senza vedere il letto al centro di essa. Non può credere alla realtà, che pure si staglia impietosa dinanzi ai suoi occhi.
Avvolta nel suo abito da sposa, giace in un letto di fiori la piccola Diane.
La sua gioia giace morta sul letto pieno di fiori, il collo spezzato da una corda impietosa e da una crudeltà ancora più implacabile.
E sono state le sue mani delicate a preparare una fine tanto orribile.
-Diane...- soffia Alain, gli occhi vitrei fissi su quel corpo ancora meraviglioso, malgrado i segni dell'incipiente decomposizione. Il suo cuore palpita dal desiderio di sentire la voce argentina della sua dolce sorella, ma la sua mente gli ricorda la realtà.
Diane non c'è più.
Il crudele cinismo di un mondo ingiusto l'ha uccisa.
E il suo amore di fratello può chiamare infinite volte il suo nome, ma non tornerà più.
Stringe i giganteschi pugni. Pochi giorni prima, la sua meravigliosa sorella gli ha comunicato che presto si sarebbe sposata.
Le lacrime gocciano ancora sul volto di Alain, pietrificato in un'espressione di dolorosa costernazione. Ricorda molto bene la felicità che ha illuminato il dolce viso di sua sorella.
Lei era felice, glielo si leggeva negli occhi limpidi come acqua sorgiva.
Ha amato quell'uomo, che pure l'ha abbandonata e disprezzata, dopo avere carpito la sua purezza.
Ed è stata solo la povertà la causa di tutto.
Diane ha avuto la colpa di essere povera e sprovvista di una dote.
-Diane...- la chiama ancora. Il cuore non può accettare quello che vede e, con la forza di un amore fraterno disperato, ricaccia la consapevolezza in un abisso oscuro, indistinguibile alla sua mente.
I suoi occhi vedono, ma il suo cuore non accetta.
Diane non è lì.
Non giace su quello squallido letto, su delle lenzuola grossolane.
Non è un corpo morto, vestito di sogni infranti e spezzato da un cinismo che di nobile ha poco o nulla.
Alain non si muove, prigioniero di una impotenza rabbiosa che lo lega al pavimento.
Come ha potuto non accorgersi della tragedia imminente?
Perché è stato così cieco?
I suoi occhi vitrei di fratello fissano quel corpo privo di vita.
Quell'ammasso di carne prossima alla putrefazione è stata un tempo sua sorella Diane.
O meglio è sua sorella Diane.
E lui non può abbandonare la sua dolce sorella.
E la sua mente sprofonda nell'abisso nero della pazzia.

   
 
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