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Autore: Lumineer    19/10/2014    2 recensioni
[ATTENZIONE: SPOILER "THE DEATH CURE" E "THE SCORCH TRIALS"]
Thomas e Newt hanno perso i loro amici nella Zona Bruciata.
Insieme, devono arrivare al porto sicuro per ritrovarli e finire una volta per tutte le Prove.
Insieme, devono affrontare le loro paure.
E farà male,
farà male perchè è importante.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non c’era stato modo di  ritrovarli. La tempesta, arida e secca, era stata così violenta che qualsiasi tentativo di ricongiungersi con il resto del gruppo era stato vano.
Si erano persi. Certo Aris, Frypan , Minho e Brenda si sarebbero messi a cercarli, una volta calmatosi il tempo . Ma sino ad allora , Thomas e Newt se la sarebbero dovuti cavare da soli.
 
Avevano trovato un riparo per miracolo.
Due giorni di cammino , sete e perdita totale della realtà ed erano stati ringraziati con una casa abbandonata che forse, prima dell’Eruzione, doveva aver ospitato una famiglia.
Era decadente, e mancavano le finestre. Ma era meglio che camminare sotto il sole e avvolti dalla sabbia, incapaci di respirare.
 
Una volta dentro avevano rattoppato alla bell’emmeglio le finestre e le crepe, per impedire alla sabbia di entrare.
Thomas si sentiva fiacco e indebolito. Newt non gli aveva parlato per tutto il tempo, come se lo evitasse. E per giunta ora zoppicava in modo molto più accentuato, strascicando la gamba per terra e, ogni tanto, facendo una smorfia di dolore.
Dovettero passare alcuni minuti prima che Thomas riuscisse a dire: “Tutto okay?.”
Era davvero preoccupato. Newt era la persona a cui teneva di più tra i Radurai, e tra loro c’era sempre stata empatia.  Ma da quando l’Uomo Ratto aveva voluto parlare con Newt in privato, il ragazzo era diventato freddo, e distaccato. E Thomas sentiva la sua mancanza.
 
 
- Thomas, è tutto okay.- rispose Newt senza  distogliere lo sguardo su quello che stava facendo.
 Thomas lo osservò. Newt era sempre stato un ragazzo preciso, prudente, calmo. Alla radura lo osservava spesso mentre lavorava all’orto, la cura che metteva nel riparare e nel costruire cose.
Ora le sue mani non erano più tanto ferme. Il respiro era affannato e le dita si muovevano velocemente. Alla fine lasciò perdere con uno sbuffo e chiuse gli occhi.
Thomas non poteva fare altro che guardare.
 
- Se dobbiamo convivere forzatamente per qualche giorno, potrei almeno capire perché non mi parli più?.- disse. Parlò tutto d’un fiato, non ci pensò neanche.
Tempo due secondi e se ne pentì.
 
Newt si sedette  su un divano. Un divano piccolo e di pelle nera, dimenticato in un angolo.  Si appoggiò con i gomiti sulle ginocchia e seppellì la testa fra le mani. Il petto si alzava in modo irregolare.
- Thomas … perché devi essere così … - disse. Era affannato.
- Così  … pive.- disse ala fine.
Thomas si avvicinò al divano, con il cuore che gli balzava in gola. Si inginocchiò accanto a lui e provò ad incrociare il suo sguardo. Non si era mai sentito così triste.
- Newt … - mormorò . – Ti prego, dimmi cosa c’è che non va.-
Gli appoggiò una mano sulla gamba. Era un gesto totalmente innocente, ma l’altro ragazzo sussultò.
- Io … scusa … - si affrettò a dire Thomas. Ma l’altro ragazzo aveva alzato la testa, ed era tutto un ammasso di capelli biondi, espressione terrorizzata e occhi spenti e lucidi ma sorrideva. Ed era quel sorriso che gli aveva fatto tante volte nella radura, quello che lo aveva accolto e che gli ricordava che non era solo. Quello per il quale Thomas non poteva far altro che sorridere in risposta.
- che faccia di caspio che sei.- disse Newt, senza smettere di sorridere. – Abbiamo fatto un sacco di cose insieme e ora ti scusi anche solo per avermi sfiorato?.- fece una piccola risata e a Thomas venne voglia di abbracciarlo.
 
- Vieni qui..- gli disse Newt. Il viso era una maschera di tristezza.
Lasciò che Thomas si sistemasse accanto a lui e poi gli poggiò la testa sulla spalla.
-  Quando vuoi parlare, dimmelo. – sussurrò Thomas.
- Non voglio che pensi che a me non interessa perché non è vero. Mi interessa , mi interessa molto. Farei qualsiasi cosa se tu me la chiedessi . e los ai che tanto se mi metto in testa di capire chi o cosa ti preoccupa lo faccio. Io ….-  ma Newt non lo stava ascoltando.
Newt stava giocherellando con la sua collana, e la sensazione delle sue ita sul petto era più che sufficiente a bloccarlo.
Poi il biondo sollevò lo sguardo e Thomas si morse il labbro. Amava gli occhi di Newt. Erano sempre luminosi, e pieni di speranza, anche quando era devastato, anche nei momenti bui coe quello.
- Andiamo a dormire.- susurrò Newt.
Thomas annuì.
 
 
Trovarono delle brandine e un posto della casa che fosse più al riparo dalla tempesta di sabbia, fuori. Era una stanza un po’ buia e fredda, ma almeno non c’era pericolo di ritrovarsi la mattina dopo con la sabbia negli occhi e nella bocca.
Quando furono entrambi a terra, Newt si stese  sulla schiena , con un braccio piegato dietro la testa a mo’ di cuscino. Sembrava di nuovo avvolto nella disperazione.
Thomas avrebbe voluto dire qualcosa, qualunque cosa, ma prima che riuscisse a parlare Newt aveva già chiuso gli occhi.
- Buona notte, Tommy , disse.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Hello! (lol) . Questa è la prima ff che scrivo sulla newmas quindi ... siate clementi x'D.
Volevo solo dire che amo questi due, amo the maze runner e amo quel fottutissimo genio di Dashner D: D: D:
E niente, gli altri capitoli arriveranno a breve ;)
  
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