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Autore: Archangel Reliel    17/10/2008    8 recensioni
Sangue blu...sangue maledetto...
Ho avuto il coraggio di guidare con forza le redini della mia vita, e cosa ne ho ottenuto?
Polvere, sangue e niente più...
Genere: Drammatico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 1517

“Tre mesi sono passati in questa cella dimenticata da Dio… Domani la mia testa sarà cibo per larve, e l’unica cosa che mi vien da pensare è come se la stanno cavando i miei compagni…”


L’uomo poggiò la penna d’oca sul tavolo di legno marcio e si affacciò alla finestra, mettendo la testa tra le strette sbarre che la coprivano.
Le tempie pulsavano, lo stomaco era aggrovigliato per l’ansia ma non un segno di angoscia si notava sul bel viso dalla pelle levigata.
Anche se viveva in prigionia da qualche mese il suo abbigliamento era sempre ben curato, così come il suo corpo longilineo.
Lunghi capelli gli sfioravano la schiena, neri come le ali di un corvo: erano il suo vanto, belli e puliti come quelli di una signora. Ma, al contrario delle donne che tanto amava sedurre, quei capelli avevano catturato spruzzi di salsedine, odorato di polvere da sparo e sangue.

Tra quelle ciocche si sentiva il profumo dell’avventura.

“Certo che la vita ha un senso dell’umorismo peggiore di quello di Reita…” si ritrovò a pensare, e un sorriso amaro gli tagliò in due il volto.
Era da così tanto tempo che l’ombra di un sorriso non faceva capolino che i muscoli intorno alla bocca iniziarono a dolergli.

«Maledizione!», piantò violentemente un destro nella parete, scorticandosi le nocche. Perché assillarsi con pensieri poco piacevoli? La sua vita sarebbe finita l’indomani.
Già si vedeva: frotte di disgraziati, poveracci del popolino che per svagarsi avrebbero assistito alla sua caduta. Gli avrebbero sputato addosso, l’avrebbero deriso e si sarebbero bagnati con il suo sangue…Tutto ciò lo inorridiva.
Lo sporco, la miseria e la disperazione lo gettavano nel terrore più profondo. Era fuggito da quel quadrato di Inferno quando ancora era nulla. Aveva accumulato ricchezze, amori, e anche degli amici…

E ora?

Ora era ritornato al niente, in attesa che Dio lo condannasse per i suoi peccati…

“Amen” pensò divertito mentre il grido di un gabbiano si faceva beffe di lui, rammentandogli una vita che non gli apparteneva più…






Bene, ho iniziato a scrivere un'altra storia...
So che dovrei finire le altre due che ho in sospeso, ma mi manca l'ispirazione...però per questa mi è venuta XD
Che dire? Spero che questa storia vi appassioni, perché vi mostrerò dei Gazette diversi da quelli che conosciamo...
Spero di riuscire a farvi sognare, divertire e anche affezionare a questi personaggi.
  
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