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Autore: Polaris_Nicole    18/10/2014    4 recensioni
Hazel costringe suo fratello Nico ad accompagnarla ad un corso pomeridiano a scuola.Ma il ragazzo è un po' contrario a causa di un incontro avvenuto tempo prima ... Tra sguardi indagatori, disegni e baci rubati:
Il racconto di una dolce storia d'amore.
[Solangelo] [AU] [Spoiler!]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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KISSED BY THE SUN
 

“avevi promesso!” esclamò Hazel in direzione della porta chiusa a chiave, la ragazza era perfettamente cosciente dell’alto livello di infantilità che caratterizzava suo fratello, ma addirittura barricarsi in camera! Non le sembrava di avergli chiesto tanto, eppure Nico ne faceva una tragedia.
Bianca se ne stava appoggiata alla parete osservando la scena, sentendosi un po’ in colpa nel trovare estremamente comico vedere la sorella minore, sempre gentile e delicata, urlare e sbraitare contro una porta. Ma avvertì anche un senso di esasperazione nei confronti di Nico, certe volte non capiva proprio cosa passasse per la testa di quel testardo ragazzino.
Dall’altra parte della porta, intanto, Nico se ne stava seduto a gambe incrociate sul pavimento, tentando di ignorare la voce insistente di Hazel che gli intimava di uscire. No, non sarebbe uscito neanche per tutto l’oro del mondo.
Tutto era cominciato qualche settimana prima, quando Hazel aveva cominciato a frequentare uno strano corso pomeridiano a scuola sui minerali … il quale senso a Nico continuava a sfuggire (quasi quanto il motivo di tanto interesse da parte della sorella).
Tutto era filato liscio per un po’, almeno fino a quando Hazel non cominciò ad insistere di voler essere accompagnata alle lezioni dal fratello piuttosto che dal padre Ade, a quanto pare non erano pochi i ragazzi a temere il signor Di Angelo.
Nico inizialmente aveva accettato, se ciò avesse reso la ragazza felice, non se lo sarebbe fatto ripetere due volte, ma poi si era dovuto ricredere.
Non aveva intenzione di seguire le lezioni, già la scuola era una tortura di mattina, figurarsi andarci anche di pomeriggio! Così aveva preferito aspettarla nel cortile, e lì lo vide.
Nico poté giurare che fosse la personificazione della perfezione. Era alto, slanciato e leggermente abbronzato, doveva avere sicuramente un paio d’anni in più rispetto a lui, ma, la cosa che colpì di più il ragazzo, furono i suoi capelli dorati, i suoi occhi blu e intensi, e quel sorriso luminoso e raggiante … in quel momento, anche solo per un istante, temette di sciogliersi dinnanzi a quella visione … no, non avrebbe l’avrebbe accompagnata, neanche morto.
“Nico! Ti prego!” continuava a lamentarsi con insistenza la ragazza fuori dalla stanza, a quel punto Nico non ce la fece più.
“NON HO INTENZIONE DI ACCOMPAGNARTI! NEANCHE MORTO RIUSCIRAI A CONVINCERMI!” al ragazzo non piaceva alzare la voce, né con Bianca, né con Hazel, ma quando è troppo è troppo!
“Nico, potresti anche fare uno sforzo con tua sorella” esordì Bianca con tono severo e posato, quel tono che usava sempre per dire che non ammetteva repliche … e alla fine il povero Nico fu costretto a sventolare bandiera bianca.
Aprì la porta assicurandosi di assumere la sua faccia da funerale migliore cercando, in questo modo, di impietosire (o spaventare, entrambe le soluzioni sarebbero andate bene) le sue sorelle … non che ci sperasse veramente, era ovvio.
Appena fu davanti a sua sorella Hazel, questa gli cinse il collo con entrambe le braccia in un abbraccio stritolatore “sapevo che il mio caro fratellino non mi avrebbe mai abbandonato!” esclamò.
“solo per questa volta, la prossima ti fai accompagnare dal panda gigante …” mormorò esasperato Nico tentando di scrollarsi la ragazza di dosso, voleva veramente bene alla sorella ma, nonostante fosse all’apparenza di corporatura minuta, aveva una stretta davvero soffocante.
“Non chiamare Frank in quel modo! E poi lo sai che papà lo spaventa …”
“papà spaventa sempre tutti, non è una novità …”
“è per questo che non porti mai a casa i ragazzi che ti piacciono?”
“BIANCA!!!” esclamò Nico arrossendo come un pomodoro all’affermazione della sorella maggiore, come poteva anche solo concepire una cosa del genere?! Pensò Nico, ma la sua mente stava già vagando nel ricordo di quel meraviglioso ragazzo dai capelli biondi …
“Nico? Ci sei? Guarda che facciamo tardi!” esordì Hazel riscuotendolo da quello stato di trance in cui era caduto … per la seconda volta … nella stessa giornata … sempre per colpa di quel ragazzo.
“si, ci sono, vado solo un attimo a prendere una cosa e poi andiamo” disse il ragazzo lapidario.
 Nico tornò in camera sua giusto per recuperare il suo zaino, arrendendosi all’evidenza di non avere altro da fare se non affrontare una delle sue paure peggiori … sebbene anche una delle più belle.
I due uscirono di casa dopo aver salutato sia Bianca che i loro genitori, e si incamminarono verso la scuola.
Nico si sentiva estremamente nervoso, si era ripromesso che mai e poi mai avrebbe rivisto quel ragazzo, sapeva cosa sarebbe successo se fosse accaduto il contrario.
Già da qualche mese si era reso conto che Percy non avrebbe mai potuto ricambiare i sentimenti che il ragazzo provava per lui o, almeno, li provava per un’altra persona.
Percy Jackson aveva rappresentato per Nico il suo primo vero amore: alto, fisico da nuotatore, capelli neri, occhi verdi, sorriso disarmante … era semplicemente perfetto, forse troppo, dato che aveva attirato su di sé anche le attenzioni di una bella ragazza bionda che, purtroppo per Nico, aveva avuto più fortuna di lui.
Si era quasi dimenticato di quei sentimenti … fino a quando non erano tornati a galla alla vista del bel ragazzo biondo. Chissà quale sarà il suo nome, si ritrovò a pensare Nico con un sorriso appena accennato sul volto.
Si sentiva come una ragazzina di dodici anni quando pensava a lui, gli mancavano solo degli squallidi romanzetti rosa e un unicorno viola di peluche perché per rendere ancora meglio l’idea che si era fatto di sé stesso.
Non se ne rese neanche conto, ma erano già arrivati di fronte alla loro scuola e sua sorella si era già dileguata, forse cercando tra i vari ragazzi presenti il suo amato Frank.
Frank Zhang era il ragazzo di cui Hazel era follemente innamorata, a Nico stava molto simpatico, soprattutto perché il ragazzo si offriva sempre volentieri di giocare con lui a Mitomagia, un gioco di carte molto amato dal ragazzo. Il suo aspetto poi … aveva una corporatura massiccia e robusta degna di un lottatore di wrestling, eppure, il suo viso dai tratti orientali sembrava quella di un tenero panda.
Purtroppo la consapevolezza di essere stato abbandonato e di essere ormai solo lo pervase con una nuova ondata di panico.
Decise, però, che starsene fermo lì impalato non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose, così, si incamminò fino a raggiungere il cortile della scuola sperando che, proprio quel giorno, il ragazzo si fosse sentito male e non fosse venuto a scuola.  
Il cortile era quasi del tutto vuoto, se si escludevano i ragazzi che giocavano a basket e qualcun altro che era probabilmente in ritardo per qualche corso.
Nico si sedette sugli spalti del campo di basket, non gli interessavano davvero gli allenamenti, gli sembrava solo l’unico posto decente dove sperare di avere un po’ di tranquillità.
Prese il suo album da disegno che portava sempre nello zaino e si assicurò che la sua matita fosse ben appuntita. Nico amava disegnare, lo estraniava dal mondo e lo faceva sentire libero, gli permetteva di eliminare, anche se solo per un secondo, tutti i problemi che assillavano la sua mente.
Poi, però, gli venne l’idea geniale di alzare lo sguardo dall’album, e fu lì che lo vide con quella divisa un po’ troppo attillata e la palla da basket che passava da una mano all’altra.
Si maledisse per essersi dimenticato che il ragazzo frequentasse gli allenamenti di basket e che probabilmente, se si fosse rifugiato altrove, magari si sarebbe dimenticato persino dell’esistenza di quel “biondino”.
Quando quest’ultimo, poi, incatenò gli occhi blu a quelli neri di Nico indossando uno dei suoi sorrisi più disarmanti, l’altro non poté fare altro se non arrossire e affondare il viso nel suo album concentrandosi sul disegno.
Prese così a disegnare nervosamente tentando di non pensare allo sguardo insistente puntato su di sé. Non sapeva bene cosa stesse disegnando ma, ben presto, riconobbe nell’infinità di linee che aveva tracciato il volto di lui.
Non era la prima volta che lo disegnava, e cominciava a trovare abbastanza asfissiante che fosse sempre nei suoi pensieri. Stava per strappare via il foglio, quando …
“ciao” esordì una voce bassa e profonda, tremendamente sexy. Nico alzò lo sguardo ed incontrò un paio di occhi azzurri, quegli occhi azzurri. Si affrettò a chiudere l’album e ad alzarsi in piedi per stabilire una distanza con il ragazzo dai capelli biondi.
“c-ciao” disse con voce esitante. Il ragazzo sorrise ed indicò i vari disegni che Nico stringeva quasi spasmodicamente “posso vederli?” chiese con lo stesso identico tono provocante che fece perdere un battito a Nico. Non fece in tempo a rispondere che il ragazzo afferrò tutti i fogli che aveva in mano.
“n-no, aspetta … “ tentò di fermarlo, ma l’altro non sembrò farci caso mentre osservava con attenzione tutti i disegni, uno ad uno.
Se prima il ragazzo si sentiva in imbarazzo, adesso si sentiva come se stesse friggendo in padella assieme ad un centinaio di patatine del McDonald.
“mi somiglia” disse all’improvviso alzando uno dei vari fogli e mostrandolo a Nico che, se possibile, arrossì ancora di più. Era un ritratto che gli aveva fatto il giorno stesso che l’aveva visto: la divisa attillata, i capelli leggermente schiacciati, gli occhi profondi e il sorriso raggiante.
Nico avrebbe tanto voluto sprofondare fino al centro della terra ma, visto che non poteva …
“davvero? Non so come spiegarmelo! L’ho fatto un bel po’ di tempo fa, eheh, non ricordo neanche dove … strano, no?” disse tutto d’un fiato con tanto di risatina isterica e nervosa … insomma, il modo perfetto per fare colpo.
Il biondino mise via i vari fogli e guardò Nico negli occhi avvicinandosi lentamente “sai, era da un po’ che volevo parlarti, ma non trovavo mai l’occasione giusta”, Nico indietreggiò diffidente a quelle parole.
Il ragazzo rise, ma senza cattiveria, solo con puro divertimento, e poi disse una cosa che Nico trovò abbastanza strana …
“potresti darmi il braccio?”, l’altro lo guardò stranito per un secondo, per poi sentirsi afferrare per il braccio e avvertire un lieve solletico nei punti dove l’inchiostro nero di una penna si imprimeva sul suo braccio.
“questo è il mio numero di telefono, chiamami quando vuoi, anche se sono le tre di notte, sta certo che risponderò” disse indossando quel solito sorriso, anche se sembrava un po’ … diverso? Quasi … malizioso?!
“e p-perché dovrei chiamarti?” chiese allora Nico confuso, nessun ragazzo gli aveva mai dato il proprio numero di telefono in quel senso, e se fosse stato tutto solo uno scherzo?
Stavolta, fu il turno del biondino di arrossire, il ragazzo approfittò dell’avere ancora la mano sinistra ancora avvolta intorno al polso di Nico per avvicinarsi di più all’altro.
“perché vorrei uscire con te. Ti trovo molto carino, piccolo” disse, per poi annullare completamente la distanza che lo separava da Nico unendo le loro labbra in un casto bacio a stampo.
 
Nico si sentì in primo luogo confuso, il ragazzo più bello del mondo lo stava baciando … Nico si sentì MOLTO confuso.
Non gli sembrava possibile, era troppo bello per poter essere anche solo minimamente vero ma, se fosse stato davvero solo un sogno, tanto valeva goderselo, no?
Nico allacciò entrambe le braccia intorno al collo del ragazzo e quest’ultimo, prendendolo come un invito, avvolse i fianchi del più piccolo in un dolce abbraccio approfondendo il bacio.
Si staccarono solo quando cominciò a mancare loro l’ossigeno, Nico stava per dire qualcosa quando …
“EI WILL! SMETTILA DI FLIRTARE E TORNA AD ALLENARTI! LA PROSSIMA SETTIMANA ABBIAMO LE REGIONALI!” urlò una voce dal campo.
“ARRIVO!” urlò di rimando Will tendo ancora, però, Nico stretto a sé.
“io ora devo andare” disse con una nota di tristezza nella voce “ma tu non dimenticarti di chiamarmi, piccolo, guarda che ci tengo” continuò accarezzandogli i capelli e posandogli un dolce bacio sulla fronte prima di tornare in campo.
Una volta rimasto solo, il cervello di Nico fu in grado di formulare un unico pensiero di senso compiuto: uno sconosciuto mi ha baciato!
 Diede uno sguardo al suo orologio per controllare che ore fossero, ma gli occhi gli ricaddero sulle varie scritte che ricoprivano il suo braccio.
Come detto dal biondino, vi era scritto il suo numero di telefono e, sotto quest’ultimo, un nome:
Will Solance <3
 
 
Note d’autrice: la Solangelo è ufficialmente divenuta la mia Otp … Ho deciso di cominciare con una AU perché, essendo una ship ufficiale solo dall’ultimo libro, mi sono potuta orientare solo grazie a qualche spoiler di fortuna.
Adesso vorrei fare qualche precisazione in più sul personaggio di Will:
  - Will viene descritto POCHISSIMO nel libro, quindi spero che, nonostante tutto, io abbia potuto rispettare abbastanza il personaggio
  - Will gioca a basket semplicemente perché, in ogni santissimo libro di Percy Jackson, i figli di Apollo o curano la gente in infermeria, o giocano a basket, o fanno tiro con l’arco. Diciamo che non ce lo vedevo a fare l’infermiere sexy in Dr. House.
 
Ultima piccola news! Questa One-Shot sarà la prima di tante altre, ho deciso di non renderla una long ma una serie perché, in questo modo, non avrò l’assillo di dover aggiornare ogni volta.
Per quanto riguarda le altre fanficion … non ci speriamo troppo, il mio computer mi sta lentamente abbandonando.
Tante cotolette di pollo impanate con patatine fritte (se ve lo state chiedendo: sì, è la mia cena) da Polaris_Nicole
  
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