19/10/2014
1 recensioniThe Place he'll never own
SouMako - 476 words
I suoi occhi si mossero da una parte all'altra della piscina solo per pochi istanti prima di posarsi su due figure vicine - troppo vicine avrebbe pensato una volta - ridenti, felici e apparentemente spensierate.
Gli parve strano non scoprirsi geloso, mentre un tempo, a quella vista, avrebbe probabilmente sbuffato digrignando malamente i denti.
Non era turbato da quella scena, dal suo migliore amico arpionato al bordo vasca che sorrideva all'altro, i capelli ancora gocciolanti e il cuore visibilmente leggero.
E pensare che lui era sempre stato così protettivo nei suoi confronti; la sua mentre era sempre stata occupata da quel ragazzo, aveva sempre e solo avuto occhi per lui, che ad ogni allenamento diveniva più massiccio, adulto.
<< Ehi, Yamazaki-kun. >>
Quel ragazzo era cresciuto, così come lui, che lo fissava da un bel po' ormai, impassibile. Si accorgeva solo in quel preciso istante del loro cambiamento.
<< Eh? Yamazaki-kun, ci sei? >>
E solo in quel preciso istante, realizzava che in realtà era cambiato ben poco; Rin non era mai assente dalla sua mente; e allora perché vedendolo così non provava più il petto stretto in una morse letale? Perché non...
<< Yamazaki-kun, torna tra noi! >>
Il bruno si voltò di scatto.
Il paio di profondi e brillanti occhi smeraldo che incrociò lo fecero tornare con i piedi per terra, mentre osava ricambiare il sorriso che gli veniva rivolto, anche se sapeva che il suo non avrebbe mai eguagliato quello del castano.
<< Finalmente mi hai notato! >>
Ridacchiò divertito Makoto, con l'espressione angelica che lo caratterizzava.
<< Che c'è? >>
<< Ti andrebbe di venire a casa mia e fermarti per cena, dopo l'allenamento? I miei genitori sono andati a trovare dei parenti fuori città e Ren e Ran sono con loro. Almeno possiamo stare un po' insieme questa sera, no? >>
Ridacchiò di nuovo, probabilmente a causa dell'imbarazzo, anche perché pure le gote gli si erano timidamente imporporate.
E bastò quella risata cristallina a dare all'altro tutte le risposte di cui aveva bisogno.
<< Va bene. >>
Se non era più geloso nei confronti di Rin o non sentiva più la necessità di tenere Nanase a distanza dal rosso, era semplicemente perché oramai dentro di lui c'era uno spazio anche per Makoto. Un luogo profondo, celato, che nemmeno Sousuke stesso sapeva di avere. E Rin non ci era mai entrato, Makoto era l'unico a cui apparteneva.
<< Sousuke-kun? >>
L'interpellato si voltò ancora, i suoi pensieri nuovamente interrotti. La voce del castano si era ridotta ad un sussurro.
<< Che c'è? >>
<< Ti amo. >>
Probabilmente anche tra Haruka e Makoto il discorso era lo stesso; in più, il bruno e il dorsista stavano insieme ormai, anche se non ancora ufficialmente. Era ovvio che Rin e Makoto fossero due presenze nella sua vita totalmente diverse, anche se lui lo stava ancora scoprendo.
Rin era il suo migliore amico, Makoto il suo amante, molto semplicemente. E la cosa non gli dispiaceva affatto.
<< Anche io. >>
Buon pomeriggio, signore e signori! Sono secoli che non mi cimento nella scrittura di fanfiction, ma ora che l'ho fatto (in tempo record, devo ammettere), mi sembra di vivere in un mondo di fiori, farfalle, pinguini e unicorni <3
Ci ho messo un istante a scrivere la storia - per me un'ora vuol dire pochissimo - e per ora mi sento soddisfatta.
Per chi fosse interessato, mi sono ispirata a questa fan art e ho steso il testo ascoltando "Ashita e no Last Race". La bellissima voce del doppiatore di Sousuke calma parecchio, provare per credere ;D
Spero di poter tornare presto a scrivere in questo fantastico fandom, specie se avete apprezzato questa breve storia, in cui spero di non essere andata OOC ouo''
A presto <3
Kaze