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Autore: Emily Kingston    22/10/2014    1 recensioni
Eptarchia anglosassone, secoli V-IX secolo circa
Quando si era innamorato di Edmund, sapeva che non avrebbe mai potuto dirlo a suo padre; non avrebbe mai potuto dirlo a nessuno, perché il suo destino era un altro.
Il suo destino era sposare una donna, avere dei figli, mettere su una famiglia fondata su castelli di bugie e doversi lasciare alle spalle un grande amore interrotto a metà.
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Questa storia si è classificata quarta al terzo turno del contest 'Tutti i generi più uno!' di aturiel.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Leipreachán
 
Eptarchia anglosassone, secoli V-IX secolo circa
Castello di Englefield, Wessex
 
Le massicce porte di legno erano chiuse davanti a lui, ergendosi imponenti sulla sua figura.
Aidan inspirò, a disagio nel suo abito da cerimonia.
Oltre quell’uscio la sala del trono era stata addobbata a festa, perfetta per il giorno delle sue nozze con la principessa di Northumbria, Cath la Pura.
Ma lui non era pronto a entrare, non sarebbe mai stato pronto.
Una mano s’insinuò nella sua, cogliendolo di sorpresa.
“Cosa ci fai qui?” domandò, voltandosi.
Il ragazzo gli sorrise. Un sorriso triste al quale Aidan non era abituato.
“Io non posso entrare là dentro,” sussurrò il suo servitore, abbassando il capo. “Non posso farlo, lo capisci?”
Aidan annuì, anche se, egoisticamente, una parte di lui avrebbe voluto saperlo là dentro. Un parte di lui avrebbe voluto poterlo cercare con lo sguardo, mentre firmava il contratto di matrimonio o mentre suo padre lo guardava con quella felicità che l’aveva fatto sentire in colpa dal giorno in cui aveva saputo che si sarebbe sposato.
Quando si era innamorato di Edmund, sapeva che non avrebbe mai potuto dirlo a suo padre; non avrebbe mai potuto dirlo a nessuno, perché il suo destino era un altro.
Il suo destino era sposare una donna, avere dei figli, mettere su una famiglia fondata su castelli di bugie e doversi lasciare alle spalle un grande amore interrotto a metà.
Se fosse stata viva sua madre, forse, le cose per lui sarebbero state più facili. Forse.
“Dirò a mio padre che ti ho dato questo giorno di riposo, visto che ti sei prodigato molto nelle settimane passate,” disse Aidan, evitando il suo sguardo.
“Grazie,” sussurrò Edmund.
Ci furono diversi minuti di silenzio, a breve Aidan avrebbe dovuto fare il suo ingresso e attendere la principessa in fondo alla sala.
Accadde in un attimo.
Senza che nessuno dei due l’avesse deciso, si gettarono l’uno sull’altro, baciandosi avidamente. La schiena di Edmund finì contro la parete, mentre il suo corpo veniva schiacciato da quello di Aidan.
Intrecciò le dita tra i capelli del principe, stringendolo forte a sé e lasciandosi stringere forte a lui.
“Ricorda,” disse Aidan, ansante, stringendogli il viso fra le mani. “Ricorda quanto ti ho amato e quanto ti amo in questo momento.”
Edmund annuì.
Prima che potessero scambiarsi un altro bacio, il servitore si allontanò, sgusciando via dall’abbraccio del principe e sparendo lungo il corridoio.
Aidan si sistemò l’abito e si ravviò i capelli, sperando di sembrare presentabile.
Inspirò una seconda volta, sentendo sulle labbra ancora il sapore di quelle di Emdund.
Aprì le due porte e il suo cuore si spezzò a metà.

 



Premetto che questa storia non mi piace; sono costretta a pubblicarla perché il regolamento sul forum di EFP lo richiede. 
Era nata in modo diverso ed era venuta bellissima, poi la mia mente malata l'ha cancellata per sbaglio e ho dovuto riscriverla in dieci minuti. Tutto questo per dire: sono consapevole che il risultato potrebbe essere mediocre, approssimato, malsviluppato. Ho solo pensato che fosse meglio consegnare una schifezza che niente. Comunque. 
Chiarimenti sui nomi. 
Edmund: non l'ho scelto per il suo significato, semplicemente perché mi piaceva ed è un nome tipico dell'epoca. 
Aidan: significa 'preziosa fiamma del focolare' in celtico. Ho scelto un nome celtico perché, nell'idea originale, la madre di Aidan ha origini celtiche, essendo nata in Irlanda da genitori Irlandesi, perciò volevo che il nome del protagonista fosse un tributo alle origini della madre. 
Cath: sigifica 'Pura' in scozzese 
Leipreachán: significa 'Lepricano' in gaelico. Ho scelto questo titolo perché la figura del Lepricano, nella tradizione, è associata alla richezza e, talvolta, alla fortuna, perciò ho pensato di mettere in antitesi la figura del Lepricano e il suo significato con la sfortuna dei due amanti, che vivono un amore impossibile. 
La località è Englefield poiché era una città del Wessex, uno dei regni in cui è suddivisa l'Inghilterra durante l'eptarchia (Wessex, Kent, Northumbria, Sussex, Essex, Mecia, Anglia). Ho scelto proprio Englefield perché mi piaceva, onestamente, e perché il nome rimanda all'Inghilterra ---> Englefield = England 
Bene, credo di aver detto tutto. 
Spero che non faccia troppo schifo; recensioni sia negative che positive sono sempre gradite :)
Grazie a tutti quelli che leggeranno!
Un bacione, 
Emi. 



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