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Autore: Siria Lilian Black    24/10/2014    3 recensioni
Le emozioni umane ci erano estranee, un tempo.
Estranee persino ai pochi di noi che avevano avuto il compito di vegliare su di loro.
[...]
Come poteva un solo errore causare così tanto dolore?
Come potevano gli esseri umani sopravvivere a così tanto dolore?
[...]
Eppure, solamente adesso mi rendo conto di quanto poco avessi compreso di cosa fosse il dolore.
[...]
Quella fu la prima lezione che appresi sull'essere Esseri Umani: Il dolore è sopportabile, il senso di colpa può uccidere.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
- Questa storia fa parte della serie 'Fallen for a Human Being'
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Fallen for a Human Being - Chi accresce il sapere aumenta il dolore.
Chi accresce il sapere, aumenta il dolore

Fallen for a Human Being






Le emozioni umane ci erano estranee, un tempo.
Estranee persino ai pochi di noi che avevano avuto il compito di vegliare su di loro.
Non eravamo stati creati per sentire, eravamo soldati e di altro non ci eravamo mai preoccupati.
Il dolore era indefinito nella mia memoria. Sapevo di aver provato qualcosa di simile quando il padre se n'era andato. Mi erano sembrati insormontabili quegli oscuri pensieri che mi avevano assalito in seguito. Una pietra impossibile da scalfire era rimasta per secoli sul mio costato impedendomi di respirare a dovere. E quando avevo iniziato a pensare di aver perso la speranza, la fede era tornata e avevo dimenticato. Avevo elaborato quella che adesso so essere una mancanza e avevo a poco a poco ripreso a respirare.
Avevo dimenticato il senso di pesantezza che si prova quando una parte dell'anima si volatilizza, quando si perde in un colpo soltanto la fede, la speranza, la voglia di continuare a combattere e come questa sensazione resti impressa a fuoco nell'anima anche quando quella piccola scintilla illumina il buio e libera la strada alla speranza.

In piedi, invisibile, su quel prato verdissimo lo avevo letto negli occhi di Dean.
Quella scintilla era scoppiata e la speranza stava tornando a far fiorire la sua anima. La sua vita stava cominciando ad avere un senso di nuovo, ma la perdita di Sam e il dolore derivato da esso non avevano ancora smesso di ardere come i tizzoni ardenti del fuoco primordiale. Potevo avvertirlo, potevo sentirlo nella pelle pur non avendolo mai provato in prima persona. Mi fece star male, male come non mai perché avrei dovuto fare di più, avrei dovuto proteggerlo...
Con che coraggio avrei potuto strapparlo a ciò che in fondo all'anima aveva sempre desiderato?
Come avrei potuto essere così egoista?
Convinto di fare la cosa giusta voltai il capo e strinsi quel patto.
Quello fu il mio secondo errore e se ciò che avevo provato guardandolo negli occhi in quei brevi attimi poteva essere chiamato dolore, non avevo la benché minima idea di come si sarebbe dovuto chiamare ciò che provai in seguito.

Ho fatto crollare il mio mondo, condannato i miei fratelli alla distruzione e l'ho tradito. Ancora una volta.
Come poteva un solo errore causare così tanto dolore?
Come potevano gli esseri umani sopravvivere a così tanto dolore?
Sbagliai e scelsi di redimermi. In seguito passai così tanto tempo tra le mura della mia mente perso in quello che credevo essere dolore da dimenticare quale fosse il mio scopo, chi mi avesse guidato lungo quel mio cammino. Annegai nell'apatia imbracciando ancora una volta il fucile e obbedendo agli ordini senza provare a ribellarmi sul serio. E così fu fino a quando la sua voce non accese ancora una volta quella scintilla, la speranza che ci fosse ancora qualcosa per cui valesse la pena combattere davvero.

Ero stato creato col preciso compito di osservare e proteggere ciò che Dio aveva di più caro. Proteggere l'umanità, non distruggerla, né tantomeno prenderla a pugni in faccia.
E sul suo volto tumefatto lessi ancora una volta quale fosse la ragione che mi aveva portato a rinnegare il Cielo, la corruzione del Paradiso e di ciò che non avevo mai apprezzato del miei fratelli. Ciò che mi assalì mentre osservavo il suo volto guarire fu anche peggio del dolore che avevo provato confinando la mia anima nel Purgatorio. Il senso di colpa mi distrusse. Logorò la mia anima così a fondo che nemmeno il sollievo e lo scopo datomi dallo sfiorare la Tavola degli Angeli riuscì a cancellare quella sensazione dalla mia memoria.

Fuggii lasciando il suo volto alle mie spalle e continuai a farlo anche quando riuscii a fuggire e a tornare tra loro.
Ero ferito e commisi l'ennesimo errore.
Mi fidai della persona sbagliata e ancora una volta feci ciò che ero stato chiamato a evitare. Avevo tradito i miei fratelli, Dean, Sam e tutto ciò in cui avevo sempre creduto. Avevo perso la mia essenza per aiutare un traditore.
Eppure, solamente adesso mi rendo conto di quanto poco avessi compreso di cosa fosse il dolore. Il pizzicore pungente dell'ossigeno sulla ferita aperta, la sensazione della pelle che si lacera, l'impossibiltà di porvi rimedio all'istante e il fastidio di compiere ogni qualsivoglia movimento. Nessuna ferita inferta da una Lama Angelica poteva essere paragonata al danno provocato da un pezzo di vetro affilato.
Non capivo come qualcuno potesse scegliere di provare quel mix di sensazioni per proteggere qualcun altro. Eppure tutto mi fu chiaro quando accompagnando quel singolo pensiero giunsero il senso di colpa, il rimpianto, la vergogna e il dolore per aver causato così tanta sofferenza alle uniche persone al mondo che avevo imparato ad amare.
Il fastidio alla mano svanì al confronto con ciò che sentivo nell'anima. Quella fu la prima lezione che appresi sull'essere Esseri Umani:  Il dolore è sopportabile, il senso di colpa può uccidere.




Ok, io avevo in mente una OS completamente diversa, ma sia mai che i personaggi con i quali interagisco si limitino a fare ciò che dico loro di fare.
Cas, se non ti prendo a calci nel sedere è solo perché ti adoro sconfinatamente, ergo pubblicherò ugualmente questa Shot, anche se non mi ispira per un cavolo.
Inizialmente doveva esser la seconda Destiel, ma è uscita questa... cosa, prendetevela con Cas (come se ci si potesse riuscire...).
Detto ciò, boh... alla prossima?
Abbracci alla Garth,
Siria.

P.s. il titolo è una citazione presa dal Qoelet, testo facente parte dell'Antico Testamento. Beh, mi è sembrato appropriato : D
   
 
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