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Autore: Kamala_Jackson    20/10/2014    3 recensioni
Katniss sapeva che sarebbe stato difficile aprirsi con gli altri dopo gli Hunger Games e La Ribellione. Eppure, quando Clary la guardava con quegli occhi dolci e amorevoli, quando Annabeth le sorrideva incoraggiante e quando Renesmee riscaldava le sue mani fredde con le proprie, le sembrava più facile aprirsi e dire la verità. E dopo tutto quel tempo passato con quelle sue strambe amiche- perché ora lo sa cosa vuol dire amicizia -le sembra più semplice dire la verità, piangere e sorridere.
E Katniss adesso sa cosa vuol dire non sentirsi sola.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell’autrice
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Salve, popolo di Efp ! Dopo quasi due mesi di vagabondaggio da un fandom all’altro, mi sono decisa a scrivere qualcosa. Premetto che è la mia prima fic e che ho dovuto penare per capire come funziona l’HTML. Grazie mille Lullaby per avermi aiutato, senza di te sarei persa.
Passiamo ora ad un paio di cose fondamentali :
  • Come potrete ammirare, questa fic è una cross-over tra Hunger Games, Percy Jackson, Twilight e The Mortal Istruments, tutto ciò ambientato ad Hogwarts.
Le protagoniste, ovvero Clary, Annabeth, Katniss e Renesmee sono rispettivamente una Grifondoro, una Corvonero, una Serpeverde e un’altra Grifondoro. La scelta è presto spiegata : Clary per me è sempre stata dimostrazione di coraggio e anche di impulsività in certi momenti, quindi per me appartiene ai Grifondoro. E Renesmee...per me era impossibile non cadere nell’OOC. Stephanie Meyer non ha mai descritto come sarebbe stata caratterialmente da grande, perciò ho preferito immaginarla abbastanza diversa da Bella, che per quanto sia la protagonista e tutto il resto, mi è sempre sembrata un po’ moscia in fatto di azione. E Renesmee per me è azione : è impavida, coraggiosa e impulsiva, ma allo stesso tempo studiosa, grande osservatrice, gentile, sincera e dolce. Annabeth è una figlia di Atena, scaltra, intelligente e studiosissima. Katniss all’inizio era una Grifondoro, ma alla fine è finita tra i Serpeverde per tutte quelle volte che ha dato ascolto al suo istinto, causando non pochi disastri. 
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  • Hanno tutte diciassette anni e non tutto quello scritto qui corrisponde esattamente a quello scritto nei libri.
 
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                                                                                                   Dedico questa fic a MyrenelBebbe e a _Lullaby99_, le mie prime amiche qui sul sito, consigliere,aiutanti,socie e chi più ne ha più ne metta. Grazie per sopportarmi ragazze, non sapete quanto siete importanti per me.
 
 
 
  1. Di Genitori Esasperanti, Allenamenti di Quidditch e Vere Amiche.
 
 
 
"No, Renesmee, non puoi farlo, sei troppo piccola…il cane… tu non hai idea di ciò a cui vai incontro e bla bla bla…” scimiottò la ragazza in questione, muovendo le braccia in modo goffo e ingrossando il tono della voce. Aveva un’aria decisamente furiosa, pensò Katniss mentre dava una veloce occhiata all’orologio. Le 17.35.
"E poi sai che ha detto ? Ha detto che dovevo ucciderlo ! Che dovevo uccidere Percy, capito ??? E solamente perché dovevo seguire il suo stupido marchio !” sbottò Annabeth chiudendo il libro che aveva in mano, mentre i riccioli biondi che sfuggivano dalla coda alta le ricadevano sugli occhi grigio tempesta. Brutto segno.Katniss lanciò un’altra occhiata all’orologio ed esultò mentalmente, per poi ricominciare a pregare che il tempo scorresse più in fretta.
Le 17.40.
Ancora cinque minuti e posso andare, ancora cinque minuti e poss-
“ Kat ? Ma ci sei ? Ci stai ascoltando ???” la voce di Clary e la sua mano che le veniva sventolata in faccia la fecero tornare alla realtà. La ragazza la guardava con aria tra il preoccupato e il seccato negli occhi verdi, i capelli rossi sciolti sulle spalle. Era stesa a terra a pancia in giù e fino a un minuto prima stava scarabocchiando rune su un foglio. Fino a un minuto prima.
Katniss si girò lentamente fino alle altre due amiche, ma il silenzio l’avrebbe già dovuta mettere in allarme. Capì di essere nei guai quando incrociò gli occhi color cioccolato di Renesmee, palesemente arrabbiati.
Aprì la bocca provando a spiccicare qualcosa, sotto lo sguardo penetrante di Annabeth. Ma la richiuse subito dopo. Non poteva dire niente per difendersi, eppure lei non aveva certo di questi problemi : sua madre era sparita dalla circolazione alla morte di Prim, Peeta era il suo fidanzato, ma allo stesso tempo era il mostro che era stato condizionato da Capitol City. E lei lo amava, lo amava davvero, ma non era pronta a quello. E sapeva che in fondo non era pronto neanche lui.
“ Devo andare agli allenamenti di Quidditch !” sputò fuori quasi senza pensarci. Poi si alzò da terra e schizzò, con la voce di Renesmee che urlava un “Katniss !!!” abbastanza arrabbiato e il sospiro di Annabeth.
Scivolò veloce tra i corridoi di Hogwarts, saltando le scale a due a due e lanciandosi verso il portone, per uscire fuori.
L’aria autunnale la colpì in piena faccia, mentre l’odore pungente del freddo e delle foglie cadute dagli alberi le si infilava nelle narici. Respirò a fondo un paio di volte, poi sfrecciò verso gli spogliatoi, pronta per l’allenamento come mai prima d’ora.
 
 
Il vento le graffiava la faccia in modo quasi feroce, ma a lei non importava. Alcune ciocche, sfuggite alla treccia scura, le cadevano davanti agli occhi, ma a lei non importava.
A Katniss importava solamente di mandare quella stramaledettissima Pluffa in porta. Sondava con gli occhi grigi i suoi avversari, dirignava i denti ed evitava i bolidi, stringendo quasi convulsamente il suo manico di scopa e sfrecciando da un lato all’altro della porta per cercare il momento esatto in cui fare Goal.
L’occasione propizia le si presentò poco dopo, quando il portiere, Clarisse La Rue, si distrasse un attimo lanciando un occhiata di fuoco a Percy Jackson, che si allenava dall’altra parte del campo con i Grifondoro.  La ragazza schizzò di lato e lanciò la palla con tutte le sue forze, cercando di centrare la porta. La Pluffa sfiorò la testa di Clarisse e, con una traiettoria infallibile, entrò nel cerchio. Ululati di gioia si levarono dagli altri Serpeverde, tutti meno Clarisse, che doveva ancora capire cosa era successo. Persino Percy Jackson, che svolazzava dall’altro lato del campo, le concesse un lungo fischio di ammirazione. Katniss si ritrovò a sorridere senza ritegno, mentre volava in basso, verso l’erba verde del campo, e sussurrando qualche grazie ai complimenti dei compagni, beccandosi una pacca da Raphael Santiago, il capitano della squadra.
“Ottimo lavoro, Everdeen. Vai pure a cambiarti, noi penseremo a calmare La Rue.”le fece l’occhiolino e volò via con il solito ghigno strafottente in volto, mentre la figlia di Ares strillava maledizioni e cercava di liberarsi dalla presa degli altri Serpeverde, probabilmente per spaccarle la faccia. I Grifondoro invece, dall’altro lato, non facevano che ridere a crepapelle e lanciarle applausi scanzonati. Si ritrovò a ridere anche lei, e quando i suoi piedi toccarono terra scese dalla scopa e imitò un buffo inchino verso gli studenti, scatenando ancora di più l’ira di Clarisse e le risate generali. Poi, con la scopa in spalla e un sorriso soddisfatto sul volto, si diresse alle docce.
 
 
“Merda.” Mormorò, non appena uscì dalla doccia. Davanti a lei si stagliavano le figure di Annabeth, Clary e Renesmee, infagottate nei mantelli delle loro case-Corvonero e Grifondoro- e con un cipiglio altezzoso che non ammetteva repliche.
“Cambiati, o prendi freddo.” Renesmee probabilmente aveva cercato di esere fredda, ma la leggera preoccupazione nei suoi confronti era stata palese. Annabeth aveva alzato gli occhi al cielo e Clary, sorridendo, le aveva passato i vestiti uno ad uno, mentre lei si cambiava. Quando anche lei era stata bella al caldo, si erano decise ad uscire dagli spogliatoi. Solo Katniss aveva notato, poco più in là, Percy che fissava Annabeth con curiosità e leggera apprensione, ma poi si era rilassato capendo con chi era. Aveva continuato ad osservare la bionda fino a che le quattro non furono arrivate al castello.
Scivolarono piano nel bagno riservato ai prefetti, dove sarebbero potute entrare solo Annabeth e Renesmee, ma alla fine avevano preso quella stanza come loro luogo segreto di incontro.
Si sedettero sul bordo della vasca e Renesmee le prese le mani con le sue. A differenza di quelle dei suoi genitori, che erano dei veri e propri vampiri, le sue erano calde e morbide. Questo la tranquillizzava sempre, senza un motivo vero e proprio.
“Cosa è successo oggi ?” la voce di Annabeth risuonava dolce alle sue orecchie,mentre Clary le accarezzava i capelli e le scioglieva la treccia, per poi cominciare ad intrecciarne una nuova.
“Ti va di raccontarcelo ?” il tono dolce di Renesmee ricordava tanto quello di una mamma, ma lei una mamma così non l’aveva mai avuta. Katniss tentennò per qualche secondo : dopo mesi di amicizia nata per caso, le sue amiche si erano confidate tra loro, rivelando ciò che erano veramente. Solo lei aveva taciuto, non sentendosi pronta per rivelare un segreto tanto grande. Ma ora, a distanza di un anno, lo era. Prese un profondo respiro e iniziò a raccontare. Di Prim, degli Hunger Games, di Peeta, di Gale, dell’Arena, del Distretto 13 e di Snow. A volte le parole sembravano mancare, ma il sorriso incoraggiante di Annbeth, il tocco caldo di Renesmee e gli occhi comprensivi e dolci di Clary la facevano andare avanti.
E ora lo sapeva, quella era la vera amicizia.
 
 
 
                                                                                    Angolino dell’autrice parte due
 
Cavolo, non riesco ancora a crederci. Ce l’ho fatta. Ovviamente è la mia prima fic, quindi mi aspetto tanti consigli. Voglio migliorare sempre di più e spero di non aver combinato un pastrocchio con questa storia.
Grazie per chiunque recensisca questa storia, sono pronta ai consigli e ad ascoltare tutto ciò che avete da dire. 
                                                                                                          
                                                                                                                                                                                  Kamala
   
 
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