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Autore: _Natalie_    23/10/2014    0 recensioni
Otto ragazzi.
Apparentemente tutti diversi.
Effettivamente tutti uguali.
Ognuno di loro hanno motivazioni diverse per unirsi. Ognuno di loro ha un loro fantasma del passato.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 kymberlin http://i62.tinypic.com/qrnsbs.jpg

Capitolo4
            Nicolas

La notte ti può prendere e catturare. La notte ti può far giocare. La notte ti può far innamorare, la notte ti può far soffrire. La notte credo mi abbia rovinato.
Sto correndo verso una metà irreale. Sto cercando di far innamorare di me una ragazza bellissima, che ne ha passate tante nella vita. Sono consapevole che lei non sarà mai mia. Sarà sempre quella ragazza irraggiungibile, quella ragazza che è già stata innamorata. Per lei Tom, era la vita.
La strada verso l’ospedale sembrava infinita. Quando arrivai vidi davanti all’entrata un volto che conoscevo benissimo, Sophie, gli andai di fianco egli presi la mano tenendola stretta.
“Sophie, come sta?” disse guardando negli occhi l’amica “E’ stabile, i dottori hanno detto che tra due giorni può uscire, è andata vicino all’overdose per un mix di droghe, quindi ora devono tenerla sotto controllo, e hanno consigliato alla madre un centro di riabilitazione.
Anche se sono convinta che Kim non ci andrà” disse finendo il discorso, pochi secondi dopo, prese dalla borsetta di Kim che aveva in mano, una sigaretta per poi accendersela “Da quando fumi?” disse Nicolas prendendogliela dalle mani per fare un tiro anche lui. I due rimasero per qualche secondo per poi entrare dentro l’ospedale. Salì al secondo piano, come Sophie gli aveva indicato, per poi cercare la stanza numero 32. Davanti a quella stanza, vide la madre di Kim, o almeno così immaginava, le si avvicinò e gli chiese se fosse la mamma di Kimberlyn.
“Certo sono io, tu chi saresti?” disse osservando quel ragazzo. Per poi guardarlo nuovamente “Aspetta ricordo di averti visto qualche volta con Tom” disse guardandolo più attentamente “Entra pure, i dottori ormai hanno finito” sorrise per poi abbracciare il ragazzo.
Entrò nella stanza, quando vide i dottori uscire, entrando vide Kimberlyn sdraiata, con tutti i vari fili attaccati a lei.
Gli andò di fianco, si avvicinò con cautela poi gli spostò una ciocca  di capelli e glie diede un bacio sulla guancia.
Kimberlyn non rispondeva rimaneva immobile, su quel lettino.
Come poteva essersi ridotta così, lei non era così.

“Kimberlyn cominciò a correre su quel prato, tenendo stretta la mano a Tom, a un certo punto le sue gambe smisero di tenerla e cadde a terra, cominciò a ridere, per poi aspettare che Tom arrivasse.
E lui arrivò la prese fra le sue braccia e gli lasciò un bacio sulle labbra, anche se erano piccoli, i due erano qualcosa di unico.
Kim velocemente scese dalle braccia del suo amato, per poi prenderlo per il collo e baciarlo nuovamente.
Pochi secondi dopo  vide dietro Tom un piccolo ragazzo, che li osservava.
‘Nic, che fai qui?’ disse Tom prendendogli il braccio, quando avvicinandosi all’orecchio gli sussurrò qualcosa, Tom cambiò volto e iniziò a correre, a correre verso una strada.
Nicolas, cercò di fermare Kimberlyn che incredula cominciò a correre anche lei.
‘Kim, ci metterà poco, deve andare da Sophie, è stata male oggi mentre era con noi, mi è sembrato giusto dirglielo’ disse urlandole contro, lei non rispose, finché riuscì a liberarsi.
Senza notare la strada iniziò a correre, quando davanti a lei vide una macchina venirle in contro, in pochi secondi Tom riuscì a venire indietro, per poi lasciarla sul ciglio della strada. Lanciandosi lui colpì la testa, quel colpo gli fu mortale.
Nicolas corse in mezzo alla strada, per poi chiamare l’ambulanza, ricordava ogni singolo momento, ricordava il sangue cadere dal naso di Tom ,e il volto graffiato di Kimberlyn.
Poteva far evitare tutto, ma non riuscì a tenerla. E sapeva che questo lo avrebbe segnato a vita”.

Nicolas le si avvicinò e le tenne stretta la mano, che quel giorno non era riuscito a tenere, non la conosceva, non la conosceva perché Tom la teneva per se’.
Conosceva Tom, grazie a Sophie, e quel giorno gli aveva dato la notizia che sua sorella era finita in ospedale, perché era svenuta.
Se solo fosse stato zitto, se solo non avesse detto a Tom di quello, ora lui sarebbe vivo, e lei non sarebbe nuovamente su un lettino d’ospedale.
Sophie entrò lentamente, per poi sfiorare la mano di Nicolas ‘Ciao Sophie’ disse tutto d’un fiato, per poi lasciarla appoggiare alla sua spalla.
‘Ci stiamo distruggendo da quando lui vi ha lasciato’ disse per poi lasciar scendere una lacrima dal suo viso ‘L’ho deluso Nic, so’ di averlo deluso’ disse Sophie per poi scoppiare in lacrime ‘Mi manca’ continuava a piangere.
Non sapeva come fermarsi ,sapeva solo piangere.
Nicolas si alzò e la tenne stretta fra le sue braccia, quando i due furono interrotti da una voce provenire da dietro di loro.
Videro Kimberlyn aprire gli occhi, gli andarono incontro, non parlò prese solo la mano di Nicolas e la tenne stretta, l’avvicinò al suo volto e l’appoggiò al suo volto.
Restò cosi per qualche minuto, per poi girarsi e vedere il volto di Sophie, per un secondo negli occhi di Kimberlyn si rivide quella ragazza dolce che era.
Sophie si allontanò velocemente, per poi correre fuori dalla porta, rimase appoggiata a quel muro per poi ricominciare a piangere, sentiva scendere ogni singola lacrima sul suo volto, perché solo il pensiero di averla vista come una volta, le fece ricordare la felicità che le era stata rubata.

Nicolas era rimasto con Kimberlyn, che alzò lo sguardo in cerca dell’amica, per poi girarsi verso di lui.
‘Resta con me, per favore’ disse Kimberlyn, per poi fargli posto per farlo sedere al suo fianco, Nicolas le si avvicinò con cautela, per poi coricarsi al suo fianco, tenendole la mano stretta alla sua.
Nicolas si sentiva sporco, come se stesse facendo un torto a quel ragazzo che aveva fatto morire, Kimberlyn lo guardò negli occhi, per poi abbassare velocemente lo sguardo.
‘Resterò con te, Kim, lo giurò disse per poi avvicinarsi a lei, erano fianco a fianco, naso contro naso, Kimberlyn per poco si risentì protetta, si risentì in modo da fare cadere quella maschera che portava ogni singolo giorno.
I due rimasero così per qualche minuto, quando i medici entrando fecero scendere Nicolas dal letto, per farle alcune analisi.
‘Signorina Smith, ha rischiato grosso questa volta, dovrebbe smetterla con le droghe, dopo il grave trauma cranico, dovrebbe smettere in ogni caso’ disse il medico per poi segnare dei numero sulla cartella clinica.
Kimberlyn si voltò, per poi cercare di sedersi, i dottori l’aiutarono ‘Tutto nella norma, domani puoi uscire di qui, un'altra volta e ti mandiamo in un centro apposito’ disse per poi lasciare la stanza.
Kimberlyn prese un elastico che portava al polso, per poi legarsi i capelli in una coda di cavallo.
Nicolas per la prima volta notò che vicino all’attaccatura dei capelli la ragazza, aveva una grossa cicatrice, non erano come quei graffi che aveva in faccia, era marcata, infatti la nascondeva sempre mettendoci una ciocca di capelli.
Kimberlyn richiamò l’attenzione sul suo volto, quando vide rientrare Sophie, che senza emettere un fiato le si lanciò addosso, dandole un grossissimo abbraccio.
‘Non farlo più, non posso perdere anche te’ disse per poi abbracciarla nuovamente.
Nicolas viste le condizioni, decise di lasciare le ragazze sole e di andare verso casa.
La strada verso casa sue gli sembrava infinita, quando arrivò dritto dritto al cimitero dove era stato seppellito Tom.
Entrò, per poi cercare la bara.
Arrivò in pochi secondi, per poi vedere la foto, sorrise, per un minuto sorrise.
‘Ciao amico, amico è un parolone lo so’, ci saremmo parlati qualche volte, avremmo passato qualche sera all’insegna dell’alcool, ma non eravamo veri amici. Eppure tu qui, hai lasciato un vuoto enorme dentro tutti, nessuno è più lo stesso nemmeno io.
Sophie, lei non sa’ ancora la verità su quel giorno, credo che non se lo perdonerebbe mai, meglio che sappia che sia stato solo un incidente attraversando la strada, è meglio così, è debole Tom, è davvero troppo debole, per reagire.
Oh, beh poi hai lasciato qui Sean, lui si sente perso senza il fratello di Sophie da prendere in giro diciamo la verità.
Poi hai lasciato lei, Kimberlyn. Credo che la Kimberlyn che conosci tu sia morta con te, perché qui non ne abbiamo traccia, è un'altra.
Eppure, odiami per questo, io mi sono innamorato di lei, solo la prima volta che l’ho rivista.
Il suo volto, portava segni di guerra, i suoi occhi le davano un senso di mistero, non sembrava lei, ammeto ci ho messo qualche secondo a riconoscerla, poi infine ho capito chi era. Pensa mi sono dovuto presentare. So’ che ha passato anni difficili, e ora lei ha bisogno di te.
Non so’ come posso pensare che posso accettarmi, ma dovrà cercare un modo per dimenticarti se vuole sopravvivere, dovrà.
Ciao, Tom.
Scusami, scusami se sono stato così’ disse Nicolas allontanandosi immediatamente da quel luogo, ma aveva bisogno di sfogarsi, aveva bisogno di pensare che non avesse rovinato la vita tutti.
Andò realmente verso casa questa volte, arrivato lanciò lo zaino all’entrata, per poi andare immediatamente in camera.
Si mise sdraiato sul letto a vedere il soffitto.
Gli sembrava tutto così stupido, così inutile.
Prese il telefono e rivide le foto di quando anche lui era pienamente felice, ora quei giorni nemmeno li ricordava.
Vide foto di lui con la compagnia, Sophie aveva un grande sorriso, e Sean la teneva stretta fra le braccia, si fermò quando vide il volto di Kimberlyn in una foto.
Nemmeno la ricordava, l’osservò, c’era Kimberlyn davanti con un vestitino rosa con dei fiorellini, dei tacchi alti e un sorriso speciale, di fianco aveva Tom, che la teneva stretta dal bacino, per poi darle un bacio sulla guancia.
Erano meravigliosi insieme, si potrebbe dire che due ragazzi di quasi quindicianni non possano amarsi realmente, ma loro si amavano.
Erano qualcosa di unico, non hanno avuto solo tempo.
Tempo per stare insieme.
Tom purtroppo morendo si era portato a dietro la felicità che prima tutti avevano, quella felicità che era stata rubata, per una corsa.


Il giorno seguente, Kimberlyn uscì dall’ospedale, per poi presentarsi a scuole solo nelle ore pomeridiane.
‘Kim, oddio stai bene’ urlò Melanie per poi abbracciarla ‘Ti giuro mi sono sentita così male’ disse tenendola ancora più stretta, di fianco a lei c’era Sebastian che si limitò a un sorriso.
Kim rimase qualche secondo immobile, per poi salutare e dire che doveva andare in bagno.
Mentì, in pochi secondi andò fuori dalla scuola, e prese una canna tra le mani ‘Non devi provare sentimenti’ continuava a ripetersi.
L’accese, e rimase qualche secondo a pensare, poi fece un tiro dopo l’altro, quando si sentì prendere dal bacino, dietro di lei c’era Nicolas.
‘Non ti è bastato andare in ospedale?’ disse guardandola, Kim si girò nuovamente per poi continuare a ripetersi quella frase.
‘Nicolas gli andò davanti, per poi prendergli la canna lanciandogliela via.
Kimberlyn non reagì, si lanciò solo fra e sue braccia, finchè anche lui non contraccambiò, rimasero qualche secondo abbracciati, quando Nicolas le tolse un ciocca di capelli dal viso.
‘Non ucciderti, per stare bene. Puoi provare sentimenti, sei umana non sei una macchina’ disse per poi prenderle la mano ‘Non sono più una brava ragazza Nic, potrei sbagliare, poter dar retta solo al mio istinto’ disse per poi allontanarsi ‘So’ che ne sarei capace’ si allontanò ancora di più per poi andare verso l’entrata ‘Non sono tornata brava solo perché sono stata male, non ti aspettare questo’.
Nicolas, le prese la mano, tirandola a sé ‘Cazzo Kim, lo capisci che devi vivere? Capisci che puoi essere un essere umano, non è così difficile, puoi benissimo vivere come tutti, non muori se non vai a letto con qualcuno, so’ che non sei così torna quella ragazza che eri’ disse urlandole contro ‘Di certo tornando a scuola, non volevo tornare la sfigata che ero prima, sai mi stavo ammorbidendo, forse era meglio non incontrarvi affatto’ disse per poi andare verso la sua classe.
Nicolas rimase immobile, seduto sopra quel muretto.
Non poteva crederci, non poteva crederci.
Pochi secondi dopo Kimberlyn tornò indietro per poi tirare a sé Nicolas, gli prese la mano, per poi avvinarsi a lui.
‘Fallo, voglio provare qualcosa, qualsiasi cosa. Ti prego fallo’ disse implorandolo con le lacrime agli occhi.
Nicolas le alzò il mento, per poi avvicinarsi a lei, le diede un leggero bacio sulle labbra, per poi stringerla più forte senza smettere  mai di baciarla.
‘Grazie’ disse Kimberlyn per poi appoggiarsi al muretto.
‘Sai qual’è il problema che ho con te? Che sento che mi sto innamorando di te. Io non posso innamorarmi, io sono di Tom, sarò per sempre sua, non posso innamorarmi di te, non posso’ disse per poi correre via.
Kimberlyn era la ragazza più complicata che Nicolas conoscesse, eppure era quella che adesso desiderava più al mondo.
Pochi secondi dopo, dietro Nicolas apparve Sophie, che gli prese la mano e lo portò in mezzo a tutti i suoi amici.
‘Fuga di gruppo?’ disse con tono ironico, per poi notare le facce sei dei suoi amici ‘Allora abbiamo un idea, e tu devi aiutarci’ disse Melanie per poi andare di fianco a Nicola ‘La settimana prossima Kim farà diciott’anni, okay? Partiamo per la Spagna! Portiamola via da questa città piena di ricordi’ disse per poi sorridere.
‘Bella idea, e come li troviamo i soldi per andare in Spagna?’ disse Nicolas con un tono sarcastico, quando Sophie lo guardò abbassando lo sguardo ‘Pago io’ disse per poi allontanarsi un po’…’Non sono pazza, e nemmeno scema. Tom quando era in vita, aveva promesso a me e Kim di andare in Spagna, a Madrid. Allora aveva preso i risparmi che mamma e papà avevano riservato per il college, e messi su un nuovo conto, destinato per il nostro viaggio. Aveva organizzato tutto, un hotel a 5 stelle, un viaggio magnifico. Noi prenderemo i suoi soldi, e realizzeremo la sua promessa, per me e per lei. Ci dovremmo accontentare di avere un piccolo hotel, o un piccolo appartamento, e forse dovrete contribuire con un po’ di soldi per il volo, ma per quello che riesco userò quei soldi, lui avrebbe voluto questo’ disse per poi avvicinarsi a Kyle, come se stare di fianco a lui la facesse sentire al sicuro.
Tutti le andarono incontro e l’abbracciarono.
‘Facciamolo’ disse Sean, per poi ridere di gusto.
Tutti rimasero qualche secondo fuori, per poi rientrare alla seconda ora di lezione.
Nel pomeriggio Nicolas non poté fare a meno di pensare al bacio che c’era stato Kimberlyn e che non sapeva come poteva interpretarlo.
Sentì il telefono vibrare, lo prese fra le mani e vide il suo nome.
‘Nic, scusami per stamattina. Scusa se sono un disastro, scusami davvero.
Sono fatta così mi distruggo, per poi distruggere gli altri.
Mi sto innamorano di te, cazzo non voglio innamorarmi ma il tuo sorriso mi fa stare bene, non ti dico che potrò essere mai la ragazza che tu sogni, ma posso essere una ragazza diversa.
Posso cercare di migliore, insegnami a farlo.
Insegnami ad amarmi, perché io non so’ come fare.
Ho capito solo dopo un bacio, com’era essere felice, e mi sento così in colpa perché mi sento legata al ricordo di Tom, ma lui è morto e io non voglio morire con lui.
Se solo riuscissi ad accettarlo, se solo riuscissi a dirti ti amo senza piangere, sarei già sto casa tua, io non sono così.
Per questo ti dico, scordati di me, scordati dei miei sorrisi rubati, scordati del calore delle nostre mani, scordati del nostro bacio e scordati delle mie parole.
Scordati di me, e ama qualcuno che possa davvero amarti al 100% non una come me che non sarebbe mai completamente tua, ciao Nic’.
Nicolas prese il telefono e lo lanciò contro il muro, per poi cominciare a urlare in camera sua, si guardò allo specchio per qualche secondo per poi decidere.
‘Prendi in mano la tua vita, e prendi quello che vuoi’ disse al suo riflesso, per poi correre fuori di casa.
Raggiunse la casa di Kimberlyn dopo pochi secondi per poi bussare.
La ragazza aprì la porta per poi rimanere immobile davanti a quel ragazzo.
‘Smettila di allontanarti, io ti accetto per come sei. Tu sarai mia, tu sarai il mio amore più grande, tu sarai la ragazza che mi farà battere il cuore. Non mi importa in quanto tempo tu riesce ad accettarti, se solo vedessi quanto sei bella.
Se solo ti pulissi il viso da tutto quel trucco, vedresti che sei bellissima.
Sarai la mia ragazza, così come sei. Non voglio che tu cambi, non voglio che diventi un'altra perché io ti amo così come sei’ finì il discorso per poi prenderle il viso e baciarla.
Lei contraccambiò per poi abbracciarlo stretto.
‘Non so’ come fare Nic’ continuava a ripetersi per poi piangere di nuovo.
Rimase immobile davanti a lui con gli occhi rossi dal pianto, e le guance sporche dal nero dell’eyeliner che ormai le avevano macchiato il volto.
Lui le alzò il mento, e la baciò ancora.
‘Ti farò tornare il sorriso Kim, davvero’ disse per poi prenderle la mano e portarla vicino alle sue labbra, gli diede un bacio per poi allontanarsi.

Kim risalì le scale della sua casa, per poi chiudersi in camera. Si guardò per qualche secondo si pulì il volto, e si mise seduta sul letto.
‘Perdonami amore mio, non posso più nascondere l’amore che sto provando per lui’ disse per poi chiudersi fra le sue braccia.
Guardò il comodino, e vide di fianco a lei una pastiglia. La prese fra le mani, e la rigirò guardandola da ogni inclinazione.
Sapeva che era sbagliato, eppure l’avvicinò alle sue labbra per poi farsela scivolare in bocca. Per smettere di pensare le serviva questo.
Prese il telefono e scrisse un messaggio ci poche parole, ma ora sapeva che nel suo modo sbagliato di prendere decisioni ne aveva appena presa una giusta.

Nic prese il telefono dalla tasca, per poi leggere il messaggio.
‘Si, sarò la tua ragazza, ma non potrò mai cambiare quello che sono diventata’ corto e significativo.
Alzò lo sguardo al cielo per poi sorridere.
‘La proteggerò Tom, proprio come avresti fatto tu’.




Ciao a tutti, grazie a tutti quelli che seguono la mia storia.
Scusate il ritardo!! E aspetto i vostri commenti.
Un bacio.
_Natalie_
  
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