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Autore: Alfred il sanguinario    21/10/2014    2 recensioni
Mimi è una giovane infermiera in un ospedale psichiatrico di Liverpool, il St. Catherine, dove sembrano accadere cose strane.
Annie è una paziente dell'ospedale, e ha solo undici anni. Finge di parlare male, di essere remissiva, ma con Mimi rivela la sua vera feroce natura. Annie è in quell'ospedale per un motivo, e Mimi vuole scoprirlo...
Sabrina Fourner è la direttrice dell'istituto. E' una donna bella, giovane e ammaliante, ma nasconde un segreto. Ed è avida come il demonio.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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“Dove sono?” fu la prima domanda che venne in mente di fare a Mimi, distesa su un letto, circondata da voci che le apparivano solo fastidiosi suoni.
Non riuscì a dire niente, però. Sentiva un forte dolore percorrerle il torace, quasi i polmoni le fossero stati spappolati. Ogni respiro provocava dolore, e ogni pensiero provocava confusione. Tentò di aprire gli occhi, per capire dove si trovava. Se lo impose.
Riuscì a vedere, in modo sfuocato e confuso, le luci del suo lampadario. Non amava quel lampadario, avrebbe voluto cambiarlo, ma in quel momento fu la cosa migliore che potesse vedere. “Sei a casa, Mimi” sembrava dirle quell’oggetto, fermo e sospeso nell’aria, che trasmetteva la sua luce calda sulla stanza.
L’udito era ancora offuscato, e non aveva la forza di voltarsi, per vedere se quei rumori erano provocati da persone o da qualcos’altro.
Sentì una mano fredda, sudaticcia e umida afferrarle il braccio. Emise un rantolio. Chiunque fosse quella persona, le stava posizionando un qualcosa dagli odori forti sotto il naso. Mimi si sentì d’un tratto più lucida.
“I Sali” pensò “sicuramente sono i sali”
Aprì gli occhi del tutto. Aveva riacquistato l’udito. Non era ancora in forze, ma i dolori sembravano essersi attenuati.
“E’ sveglia!” disse qualcuno. Ora poteva riconoscerla… Sabrina!
D’istinto voleva alzarsi e fuggire, ma quella donna rimaneva sempre la sua datrice di lavoro. E anche la persona che l’aveva fatta risvegliare.
Mimi si voltò. Era seduta sul suo divano. Il suo amato divano.
Brad le si avvicinò.
“Come va?” chiese.
“Annie.” Fu la prima cosa che disse.
Brad parve confuso. “Annie… cosa?”
Il dubbio che Annie potesse non essere stata colta in flagrante da Brad e gli altri la sfiorò solo allora. E mentre il dubbio la sfiorava, doveva già elaborare che era definitivamente accertato. Un pugno nello stomaco, insomma.
“E’ stata lei ad uccidere Monica!” disse.
Tutti i presenti si lanciarono sguardi interrogativi.
“Monica?” chiese Sabrina.
Mimi deglutì. Il tono della donna era interrogativo, ma, dato il suo carattere, non dava mai l’idea di una che ti dava ragione.
“Monica è stata… uccisa.” Bisbigliò Mimi.
Sabrina si scostò una ciocca di capelli neri come la pece dal volto, in contrasto bianco come il latte. Arricciò le labbra, rosse e carnose, ma per nulla strette.
“Noi la davamo per scomparsa, ma… certo, se ne sei più che sicura” disse. Il suo tono, mascherato da una perenne quanto fasulla cordialità, lasciava trasparire tutto l’egocentrismo che occupava quasi interamente il suo snello corpo.
Eppure la frase non suonava minacciosa. Non aveva neanche contestato che i medicinali e lo svenimento potessero farle credere di aver vissuto ricordi inesistenti. Cosa che da lei si sarebbe aspettata.
“E’ stata Annie, ne sono certa!” disse Mimi.
Sabrina scosse la testa, nascondendo sempre il suo furore dietro il sorrisetto che la contraddistingueva. “Questo non è possibile” cinguettò “perché Annie era nella sua stanza.”
“Forse è uscita!” obbiettò la ragazza.
“Le porte di metallo pesano quasi un quintale.” Disse.
Era vero. E Mimi ne era consapevole. Uscire dalle stanze senza che nessuno ti aprisse era impossibile… almeno quanto conoscere tutti i segreti di una persona vista solo una volta! Forse Annie sfuggiva alle regole della natura…
Mimi stette zitta. 



Bene. Questa volta ho aggiornato più velocemente rispetto alla prima volta, ma sicuramente non c'ho messo poco. Prometto (parola di lupetto) che aggiornerò il più presto possibile il prossimo capitolo. Mi scuso se il capitolo può risultare troppo breve e scarno di avvenimenti. 
  
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